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Autore: pocchanpu    24/02/2012    2 recensioni
Nel corridoio sentiva riecheggiare solo la risata del rosso. Ancora infuriato, si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde, preparandosi a dover spiegare agli altri dov'era finito. Mentre elaborava mentalmente il suo discorso, non potè fare a meno di sfiorare con le dita le proprie labbra. Il pensiero di aver appena donato il suo primo bacio ad un ragazzo per cui non provava altro che odio e disprezzo, non faceva altro che nausearlo.
Sì. I suoi amici avevano trovato decisamente qualcosa di peggio che abbracciare un elfo domestico.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Arthur Weasley, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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One-shot scritta per un'amica e recuperata da un vecchissimo quaderno. Non sono brava a scrivere cose divertenti ma ... penso sia carina lo stesso XD
Non so perchè ma ho sempre pensato che Arthur Weasley, da giovane, fosse molto diverso...

Ho ignorato l'età di tutti i personaggi (Arthur e Lucius esclusi, ovvio), i quali sono tutti un pò ... OOC. Mi spiace :/

Chiunque legga questa fan fiction è pregato di lasciare una recensione (positiva, negativa, lunga o breve.)

I personaggi e il mondo di questa storia appartengono a J.K.Rowling.

W o r s t

"Checkmate!"

Lucius Malfoy fissava incredulo la scacchiera davanti a sè mentre un eccitato Rodolphus Lestrange abbandonava la propria sedia per esultare. No. Non poteva aver perso. Nessuno l'aveva mai battuto ad una partita a scacchi.

"Ho vinto! Ho vinto!" continuava a ripetere Rodolphus correndo da una parte all'altra della Sala Comune. Aveva sfidato il biondo migliaia di volte e, sebbene fosse più grande di alcuni anni, non era mai riuscito a batterlo. Quel pomeriggio, però, il fato aveva voluto giovarlo.

"Cosa?! Aspetta che lo sappia Bellatrix!!" ridacchiò il fratello, Rabastan, dirigendosi verso i dormitori.

Narcissa Black e i fratelli Carrow, seduti su uno dei divanetti in pelle, stavano cercando di non ridere. Era troppo bello per essere vero. Malfoy non solo aveva accolto la sfida del giovane Lestrange ma con essa aveva accettato anche una scommessa. Se avesse perso, avrebbe fatto tutto ciò che i suoi amici Serpeverde gli avrebbero ordinato di fare.

Il biondo non si mosse dal proprio posto, nemmeno quando Bellatrix Black lo raggiunse per controllare la scacchiera. Rodolphus aveva vinto. Il ghigno sul volto giovane di Bella si ampliò.

"Sai cosa vuol dire, vero, Lucy?"

"Sì, lo so. Ora muovetevi." borbottò Lucius alzandosi per andare ad osservare le fiamme che danzavano nel caminetto. Poteva sentire le risate dei compagni alle sue spalle. Cosa gli avrebbero chiesto di fare? Pulire i bagni? Abbracciare un elfo domestico? Le loro menti deviate avrebbero sfornato sicuramente qualcosa di peggio.

"Deve essere qualcosa di umiliante!"

"Qualcosa che si ricorderà per tutta la vita!!"

"Ok, ok." ridacchiò Bellatrix abbassando la voce "Sentite cos'ho in mente ..."

Dopo un paio di minuti le risate riempirono la stanza ancora una volta e Lucius sapeva cosa voleva dire: avevano trovato qualcosa di tremendo.

"Abbiamo deciso." annunciò Rodolphus che, quando ebbe l'attenzione del biondo, iniziò a ridacchiare "Dovrai semplicemente baciare una persona. Tutto qui. Purosangue, per di più!" Lucius alzò lentamente un sopracciglio "Mh. Troppo facile. Dov'è l'inganno?"

Rodolphus sorrise e fece segno agli altri ragazzi di spiegargli la situazione. "Dovrà essere un maschio." mormorò Rabastan.

"Dovrà essere di un'altra Casa." aggiunse Narcissa nascondendo un sorrisetto.

"Dovrà avere qualche anno in più di te." commentò con nonchalanche Alecto.

"Dovrà avere i capelli rossi." disse a fatica Amycus mentre tratteneva una risata.

Alle parole capelli rossi Lucius si sentì mancare il pavimento sotto i piedi. Aveva già capito di chi stavano parlando ...

Bellatrix lo guardò con un'espressione compiaciuta prima di pronunciare l'ultimo ordine "Il suo nome dovrà iniziare con la A."

"Merda." imprecò Lucius vedendo gli altri Serpeverde lasciarsi andare in una nuova risata. C'era solo un ragazzo che rientrava in tutte quelle condizioni. Arthur Weasley.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

I suoi compagni erano stati molto furbi. Sapevano quanto odiasse la famiglia Weasley, le loro assurde idee e ... i loro ridicoli capelli rossi. Sapevano che un'azione del genere avrebbe distrutto il suo orgoglio. Maledetti ...

Lucius si guardò un'ultima volta in uno degli specchi del grande bagno maschile. I suoi capelli biondi superavano ormai le spalle e incorniciavano il viso magro. Aveva 14 anni. Stava per concludere il suo terzo anno ad Hogwarts; era uno dei ragazzi più belli della scuola e questo nessuno avrebbe potuto negarlo. Nemmeno quell'idiota patentato della Casa di Grifondoro. Sospirando, si sistemò un lunga ciocca di capelli sottili dietro al proprio orecchio.

"Oh, andiamo! E' solo un bacetto!" ridacchiò Amycus Carrow "Non devi mica essere fare colpo!"

Lucius sbuffò guardandolo attraverso il riflesso nello specchio "Mi sto solo concentrando per evitare di vomitargli in bocca." mormorò prima di allontanarsi dal lavandino per uscire dal bagno.

Il piano era semplice. Avrebbe dovuto allontanarlo dai suoi amici con una scusa, portarlo nell'aula vuota di Trasfigurazione e baciarlo. In quella classe si erano nascosti Bellatrix e Rodolphus, i quali sarebbero stati i due testimoni dell'effettivo compimento della missione. Facile. Veloce.

Amycus lo seguì per un paio di minuti ma quando Arthur e altri Grifondoro iniziarono a percorrere lo stretto corridoio, tornò sui propri passi e lo lasciò da solo. Lucius sospirò nuovamente mentre il gruppo di ragazzi si fermava per aspettare qualcuno dal passo più lento. Osservò il giovane Arthur ridacchiare. Insieme a lui c'era anche la sua ragazza, una certa Molly, di cui Lucius non sapeva granchè.
Facendosi coraggio, si avvicinò al folto gruppo di persone e tossì per far notare a tutti la propria presenza.
I ragazzi si voltarono a guardarlo mentre Molly ed un'altra giovane continuavano a discutere dell'imminente compito di Pozioni.

"Oh, a quanto pare la principessina dei Serpeverde è venuta a deliziarci con la sua presenza ..." ridacchiò uno degli studenti.

"Ironizzare sui miei capelli lunghi? Patetico, semplicemente patetico. Ma che altro potrei aspettarmi da uno stupido Grifondoro?" mormorò Lucius alzando gli occhi al cielo. Ogni secondo che passava, odiava sempre di più quella maledetta scommessa.

"Modera i termini, Malfoy." lo riprese Frank Paciock cercando di non ridere "Dopotutto sei stato tu a venire sin qui."

"Appunto!" constatò il ragazzo che era appena stato insultato "Che cosa vuoi?"

"Se potessi, sarei da tutt'altra parte. Ve l'assicuro. Devo parlare con Weasley."

Sentendosi nominare, Arthur lo guardò stupito e sbuffò sonoramente. Se Malfoy aveva bisogno di parlare con lui, vi erano guai in vista "Beh, sono qui. Dimmi pure, Lucius."

Il biondo lo fissò ad occhi aperti. Come osava uno sporco Grifondoro chiamarlo per nome? Il titolo di Prefetto gli aveva forse dato alla testa?! Sospirando e cercando di trattenersi dall'insultarlo, rispose "In privato."

Arthur alzò gli occhi al cielo cercando di ignorare il suo solito stupido modo di fare. Suo padre discuteva molto spesso con Abraxas Malfoy, a lavoro ma anche in quelle rare volte in cui si incrociavano a Diagon Alley. Nonostante il loro astio, però, Septimus evitava di esprimere il suo pensiero a riguardo davanti ai propri figli. Non voleva che portassero avanti quella stupida faida. Per questo Arthur aveva più volte provato ad essere gentile, sperando che l'atteggiamento del piccolo Malfoy cambiasse, ma non aveva ottenuto alcun risultato. Era piuttosto strano. Era riuscito a fare amicizia con alcuni studenti di Serpeverde durante i suoi anni ad Hogwarts ... probabilmente era la loro differenza d'età. Quattro anni erano forse troppi?
"Uhm ... ok." annuì e salutò i suoi compagni, facendo l'occhiolino a Molly "Ci vediamo dopo!"

Disgustato dalla scena, Lucius iniziò a camminare sperando che Arthur Weasley lo stesse seguendo. Dopo un paio di minuti sentì la voce del rosso a pochi centimetri di distanza "Posso sapere dove stiamo andando?"

"In un'aula vuota. Sei contento? Ora stai zitto." gli rispose freddamente Malfoy.

Arthur sbuffò ancora una volta e, dopo aver fatto passare pochi secondi, ricominciò a parlare "Vorrei almeno sapere di cosa devi parlarmi ..."

"Di scuola."

"Di scuola?" il giovane Weasley lo guardò poco convinto "E non puoi parlarne con un Prefetto della tua Casa?"

Lucius sospirò. Mancavano ancora diversi corridoi all'aula di Trasfigurazione e aveva già voglia di correre lontano da quel fastidioso ragazzo "No, non posso."

Questa volta il rosso non rispose e Malfoy si sentì sollevato. Fino a quando non percepì una mano afferrare il proprio braccio e Arthur lo trascinò in una classe vicina. Il rosso chiuse la porta e si sedette su uno dei banchi in legno "Ecco. E' un'aula vuota. Di cosa dovevi parlarmi?"

Il povero giovane Malfoy si guardò intorno e per un momento si lasciò prendere dal panico. Erano soli. Non era l'aula di Trasfigurazione. Insomma, il piano stava andando in mille pezzi. Lanciò un'occhiata colma di odio ad Arthur, il quale stava leggendo alcune scritte sulla lavagna. Ecco perchè odiava i Grifondoro. Non seguivano mai le indicazioni che gli venivano date. Facevano sempre di testa loro. Rovinavano i programmi altrui.

"Senti, devi dirmi qualcosa o vuoi stare lì a fissarmi per tutto il tempo?" domandò infine Arthur appoggiando i piedi su una sedia vicina.

Lucius cercò di mantenere il controllo. Doveva risolvere quella situazione e subito! "La pazienza. Una virtù così rara ormai."

"Come l'intelligenza, a quanto pare" ridacchiò l'altro passandosi una mano tra i capelli rosso fuoco.

"Come osi ..."

"Fammi indovinare" lo interruppe il giovane Weasley alzandosi "Ho appena rovinato uno dei classici piani di voi Serpeverde? Non capisco proprio perchè odiate così tanto le altre Case ..."

"Siamo sospettosi, eh?" gli chiese Malfoy iniziando a giocherellare con una ciocca dei propri capelli. Mentre pensava a come poteva uscire da quella brutta situazione, si ritrovò ad osservare attentamente il ragazzo davanti a sè. Sebbene il giovane Serpeverde superasse in altezza tutti i suoi compagni, Weasley lo distanziava di almeno un'altra decina di centimetri. Aveva un'aria annoiata e cercava inutilmente di ignorare i capelli rossi troppo lunghi che gli coprivano gran parte del volto. Lucius non potè fare a meno di notare come queli ciuffi cremisi risplendessero a causa della luce del sole che penetrava dall'unica finestra aperta dell'aula. Il biondo dovette ammettere a sè stesso che, senza quelle dannate lentiggini o quei vestiti malconci o quel ridicolo amore per i Babbani, Arthur sarebbe stato un ragazzo attraente. Se avessero voluto, Bellatrix e gli altri avrebbero potuto trovare qualcuno decisamente più brut- Scosse la testa, incredulo. A che diavolo stava pensando? Non c'era persona peggiore di Arthur amicodeibabbani Weasley.
"I miei compagni non hanno nulla a che fare con tutto questo." commentò infine, non trovando una risposta migliore, mentre cercava di cancellare i pensieri di pochi istanti prima.

"Ceeerto ..." sospirò Arthur ridendo sotto i baffi "Lucius, hai intenzione di farmi perdere ancora molto tempo? Come ben sai, sono all'ultimo anno e dovrei studiare."

"Non chiamarmi per nome. Non siamo amici."

"Lo so. Continuo a chiamarti per nome solo perchè so che ti da fastidio!" rise ancora Arthur iniziando a camminare verso la porta.

"Dove vai?" gli chiese Lucius seguendolo.

"In biblioteca dove mi stanno aspettando i miei compagni!" gli rispose l'altro fermandosi per un momento "Sembri Molly quando ha voglia di litigare e mi sommerge di domande!"

Lucius lo guardò negli occhi blu per qualche secondo. Oh, al diavolo. Se Weasley fosse uscito da quella porta, probabilmente non avrebbe più avuto l'occasione di compiere quel compito tanto ingrato. Dopotutto nessuno aveva detto che i testimoni dovevano esserci per forza, no?
Prendendo un bel respiro, il biondo afferrò Arthur per il bavero della camicia e lo fece abbassare alla sua altezza. Premette le labbra contro quelle del ragazzo, avvicinandosi un pò sebbene fosse disgustato da quel che stava facendo. Dopo pochi secondi, il rosso lo spinse via e lo guardò con aria annoiata.

"E' questo, quello che volevi?" gli chiese confuso. Poco dopo scoppiò a ridere e si voltò per aprire la porta "Stai tranquillo, Lucius, non ne parlerò con nessuno. Sei un così pessimo baciatore che non serve infierire!" commentò prima di uscire dall'aula vuota.

Il giovane Malfoy osservò sparire la schiena del Prefetto. Era appena stato insultato da Arthur Weasley? Lui aveva osato insultare un Malfoy? Sentì il proprio viso arrossarsi per la vergogna e per la rabbia. Corse fuori dall'aula e iniziò ad urlare in mezzo al corridoio "Arthur Weasley, giuro sul nome dei Malfoy che farò di tutto per rovinarti la vita!!"

Non ottenne alcuna risposta. Nel corridoio sentiva riecheggiare solo la risata del rosso. Ancora infuriato, si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde, preparandosi a dover spiegare agli altri dov'era finito. Mentre elaborava mentalmente il suo discorso, non potè fare a meno di sfiorare con le dita le proprie labbra. Il pensiero di aver appena donato il suo primo bacio ad un ragazzo per cui non provava altro che odio e disprezzo, non faceva altro che nausearlo.

Sì. I suoi amici avevano trovato decisamente qualcosa di peggio che abbracciare un elfo domestico.





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