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Autore: Gemini_no_Aki    23/02/2012    1 recensioni
Shaun non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando era arrivato in quel posto. Raccoon City. Ancora una volta. La prima volta, solo poche settimane prima, si era limitato a stare chiuso nella sua camera di un ostello o, al massimo, girando attorno l’edificio che stava studiando. Umbrella Corporation. [...] “Ora per aiutarci mandano dei... Bambini?” Esordì l’uomo senza muoversi da dov’era, seguendo il ragazzo con lo sguardo. A quell’appellativo Shaun ricacciò l’impulso di rispondergli. Chi credeva di essere? Oh, ecco un’altra cosa che non avrebbe perdonato a Richter. Gli aveva detto chi cercare, certo. Ma non gli aveva fatto nemmeno lo straccio di una descrizione. L’aveva lasciato di nuovo senza informazioni.
[Crossover con Assassin's Creed]
IN TOTALE REVISIONE
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albert Wesker, William Birkin
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Shaun non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando era arrivato in quel posto. Raccoon City. Ancora una volta. La prima volta, solo poche settimane prima, si era limitato a stare chiuso nella sua camera di un ostello o, al massimo, girando attorno l’edificio che stava studiando. Umbrella Corporation. In quei giorni, anni per la precisione, aveva passato le giornate svegliandosi al mattino e maledicendo a gran voce, con uno spiccato accento britannico, il responsabile di quella missione. C’erano momenti in cui si era ritrovato a borbottare contro di lui così tanto e in modo così fitto da far voltare alcuni passanti curiosi. Era stato mandato li da solo e senza una spiegazione dettagliata. Solo un misero “Scopri cosa stanno facendo.”. Poi cosa aveva scoperto? Che Richter, il suo amato capitano aveva delle conoscenze in quella città e parecchio vicine alla Umbrella.
 “Quando torno un pugno non glielo toglierà nessuno.” Disse andando avanti e indietro davanti una porta. Mentre si voltava, per l’ennesima volta, si ritrovò davanti un uomo che lo fissava dall’alto verso il basso con un’espressione che Shaun tradusse come un “Mi intralci il passaggio.”
 Desideroso di evitare qualunque discussione, specialmente con qualcuno di sicuramente più forte di lui si fece da parte chinando il capo in segno di scuse.
 “Ora per aiutarci mandano dei... Bambini?” Esordì l’uomo senza muoversi da dov’era, seguendo il ragazzo con lo sguardo. A quell’appellativo Shaun ricacciò l’impulso di rispondergli. Chi credeva di essere? Oh, ecco un’altra cosa che non avrebbe perdonato a Richter. Gli aveva detto chi cercare, certo. Ma non gli aveva fatto nemmeno lo straccio di una descrizione. L’aveva lasciato di nuovo senza informazioni.
 “Non mi avevano detto che nella squadra ci sarebbe stato qualcuno di nuovo.” Disse ancora l’uomo facendo alzare lo sguardo a Shaun. La divisa era simile.
 “I... Io devo... Dovrei solo studiare l’operato della Umbrella...” Disse con poca sicurezza. Non sapeva se poteva fidarsi nonostante i vestiti. L’uomo lo guardò cercando forse di capire qualcosa di lui. Poi finalmente sembrò aver intuito chi fosse. O almeno cosa dovesse fare realmente.
 “Albert Wesker. Tu invece saresti?” Si presentò. Shaun lo guardò, fissò per meglio dire. Quindi era lui.
 "Shaun Hastings... signore..." Rispose serio.
  "... Ok, sei un allievo di Richter..." Non sembrava così entusiasta dicendolo. Shaun dal canto suo non capiva come avesse fatto a capirlo.
  "Si signore..." L'uomo si passò una mano in faccia con un sospiro soffocato.
  "Ha detto lui di-"
  "Si." Lo precedette il ragazzo, ancora non a suo agio nella giacca militare che continuava a tormentare.
  "Chiamami solo capitano... prima che ti-"
  "... rispedisca in patria a calci." Concluse ancora Shaun con un tono talmente innocente da lasciare spiazzato chiunque.
  "Si... più o meno." Wesker si avvicinò e lo osservò da ogni lato, quasi come se fosse Shaun uno degli esperimenti.
  "Sei piccolo." Fu l'unico commento.
  "C'è bisogno che tutti voi stangoni me lo dobbiate ricordare ogni volta?" Sbottò dimenticandosi beatamente chi si trovava davanti. Wesker sembrò ignorarlo.
  "Spero tu sia veloce a correre. Ah, prima regola, se dico corri tu non fare domande e fallo. Ti conviene non sapere da cosa stai scappando."
 “Come scusi...?” Domandò ancora il ragazzo guardandolo.
 “Tu vuoi sapere cosa fa la Umbrella, per questo Richter ti ha spedito qui. In quella facciata che vedi nel centro della città non scoprirai nulla. Ripeto, sei veloce a correre?”
 Shaun annuì confuso. Terribilmente confuso.
 “Ti porterò a fare un giro di ricognizione, così prenderai familiarità con la cosa.” Rientrò dalla porta da cui era uscito poco prima e ne riuscì subito dopo sbattendo un fucile tra le mani del giovane.
 “Se è solo un...”
 “Avrai tutto il tempo di ringraziarmi. Voglio essere indietro prima che faccia buio, non intendo girare in una foresta con un novellino che impugna il fucile al contrario.” Disse con semplicità facendogli strada verso un sentiero che ben presto li portò lontani dalla città.
 “Sai almeno come si usa quello?” Domandò dopo un po’ senza voltarsi verso di lui.
 “Si... Mi hanno insegnato.” Si limitò a rispondere Shaun, ancora confuso mentre seguiva Wesker. Perché in una foresta? La Umbrella era in città.
 “A te non deve interessare quello che mostrano. Conosco Richter abbastanza da sapere cosa vuole. E a te serve entrare nei laboratori sotterranei.” Dopo quello rimasero in silenzio, davanti a loro, non molto lontano c’era una casa, sperduta in quel nulla pauroso. Una semplice, semplicissima casa.
 Wesker si bloccò di colpo e Shaun, distratto, gli finì addosso. Stava per chiedere qualcosa quando un ululato lo fermò.
 “Un lupo?” Domandò guardandosi attorno senza vedere nulla, si stava facendo buio, forse dovevano rientrare come aveva detto prima di partire.
 “Corri.” Disse l’uomo con tono imperativo. Shaun però continuava a guardarsi attorno cercando di capire da dove arrivasse il verso.
 “Corri ho detto.” Esclamò più forte dandogli una spinta prima di afferrare la pistola e sparare tra gli alberi. Si udì solo un guaito sofferente misto ad un ringhio.
 “Ho detto corri!” Urlò afferrandolo dal colletto della camicia e trascinandoselo dietro verso la casa, Aprì la porta con un calcio e lo lanciò dentro senza ritegno prima di addossarsi al muro, non lontano dalla finestra che dava sulla strada da cui erano arrivati.
 "Ti avevo detto di correre!!" Esclamò guardandolo mentre lo raggiungeva e si metteva al suo fianco confuso.
 "Ma era solo un cane...." Si difese il ragazzo guardandolo. L’espressione di Wesker, nascosta dagli occhiali era indefinibile.
 "Solo un cane?!!! Ok.. lezione veloce. Tutto quello che entrerà da quella finestra ignora se è un cane, un piccione o un rinoceronte! Spara a vista!" Disse senza giri di parole.
 "Ma... capitano...... sono.. animali..." Shaun non riusciva davvero a capire cosa l’uomo avesse in mente. Sparare a degli animali solo perché... Non lo sapeva nemmeno il perché!
 "....Spara e basta!!" Urlò mentre il vetro della finestra si infrangeva e due cani scuri piombavano nella stanza. Shaun rimase fermo a guardarli. Non credeva di aver mai visto nulla di simile, gli occhi di quei due animali erano rossi come il sangue, lo fissavano ringhiando eppure non riusciva a sparare loro contro. Forse solo perché erano animali e gli facevano pena. Forse perché semplicemente non poteva.
 Wesker puntò la pistola e stava per fare fuoco che il giovane si frappose tra lui e le due bestie ringhianti.
 “Togliti ragazzo, quelle cose potrebbero-”
 “Sono cani! Non cose!!” Esclamò senza pensare a quello che diceva. Si voltò e li guardò. Aveva un vago ricordo ora. Un criceto, un batuffolino bianco e marroncino che suo padre teneva nel laboratorio. Gli occhi erano così simili e inusuali. Allungò la mano senza pensare e la posò sulla testa di uno dei due doberman.
 “Voi non siete cose. E per questo non vi ucciderà. Verrete con me.”



 Angolo autrice: Nata come One shot mi sono accorta che stava tirando per le lunghe, doveva essere solo l'incontro però... Beh, poco male, mi imbarcherò in questa folle impresa! *si fa il tifo da sola*.
Prima di lasciarvi vorrei dire due parole. Richter è citato in When we were young, è lui che dirige le varie missioni dei suoi Assassini. Considera Shaun il suo "uomo migliore" per la capacità che ha ad infiltrarsi nei sistemi di sicurezza. L'addestramento con le armi è stata una cosa secondaria, gli ha solo spiegato come sparare, niente di meno, niente di più.
Il padre di Shaun è citato alla fine della fanfic linkata sopra, Lucas Hastings, collega di Richter e grande amico. è un Assassino, si, ma preferisce il lavoro come chimico. Il criceto in questione era un regalo di William. Lucas si era affezionato all'animaletto così William gliel'ha lasciato.
Che altro? Penso di aver detto tutto per questo capitolo.  Gli aggiornamenti non avranno una cadenza precisa, possono avvenire anche ogni 2 giorni, cosi come ogni settimana, dipende dall'ispirazione e dalla velocità a scrivere.
Grazie a chi commenta, chi legge soltanto, chi mette tra seguite/preferite, chi semplicemente è rimasto interessato. Spero di non deludervi. :3

 Bye Bye~
 Aki
   
 
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