Giochi di Ruolo > Altro
Segui la storia  |      
Autore: Gretah    24/02/2012    1 recensioni
Ho incrociato il suo sguardo,
e ho dato un senso all'infinito.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
è una sera delle tante, è dicembre e fa un freddo cane ,i miei sono usciti e io sono rimasta da sola. Come al solito, non avendo niente da fare, mi ritrovo a fissare il soffitto e a pensare. Penso a come poter cambiare il mondo. Potrei fare una manifestazione contro i tagli delle cattedre, contro il precariato, contro lo sfruttamento minorile, contro le ingiustizie che subiscono le donne. Bhè, ho solo 16 anni ma la vita mi ha già segnato abbastanza: i miei erano separati in casa fino a due anni fa, io non sapevo assolutamente niente. Litigavano spesso, a volte anche di brutto poi mio padre se n’è andato e mamma si è fatta un'altra vita . Conclusione: un padre non presente e una mamma forse troppo presente, la separazione dei miei genitori e le amiche che forse poi tanto amiche non sono, un principe azzurro che non si decide ad arrivare. Non trovando soluzioni per la mia schifosa vita decido di uscire un pò e andare a trovare Ciutz, la mia amica storica. Una delle poche sincere. Mi metto una tuta, dato che sono le 23 non penso di fare incontri che potrebbero cambiarmi la vita, indosso il mio amato north face blu e esco di volata dal portone. Sono in strada e decido di andare a comprare qualcosa da magiare. Opto per Marshmellow e panna. Pago alla cassa e 10 minuti dopo sono gia sotto il portone della mia amica. Mi apre e salgo le scale quasi di corsa , quasi dovessi scappare da un mostro che mi insegue , quasi dovessi scappare dal silenzio che , da troppo tempo, si è impossessato dei miei pensieri. Ciutz mi accoglie con un caloroso abbraccio e mi fa entrare in casa , la sua casa è sempre in ordine , ricordo ancora quando da piccole tornavamo da scuola e andavamo a mangiare a casa sua , c'è sempre lo stesso odore di vaniglia . Quella piccola abitazione accogliente mi fa tornare bambina , mi fa sgombrare la mente , fa tacere il mio silenzio. Vado a dare un saluto veloce alla mamma di Valeria , questo è il suo vero nome , e cammino spedita verso la camera della mia amica. tiro fuori dalla borsa le cose acquistate poco prima e subito iniziamo ad ingozzarci. -Ciutz, non credi che sia ora che mi trovi un ragazzo ? -Tu credi ? è tanto bello essere sole ! E , fidati, te lo dice una che è fidanzata da 3 anni ... a volte vorrei avere un pò di libertà in più , non dico di voler lasciare Andrea ma , forse, dovremmo darci più 'spazio' non dobbiamo mica per forza stare appiccicati tutto il tempo no ? - Mh , non ti capisco a volte sai ? Avessi io la fortuna di avere un ragazzo e una famiglia come la tua ! A volte Ciutz mi fa incazzare , è come se non apprezzasse quello che ha : una famiglia felice , il ragazzo perfetto , una casa meravigliosa , ottimi voti ... Io invece sono tutto il contrario : ho un nome che mi fa schifo 'Emma’ per gli amici 'Em' non sono bella , ma neanche orrenda, sono quasi normale -occhi marroni che tendono al verde, capelli lunghi castani chiari , bocca piena... Non posso lamentarmi , c'è chi sta peggio di me . il mio problema però è quello che ho dentro : Sono incazzata nera con il mondo . è come se Dio avesse riservato per me tutte le sfighe dell’universo. L'unica cosa che cerco è l'amore. Vorrei sentirmi amata solo per un momento. Vorrei sentirmi dire 'ti amo' da una persona speciale. Se non considero tre o quattro storielle di poca importanza si può dire che non sia mai stata con nessuno . Spero che un giorno un ragazzo si farà strada nel mio cuore e smetterà di far urlare il silenzio che invade la mia vita da tanto, troppo tempo. È ora di tornare a casa , saluto la mia amica e scendo le scale . Questa volta con più calma. Cammino con le cuffie alle orecchie, appena l’auricolare sputa fuori le prime note di una delle mie canzoni preferite la mente si sgombra, quasi per magia , Bieber inizia a cantare con la sua voce da angelo e tutto scompare, ci siamo io , la sua voce e il buio che inghiotte le strade del centro. Lui è uno dei pochi che mi capisce, quel ragazzo fatto di pixel mi da la forza di andare a avanti. Mi fa ricordare che c’è sempre qualcosa in cui credere e che tutti i nostri sogni si realizzeranno, basta saper aspettare che arrivino . Le canzoni scorrono e io sono gia arrivata a casa, apro il portone e entro in casa , nella mia casetta che mi fa sentire ancora piccola .
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Gretah