Ciao a tutti!

Non mi comincerò a scusare perché sono stata schifosamente, oltraggiosamente e molto poco dignitosamente assente. Ma solo perché finirei di scusarmi tra un mese o due, e immagino non vogliate starmi ad ascoltare mentre vi esaspero di allecchinaggio, no? :D

Bene, mi presento con questa One Shot…beh, non ho mai scritto su Albus e Grindewald, quindi …beh, spero solo che vi piaccia.

Un bacio

Dram

 

Lo Specchio delle Brame : come Albus Silente portò avanti la teoria secondo la quale un paio di calzini hanno un effetto calmante contro la sua isteria mattutina. E come Grindewald diede una mano.

 

- Un libro! Che bello! – aveva detto il piccolo Albus euforico, sette anni, al papà che rideva sulla poltrona del salotto, vicino al caminetto. Era rimasto attaccato a quel libro per tutta la mattina.

- Oh, un libro! Dev’essere davvero interessante! - Albus, dieci anni, si era seduto sul bracciolo della poltrona, vicino al fratello, assorbito dal regalo.

- Un libro! Mi serviva proprio, su quest’argomento, sapete? – a dodici anni Albus sfogliava solo distrattamente le prime pagine, continuando intanto ad aprire tutti gli altri regali.

- Oh, un libro…wow! – Albus, tredici anni, cominciò a farsi delle domande, visto che ora non solo i suoi genitori, ma anche i suoi compagni di Casa cominciavano a regalargli libri. Attinenti alla scuola.

- Un libro…un altro…che bello. – Albus, quindici anni, mise il suo settimo regalo sempre uguale, sulla piccola pila, fingendo l’entusiasmo necessario.

- Un…libro. Grazie, non me l’aspettavo. - beh, dopo sedici anni che ti regalavano libri, non ci si poteva minimamente aspettare che gliene regalassero un altro, no?

Fu la mattina di Natale dei suoi diciassette anni che Albus Silente, Grifondoro, sbroccò. Grindewald, il ragazzo biondo di Durmstrang ospite di Bathilda Bath, lo guardava divertito, sdraiato sul suo letto.

- Libri, libri, LIBRI! Ma un maglione color verde pisello, una giacca a pois arancioni, un...paio di guanti uno diverso dall'altro per Merlino! E invece ho questi libri! Anche i professori ormai mi regalano libri! Anche i cracker magici mi fanno trovare dei libri! Sono sommerso da libri! La mia tomba sarà un enorme libro che mi ingoia! - sbottò con voce acuta, finendo di scartare il decimo regalo dalla forma spessa e rettangolare. Grindewald ridacchiò e Albus si girò verso di lui, il viso rosso e gli occhiali storti.

Grindewald era biondo, riccioluto, con mani grandi e occhi ridenti, maliziosi. Era alto e dinoccolato, e vestiva sempre con la camicia , sempre, puntalmente fuori dai pantaloni, come non mancava mai di far notare Albus, ridacchiando da sopra una pergamena o un – c'è bisogno di dirlo? - libro. Ora il ragazzo stava giocherellando con la bacchetta, guardando sorridente Albus che si imbronciava sempre di più, non aprendo nemmeno il resto dei regali sopra al letto.

- Sai cosa mi piacerebbe? Mi piacerebbe avere qualcosa che non sia un libro, per Natale! Potrei costruire un palazzo con tutta la carta che ho in casa! Mi piacerebbe che mi regalassero...dei calzini! Dei calzettoni spessi, verdi e arancioni, o viola e gialli, i più orribili che ci siano, e li indosserei con gioia, perché non sarebbero di carta e inchiostro...-

- Amico mio, il fatto è che tutti ti vedono così intelligente e appassionato che credono che tutto quello che tu voglia sia un libro! -

- Prima di volere un libro voglio un regalo come si deve! Dei calzini! - ribatté testardo Albus, in risposta all'affettuoso ragionamento dell' amico.

Grindewald sospirò, scuotendo la testa. Poi sorrise e agitò la bacchetta, e tutti i libri si trasfigurarono i migliaia di calzini dai colori assurdi e volteggiavano per la stanza. Albus si lasciò sfuggire un'esclamazione di stupore, un sorriso spontaneo a mezze labbra.

 

 

- Ma quanti...Alb, cosa sono quelli?! - chiese Abeforth, sbigottito, guardando i piedi del fratello. Erano il quadruplo del solito, coperti da strati di calzini veramente orrendi. Albus sorrise, tranquillissimo, camminando in modo goffo verso la poltrona.

- Libri, Ab...Tutti libri! -

 

Era sera. Tornando in camera, Albus sentì un picchiettare alla finestra e corse a quella del corridoio (cadde un paio di volte, i calzini erano un po' ingombranti.), lasciando entrare un gufetto pieno di neve.

Diede una spazzolata alle belle piume grigie e lo lasciò andare, gli occhi già attratti dalla calligrafia spigolosa di Grindewald.

 

Sai che ti avevo regalato per Natale?

No. Non era un libro. Credo che neanche l'abbia scartato, preso com'eri dall'inveire contro i nuovi tomi di Trasfigurazione che ti hanno mandato, vero?

Allora, che aspetti a guardare il resto dei tuoi regali?

G.

 

Albus corse e si tuffò letteralmente sotto il letto, pescando tutti i regalo ancora mezzo incartati che riusciva ad afferrare. Si riaggiustò gli occhiali, e si sedette alla scrivania, con l'unico pacchetto, in carta blu, ancora tutto integro.

Il biglietto diceva :

 

Immagino che avresti preferito un libro, ma non sapevo quale farti...

spero ti piacciano

dal tuo amico

G.

Un paio di calzini blu e rossi, lunghi fino al ginocchio, dimoravano nella scatolina.

Albus sorrise, euforico.

 

 

- E Questi? Anche questi sono libri? - chiese Abeforth, il giorno dopo, guardando i calzini nuovi del fratello. Albus sorrise, chiudendo gli occhi con finta supponenza.

- No, Ab...questi sono calzini! Come fai a non vedere la differenza? -

 

 

 

Beh, spero solo che vi sia piaciuta!

Un bacio

dram