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Autore: OhBirds    23/02/2012    1 recensioni
Episodio 8
Persona 4
Narukami x Hanamura
Vi prego di non leggere la one-shot se non apprezzate la coppia.
Sia per questioni riguardanti la medesima sessualità, sia per sintomi caratteriale particolarmente dolci (in questo caso si potrebbe parlare di fluff).
In ogni caso per chi decisdesse di leggerla,
non c'è niente di spinto o offensivo. Buona lettura.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo che Kanji si era appartato nella tenda delle ragazze, Yukiko e Chie ci avevano raggiunto, piuttosto assonnate, balbettando qualcosa sul dover dormire tutti e quattro nella medesima canadese.

“Vedete di non provarci durante la notte” asserì Chie sfoderando un dito medio alquanto eloquente, per poi voltarsi verso Yukiko che le rivolse un sorriso pacato e affettuoso. Le due si abbracciarono in silenzio per poi socchiudere gli occhi dolcemente.

“Beh sembra che loro non avranno problemi a dormire.” Commentò Hanamura, voltandosi verso di me, il suo viso sottolineava chiaramente la seccatura di quel momento. “perché, noi dovremo averne?” le parole fluirono repentine dalle mie labbra, come in ogni occasione; la sincerità era la mia unica caratteristica. Hanamura alzò lo sguardo, fissandomi per alcuni secondi in rigoroso silenzio, sorrise per poi tirarmi una pacca sulla spalla amichevolmente.

“Hai ragione, beh..che ne dici di dormire, partner?” portò la schiena contro quell’unico sacco a pelo, accovacciandovisi all’interno, lo raggiunsi poco dopo con il viso rivolto verso il suo. Un colorito ambrato omogeneo ne era la sua caratteristica, capelli color nocciola dai riflessi dorati scivolavano su una delle due goti. Guardandolo attentamente notai particolari che prima di allora mi erano sfuggiti, le ciglia di Hanamura erano lunghe e filiformi come quelle di una ragazza, le labbra rosate inumidite dalla sua stessa saliva brillavano illuminate dalla luce soffusa del falò che debolmente moriva, al di là della tenda.

Socchiusi gli occhi, cercando di prendere sonno il più presto possibile, ma il suono del suo respiro mi pervadeva le orecchie, accarezzandomi il viso. Potevo immaginare quelle stesse labbra, chiudersi e aprirsi alternatamente mentre le mani non trovavano pace alla ricerca di quella coperta troppo ristretta per entrambi. La notte era calata celere, e il vento estivo attraversava quel poco tessuto di cui era fatto il nostro umile riparo. Sarà stato quel freddo, o forse la fodera ridotta, ma vidi l’esigenza di Hanamura di avere qualcosa con cui coprirsi, la posizione che prima era retta, era ora fetale, la pelle prima calda emanava ora sempre meno tepore. Allungai una mano ed esitante gli sfiorai il braccio, nessuna reazione.

Ritentai, appoggiandola questa volta contro il suo viso, che accarezzai appena.

“Naru…” dischiuse appena le palpebre, confuso e assonnato, mentre la bocca si stropicciava in una smorfia farsesca.

“sssh” lo rassicurai cercando di non destarlo completamente, in seguito mi protesi verso di lui, portando la mano sulla sua schiena per poi accostarlo contro al mio corpo.

“Naru..kami ?” il respiro fioco e flebile della sua voce ancora assonnata e sorpresa fuoriuscì all’altezza del mio petto. Sentii il calore del suo viso contro le mie membra.

“Mi sembrava che avessi freddo” mi giustificai incurante, stringendo la presa sulle sue spalle, per poi affondare il naso tra le ciocche dei suoi capelli. Profumo di pulito, fresco e piacevole, delicato e soffice come d'altronde ne era la loro consistenza. Lo sentii cominciare a tremare con flemma.

“Hai ancora freddo? Vuoi che ti abbr..”  mi interruppe immediatamente. “Non è per quello idiota !” Non capii a cosa si riferisse, sentivo semplicemente il calore provenire dal suo corpo più acceso e fervente di prima .

“Hanamura…” lo chiamai “n..non mi parlare nell’orecchio, dannazione, Narukami cosa ti è preso stasera?” Alzai il viso per poi portarlo a pochi millimetri dal suo. Sarà stato il curry cucinato dalle ragazze all’ora di pranzo, il bagno presso la cascata o semplicemente quella gita fuori porta, ma in quel momento guardando Hanamura, l’unica cosa alla quale riuscivo a pensare era che fosse dannatamente bello! tutto di lui in quel momento lo era. Il viso corrugato di colui che non riesce a comprendere cosa stia accadendo in quel preciso momento, gli occhi ancora lacrimanti pieni del sonno ormai andato perduto e i piedi gelidi che sotto a quella trapunta mi carezzavano le gambe.

“Abbassa il tono, o sveglieremo le ragazze..” lo ammonii. Di tutta risposta iniziò a dare aria alla bocca come suo solito, ininterrotto. “come faccio ad abbassare il tono, questa è la mia voce Narukami.." parlava, parlava e ancora farfugliava "lo sai che sono una persona fastidiosa, se non ti andava bene potevi anche dormire con Kan…”


Lo baciai, fu solo uno sfiorarsi di labbra prima di riaverlo ancora di fronte alla mia persona.

Hanamura prese fuoco improvvisamente, il suo corpo sembrava ardere tra le mie braccia mentre il volto in fiamme cercava di nascondersi all’interno della mia felpa. Sorrisi per la sua reazione, cercando di trattenere commenti sagaci. Non parlò, non urlò dimenandosi e svegliando i compagni nelle vicinanze, non replicò sicuramente come mi aspettavo.

“Hanamura, posso?” volevo ribaciarlo, questa volta con più premura, osservandolo minuziosamente, come se fosse l’ultima cosa da fare prima di coricarsi.

Alzò il viso verso di me, di tutta risposta. Le goti paonazze, e gli occhi strizzati.

“Apri gli occhi, guardami” gli scansai una ciocca dal volto soffiandovi contro. Leggermente mosse le palpebre, fino a fissarmi imbarazzato. Mi avvicinai verso le sue labbra dischiudendo delicatamente le mie. “Naruk…” non fece in tempo a chiamare il mio nome che le nostre bocche combaciarono nuovamente. Sentivo il mio palpito sempre più acuto, in disaccordo con il suo, ormai frenetico.

Piccoli spasmi presero il sopravvento sul suo braccio. Tremava, ma questa volta non per il freddo di quella foresta, ma per le sensazioni che entrambi stavamo provando in quel momento. Portai la mia mano sulla sua, intrecciandone le dita. Mi separai da quel bacio durato più del dovuto, sorrisi.

Lui mi guardò con un espressione persa, intorpidita, con gli occhi carichi di lacrime.
Li baciai, soffiando nel contempo.

“Buona notte, Hanamura” conclusi dolcemente.

Non mi rispose, arrossendo si raccolse tra le mie braccia, poggiando il viso sul mio petto.  
 

Quella notte, rimanemmo con le mani intrecciate fino ai primi bagliori dell'alba,
stretti nel calore di un abbraccio.  

   
 
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