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again with a smile
Quante
volte hai guardato
indietro, sentendoti imbarazzata da quello che ti è
successo? Troppe.
Quante
volte ti sei vergognata di
quello che ti è accaduto? Infinite.
Quante
volte hai ringraziato il
cielo per le tue due meraviglie? Non abbastanza.
-
è tardi, devi andare a scuola!-
Ma
tu, all’epoca, non ci volevi
andare a scuola
-
no, mamma no! ti prego!-
E
piangevi. Piangevi. Piangevi.
Ma non dicevi mai nulla che facesse fermare tua madre a riflettere.
In
effetti è colpa tua. Come
sempre, del resto. Ne hai mai fatta una giusta? No, probabilmente no.
Le
volte che hai abbracciato
quelle due ragazze così diverse da te sono infinite, eppure
non abbastanza. Sei
sempre gelosa che qualcuno te le porti via, come è stato
fatto con la tua
infanzia.
Sempre
snobbata, sempre derisa, usata come un sacco da pugilato.
Le
volte che hai pregato, hai
smesso di contarle. Le volte che hai implorato, hai smesso di
ricordarle.
Hai
supplicato.
Hai
implorato.
Hai
fatto l’impossibile.
Una
reietta, sempre considerata inferiore dagli altri.
E
ora guardi quelle persone con
lo stesso disgusto di quando avevate sette anni. loro hanno
dimenticato, ma tu
no.
Non
hai dimenticato gli insulti,
ma a loro ha fatto comodo.
Non
hai dimenticato i lividi, ma
adesso loro si sentono puliti.
Tu
no. tu ti senti sporca. Come
se fosse stato tutta colpa tua.
E
forse lo è stato.
Ti senti sempre come se nel tuo cervello ci
fosse qualcosa di sbagliato. Ti sei mai soffermata a chiederti se fosse
vero?
No, mai.
Chi
ti ha teso la mano della
pace, che hai stretto volendola stritolare. Perché per loro
è facile gettarsi
tutto alle spalle, sei tu ad aver subito.
Gli
sguardi disgustati
Le
parole offensive
Le
denigrazioni
Nessuno
capiva, imploravi aiuto,
ma nessuno ti credeva. Nessuno poteva pensare che bambini
così piccoli fossero
in grado di commettere simili cattiverie.
Il
groppo in gola non ti
abbandona mai, vero? Così come tutti quei ricordi.
Le
mani ti tremano; quante volte
hai voluto stringerle attorno ai loro colli? Mai abbastanza.
E
ora guardati. Sei cambiata,
diversa, da quella che vedevano loro.
Ora
sei tu a sentirti superiore.
Hai
lasciato già molti di loro
con l’amaro in bocca, per quella che sei diventata.
C’è chi dice che sei bella,
chi pensa che i tuoi occhi lo siano.
Occhi
di cui i tuoi genitori non
facevano che vantarsi, quand’eri bambina.
Occhi
di cui addirittura le
insegnanti non facevano che vantarsi.
Occhi
verdi che tu puntavi a
terra, per non incontrare i loro.
Ricordi
quasi ogni torto subito.
Quasi ogni parola sputata con disprezzo.
Talvolta
hai smesso di mangiare,
talvolta hai spezzato gli occhiali.
Perché
tutti quegli insulti ti
hanno portata a voler somigliare di più a loro.
Volevi
cambiare per essere accettata.
Ora
ti fai schifo, per quei
pensieri. Perché ti senti bene con le tue migliori amiche,
persone che non
c’entrano niente con quelle che sopportavi un tempo.
Amiche
che ti hanno teso sempre
la mano, quando cadevi nel baratro dei ricordi.
Amiche
che ti passavano i
fazzoletti e ti mormoravano parole di conforto, quando piangevi al
ricordo
dell’umiliazione.
Ogni
tanto ti senti ancora quella
bambina, ogni tanto ti chiudi ancora a chiave nella tua camera e piangi
al
ricordo.
Anche
ora ti tremano le mani e
delle lacrime rigano il tuo volto.
-
sono solo bambini!-
Erano
solo bambini, giocavano
solo. Dicevano le genitrici a tua madre, dopo che lei scoprì
i lividi sulle
gambe e sulle braccia.
Ricordi
ancora l’umiliazione
quando avevi parlato con tua madre, solo un’accenno.
-
perché non mangi?-
-
non ho fame-
-
non è vero, cosa ti succede?-
-
dicono… dicono che io sono grassa-
Una
donna con il volto rigato dalle lacrime come il tuo ti pone davanti
allo
specchio, dopo averti presa per i capelli – tu non sei
grassa! Guardati!-
Ma
tu non lo hai mai fatto, per
paura che tutti loro avessero ragione.
Chissà
come saresti diventata se
loro non ti avessero resa così insicura.
Così terribilmente insicura.
Perché
tu non sopporti i
complimenti, vero? Già, sei rimasta a bocca aperta quando ti
venne detto da un
ragazzo “sei bella”. Perché ormai non lo
credevi più.
Hai
sentito un groppo in gola
dalla felicità quando una ragazza dagli occhi più
belli che avessi mai visto ti
disse: “hai degli occhi stupendi”. Poi scopristi
che quella ragazza era
l’incarnazione della purezza, della gentilezza e della
sincerità. Dopo quattro
anni è ancora la tua migliore amica, incredibile!
Dopo
quello che hai visto quando
eri piccola ti sei giurata che lei non avrebbe mai visto quella parte
del
mondo. Perché l’avrebbe rovinata.
Eppure
fu proprio lei a
sciogliere il tuo cuore, chiedendoti cosa ci fosse che non andava.
Non
ti chiese mai cosa c’era di sbagliato in te.
È
strano sentirsi accettati,
essere parte di qualcosa.
È
bello avere degli amici, quando
non ne hai mai avuti. Dopo quei fottuti cinque anni non
c’è nessuno che sappia
meglio di te cosa vuol dire “chi trova un’amico
trova un tesoro”. Cazzo, per te
ora le amiche sono il mondo intero!
Ragazze
con cui hai condiviso il
tuo cuore, che ti hanno chiesto di dividere con loro la tua sofferenza.
Ragazze
che ti hanno donato il sorriso che avevi un tempo.
Non
più innocente, con più
esperienza. Ma pur sempre un sorriso. Non è un bel punto da
cui ricominciare la
propria vita?
Da
un sorriso.
-
Bloody’s corner-
Era
uno sfogo che
mi ci voleva. So che non dovrei lamentarmi, c’è
chi ha passato e passa cose
molto peggiori delle mie, ma credo che ognuno soffra e non si dovrebbe
paragonare il dolore di ognuno di noi a quello di altri.
Questa… pagina del mio
passato la dedico alle mie Mon Amour e My Treasure, perché mi hanno
passato
montagne di fazzoletti e mi hanno abbracciata
un’infinità di volte mentre
piangevo.
Vi
voglio bene, mie meraviglie, se non fosse per voi starei ancora cadendo
in quel
fottuto baratro <3
Miss
BloodyFangs