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Autore: Giuly_Zomb    24/02/2012    0 recensioni
Abby è una comune adolescente, spesso emarginata dalla società. Ha tante qualità, non mostrate al mondo per semplice timidezza. Non sa bene cosa sia l'amicizia né l'amore. Cambia spesso residenza per il lavoro del padre e proprio per questo non ha un buono rapporto coi suoi genitori. Ha un fratello, l'unico che riesce a capirla, lontano però mille miglia per la sua carriera militare.
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono 3 giorni da quel notiziario.
Possibile che non c'era nessun'altra novità da aggiungere? Magari i soldati erano tornati all'accampamento ma la cosa non era ritenuta abbastanza importante da essere comunicata?
Finché alla terza sera, la voce di suo padre non chiamò di nuovo a raccolta la famiglia dinanzi alla tv.
"..E adesso colleghiamoci col nostro inviato in Iraq, a te la linea Stephan".
"La situazione qui non ci è ancora molto chiara purtroppo. Le ricerche proseguono da tre giorni ormai ma nessuna traccia dei tre soldati dispersi"
"E' possibile conoscere le loro identità Stephan?"
"Dall'appello mancano Andrew Kirke, Anthony Eller e Louis Prince. Avvertiamo le loro famiglie di non disperare e che la squadra dei soccorsi sta facendo del loro meglio.."
"Del loro meglio?! Ma che diamine!!" esplose Abby nel silenzio totale, precipitandosi di sopra, rifiutandosi di ascoltare ulteriormente.
Le parole del giornalista continuavano a ronzarle nella mente.. 'avvertiamo le loro famiglie di non disperare', come se fosse facile.
Si strappò la collana che portava al collo e fissò quel piccolo ciondolo con intensità, quasi come ad invocare un aiuto, una direzione da cui partire, qualcosa da fare, e non distolse lo sguardo finché non sentì gli occhi bruciare.
Era come trovare un ago in un pagliaio. Pensò ad ogni genere di posto in cui avrebbe potuto trovarsi Louis ma scene orribili le occupavano la mente, tanto da tormentarla anche ad occhi chiusi.
'Annaspava, tremava, quei granelli infiniti di sabbia rossa le coprivano la vista. Eccone un'altra cascata in arrivo, ecco che scivola ancor più giù. Solo stando ferma riusciva a non sprofondare ancor di più ma la mancanza d'ossigeno si faceva sentire sempre più. Tentare di gridare inutilmente 'aiuto' per poi ritrovarsi una manciata di sabbia in bocca. Ecco che delle mani di distinguono fra la sabbia, mani possenti, maschili, che tentano di non abbandonare la poca luce che filtrava per poi arrendersi a quei granelli e scivolare chissà quanto..'
Un eco lontanissimo la svegliò sussurrando: cercami.


"Luca, ma dove sei? Ti ho lasciato circa 6 messaggi, richiamami per favore" e chiuse il cellulare con un colpo secco.
Per giorni Abby si rifiutò di uscire di casa, di trovarsi a contatto con altra gente, di sentirsi osservata per ciò che stava accadendo dato che la voce si era sparsa in fretta.
Tentò a più riprese di rassicurare i suoi genitori, di dirgli che loro figlio era ancora vivo, ma ogni volta che ci provava queste parole risuonavano ad Abby come pura follia. Che prova aveva? Solo un sogno che la tormentava e che l'avrebbe portata alla follia di lì a poco.
Sì, era consapevole di quanto fosse folle lasciare ogni sua speranza legata ad un sogno ma chi non l'avrebbe fatto in quel caso? Era tutto frutto della sua mente o stava accadendo sul serio?
Iniziò quasi a sperare che quei sogni la portassero ad una soluzione, ma ne restava solo delusa e più confusa. Inoltre, non poteva sopportare l'idea di aver visto l'ultima volta suo fratello per uno stupido litigio, non sopportava di avergli detto come ultima cosa "Sì, ok, va pure, ritorna a giocare a fare l'eroe con le tue pistole giocattolo!".
Quel pomeriggio, finalmente Luca si fece vivo.
E' vero, l'aveva ignorato per tutto ciò che stava accadendo, ma sapeva di poter contare almeno sul ragazzo che amava, o no?
"Era ora, diamine!" esclamò sollevata Abby, vedendolo entrare in camera sua mentre sua madre chiudeva la porta. "Pensavo volessi restare sola" rispose lui.
Non c'era alcuna emozione sul suo volto, era gelido come la neve che inondava le strade di quel periodo.
"Si ma.. da quand'è che mi dai retta?" chiese Abby, provando una risata.
Luca scrollò le spalle e prese a guardarsi intorno, come fosse la sua prima visita in quella stanza.
"Ho pensato molto a Louis e credo che.." cominciò Abby ma un sorriso beffardo sulla faccia di Luca la bloccò.
"Cos'hai da ridere?"
"Hai pensato solo a questo, vero? Beh se sono qui solo per farti da confessionale posso anche andarmene"
"Luca!" esclamò Abby, bloccandolo prima che potesse svignarsela.
Cercò di interpretare il suo sguardo ma non trovò nessuna emozione a cui aggrapparsi.
"Ce l'hai con me perché non abbiamo passato più tempo insieme? Ma amore.."
"Risparmiati, ok? Non mi interessa" la bloccò di nuovo Luca.
"Mio fratello è scomparso cazzo! Chissà dove! E tu hai la faccia tosta di venire qui a commiserarti?!" disse Abby, cominciando ad essere stanca del suo comportamento.
Era infantile, no? Abby aveva un buon motivo per distrarsi, perché non la capiva?
Luca sembrava sul punto di risponderle a tono ma cambiò idea precipitandosi alla porta e appena si fu chiusa alle sue spalle ad Abby sprofondò il cuore nello stomaco, sentendosi improvvisamente vuota e più sola di prima.
Suo padre entrò timidamente poco dopo.
"Abby..? è successo qualcosa? Ho visto Luca andarsene.."
"Abbiamo litigato" tagliò corto lei.
"Ascolta.." suo padre entrò cautamente e lasciò la porta socchiusa "magari finché questa situazione non sarà risolta, dovresti stare lontana da lui, almeno finché Louis non avrà l'anima in pace e.."
"Che vorresti dire?" lo interruppe Abby.
Le parole di suo padre sembravano dirle 'almeno finché tuo fratello non riposerà in pace in una tomba'.
"Niente.. solo che.."
"Ti sei già arreso non è così?"
Suo padre sembrava volersi rimangiare quanto detto, si capiva dal suo improvviso pallore.
"Sai, credevo che Louis avesse preso da te, per la sua voglia di combattimento ma a quanto pare hai già deposto le armi" continuò Abby, già carica di rabbia per lo scontro precedente.
"Abby! Non hai capito che è come cercare un ago nella sabbia? Non è così semplice Abby, stiamo cercando di.."
"Cosa?! Di fare cosa? Tu e la mamma non fate altro che comportarvi come se Louis fosse già morto. Beh sai cosa papà? Lui è vivo! So che è vivo! Lo so e basta!"
"Abby, santo dio, non puoi affermare certe cose!" anche il tono di suo padre aumentò di volume.
"Perché vuoi ostinarti a credere al contrario?!" urlò Abby.
"E tu perché vuoi credere all'impossibile?! Non voglio pensare che Louis sia morto Abby, ma ragiona!"
"Ho ragionato, ho ragionato tanto in questi giorni. E la ragione mi ha condotto a questo, alla follia, al vedere le cose sotto altri aspetti, al credere all'impossibile come dici tu. Ma sai cosa? È meglio essere completamente folli che ragionevoli e senza speranze!" detto ciò, non avendo più la forza per guardare suo padre e sentendosi male per essersi rivolta così, lasciò la sua camera trattenendo l'ennesimo singhiozzo.
  
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