Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Giuly_93    25/02/2012    8 recensioni
«Dove stiamo andando?»
«Fidati di me»

Seguito di "Una libreria antica"
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




«Dove stiamo andando?»

Avevano appena svoltato alla loro destra, prendendo una strada secondaria. Dopo alcuni passi, la donna girò l'angolo e si ritrovarono in una stradina chiusa.

«Fidati di me» gli disse e si incamminò verso il negozio alla fine del vicolo. 

Aprì la porta ed entrarono. Il luogo era antico ma ben curato. Negli enormi scaffali colmi di libri che ricoprivano le pareti vi era qualcosa di familiare. Sembrava diviso per sezioni; proprio di fronte all'uomo si trovavano i libri più antichi che avesse mai visto in una libreria. Alla sua sinistra c'era il reparto narrativa, con tutti i nuovi arrivi e alla sua destra un bancone. Seduto dietro ad esso c'era un vecchietto, con dei piccoli occhiali sulla punta del naso, chino su un libro. Non li aveva sentiti entrare.

«Ciao Jack» disse la donna, con un tono di voce un po' più alto del normale, assicurandosi così di essere sentita.

L'anziano sollevò lo sguardo dal libro e appena riconobbe la donna fece un'enorme sorriso.

«Kate!» le disse «Che piacere vederti! Era da molto che non passavi di qui. Fatti ammirare meglio da un povero vecchietto!» E così dicendo, prendendo il bastone poggiato alla sedia, si alzò e lentamente andò dall'altra parte del bancone con passo claudicante.

Ad un suo gesto della mano, la donna fece una piccola giravolta su se stessa e poi abbracciò l'uomo.

«Il piacere è tutto mio, Jack.»

«Fortuna che non hai preso da tuo padre. Sei bellissima!» le disse il vecchietto ridendo e rivolgendole un'altro enorme sorriso. Il suo sguardo poi si posò sull'uomo dietro Kate che aveva osservato tutta la scena in silenzio.

«Jack, lui è Richard…»

«Quest'uomo non ha bisogno di presentazioni, mia cara. Richard Castle, l'autore di thriller da milioni di copie! Sono un tuo fan.» disse entusiasta, stringendogli con forza la mano.

«Felicissimo di conoscerla, signore!»

«Figliolo, mi farai sentire più vecchio di quello che già sono se continui così. Chiamami Jack e dammi del tu!»

«Sarà fatto, Jack.»

«Bene, in cosa posso esservi utile? Siete qua per qualche ricerca?» chiese l'uomo, indicando col bastone lo scaffale alla sua destra. «Lo sai che ho libri di ogni genere» fece l'occhiolino a Kate. 

«In realtà, cercavamo un po' di tranquillità» gli rispose sorridendo «E sono sicura che questo sia il posto migliore!»

«Ci puoi scommettere! Allora, torno alla mia lettura.» si incamminò verso il bancone. «La libreria è a vostra completa disposizione!» disse a voce più alta per farsi sentire dai due che si erano già incamminati verso l'altra ala del negozio.

 

Erano seduti su due poltrone, uno di fronte all'altra, nella zona lettura. Kate leggeva con aria particolarmente concentrata e Castle, un libro da almeno 500 pagine in mano, faceva finta di essere interessato. In realtà, tentava di ricordare se fosse già stato in quel luogo.

«E' da molto che vieni qui, Kate?»

La donna chiuse piano il libro tenendo un dito tra le pagine per non perdere il segno e, sorridendo, iniziò:

«Jack è un carissimo amico di papà. Hanno entrambi la passione per i libri antichi. Sai, quelli con le pagine gialle e le copertine finemente decorate.» Castle la guardava estasiato. Gli piaceva sapere queste cose di lei. Le fece cenno di continuare.

«Quando ero piccola, ogni venerdì sera venivamo qua. Io salivo su, a prendere i libri appena arrivati e lui rimaneva con Jack ad ammirare interi volumi. A volte ci stavamo per ore intere e io mi mettevo a leggere in quella poltroncina» indicò con la testa una piccola poltrona stile vittoriano alla fine della sala con affianco un comodino e una abat-jour. «E' incredibile come sia rimasto tutto uguale.» 

«Veramente incredibile» ripetè a voce più bassa guardandosi intorno. Castle seguì lo sguardo della donna e si fermò ad osservare un quadro che occupava tutta la parete sopra lo scaffale. La cornice era di legno, particolarmente elaborata. Il dipinto rappresentava un salone al centro del quale vi era una bambina intenta a leggere un libro. Era seduta su un cavallino a dondolo. Portava un vestito blu e un fiocco dello stesso colore raccoglieva i capelli biondi in una coda. L'uomo rimase colpito. Era certo di aver già visto quel quadro.

«Vieni Rick, ti mostro una cosa!» la voce della donna lo riportò alla realtà. Senza esitazione, le prese la mano che gli stava porgendo e la seguì. Lo condusse al piano di sopra, passando per la stretta scala a chiocciola. 

 

Il secondo piano era interamente dedicato ai bambini. L'unica differenza con il piano sottostante erano i colori. Il posto abbandonava i toni scuri per lasciare spazio a tonalità color pastello. Gli scaffali erano ricchi di libri di ogni genere, per bambini di ogni età. 

«Qua prendevo sempre i libri da leggere. Jack ne aveva sempre qualcuno nuovo per me!» disse la donna, osservando il luogo.

Castle si limitava a sorridere. Il pensiero di essere già stato in quel posto era martellante. Ne era certo ma non ricordava niente. Guardava per trovare particolari che potessero farli venire in mente qualcosa ma solo il quadro di prima gli aveva dato per un attimo la certezza.

«Questo era il mio libro preferito!» Kate gli porse un libro dalla copertina verde e dorata.

Lo prese e iniziò a sfogliarlo.

«Ci sono!» urlò dopo pochi minuti.

«Castle! Siamo in libreria, abbassa la voce.» sussurrò lei.

«Scusa Kate ma, mi sono ricordato!»

«Cosa? Sempre se mi è permesso chiedertelo.» la donna portò le mani ai fianchi in segno di disappunto. L'uomo non aveva abbassato la voce.

«Io sono già venuto in questo posto. Ecco perché mi sembrava tutto così familiare. Ecco perché avevo già visto quel quadro.»

Lo sguardo incuriosito della donna lo fece continuare.

«E' da quando sono qui dentro che mi chiedo se ci sono già stato. E improvvisamente mi è tornato tutto in mente. Avrò avuto 16 anni quando sono venuto qui. Dovevo fare una ricerca per una bozza che stavo scrivendo e ho incontrato una bambina. Era piccolissima ma già con un bel caratterino. Non riusciva ad arrivare ai libri e l'ho aiutata. Mi incuriosiva perché non avevo mai incontrato una bambina così. Voleva fare da sola e non si scoraggiava di fronte ai problemi. Abbiamo chiacchierato, esattamente là» e con la mano indicò un punto vicino all'inizio delle scale «Pensa, mi ricordo addirittura che, per concentrarsi, metteva un dito sulla bocca! Sai, è buffo che tu mi abbia passato proprio questo libro, me l'aveva consigliato lei. Non mi ricordo il suo nome ma mi ricordo che cosa le avevo promesso. Avrei scritto di lei se fossi diventato scrittore.» lo sguardo gli si rabbuiò «Non l'ho mai mantenuta quella promessa. E' un vero peccato perché insomma… Che c'è?»

Kate lo guardava divertita. L'aveva ascoltato mentre faceva quel monologo praticamente senza prendere fiato e abbandonandosi al ricordo. 

«Niente» gli disse avvicinandosi.

«Quando sorridi sei ancora più bella.» le circondò la schiena con un braccio e la strinse a lui.

«Dimmi, questa bambina l'hai più incontrata?»

«No. Credo di no.»

«Uhm, Castle, non ne sarei tanto sicura fossi in te.» disse, passandogli una mano sul petto.

«Non dirmelo…»Per tutta risposta, Kate si mise un dito sulla bocca e cercò di assumere un aria particolarmente concentrata.

«Non ci credo!»

«Nemmeno io. Mi ricordavo solo vagamente dell'incontro con questo ragazzo. Mi avevi colpito perché eri alto!» disse, ridendo.

«Bè, lo sono ancora.» disse, cercando di portare la pancia in dentro e il petto in fuori.

«Oh, piantala.» gli diede un pugno sul braccio «Tanto non ci riesci!» 

«La promessa l'hai mantenuta.» gli disse a fior di labbra, sorridendo, prima di baciarlo.

 



 

 

Note di Giù.

A volte succede che i ricordi ritornino improvvisamente in mente.

Alcuni particolari, una serie di coincidenze e tutto si materializza davanti ai nostri occhi. Anche se quel ricordo risale alla nostra infanzia. 

Così è successo a Castle e poi a Beckett nella nostra storia.

Dico un'ultima cosa e poi mi dileguo! Beckett potrebbe non sembrare la solita Beckett ma in realtà è semplicemente allegra e (quasi) spensierata perché adesso sta assieme al "suo" Rick! Ecco perché la chiamo sempre Kate :)

Grazie a tutti,

Giù.

 

PS: Dedico la storia a Vulpix. Probabilmente senza la sua richiesta non avrei scritto un seguito. Anche perché ho passato un periodo che non sapevo dove si era nascosta l'ispirazione xD

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Giuly_93