Questa fic è un vero e
proprio reperto archeologico. L’ho riesumata ieri dopo una bella pulizia alla
libreria e puff, ecco la mia primissima fanfiction scritta quando frequentavo
ancora la terza media ( se penso che ora sono al quarto anno di liceo classico,
mi sembra passata un’eternità!). Quando l’ho scritta pensavo che fosse un
capolavoro, ma ora a quattro anni di distanza vedo una cosuccia quasi da
niente. Visto la datazione prendetela per quello che è. Un piccolo sogno di una
ragazzina di 13-14 anni, romantica e un po’ disillusa. Malgrado le imperfezioni
e gli errori non l’ho voluta modificare ( a parte l’aggiunta della canzone),
perché rappresenta un piccolo frammento immutabile della mia infanzia ( io a 13
anni giocavo ancora con le Barbie!). Fatemi sapere che ne pensate, ma non siate
troppo cattivi!
FAR AWAY
Sdraiata sul suo futon nella
capanna di Kaede, Kagome Higurashi pensava al suo futuro.
Tutto le era sembrato cosi
facile quando lei e i suoi compagni erano ancora alla ricerca dei frammenti della
sfera; ma ora la sfera era ormai completa e Kaede stava cercando di trovare un
modo per ridare l'anima a Kikyo.
Naraku era stato sconfitto e
,privato del suo potere, si era ridotto al riflesso di un demone, un'ombra di
ciò che era stato. Lei sarebbe tornata nella sua epoca e avrebbe dimenticato
quell’avventura e sotterrato i suoi sentimenti per Inuyasha nel luogo più
profondo del suo animo.
In quasi due anni che
avevano passato insieme lui non si era mai interessato a lei se non come amica
e compagna di viaggio . Kagome era vissuta così, celando i suoi sentimenti e
accontentandosi di stare vicino ad Inuyasha e ,perse ormai le speranze,
considerava l'idea di ritornare nella sua epoca come una liberazione.
“d'altronde è inutile
pretendere qualcosa da chi non è disposto a dare…”
Kagome si portò una mano al
volto come a scacciare via quei pensieri molesti e si accorse che era rigato di
lacrime
Che stupida si era messa a
piangere senza neanche accorgersene! Si asciugò rabbiosamente con una manica
della maglia e sbatté i pugni sul pavimento. Come odiava quell'epoca!
Voleva andarsene e
dimenticare le volte in cui aveva avuto paura di morire per mano di un demone,
le volte in cui aveva visto di nascosto Inuyasha disperarsi per Kikyo e
assicurarle che l'amava come sempre e che 'non l'aveva mai dimenticata, anche
Sango, Shippo e Miroku... voleva dimenticarli tutti, tutti coloro che vivevano
in quella maledettissima era Sengoku!
Le lacrime ricominciarono a
scorrere sulle sue guance umide e appiccicose e ognuna aveva il sapore amaro di
tante e mozioni mai esternate e di tanti dolori repressi
Sprofondò il viso tra le
coperte vergognandosi di se stessa.
Tutta quella rabbia, tutto
quell'odio non le piacevano.
La stuoia che fungeva da
porta della capanna, fu improvvisamente spostata da qualcuno e un raggio di
luna penetrò all'interno finendo dritto sugli occhi di Kagome
“Oddio, fa che non sia Inuyasha... ti prego” pensò
Kagome stringendo forte i pugni sotto le coperte.
Chiunque fosse comunque,
aveva lasciato la stuoia e la capanna era tornata nel buio più completo. Kagome
cercò di regolare il suo respiro fingendo di dormire. Non voleva vederlo ne
sentirlo dirle addio o magari ascoltarlo parlare di Kikyo.
Ma Inuyasha ritto sulla
porta aveva scorto brillare le lacrime sul volto di Kagome nell' istante in cui
un raggio di luna l'aveva illuminata.
Si avvicinò lentamente per
non spaventarla, si sedette vicino al suo futon e cercò la sua mano sotto le
coperte. La strinse forte ma lei non ricambiò.
-è inutile che fai finta di
dormire... sciocca- pronunciò quella
parola con più astio di quanto avrebbe voluto. Voleva essere gentile con lei ma
in qualche modo riusciva sempre a farla infuriare. Era certo che ora lo avrebbe
picchiato, ma lei era stanca ormai e non aveva più voglia di litigare per un
gesto, una parola gentile che non avrebbe mai ottenuto. ..tanto presto tutto
sarebbe finito. Così Kagome rispose involontariamente alla stretta d'Inuyasha,
forte, come se fosse stato l’unico appiglio rimastole per non precipitare nell'oblio che rischiava di
soffocarla. Inuyasha rimase sorpreso di quel gesto, quasi imbarazzato, ma non
lasciò la stretta. Sentiva che se l'avesse fatto l'avrebbe persa per sempre...
Forse l'aveva gia persa da
tanto tempo, lo sapeva.
“This time, this place
Misused, mistakes
Too long, too late
Who was I to make you wait?...
Era entrata a far parte
della sua vita per caso e, come un’ uragano, aveva sconvolto tutto quello in
cui aveva creduto fino a quel momento. Ma non riusciva a capire cosa provasse
per lei. ...amava Kikyo con tutto se stesso con tutto l'amore che riusciva a
provare nel suo cuore impuro, spaccato a metà.. sì ,perché ora non c'era solo
Kikyo rinchiusa nei suoi pensieri, nei suoi sogni ma anche un’altra figura
simile a lei ma completamente diversa, che pian piano riusciva a confonderlo
sempre di più. Voleva proteggerla come se fosse stato un bocciolo delicato in
balia di una tempesta, rimanendo però distante e freddo... per paura. Sapeva
benissimo che un giorno Kagome se ne sarebbe andata e non l'avrebbe più
rivista, e standole lontano con il suo solito atteggiamento scontroso, non avrebbe sofferto nel
lasciarla e avrebbe continuato la sua vita con Kikyo come sarebbe dovuto
succedere 50 anni prima ;ma ora, dopo così tanto tempo in cui la sua presenza
era stata sempre salda e rassicurante, non era più tanto sicuro di volere
questo… e non poteva permetterselo.
Non voleva più soffrire
anche se ciò poteva renderlo egoista ai suoi occhi...e poi sarebbe stato più
facile anche per lei.
Al solo pensare quelle parole
gli venne una fitta al cuore, come poteva lui decidere per lei? Con quale
diritto, dopo averla fatta piangere
un'infinità di volte, e averla illusa così tanto? Si era auto convinto di non
amarla, ma il solo pensiero di vederla scomparire per sempre lo faceva
impazzire…
....I keep dreaming you'll be with me
And you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore...
-Inuyasha ?…--
Si risvegliò dai suoi
pensieri, più confuso di prima. Intanto Kagome si era messa seduta di fronte a
lui, un' ombra indefinita nell' oscurità dove solo gli occhi brillavano come
due polle d'acqua. Si tenevano ancora per mano e non sembravano volersi
lasciare.
-Ti
prego, abbracciami- disse Kagome in un unico sospiro.
“Cosa???
Mi ha chiesto di abbracciarla? Non voglio farlo, non posso farlo altrimenti...”
le sue braccia si mossero automaticamente, l'afferrò per una spalla e per la
vita e la strinse a se come mai si sarebbe sognato di fare... sapeva che non
era giusto, che stava andando contro tutti i buoni propositi che si era
prefissato, ma se non glielo avesse chiesto lei probabilmente lo avrebbe fatto
comunque... ..
Lei
fece scivolare un braccio intorno al suo collo e,con l'altra mano, gli strinse
il kariginu all'altezza del cuore, poggiando la testa sull'incavo della sua
spalla.
Quel
gesto d'affetto dopo tanto tempo. ..stava per mettersi a piangere, ma no, non
lo avrebbe fatto almeno per una volta sarebbe stata forte, e non si sarebbe
fatta prendere per stupida da Inuyasha per l ‘ ennesima volta.
Lo strinse maggiormente a se.
Lui
si aspettava di sentirla piangere da un momento all'altro mentre le scorreva
piano la mano sulla schiena, ma nessun singhiozzo la scosse e neanche un gemito
usci dalla sua bocca.
Era
sorpreso, ma d'altronde la sciocca bambina che era stata se n'era andata da
tempo, lasciandola diversa, più matura. ..più la Kagome che amava.
Lei
si aspettava che Inuyasha l'avrebbe allontanata da un momento all'altro
vergognandosi di averla abbracciata e riprendendo ad insultarla per la sua
richiesta assurda.. .ma non lo fece, anzi affondò il volto tra i suoi capelli
porgendole un piccolo e inaspettato bacio sulla fronte, dolce e carico di
tenerezza.
“vorrei
rimanere cosi per sempre, dimenticandomi di tutto... “pensarono
contemporaneamente.
Restarono
cosi abbracciati per diverso tempo, ognuno perso nei propri pensieri e nei
ricordi sfuocati di tante avventure vissute insieme e di tanti dolori mai
condivisi, in silenzio, incapaci di dirsi quello che avrebbero voluto... Kagome
sedeva sulle gambe incrociate d'Inuyasha che la cullava come se fosse una
bambina e che continuava a stringerla forte, la sentiva calda fra le sue
braccia, il respiro regolare ed i muscoli non più in tensione.
Si chinò per sussurrarle qualcosa all’orecchio.. .ma
nel buio più totale le sue labbra si posarono su quelle di lei, che quasi
dormiente non reagì all'istante... .
Il momento in cui entrambi si sarebbero potuti spostare l'uno dall'altra ,evitando cosi
spiacevolI conseguenze, passò indifferente.
...Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left?
'cause you know, you know, you know...
Con un unico movimento Inuyasha spinse Kagome sotto
di se, serrandole, con una mano, i polsi a terra per evitare i suoi possibili
pugni, e chiudendole la bocca, con l'altra, per non farla urlare.
Non sapeva cosa stesse facendo, ne quale delle voci
che gli giravano nella testa stesse ascoltando.
Ma lei non si mosse e non fiatò...
Perché lui la fissava con quegli occhi timorosi? Non
sapeva forse che lo desiderava più d'ogni altra cosa?
Kagome liberò una mano dalla sua stretta, fattasi
ormai debole e la usò per togliergli la mano dalla sua bocca, ed in silenzio
gliela passò sulla guancia fino al collo, lentamente quasi timorosa della sua reazione, e lo attrasse verso di lei.
Lui non fece resistenza, ma anzi liberò il suo
polso, e usò il braccio per puntellarsi sul pavimento e non caderle sopra.
Le loro labbra si sfiorarono appena, bramose le une
delle altre, quando Kagome, frappose un braccio fra di loro.
-Non è giusto... non possiamo... e Kikyo.. cosa le
dirai? ...io..- farneticò dandosi subito della stupida per le sue stesse parole.
-Al
diavolo!- Inuyasha le scostò violentemente il braccio e fece cessare le sue
proteste con un bacio che le tolse il fiato.
I
loro corpi si rifiutavano di ascoltarli agendo secondo un istinto 'più forte di
loro... che d'altronde non avevano alcun' intenzione di reprimere.
Le loro bocche si cercavano, le loro lingue
danzavano in un rito arcaico più antico del mondo, e le mani erano sempre più
ansiose di cose proibite ,se non ai loro desideri.
Ogni bacio li allontanava sempre di più da quel
briciolo di lucidità che gli era rimasta.
Ormai
seminudi, nell'oscurità sapevano entrambi cosa sarebbe successo, e con l'ultimo
lume di ragione rimasta si guardarono negli occhi in una tacita richiesta, che
non ammetteva rifiuti.
Inuyasha le passo la mano tremante sul morbido seno,
ormai libero da qualsiasi indumento, ed un brivido di piacere le corse lungo la
schiena fino alla nuca, facendole inarcare dolcemente il bacino.
Kagome si puntellò sui gomiti e cominciò a
depositare piccoli baci sul collo d'Inuyasha, seguiti ognuno da un fremito dei
suoi muscoli e da un piccolo gemito, mentre lui la accarezzava la schiena con
movimenti circolari.
Continuarono con quella dolce tortura per diverso
tempo, fin quando le barriere di entrambi caddero, incapaci di trattenere quei
fiumi in piena.
Fecero l'amore, più per il forte bisogno di sentirsi
vicini che per puro amore, quasi disperatamente, nutrendosi di qualcosa di cui
erano affamati da tempo.
Entrambi sconvolti da quel mondo che avevano appena
scoperto insieme, dalle gioie che avevano condiviso, e dal desiderio che pian
piano li aveva sopraffatti, non badarono al mondo che li circondava, all'umile
capanna dove si trovavano, e al duro pavimento sotto di loro, perché per loro
il paradiso non era mai stato cosi vicino .
...you know, That I love you
I have loved you all along...
,
La luna aveva quasi completato il suo corso quando
Kagome si gettò sfinita e appagata fra le braccia di lnuyasha, posandogli il
capo sul petto.
Lo
sentiva abbassarsi e alzarsi sotto di se, il respiro irregolare ed il cuore in
tumulto.
Un paio di forti braccia la circondarono premendo i
due corpi quasi a volerli far diventare una cosa sola.
Kagome sentiva ciascuno dei suoi muscoli scolpiti
sotto di se, e seguì il contorno dei suoi bicipiti con i polpastrelli.
Inalò una boccata d'aria per schiarirsi le idee.
Alzò
il volto verso Inuyasha e, solo allora, si accorse che il suo respiro si era
fatto stabile e che non la stringeva più con forza. ..si era addormentato.
Abbozzò un sorriso, ma benché fosse felice per ciò
che era successo, cominciava a sentirsi terribilmente in colpa ma soprattutto
terribilmente triste... fra qualche ora se ne sarebbe andata sempre conservando
memoria di quella notte come un gioiello prezioso, continuando la sua vita
senza di lui se non con il suo ricordo.
E Inuyasha, cosa avrebbe fatto? Che senso aveva
chiederselo, infondo aveva anelato cosi tanto il ritorno di Kikyo, che ora
sarebbe stato entusiasta di vivere con lei, forse maledicendo questo suo unico
attimo di debolezza...
Perché era stata così stupida da cedere, come
un'insulsa ragazzina vogliosa? Si odiava -mmm...Kikyo sussurrò ad un tratto
Inuyasha nel sonno
“Cosa...?! “ Kagome non riuscì ne a muoversi ne a
pensare.
Voleva andarsene subito ma cercando di sollevarsi si
ritrovò bloccata dalle braccia d'Inuyasha, ancora beatamente addormentato.
Cominciò ha tempestargli il petto di piccoli pugni
"ti sei divertito, vero?! Hai fatto l'amore con,me solo perché Kikyo non
era disponibile, tanto me ne sarei andata e non avresti avuto più alcun
rimorso! Ti odio!!!"
Questo e tanto altro urlava dentro di se Kagome,
presa da una rabbia incontrollabile, mentre diceva a se stessa di non essersi
mai sentita cosi umiliata in vita sua.
Un divertimento, un oggetto, ecco cosa era stata.
Calde lacrime le salirono agli occhi e stavolta non
fece nulla per reprimerle. Liberatasi dall’abbraccio di Inuyasha, e dopo
essersi rivestita Kagome uscì silenziosamente dalla capanna portando con se la
sfera dei quattro spiriti. Non era ancora sorto il sole e tutto sembrava
ricoperto dal soffice velo dell'immobilità, dove ogni ombra celava un suo
segreto.
In quel momento non provava né rabbia né dolore, ma pura indifferenza. Si rigirò la piccola e fredda sfera tra le mani come se fosse un giocattolino di poca importanza... dopotutto che senso aveva per lei?
Fu presa dal forte bisogno di gettarla via, cosi come
avrebbe voluto fare con tutti i suoi ricordi e con tutta la sua vita.
Ma ne valeva davvero la pena? Kagome non si pose
questa domanda.
Continuava a chiedersi come sarebbe stata la sua
vita se quella maledetta sfera non si fosse per caso nascosta nel suo corpo, se la
stramaledetta anima di Kikyo non si fosse reincarnata in lei e, se quel dannato
pozzo mangia ossa non fosse mai esistito.
Si
sentiva come la pedina di un gioco che tutti potevano muovere a loro
piacimento, come l'indispensabile radar cerca frammenti della sfera dei quattro spiriti, e
come un comodo alloggio per un' anima che non sentiva più sua... si sentiva
tutto tranne che una persona.
Dopotutto se la sua era l'anima di Kikyo, voleva dire
che lei non esisteva, se non come copia di qualcun altro.
“Chissà, probabilmente se mi tagliassi non uscirebbe
neanche una goccia di sangue e magari non sentirei neanche dolore” pensò
ironicamente.
Non credeva davvero questo. Solo lei poteva
dimostrare di non essere un oggetto e mentre correva via, il sordo dolore che
provava ne era la dimostrazione.
Gettò a terra la sfera dei quattro spiriti, che un'
ombra staccatasi dalle altre fu pronta a raccogliere.
Kikyo
, con la sfera tra le mani, guardava quella stupida ragazzina correre fra gli
alberi. Sapeva cos' era successo, fra lei ed Inuyasha... ma non le importava
nulla. Quella
ragazzina se ne sarebbe andata dalla sua vita, e da quella di Inuyasha e
avrebbero potuto vivere insieme come sarebbe dovuto accadere 50 anni prima, e
forse se lei non si fosse intromessa sarebbe già potuto succedere da tempo.
Fredda ed austera nella sua espressione che non
mostrava nulla di ciò che pensava,Kikyo pregustava già il suo possibile futuro
con lnuyasha
Forse
quell'episodio però, avrebbe complicato le cose
Era a conoscenza dei dubbi di Inuyasha ma non
riusciva a capire cosa provasse veramente per quella ragazzina del futuro, ed
un episodio del genere avrebbe potuto fare pendere l'ago della bilancia dalla
parte sbagliata... ma lei sapeva come
fare per fargliela dimenticare, non avrebbe rinunciato ad Inuyasha cosi facilmente.
Kagome guardava fissa il pozzo mangia ossa, e se i
suoi occhi avessero potuto parlare, con le sue parole avrebbe ferito molte
persone.
Si
strinse le braccia intorno al corpo, come per donarsi da sola l'amore che
Inuyasha non poteva darle. Odiava Kikyo.
Lei
le aveva strappato via Inuyasha, lei avrebbe vissuto con lui, lei avrebbe
gioito del suo amore fino al resto dei suoi giorni. La invidiava per quello che
a lei era stato proibito di avere.
Dopo un po’, più che vederlo, sentì arrivare Miroku.
Il tintinnio dei sonagli appesi al suo bastone si
diffuse nell'aria, portando con se una nota d'allegria che però Kagome non
percepì.
La stava osservando da qualche tempo e solo ora uscì
allo scoperto.
Non gli piaceva la sua espressione, né tanto meno
quel velo opaco sui suoi occhi sempre ridenti.
- va tutto bene?- le chiese il giovane monaco.
Kagome si girò lentamente a guardarlo, e lui la
accolse con un caldo sorriso che non nascose la sua preoccupazione.
-si
non preoccuparti –
Erano
ormai diventati molto amici un punto di riferimento l'uno per l'altra, le
sarebbe dispiaciuto lasciarlo e,
nonostante la sua perversione, le sarebbe mancato tantissimo.
-non
dire stupidaggini si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non vaI-
insistette il monaco.
Kagome
alzò il volto, cercando di sorridergli per rassicurarlo, ma una lacrima
solitaria brillò su una guancia,mentre lei cercava di asciugarsela con una
manica.
Troppo
tardi.
Miroku
la prese per le spalle e cominciò a scuoterla.
-insomma Kagome
vuoi dirmi che diavolo è successo?! Se è ancora colpa di quel maledetto di Inuyasha, giuro che stavolta lo ammazzo!-
non si accorse di aver urlato l'ultima parte della frase ma era seriamente
preoccupato,aveva visto Kagome piangere svariate volte a causa del suo amico,
ed ogni volta si era trattenuto dal prenderlo a pugni... ma ora sentiva che era
successo qualcosa di veramente grave, e stavolta non si sarebbe trattenuto!
La afferrò per la mano, la trascinò di peso fino al
pozzo e la costrinse a sedersi.
Lui si accoccolò vicino a lei prendendole una mano
nelle sue con gesto fraterno, -adesso mi racconterai tutto-
Era più calmo, ora, ma il tono non ammetteva
repliche.
Pur non capendone il perché Kagome sentì che
sfogarsi le avrebbe fatto bene, ricacciò indietro le lacrime, lo fissò negli
occhi e cominciò a raccontare.
Kikyo entrò silenziosamente nella capanna portando
con se un infuso bollente, che odorava di fiori e erbe. Il vapore che scaturiva
dalla tazza di terracotta, l'awolgeva rendendola ancora più spettrale di quanto
non lo fosse di solito.
Gli occhi le brillavano di una luce maligna ed aveva
stampato sul volto un sorriso tutto altro che benevolo.
Si
avvicinò piano ad Inuyasha, profondamente addormentato, gli sollevò piano la
testa e gli accosto la tazza alle labbra. Inuyasha si mosse con un piccolo
gemito, aprendo gli occhi di scatto come svegliato da un presentimento.
-kag...
kikyo!-si riprese appena in tempo.
Intanto
in un gesto fulmineo Kikyo gli aveva tolto la tazza dalle labbra.
Quella
non era Kagome ma Kikyo, e perché lo guardava con quell'espressione delusa?
Ancora insonnolito, non ricordò subito gli avvenimenti di quella notte, e si
chiese come mai avesse scambiato Kikyo per Kagome.
Aveva la gola secca, e notò che la sacerdotessa
aveva una tazza fumante in mano che emanava un ottimo odore. Proprio quello che
ci voleva.
-per caso- disse indicando la tazza -è per me?-
Un guizzo attraversò gli occhi di Kikyo, forse non era tutto perduto...
Gli porse la tazza, sfiorandogli la mano. A quel
contatto fu scossa da un brivido.
Inuyasha non vi badò e scolò il liquido tutto d'un
fiato.
Vide Kikyo guardarlo con gli occhi spalancati, le
guance rosse per l’emozione
-si può sapere che succede?Sei strana ..- ma
Inuyasha non senti la risposta ...
La capanna cominciò a vorticargli intorno, come
scossa dalla mano di un gigante, la vista divenne sfuocata e respirare cominciò
a sembrargli difficile, ansimava e le
immagini, gli odori e le sensazioni di quella notte appena passata
riaffiorarono vivide nella sua mente e lo colpirono in tutta la lo passione
come un pugno allo stomaco, tutte concentrate in un singolo istante, prima di
essere soffocate dal buio.
- AHHH, AHHH!-la risata inumana di Kikyo si diffuse
nell'aria, limpida ed agghiacciante, e gli uccelli, 'appollaiati sugli alberi
vicini spiccarono il volo,spaventati, in un turbinio d'ali e di foglie.
Miroku
fissava Kagome con un'espressione indecifrabile.
Possibile
che dopo tanto tempo fosse accaduto davvero?
In tutta sincerità stentava a crederci.
Inuyasha gli aveva negato più di una volta il suo
amore per Kagome, spingendolo a credere che l'unica che gli interessasse fosse
Kikyo.
Ma ora, dopo quello che era successo…
Non
pensava che Inuyasha e Kagome si sarebbero spinti così in là, non in quel
momento almeno, 'proprio la notte prima della partenza di Kagome.
Che senso aveva? Avevano aspettato così tanto per
paura di chissà che cosa, che avrebbero potuto anche evitare; sia perché non si
sarebbero più incontrati sia perché ora la sofferenza del distacco sarebbe
stata maggiore.
“Che strano”, pensò. “Parlo io che sono un pervertito
e non perdo occasione per provarci coni ogni ragazza che incontro…”
Ma la situazione era diversa; Inuyasha e Kagome
erano diversi... come lui e Sango d'altronde.
Valeva la pena di rovinare il rapporto che si era
formato in quei due anni, per qualcosa che forse esisteva solo nella sua mente,
e che sarebbe potuto svanire come l'arcobaleno dopo un temporale?
Si
era accorto di amare Sango già da qualche tempo, ma si rifiutava di ammetterlo
anche con se stesso.
Certo
una palpatina ogni tanto ^_^.... ma nulla di più.
“Ed ora scopro che Inuyasha e Kagome hanno fatto
l'amore” gli sembrava sbagliato, terribilmente sbagliato.
Ogni
idea che si era fatta su di loro come gruppo di semplici amici inseparabili, si
distrusse all'istante. Era inutile mentire ancora. Era da sempre follemente
innamorato di Sango come Kagome lo era da sempre di Inuyasha.
Ma entrambi, chi per paura e chi per rassegnazione,
erano sempre rimasti in silenzio.
Ora
capiva cosa provasse Kagome. Tutta la forza che aveva usato per estraniarsi dal
suo sentimento l'aveva travolta quella notte, senza poterlo evitare, forse
animata dalla sua stessa speranza, distruttasi dopo essere stata chiamata
'Kikyo' da Inuyasha. ,
Un'
ondata di nausea gli salì dallo stomaco.
“Quel
farabutto l’ha combinata troppo grossa stavolta! Come ha potuto trattarla
così?!” non si accorse di aver pensato ad alta voce. Kagome lo fissò con l'aria
di un cucciolo appena abbandonato, la testa piagata di lato e gli occhi lucidi.
Gli venne da piangere guardandola.
“da
quando sono diventato così sentimentalista?” si disse.
Si
girò di spalle per darsi un contegno.
-ora
vado a conciarlo per bene!- Miroku strinse i pugni e si arrotolò le maniche,
pronto alla battaglia.
La
scena, malgrado tutto, aveva un non so che di comico.
La vide alzarsi furente e bloccarlo con una brusca
tirata.
“Bene” pensò
“almeno ha la forza di reagire”
-Dove credi di andare?! Credi che riempiendolo di
botte cambierà qualcosa? NO, lui ama kikyo e quello che è successo stanotte
l'ho voluto anche io! Mi sento un verme, non avrei dovuto farlo ma non mi ha di
certo violentata!-
Era rossa in viso per la frustrazione.
- Come sempre, hai ragine tu…-
Kagome
si senti stringere forte, Miroku la stava abbracciando.
Dimenticò
le parole che avrebbe voluto continuare ad urlare e rispose alla sua stretta.
-grazie
Miroku... -sussurrò mentre le lacrime ricominciavano a scendere lente e
copiose. portando via con loro parte del suo dolore.
Miroku
evitò di rispondere, altrimenti avrebbe capito dal tremito della sua voce cha
anche lui stava piangendo.
Fissavano tutti il pozzo incapaci di guardare Kagome.
Shippo stringeva i suoi piccoli pugni.
Come poteva finire tutto cosi?E le loro avventure?
Non avrebbe più visto Inuyasha impugnare tessaiga per
difendere tutti loro ma soprattutto Kagome,non avrebbe più visto Miroku
sfoderare il suo vortice o usare la mano per fini tutto altro che decenti, non
li avrebbe più sentiti litigare per poi
vederli fare subito pace. Non avrebbe più rivisto Kagome., colei che
inconsapevolmente aveva
considerato come una madre.
Gli sarebbero mancate le sue coccole suo consigli e perfino i suoi rimproveri.
Perché lo lasciava? non poteva rimanere li con lui?
Non sapeva ancora cosa fosse l'odio ma in quel
momento la odiava.
Con le piccole zanne in fuori le si precipitò
addosso, cominciando a ricoprirle il petto di piccoli pugni
-perché?? Perché Kagome? Non te ne andare!!!... vuoi
lasciarmi anche tu?? Sigh..
sigh..perché vuoi abbandonare Inuyasha,me, Sango e Miroku, non ci vuoi più
bene?? Si è cosi!Ti odio kagome anzi... sigh…voglio che te ne vada e,che non
torni mai più!!!- grossi lacrimosi gli scivolavano sulle piccole guance...
-Shippo, io...
-sta zitta! Tornatene nel tuo mondo e restaci!-
Tre paia di occhi fissavano quella scena un po'
sconcertati, ed Inuyasha dall’alto dell’albero sacro accennò a scendere.
Sango con gli occhi umidi si avvicinò e lo staccò
violentemente dalle braccia di Kagome che non riusciva a proferire parola.
-che diavolo dici sciocco kitsune?! Kagome ci vuole
bene è solo che deve tornare dalla sua famiglia-.
Neanche lei sembrava molto
convinta di ciò che diceva.
Il
piccolo demone volpe continuava ad agitarsi lanciando i pugni nell'aria, ed
infine si svincolò dalla presa di Sango e fuggì tra gli alberi.
Kagome
tentò di seguirlo ma Sango la trattenne per
u n 'braccio –lascialo andare –
-Lo
raggiungo io!- urlò Inuyasha dal ramo del gonshiboku prima di sfrecciare anche
lui tra gli alberi
-mi
dispiace- sussurrò Kagome.
Le
due amiche si guardarono negli occhi, che mostravano tutto di ciò che provavano.
Quante confidenze sussurrate alla luce tremolante di
un fuoco,e quanti segreti bisbigliati nell'oscurità le avevano rese cosi
amiche.
Sango scoppiò a piangere e le si buttò fra le
braccia. Lei che, fiera nella sua tuta da sterminatrice e con l ‘hiraikotsu ben
legato sulle spalle sembrava invincibile, ora piangeva per lei.
Quante
persone sto facendo soffrire?... -pensò Kagome
La staccò delicatamente da se -non piangere ti prego!- le intimò con voce tremante.
-non preoccuparti..mi mancherai Kagome.. .e ricorda che in qualsiasi momento della tua .vita, quando non avrai più la forza di andare avanti, che tu sei speciale perché la tua vera forza..- le posò una mano sul cuore -..è qui-
-Perché
mi dici queste cose?- non riusciva comprendere.
-un
giorno capirai-.
Kagome
si guardò intorno smarrita, Miroku teneva lo sguardo basso fissando il terreno
come Se fosse la cosafpiÙ1splendida del mondo, e di Inuyasha che era corso alla
ricerca di Shippo, non vi era traccia. Meglio cosi.
Sentiva
che non sarebbe riuscita a reggere il confronto e di certo Inuyasha non si
sarebbe incavolato se lei non lo avesse salutato.
Si
girò di scatto e cominciò a correre verso il pozzo lasciando Sango e Miroku, un
po' sbalorditi. Le lacrime sui suoi occhi brillavano ai raggi del sole come gocce
di rugiada all'alba, ma nessuno poté vederle.
Con la vista appannata e le gambe tremanti mentre
cercava di correre arrivò a pochi centimetri dal pozzo, e afferrò il bordo di
legno con entrambe le 'mani. Sentiva il legno ruvido sotto le palme e il cuore
martellarle intesta come se stesse per esploderle.
-Addio!!!- urlò prima di gettarsi nel pozzo ed essere
inghiottita dall'oscurità.
L’ultimo ricordo che avrebbe avuto dell’epoca
Sengoku, sarebbe stato l’eco del suo nome urlato disperatamente da qualcuno,
mentre veniva inghiottita per l’ultima
volta dal pozzo mangia ossa.
Inuyasha
sfrecciava da un ramo all'altro, un'ombra che si confondeva con le tante altre.
In alcuni istanti un raggio di sole gli colpiva i capelli argentei, facendolo
sembrare un'apparizione spettrale.
La
ricerca di Shippo era stata solo un pretesto per allontanarsi da li… da lei.
“Non
perché m'importi qualcosa di quella frignona di Kagome,è solo che non sopporto
gli addii..” tentava di auto convincersi che fosse così.
Gli tornò alla mente il ricordo del loro primo
incontro.
La prima cosa che aveva fatto era stata insultarla e
poi minacciarla di ucciderla se non gli avesse consegnato la sfera.
Sentì
un nodo allo stomaco.
“perché
devo pensare sempre a lei? Non è nient'altro che una stupida umana, viziata e
maldestra, mi è stata utile solo per la ricerca dei frammenti della sfera.Non
me ne importa nulla se lei se ne va, non sono come Shippo io..niente affatto”
Quelle
parole apparivano estranee anche a lui.
...I wanted
I wanted you to stay
'cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long....
-Bha!- fece una smorfia strafottente.
Si fermò su un ramo ed estrasse tessaiga che subito
s'illuminò come una torcia accesa. Se la portò fin sopra la testa, pronto a
colpire il nulla.
-Non me ne frega niente!- urlò prima di sbloccare il
potere della spada.
Calò tessaiga come se dovesse colpire un nemico
immaginario. Il ramo sotto i suoi piedi tremò e l'aria intorno a lui sfrigolò
di energia.
Tutto il bosco sembrò prendere fuoco, prima che gli
alberi intorno a lui si riducessero a piccoli cumuli di cenere. L'onda d'urto
gli fece perdere l'equilibrio e cadde a terra senza neanche un gemito e senza
accennare a reggersi da qualche parte.
La
caduta gli tolse il respiro per qualche istante, e davanti ai suoi occhi
cominciarono a danzare piccoli punti luminosi. Tessaiga accanto a lui era
tornata ad essere una banale spada un po' arrugginita.
Rimase
disteso per terra.
“Che
diavole mi è preso?”
Ansimava debolmente e piccole gocce di sudore gli
brillavano sulla fronte.
Si coprì gli occhi con una mano cercando di
scacciare quelle orribili sensazioni.
Si era sentito come quando si era trasformato in
demone, assetato di sangue e di distruzione... la cosa gli era piaciuta, ma ora
si sentiva piuttosto stupido e patetico.
Fin da quella mattina aveva avuto la strana
sensazione di dover ricordare qualcosa di molto importante, ma non riusciva a
capire cosa. ..sapeva solo che in qualche modo Kagome n'era coinvolta.
“però devo almeno salutarla... “si giustificò tra
se.
Si alzò ancora un po' dolorante e ripose Tessaiga
nel fodero.
“Dannazione! Mi fa male tutto, da quando sono diventato una
femminuccia?”
Cominciò
a correre, prima piano poi sempre più rapido.
“e
se, se ne fosse gIà andata?”
Raggiunse in un batter d'occhio il limite del bosco
e si fermò un attimo per darsi una calmata, non voleva di certo farsi vedere
così preoccupato.
Sbirciò tra le foglie di un cespuglio.
Kagome abbracciava una Sango in lacrime.
-Tzè!
Le donne!-
Distolse lo sguardo simulando una smorfia di
disgusto, ma quando lo riportò sulla scena spalancò gli occhi.
Kagome
correva a rotta di collo verso il pozzo.
-Che diavolo vuole fare, non mi ha neanche
salutato!-
Da quella posizione vide delle lacrime brillarle
sugli occhi.
Si
mise a correre verso di lei, ma in quel momento gli sembrò che le sue gambe
fossero diventate di pietra.
Vide tutta la scena a rallentatore.
Kagome stava quasi per raggiungere il pozzo, lui
correva, aveva ormai afferrato il bordo del pozzo, lui correva forte,
all'ultimo secondo Kagome si girò di scatto e gridò il suo ultimo addio ai suoi
amici, senza vedere Inuyasha che cercava di fermarla.
-bene, posso farcela-
Corse come non aveva mai fatto, ma Kagome spinta da
un bisogno più grande, stavolta senza esitare, si gettò. Inuyasha si buttò a
capo fitto sul pozzo tendendo la mano nel vuoto cercando invano di afferrarla,
mentre i capelli di Kagome scomparivano oltre il bordo.
-Kagomeee!!!-
L'unica risposta che ottenne fu l'eco del suo grido
nel pozzo.
...So keep
breathing
'cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me
and, never let me go...
Errori,
sbagli. Ne avevano commessi tanti loro due.
Ma
il tempo dei giochi era finito. Si tornava a vivere ora, ognuno nel posto in
cui era destinato a stare.
Kagome
non se ne sarebbe mai andata, in realtà. Entrambi avrebbero continuato a vivere
l’uno nei pensieri dell’altra, come un’eterna ed inguaribile ossessione.
Non
importava che sarebbero stati divisi per sempre da 500 anni di storia, che a
separarli ci sarebbe stato ben più che un semplice pozzo sigillato, né tanto
meno il fatto che entrambi si sarebbero illusi di avere una vita nuova e
apparentemente completa, perché per quanto lontani, qualcosa al di là del tempo
e dello spazio avrebbe fatto in modo che nessuno dei due potesse mai fare a
meno dell’altro.
....Hold on
to me and, never let me go...”
FINE
Che dire di più? In realtà questo sarebbe dovuto
essere soltanto il prologo si una long-fic, che avevo scritto fino al quinto
capitolo. Ma la sfiga mi perseguita sin dai tempi più remoti ( vadano in malora
tutti i virus!) e dopo aver formattato il pc ho salvato solo questo…sigh, sob.
Così ho avuto un vero e proprio blocco creativo (
Ah,ah) che è durato fino a quest’estate con la stesura di Povero Diavolo e La
maschera d’argento ( W Harry Potter!).
Diciamo che ho passato un bel medioevo personale…
Ma che ne dite di tirarmi su il morale?
Commentate!
ZAITU (^_^)