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Autore: heijuss    25/02/2012    17 recensioni
-Ricordati una cosa: ti amo, e ti amerò per sempre. Non dimenticarmi MAI!- disse serio.
-Lo ricorderò per sempre. Anche io ti amo e lo farò per sempre.- gli sorrisi.
Detto questo si girò e insieme a sua madre lasciò la mia casa, per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia picchiava rumorosamente sul tetto di casa mia. Era il 18 Agosto, piena estate, eppure pioveva. Qui in Sicilia, a Messina, di solito il tempo d’estate era stupendo. Ma evidentemente il destino quel giorno voleva che restassimo a casa. Con tutti i giorni disponibili, doveva piovere proprio quel giorno mandando a puttane tutti i nostri piani?
Mi girai verso il ragazzo che era seduto accanto a me. Mi perdevo ogni volta che lo guardavo in quei meravigliosi occhi color verde smeraldo e adoravo mettere le mie mani tra i suoi capelli ricci perennemente disordinati.
-Cavolo però. La pioggia ha rovinato tutti i nostri piani.- dissi sbuffando.
-E pensare che avevo organizzato un bel picnic sulla spiaggia!- disse lui.
-Davvero Harry? Che cosa romantica! Che cosa volevi festeggiare?- lo stuzzicai.
-Mhh, vediamo.. 18 Agosto, quindi direi che è il nostro anniversario.- disse baciandomi.
Ogni volta che le nostre labbra si sfioravano il mio cuore perdeva qualche battito. L’amore che provavamo era molto insolito per dei ragazzini della nostra età, eppure ci amavamo più di noi stessi. Harry avrebbe compiuto 16 anni tra 6 mesi, io l’anno prossimo. Tutti credevano che fossimo troppo piccoli per stare assieme, io invece credevo che il nostro corpo fosse troppo piccolo per contenere tutto l’amore che provavamo l’uno per l’altra.
-Ti amo, Hazza.- dissi e in quel momento quelle parole non bastavano a trasmettere tutto l’amore per lui.
-Ti amo, Jas.- e mi baciò di nuovo.
Il mio soprannome pronunciato da lui mi fece venire i brividi.
-Hai freddo?- chiese.
Scossi la testa. -Voglio te.- e allacciai le mie braccia al suo collo.
Eravamo sdraiati sul mio letto, i miei erano usciti ed eravamo soli in casa. Tante volte c’eravamo spinti oltre i baci, ma io l’avevo sempre fermato, non sentendomi mai pronta, e lui non aveva mai insistito né fatto pressione. Ma lì, in quel momento, lo volevo con tutta me stessa, volevo farlo MIO e solamente mio.
-Sei sicura?- chiese capendo le mie intenzioni.
-Come non lo sono mai stata.- e sorrisi.
 
 
Dopo esserci rivestiti, ci sdraiammo di nuovo a letto abbracciati e, inconsapevolmente, ci addormentammo. Fui svegliata dal campanello che suonava, così scesi di sotto. Aperta la porta mi ritrovai di fronte Anne, la madre di Harry.
-Ciao, Anne!- le dissi sorpresa.
-Ciao Jasmine! C’è Harry?- sorrise. Sapeva bene che era da me.
-Sì, entra pure. Io intanto vado a chiamarlo.- mi girai per avviarmi in camera.
-Harry, c’è tua madre giù!- dissi svegliandolo.
-Di già?- spalancò gli occhi, terrorizzato.
-Sapevi che doveva venire e non m’hai detto niente?- dissi scocciata.
-Io..Io..- balbettava.
-Sì, vabbè! Muoviti che è giù in salotto.-
Scendemmo insieme mano nella mano e notai che Anne teneva tra le mani una lettera.
-Eccoti Harry. Dobbiamo andare si è fatto tardissimo.- mi lancia uno sguardo tristissimo.
-Sì mamma..-
Ma che cavolo sta succedendo? Perché sono tristi?
Quando Harry si girò verso di me aveva lo sguardo impaurito e teneva tra le mani la lettera che aveva prima Anne. Me la consegnò.
-Questa è per te, Jas. Non aprirla ora, ma solo dopo che saranno passate le 21, promettimelo!- disse, con uno sguardo disperato.
-Tranquillo amore. Farò come mi hai detto.- gli sorrisi incoraggiante. -Ci vediamo domani!- e lo baciai.
Il modo in cui mi baciò fu strano, come un uomo che non beve da anni, come se quello fosse stato il nostro ultimo bacio.
-Ricordati una cosa: ti amo, e ti amerò per sempre. Non dimenticarmi MAI!- disse serio.
-Lo ricorderò per sempre. Anche io ti amo e lo farò per sempre.- gli sorrisi.
Detto questo si girò e insieme a sua madre lasciò la mia casa, per sempre.
 
Erano le 21, finalmente avrei potuto leggere quella lettera. Ero così curiosa!
 
Cara Jas,
sono le 21 vero? Sapevo che avresti resistito. Quello che sto per dirti non è facile e non avrei voluto farlo mai, ma DEVO.
Vado via Jas, mi trasferisco. Non tornerò, o almeno non per il momento. Sai che non avrei mai voluto lasciarti, ma hanno trasferito mia madre per lavoro. Non ti dirò dove sto andando, perché saresti capace di raggiungermi e scappare di casa. Ti chiederai perché ti ho detto di aprirla solo ora. Beh, perché in questo momento sarò su quel maledettissimo aereo che mi porta via da te e sarà troppo tardi. Mi dispiace che tutto sia accaduto nel nostro giorno, nel nostro anniversario. Mi manchi già, eppure ti rivedrò solo tra un’ora. Trova un ragazzo che ti farà più felice di me, te lo meriti. Ti amo e ti amerò per sempre. Spero tu possa perdonarmi.
Tuo Harry.
 
No,no,no,no! Era tutto un fottutissimo scherzo vero? Non può avermi lasciata davvero. Lui è tutta la mia vita, senza di lui, che vivo a fare?
 
 
Era passato un mese esatto da quel fottutissimo giorno, niente era più lo stesso. Non mangiavo più, non dormivo, le lacrime erano finite da un pezzo. Inconsapevolmente avevo deciso di farla finita, di spegnermi a poco a poco, crogiolandomi nel dolore.
Una settimana dopo scoprii di essere incinta. Quella creatura aveva sconvolto tutti i miei piani. Io volevo solo farla finita, ma non potevo, non più. Non ora che dentro di me cresceva questo bambino, il suo bambino. Era l’unica cosa che mi legava a lui fisicamente, per il resto mi erano rimasti solo i ricordi.
 
Nove mesi dopo nacque una bellissima bambina. La chiamai Ariane, perché il suono del suo nome mi ricordasse Harry. Quando la vidi per la prima volta ebbi un tuffo al cuore. Era la copia perfetta del padre! Tutto nel suo viso sembrava urlare “Harry”. Gli stessi occhi, le stesse labbra. Ariane era decisamente la cosa migliore che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Per la prima volta, dopo quasi un anno, fui di nuovo felice.
 
 
Erano passati esattamente tre anni da quel disastroso 18 Agosto. Ariane era cresciuta tanto, e come immaginavo aveva gli stessi riccioli ribelli del padre. Si era appena addormentata dopo una nottata insonne e stava sul suo passeggino accanto al divano, mentre io asciugavo i piatti della sera prima. M’annoiavo molto così decisi di guardare MTV e sentire un po’ di musica. Ad un certo punto partì una canzone. A quanto pareva era un anno che era uscito il video ufficiale. Il nome della band era One Direction e la tv diceva che erano famosi in tutto il mondo e il loro disco, uscito 6 mesi prima, dopo una settimana era primo in classifica dei CD più venduti in Italia. Non li avevo mai sentiti nominare, ma non c’era da stupirsi visto che negli ultimi anni sono uscita pochissimo. Parte la canzone, il titolo era “What makes you beautiful”.
 
-Sai cosa ti rende bella?- mi chiese all’improvviso Harry.
-No, cosa?- sorrisi.
-Non posso credere che non sai di essere bella. È questo che ti rende bella!- e mi baciò.
 
Ricordi, troppi ricordi. Possibile che solo il titolo di una canzone mi faccia ripensare a lui?
-And I can’t believe you don’t know ohoh, you don’t know you’re beautiful, that’s what makes you beautiful!- si sente dalla tv.
Mi giro di scatto e lo vedo. Lui è lì, di fronte a me, in quel video. I suoi occhi, il suo sorriso, i suoi riccioli ribelli. No, quello non può essere il mio Harry, no, non lui. Un rumore assordante mi fa tornare alla realtà. Il piatto che tenevo in mano si è frantumato in mille pezzi sul pavimento. Ariane si sveglia piangendo e io la prendo in braccio.
In tv comunicano che questo gruppo musicale avrebbe fatto un concerto in Italia, oggi, proprio qui a Messina. Non potevo crederci, non poteva essere lui, ma qualcuno che gli assomigliasse maledettamente tanto.
-Questi erano Zayn Malik, Liam Payne, Niall Horan, Louis Tomlinson e Harry Styles, meglio conosciuti come One Direction.- dice la ragazza di MTV.
Harry Styles.. Allora era proprio lui! E sarebbe tornato qui.
Porto Ariane in camera e vesto entrambe. Dovevamo andare a quel concerto, dovevo rivederlo, assolutamente.
-Papà.- dice Ariane.
Mi giro a fissarla. Aveva davvero parlato? Aveva appena detto davvero “papà”? stava guardando una foto mia e di Harry insieme, e la indicava. Poi mi fissa.
-Papà.- ripete la piccola.
Improvvisamente scoppio a piangere.
-Sì, piccola mia Ariane, lui è il tuo papà. E adesso ti porto da lui.-
Detto questo usciamo di casa.
Il luogo del concerto era pieno di ragazzine urlanti che chiamavano i One Direction. Mi dirigo con Ariane in braccio alla biglietteria e mi chiedono se la bambina sarebbe dovuta entrare con me, e così quando rispondo di sì mi dicono di accomodarmi all’interno senza farmi vedere dalle altre fan.
Entro nell’edificio e mi siedo in prima fila con Ariane ancora in braccio.
-Ehi, non puoi stare qui.- qualcuno mi dice. È uno due cinque ragazzi della band, quello che sembrava il più grande di tutti.
-Mi hanno detto di entrare e sedermi. Sai ho la bambina e non mi hanno fatta aspettare fuori.- ribatto.
Nel frattempo entrano anche gli altri componenti, tranne Harry. Ringrazio silenziosamente il cielo. Portavo il cappuccio della felpa per non far vedere il mio viso, non volevo farmi riconoscere da lui.
-Possiamo vedere la bambina?- mi chiede il biondo.
-Certo.- rispondo.
Scendono tutti e quattro dal palco e mi accerchiano. Ariane aveva paura, non era abituata ad avere tante persone intorno a sé.
-Posso?- mi chiede il biondo indicando Ariane.
-Certo! Su, Ariane, piccolo bocciolo mio, va con..- mi interrompo imbarazzata. Solo adesso mi accorgo di non sapere i loro nomi.
Il biondo sorride mentre prende Ariane. -Mi chiamo Niall.-
-Io sono Louis.- dice quello che sembra il più grande.
-Io Zayn.- dice il moro.
-Io invece sono Liam.- dice l’altro ragazzo.
-Piacere di conoscervi ragazzi!- sorrido.
-E tu, come ti chiami?- chiede Liam.
-Io.. ehm.-
-Ragazzi! Dove siete?- mi interrompe una voce.
Un brivido corre lungo la mia schiena. Avrei riconosciuto la sua voce tra altre mille. Era per quella voce che fino a tre anni fa batteva il mio cuore, prima che mi lasciasse, e in quel momento esatto ricominciò.
Istintivamente giro il viso per guardarlo e rimango spiazzata. Quanto era cresciuto! Aveva i capelli più lunghi dell’ultima volta che l’avevo visto, ma lo stesso sorriso e le solite fossette, era anche molto alto e molto più bello di prima. Non si accorse di me, così nascosi meglio il viso con il cappuccio e abbassai la testa, guardandomi le scarpe.
-Vieni qui, Harry! Guarda chi c’è.- dice Louis.
Lui subito scende dal palco e ci raggiunge.
-Oh! Che bella bambina! È tua sorella?- chiede rivolto a me.
-No, è mia figlia.- rispondo.
Tutti si girano stupiti verso di me.
-Scusa, quanti anni hai?- domanda Niall.
-17 da poco compiuti.- sospiro.
-Wow, così giovane e già una bella bimba..- dice Harry. -Niall, potresti darmela in braccio?-
Il biondo da Ariane nelle braccia di Harry. Il mio cuore perde un battito. Quante volte avevo sognato che mia figlia venisse abbracciata dal padre? E ora eccola lì, tra le sue braccia.
-Ehi Harry, è precisa a te! Avete gli stessi capelli, gli stessi occhi, perfino le stesse labbra e le fossette!- esclama Niall.
Ma quel ragazzo nota tutto? Trattengo il respiro, non alzo la testa. Sapevo che se l’avessi fatto lui mi avrebbe riconosciuta. Eppure sentirlo così vicino a me mi ha fatta sentire completa, come un tempo. Non credevo mi mancasse così tanto.
-Potresti essere suo padre.- continua divertito Niall.
Quelle parole furono un pugno nello stomaco per me, mentre tutti, compreso Harry, ridevano.
-No, questo è troppo.- sussurro, ma nonostante tutto mi sentono.
Le gambe non mi reggono più, cado in ginocchio e comincio a piangere. Qualcuno si inginocchiò davanti a me e mi mise le mani sulle spalle. Avrei riconosciuto il suo tocco tra altre mille mani.
-Lasciami stare.- dissi allontanando le sue mani.
-Ehi, ehm, che succede? Abbiamo fatto qualcosa che non dovevamo?- mi chiese Harry.
-No, LORO, no.- dissi brusca.
Si allontanò ferito. -Stai dicendo che IO ho fatto qualcosa?- mi disse.
Alzai la testa, lo guardai negli occhi. Lo vidi spalancare i suoi, come se avesse visto un fantasma, e si riempirono di lacrime.
-Jas.- sussurrò.
-Come hai potuto? Come hai potuto abbandonarmi?! Tu lo sapevi di dover partire, e non m’hai detto niente! Tre fottutissimi anni fa sei uscito dalla porta di casa mia e non t’ho più rivisto, non fino ad oggi. Come hai potuto? Non hai idea di quello che ho passato, quanto ci sono stata male. Avevo deciso di farla finita, ma poi scoprì di essere incinta.- presi Ariane dalle braccia di Zayn. -Vedi questa bambina? È tua figlia. Se sono qui ora, è grazie a lei. Credevo tu stessi male come me, che soffrissi. Invece mi sbagliavo. Non te n’è mai importato niente. Mi dicesti che mi amavi, che ero tutta la tua vita, che mi avresti amato per sempre. Erano tutte bugie.- dissi piangendo. -Addio Harry.- detto questo me ne andai.
-Jas!- la sua voce mi fermò dopo un po’ e mi girai.
Correva verso di me, con le lacrime agli occhi.
-Non è vero che non me n’è mai importato niente. Credi che non ti abbia mai pensato in questi tre anni? Eri sempre lì, nella mia mente! Ogni parola, ogni gesto, ogni cosa mi ricordava te! Non vivevo più, non mangiavo, non cantavo neanche più, e tu sai quanto amassi cantare. Mia madre mi fece fare i provini per X-Factor, e ora sono qui, con questi fantastici quattro ragazzi. Mi dispiace averti abbandonato, non volevo. E credimi quanto dico che tu sei la mia vita. Ti amo ancora Jas, ti amo più di prima. Non lasciarmi, non più. Senza di te non potrei più vivere.- mi disse piangendo.
Lo guardai. Se quello era un sogno, vi prego non svegliatemi. Lui era lì, di fronte a me. No, stavolta non l’avrei fatto andare via. Lo avrei tenuto con me, a costo della mia vita.
Mi venne incontro e insieme cademmo in ginocchio, tra i nostri corpi Ariane, e lui cominciò ad abbracciarci e baciarci. Mi mancavano le sue labbra, tantissimo.
-Papà.- disse Ariane.
La guardai, e sorrisi tra le lacrime. Aveva capito che quello era suo padre, il ragazzo delle foto nella mia camera. Harry invece la guardava stupito, rapito.
-È stata la sua prima parola. Ha detto papà questo pomeriggio.- spiegai.
Lui semplicemente mi fissò commosso, e baciò di nuovo entrambe.
-Ti prego, non lasciarmi più, anzi non lasciarci.- dissi tra le lacrime.
-No, non più. Ora che vi ho ritrovate, non vi lascerò andare via mai più.- disse e mi baciò. Poggiai la testa sul suo petto. -Jas?- mi chiamò.
-Sì?- alzai lo sguardo verso di lui.
-Buon anniversario.- e sorrise.



Spazio autrice:
Beh, forse è un po' lunghina AHAHAHAHHAH Scusatemi tanto! E' che ho sognato tutto questo stanotte, e non ce l'ho fatta a non scriverlo... Spero che lo leggiate in tanti, e che possiate dirmi cosa ne pensate.. Recensite, fatemi sentire meno alone!
Spero vi piaccia.
A presto, Chià.<3
   
 
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