Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Lunete    24/02/2012    2 recensioni
Una Draco/Astoria ambientata nel giorno di San Valentino raccontata da Astoria.
Questa One-Shot è arrivata quarta al Contest di TheGhostOfYou "VALENTINE'S DAY" e ha ricevuto il premio speciale come "Miglior San Valentino"
Genere: Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Astoria
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

˜ Il Paradiso negli occhi ˜

 

When she was just a girl she expected the world

Stava corren...no. Lei proveniva da una famiglia di maghi Purosangue, non correva per i corridoi di Hogwarts, lei camminava a passo veloce...molto veloce. Doveva trovarlo. Era il 14 Febbraio. Il 14 Febbraio che aspettava da tanto, troppo tempo. Da sei anni. Quello era il 14 Febbraio, il giorno di San Valentino, nel quale si sarebbe dichiarata. A lui. A Draco Malfoy.

In realtà gli si sarebbe potuta dichiarare un sacco di tempo fa, ma la Parkinson aveva dovuto fare quello che le riusciva meglio: rompere le palle.

But it flew away from her reach,so she ran away in her sleep

L'aveva umiliata di fronte a tutta la scuola, di fronte a lui (soprattutto). Ma lei era Astoria Greengrass e la Parkinson era solo un'oca col muso da carlino. Un'aberrazione della natura. Perciò la ripagò con la stessa moneta. Non ci si poteva aspettare altro da una Serpeverde. Malfoy rimase così impressionato dal tiro mancino che aveva giocato a Pansy che cercò di convincerla a entrare nel suo gruppo. Lei, però, rifiutò. Era migliore della Parkinson perciò non aveva la minima intenzione di prendere il suo posto. Astoria aspirava al meglio, sempre. E Draco era il meglio. Il meglio del meglio. Biondo con occhi grigio-azzurro. Per lei il giovane Malfoy era un angelo. Irraggiungibile, almeno fino a quando era sveglia. Perchè ogni volta che chiudeva gli occhi, sognava il Paradiso. Dove lui l'aspettava, sempre, a braccia (e ali) aperte.

Life goes on, it gets so heavy

La guerra e la definitiva sconfitta del Signore Oscuro, però, come la ruota spezza la farfalla, spezzarono una parte di Draco. Quella parte arrogante,da viziato figlio di papà,era scomparsa. Ora era solo il misero figlio di un Mangiamorte incarcerato.

L'angelo di Astoria dal Paradiso era finito dritto dritto all'Inferno.

Every tear, a waterfall

E in quell' Inferno,l'unico appiglio sicuro che riuscì a trovare erano state proprio le braccia della ragazza che lo amava da sei anni. Certo, all'inizio era stato difficile convincerlo che poteva fidarsi di lei, ma dopo aver superato le barriere di indifferenza e sospetto tipiche di Malfoy, la piccola Greengrass riuscì a farsi accettare come amica e intima confidente (anche se avrebbe preferito un altro tipo di intimità).

Per cui, una sera di Dicembre, si ritrovò chissà come il biondo che piangeva silenziosamente con la fronte poggiata sulla sua spalla. Era così fragile, così bisognoso di attenzioni (e tanto amore) che i suoi occhi non resistettero alla cascata di lacrime trattenute in quegli anni. Quegli anni nei quali il suo angelo aveva spiccato il volo, nei quali da lontano era diventato irraggiungibile. Pianse tutto il suo dolore per averlo visto cadere, senza poter fare niente, vicino a lei. A lei, l'unica che era riuscita a sanare le sue ali spezzate.

 

 

Ora Astoria stava proprio correndo. Fregandosene altamente della osannata etichetta Purosangue. Aveva scorto Draco che si allontanava verso il Lago Nero. Di sicuro stava cercando di sfuggire alle miriadi di sbarbine Serpeverdi che volevano rifilargli la cioccolata comprata da Madama Piediburro spacciandola per propria. Attraversò il giardino come un fulmine, spingendo da una parte Kate Earnshaw, una delle sbarbine sopracitate che si trovava in mezzo alla sua traiettoria.

Era magnifico. Come sempre. Era seduto sotto un faggio, il loro faggio e guardava il lago, perso nei suoi pensieri. “Draco.” lui sorrise: “Non ti facevo un tipo sportivo, Astoria, quanti chilometri hai fatto per ridurti con quel fiatone?” “Sta zitto, Malfoy.” gli rispose lei sedendoglisi affianco. Lei non era affatto un tipo sportivo. Le streghe Purosangue non correvano per i giardini: ci camminavano attraverso con grande eleganza. E lei con grande grazia aveva buttato a terra Earnshaw. Ok,no,ma la sbarbina era finita col sedere per terra, ed era questo l'importante. “La Earnshaw ti ha già dato il cioccolato di Madama Piediburro?” Draco rise: “Ancora no. Perchè, ti interessa?” Astoria chiuse gli occhi invocando pazienza: detestava il suo angelo quando la stuzzicava.

Niente di più falso. Lo adorava: doveva far ricorso a tutta la sua razionalità per non saltargli addosso.

Capì che quello era il momento. Ora o mai più. Prima che quella sbarbina della Earnshaw si riprendesse e venisse a rompere le scatole. Come la sua vomitevole cugina-carlino. Decise di buttarsi “Diciamo di sì.” a candela, così atterrava in piedi. “Diciamo?”

Sì. Perchè, ti interessa?”

Diciamo di sì.”

Diciamo?”

il ragazzo si voltò a guardarla: “Quando la smetterai di farmi il verso e mi darai la tua cioccolata?” Astoria si perse negli occhi grigio-azzurro di lui. Erano diversi dall'inizio della scuola: non più opachi a causa degli orrori visti (e in parte commessi) ma...limpidi. Accesi di luce nuova. Forse... il suo angelo caduto era ritornato al Paradiso. Gli accarezzò i capelli: “Sai, Draco, essere troppo sicuri di sé a volte è un difetto.” “Sai,Astoria,essere troppo orgogliosi è quasi sempre un difetto.” Lei rise una risata amara.

Perchè sapeva che il suo angelo aveva ragione. “Non ti ho preparato nessuna cioccolata.” Draco si rabbuiò. Astoria se ne accorse: “Che c'è?” gli chiese dolcemente. “Niente.” “E la Earnshaw è la mia migliore amica.” Draco ridacchiò. Da quando erano diventati amici Astoria lo vedeva ridacchiare molto spesso. A volte sembrava persino stupido, così tanto che lei si preoccupava della sua salute mentale. “Pensavo..” disse lui “..di..di interessarti, ecco.” Draco era visibilmente nervoso.

La ragazza spalancò gli occhi castani da cerbiatta ma si riprese subito, grazie al suo orgoglio: “Come mai?” chiese, impassibile in volto e la voce fredda come il ghiaccio. Se il maledetto ficcanaso si fosse trovato a portata di mano... “Diciamo...che potrei aver sentito tua sorella...” Astoria raggelò. Non aveva minimamente pensato che la sua bionda sorella potesse fare la spia. Biondina traditrice! Come aveva fatto a scoprirlo, poi? Lei non gliel'aveva mai rivelato. Figurarsi! Faceva parte del gruppo di Malfoy ed era amica della Parkinson. Chi le assicurava che il carlino non l'avesse contagiata con la sua stupidità? Beh, ora ne aveva la conferma: sua sorella era una vera rincretinita. Che cavolo le era saltato in mente? Continuò con la sua recita: “Tanto per la cronaca: non regalerò mai cioccolata al ragazzo di cui sono interessata, sono meglio le parole. E comunque io non ho detto niente a Daphne.”

Ah. Comunque lei è amica di Pansy ed è tua sorella maggiore. Nonostante il suo stato mentale sia piuttosto dubbio, di certe cose se ne accorge. Inoltre non dimenticarti che c'era il giorno in cui sei stata umiliata davanti a tutta la scuola. C'ero anche io.” Astoria storse il naso: non le piaceva ricordare quel giorno, e le piaceva ancora di meno che a ricordarglielo fosse Draco. “Non ti piacevo?” le chiese il ragazzo. “No.” rispose lei.

Vedendo lo sguardo abbattuto del biondo, sperò che significasse che per lui lei contava più di una semplice amica e prendendo coraggio disse in un sussurro: “Mi piaci ancora.” Draco la guardò sbalordito e lei arrossì e abbassò lo sguardo. C'era riuscita, ma ancora non se ne capacitava del tutto. Malfoy le prese il mento facendole rialzare gli occhi. E lei vide il Paradiso. Draco era il suo angelo e nelle sue iridi grigio-azzurro si trovava quello che lei, ogni notte, sognava. Quello che lui aveva perso nella guerra, l'aveva ritrovato. Era lì.

Draco aveva il Paradiso negli occhi.

Rimasero immobili in quella posizione, occhi di lei incatenati negli occhi di lui per un bel po'.

Poi il ragazzo si schiarì la voce: “Dunque vorresti metterti con me?” disse cercando di riprendere il solito tono arrogante. “Inutile che fai tanto lo spaccone, Malfoy, visto che fino ad un momento fa mi guardavi come se fossi l'ottava meraviglia del mondo.”

“Non ti guardavo così!”

“E invece sì! Che te ne importa se mi piaci oppure no? Cambierebbe qualcosa?”

“Sei impossibile, Greengrass!” disse il ragazzo alzandosi.

Astoria si indignò e replicò, offesissima: “Ah, sì? Io sarei l'impossibile? Perchè non ti guardi un po' tu, biondino? Sei sempre lì a fare il carino con ogni ragazza che incontri, tranne con quella a cui importa davvero di te, quella che ti considera un angelo, beh, sai che ti dico? Che puoi anche andar...” la sua invettiva venne stroncata dalle labbra di Draco, che la stava baciando. Il suo angelo la stava baciando sulle labbra. Un bacio tormentato, a tratti delicato, un bacio che lascia senza fiato. Quello era il bacio del suo angelo.

“Certo che cambierebbe qualcosa, Astoria.” disse Draco quando si staccò da lei. “Cambierebbe tutto. Farò il carino con te solo quando vorrò abbassarti al livello di tutte le altre sbarbine che mi girano attorno.” la Greengrass arrossì imbarazzata. “Ah.” era ancora frastornata dal bacio. Il suo primo bacio. Aveva aspettato così tanto perchè voleva darlo al ragazzo di cui era realmente innamorata. Ce l'aveva fatta. Lui l'aveva baciata.

Draco sogghignò: “Davvero mi consideri un angelo?” lei lo scostò spingendolo. Non poteva averlo così vicino se voleva essere in grado di formulare una frase di senso compiuto. “Visto? Salti sempre alle conclusioni. Scommetto che non ti è passato nemmeno per l'anticamera del cervello (se ce l'hai) che non stessi parlando di noi.”

“Ah, adesso siamo diventati -noi-?”

Astoria arrossì nuovamente: “Insomma, Draco, smettila!”

“Perchè? Io mi sto divertendo un mondo.”

“Beh, io no. Non è così che mi ero immaginata questo San Valentino.” rispose lei scocciata.

“E come te lo avevi immaginato? Con me che ti dicevo che sei splendida come una stella?” la ragazza non aveva mai detestato il rosso che le colorava le guance di solito rosee come in quel momento.

“Certo che no.” ecco. Ci mancava solo il balbettio per completare il ritratto di una patetica sedicenne innamorata.

“Beh, sappi che lo sei.”

“Cosa?” rispose lei, smarrita. Ora oltre che patetica sembrava pure stupida. Forse lo era. Ancora non si era decisa che Draco ricominciò a parlare: “Sei splendida come una stella, Astoria. Sei la mia stella.” e un sorriso da schiaffi spuntò sul suo viso perfetto.

La ragazza era quasi sicura che il suo cuore da un momento all'altro sarebbe scappato dal petto, da quanto forte batteva. La voce del suo angelo era ipnotica, non poteva fare a meno di ascoltarla. “Dopo la guerra...una parte di me...si era come spezzata. Tu l'hai riaggiustata. Non chiedermi come, perchè non lo so. So solo che mi hai guarito. Mi hai salvato dall'Inferno in cui mi trovavo. Mi hai portato in Paradiso, Astoria.” lei sorrise, estasiata. C'era riuscita sul serio!

“Sei un angelo, Draco. Quello è il tuo posto.” Lui sorrise, felice come non mai: “È grazie a te se so che per sorgere il sole deve prima tramontare. Prima di conoscerti non l'avevo capito...non avevo capito un mucchio di cose...” “Shhh...” lo zittì lei poggiandogli un dito sulle labbra. Lui le prese la mano e chinandosi verso il suo viso mormorò a un centimetro dalle sue labbra: “Spero che questo San Valentino sia meglio di quello che ti eri immaginata.” “Mmmm... forse potrebbe entrarci in competizione...” Draco rise: “Sta zitta, Greengrass. E baciami.”

Mentre le sue labbra si impossessavano di quelle di Malfoy e lui la abbracciava tenendola stretta a sé, Astoria si ritrovò a pensare: “Sì, questo è il miglior San Valentino di sempre: questo potrebbe essere il Paradiso.”

Il mio angolino: Spero vi sia piaciuto...se sì, commentate. Se no...commentate lo stesso! ^^ per me sono molto importanti le vostre opinioni! Allego qui sotto il giudizio della GiudiciA TheGhostOfYou:

Quarto Posto:



Supernova94 con Il paradiso negli occhi
 
Titolo: 9/10

Caratterizzazione coppia: 9/10

Uso canzone: 10/10

Grammatica e Sintassi: 9,5/10

Gradimento personale: 9,5/10

 

Totale: 47/50
 
Molto carina, molto molto romantica ed in stile con quello che è il San Valentino!
Titolo: 9/10 - Veramente azzeccato, sia con la canzone che con il senso della storia, visto che lo ritroviamo anche nelle righe della fan fiction. 

Caratterizzazione coppia: 9/10 - Mi è piaciuta molto Astoria; il fatto che la Rowling non l'abbia caratterizzata da molto spazio alle interpretazioni, e la tua, super innamorata, mi fa sorridere tantissimo. Anche Draco nel complesso mi piace, anche se lo trovo forse un po' idealizzato.

Uso canzone: 10/10 - Amo Paradise ed amo il modo in cui l'hai utilizzata, incastrandola alla perfezione con la storia.

Grammatica e Sintassi: 9,5/10 - Non ho trovato nessun errore sconvolgente se non qualche piccolissimo errore di distrazione; ho trovato la storia scorrevole grammaticalmente e ben strutturata.

Gradimento personale: 9,5/10 - A parte l'idealizzazione di Draco, mi piace molto;non ho letto molte Draco/Astoria ma devo dire che lei come personaggio mi piace proprio tanto. Anche il bacio, il primo bacio per lei, è stato davvero dolce.

Complimenti

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Lunete