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Autore: Scattered Dream    24/02/2012    2 recensioni
"La morte sorride a tutti e noi non possiamo far altro che sorriderle di rimando"
Salve a tutti!
Ho scritto questa shot di getto,mentre ascoltavo una canzone degli Evanescence perciò non so come sia venuta,ma spero vi piaccia.
Questa one-shot parla di Aki,del suo dolore e,della voglia di vivere che sembrava aver perso per sempre.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Il suono delle campane,poi ancora silenzio.
Stava girando intorno alla fontana della piazza da…Non lo sapeva nemmeno lei da quanto tempo. Potevano essere passati anche giorni da quando aveva deciso di uscire di casa,ma non gli importava. Non gli importava più di niente.
Da due mesi,il suo unico pensiero era sempre stato solamente uno: lui era morto.
Morto.
Morto.
Chiuse gli occhi decisa a non pensarci più ma,come ogni volta,i ricordi riaffiorarono prepotenti:
 
“Quella mattina,come ogni mattina,eri andata a trovarlo all’ospedale.
Con il tuo solito sorriso stampato sul volto eri entrata nella stanza ma,questa volta, un lenzuolo bianco era  posato sopra il suo corpo.
-Mi dispiace signorina,non abbiamo potuto fare nulla- ti aveva detto il dottore entrando nella camera.
-NO- avevi urlato cadendo sul pavimento: le gambe avevano ceduto all’improvviso.
Eri rimasta  a piangere per tutta la mattina,poi due infermieri ti avevano trascinata fuori dicendo che dovevano portare via il corpo”

Da quel momento il mondo le era apparso grigio,privo di alcun significato. Ichinose era la sua vita e morendo,si era portato via anche la gioia di vivere di Aki.
La ragazza andò a sbattere contro qualcuno: era Domond
-Aki- sussurrò il ragazzo vedendola con gli occhi e il viso completamente bagnati. La moretta gli si gettò tra le braccia.
-Ti va di fare una passeggiata?- chiese Domond allontanandola delicatamente dalla maglietta nera.
-Va bene- disse con un filo di voce quella iniziando a passeggiare sorretta dal ragazzo.
-Ichinose era davvero speciale- disse l’amico
-Già-
-Sai,sono convinto che in questo momento ci stia guardando-
Istintivamente,Aki alzò lo sguardo verso il cielo che si stava iniziando a schiarire: segno che la notte stava finendo.
-Tu sei sempre stata una ragazza forte e devi continuare ad esserlo, lui non vorrebbe vederti in questo stato-
-Credi veramente che non ci stia provando?! Sono due mesi che ci provo e non ci riesco!!- esplose la ragazza urlando le ultime parole al cielo.  Domond rimase a guardare l’amica stingersi nelle spalle con un misto di tristezza,rabbia e malinconia negli occhi.
-Di cosa hai paura Aki?-
-Di andare avanti- rispose la ragazza dando uno sguardo al suo orologio: erano quasi le cinque di mattina.
-E perché?- chiese l’amico girando a sinistra e imboccando un vialetto dalle case alte e strette con i balconcini decorati da un’infinita varietà di fiori: erano arrivati  all’inizio della città vecchia.
-Perché se lo faccio ho paura di dimenticarlo per sempre!- gli occhi della moretta furono ancora bagnati dalle lacrime.
-Ma tu non puoi dimenticarlo Aki! Lui rimarrà sempre qui dentro!- esclamò Domond puntandogli un dito sul cuore. La ragazza lo guardò per alcuni attimi dritto negli occhi,mentre le prime luci dell’alba iniziavano a colorare il cielo.
 
“Era una bella giornata e il sole splendeva alto nel cielo. Tre ragazzini stavano seduti sopra una panchina.
-Fatemi una promessa- disse il ragazzino castano.
-Cioè?- chiese l’altro ragazzino
-Promettetemi che,qualunque cosa accada,vi ricorderete sempre di me-
Gli altri due annuirono
-E tu ricordati di noi Ichinose-kun- aveva detto la ragazzina con un gran sorriso”
 
Sorrise a quel ricordo. Non sorrideva da due mesi e gli fece uno strano effetto sentire,dopo tanto tempo,le labbra contrarsi in quello che doveva essere un sorriso, era come se gli stessero versando un getto di acqua bollente sopra al corpo intorpidito dal freddo.
-Aki,tutto bene?- chiese il ragazzo posandogli una mano sulla spalla. Ormai il sole era quasi del tutto spuntato.
-Hai ragione,io non lo posso dimenticare- disse semplicemente la ragazza. Negli occhi di Domond  balenò un lampo di soddisfazione e felicità: la Aki che conosceva lui era tornata.
-Bè,io sono arrivato a casa- disse il ragazzo avvicinandosi ad un portone di legno. La serratura scattò.
-Ti va di salire?- chiese poi.
-Con piacere- rispose la moretta mentre il ragazzo attraversava l’ingresso del palazzo di pietra.
Prima di seguire Domond, Aki si voltò a guardare il sole che,ormai,era sorto completamente.
“ Vola alto,raggiungi la vetta del cielo e splendi come hai sempre fatto Ichinose-kun”
Poi la ragazza scomparve oltre la soglia del portone.

  
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