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Autore: Lady Airam    25/02/2012    2 recensioni
Un regalo un pò bizzarro da parte del fratello avrà risvolti inaspettati nella vita di Edward. E anche in quella di Roy
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

La stanza era satura di vapore, il quale rendeva la vista assai difficile.
Il Generele di Brigata Roy Mustang socchiuse ancor di più gli occhi e indirizzò un sorriso impertinente al ragazzo che aveva di fronte.
“Che cosa hai intenzione di dimostrare con ciò, FullMetal?”
 
 
 

 

1 Capitolo

 
Il giovane Edward Elric era rimasto sconcertato quando si trovò tra le mani un biglietto per l’ingresso in un Centro Benessere, regalo di suo fratello Alphonse, che al suo sguardo incredulo aveva risposto con un sonoro “Fratellone, dovresti andarci! E’ un luogo piacevole, soprattutto la sauna!” con le guance rosse per l’eccitazione.
L’Alchimista d’Acciaio preferì non indagare come il suo caro e innocente fratellino era venuto a conoscenza di quel luogo o meglio chi aveva avuto la pessima idea di farglielo conoscere (avrebbe dovuto fare una chiacchierata con Winry… Al aveva da poco riacquistato il suo corpo ma già aveva sperimentato troppe cose, per il suo animo puro e casto).
E se quel dono era rimasto rinchiuso in un cassetto per parecchio tempo, addirittura dimenticato dal suo ingrato possessore, ora Ed camminava spedito e a testa bassa, attento che non ci fossero in giro facce conosciute. Cosa avrebbe detto, ad esempio, a un curioso Havoc che stava andando in un centro benessere per rilassarsi, e che, sì, dopo aver ridato il corpo al fratello e riottenuto il suo braccio, aveva bisogno anche lui di svagare la mente e pensare un po’ a se stesso? Suo fratello era tornato a Reseembool da qualche mese mentre egli era lì, a Central City, a continuare il suo lavoro come cane dell’esercito.
La solitudine era un macigno che gli si era insinuato dentro da qualche tempo e gli pesava ancor di più del suo peccato espiato. Ed era stata anche la nostalgia a fargli ripescare quel biglietto dal comodino dopo una dura giornata di lavoro, vestirsi in tutta fretta e camminare per la città mentre il sole batteva i suoi ultimi raggi prima di lasciar posto alla notte.
 
 
 
Il posto in cui era stato costruito il centro era in periferia, tanto che Ed più volte rischiò di perdersi, maledicendo in tutte le lingue suo fratello che aveva scovato quel posto, alternando pensieri su come avrebbe dovuto presentarsi e chiedere qualche servizio.
La sua mente era occupata da questi pensieri quando finalmente arrivò a destinazione: era un piccolo edificio ricoperto di vernice bianca all’esterno, con un’insegna che recitava il nome del centro e degli arabeschi arancioni come sfondo. Visto da fuori non era male.
Edward tirò  un sospiro profondo e, prendendo quel coraggio che tanti gli avevano invidiato in passato, aprì la porta e, dopo averla rinchiusa con delicatezza (non voleva perdere la calma, o meglio farsi vedere imbarazzato), percorse con una sicurezza che non si sentiva l’atrio e andò verso la piccola scrivania, dove una ragazza sfogliava una rivista.
“E ora?” si domandò, vedendo che la giovane non lo degnava di uno sguardo, anzi, sembrava che facesse finta che non ci fosse. Provò con un colpo di tosse e l’altra alzò lo sguardo irritata e, mentre cantava vittoria internamente, sfoderò un sorriso smagliante e le passò il biglietto stropicciato da sopra la scrivania.
La ragazza lo prese e si incamminò con passo svelto verso un corridoio che si trovava alla sua destra, lasciando Ed a domandarsi se doveva seguirla o meno, e se era possibile incontrare qualcuno di così scorbutico anche in un posto in cui tutto ispirava a raggiungere un’armonia interiore … infine si incamminò velocemente e la seguì.
I due girarono ancora a destra e la giovane prese una chiave dal lungo camice bianco che indossava e aprì una porta.
“Qui può spogliarsi. Dopo andrà in quella stanza” e indicò un altro pannello si legno “dopo aver fatto una doccia e poi entrerà nella sauna”
“Perché proprio la sauna?” le domandò Elric.
“Perché è l’unica cosa disponibile al momento” gli rispose aspramente. Fece per andarsene e lasciarlo lì da solo quando a metà strada si girò informandogli che lo avrebbe passato a riprenderlo tra una mezz’oretta.
Edward le fece un cenno affermativo con la testa e una smorfia quando riprese il suo cammino. Si rinchiuse dentro e appoggiò la testa su una delle pareti color crema, complimentandosi con se stesso per aver mantenuto la calma.
Lentamente iniziò a spogliarsi, togliendosi la maglietta rossa e i pantaloni neri che indossava, accompagnati presto dalle scarpe e dall’intimo (con un certo imbarazzo, notando che non c’era niente per coprirsi), tutto poggiato accuratamente in uno degli armadietti che circondavano la stanza, coprendosi la parte inferiore del corpo con un asciugamano candido, indossando anche le ciabatte ai piedi. Una breve doccia prima di lasciare la stanza e si coprì di nuovo. Uno specchio a grandezza naturale riflesse la sua figura imbarazzata e bagnata prima che lasciasse lo spogliatoio per dirigersi nella stanza accanto, i capelli ancora legati in una bassa coda.
Il luogo era saturo di vapore acqueo e aveva un suo fascino, dal rivestimento in legno alla grande vasca che si trovava al centro, tutto sembrava ispirasse alla pace dei sensi, se non una voce rovinò la tranquillità del luogo.
“Che ci fai qui FullMetal?”
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Ehm, ehm, so benissimo che ho una raccolta RoyAi in sospeso, ma non ho saputo resistere al fascino delle RoyEd (o meglio, non so resistere al fascino di nessuna coppia)! La fic è ambientata dopo Brotherhood, e Edward è un po’ OOC in questo capitolo, ma non penso che lo sarà nei prossimi (anche perché le acque si smuoveranno, non sarò descrittiva come in questo capitolo).
Ho deciso volutamente di divedere la storia in più parti per vedere come l’accoglierete …  -incrocia le dita-   aspetto i vostri commenti per migliorare e mandarla avanti!
 
A presto
Roberta

   
 
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