25/02/2012
8 recensioniVorrei poter scrivere una raccolta per ringraziarvi come si deve una ad una, purtroppo non ne sono ancora in grado, ci sto lavorando, ma per ora il tempo non me lo permette.
Quindi, come una vera ingrata, dedico a tutte voi questa ff, sperando che vi piaccia.
Il personaggio è Sakuma durante le selezioni per la nazionale giapponese, spero non sia ooc.
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già
LA MIA AUTOSTIMA NEI VOSTRI OCCHI:
Cosa ci faccio io qui?
Mi chiedo nuovamente, mentre osservo la maglia azzurra che stringo avidamente tra le dita.
La divisa della nazionale giovanile giapponese, il simbolo del successo e della gloria.
Deglutisco, prima di indossarla lentamente, ben attento a non rovinarla.
Sento il tessuto morbido aderire perfettamente sulla pelle e lo stemma della mia patria luccicare sotto i raggi caldi del sole.
Non sono all’altezza di questa veste, non mi sento a mio agio a portarla, perché so di non meritarmela.
D'altronde, cosa centro io con loro?
Assolutamente nulla.
Io non sono un membro dell’Inazuma Eleven, che col calcio pulito ha vinto il FF, lottando contro tutto e tutti senza mai arrendersi.
Non sono stato, ne ho battuto, i temibili giocatori dell’Aliea, salvando così l’intero pianeta.
E soprattutto, non sono una stella, non ho mai brillato come Kido, e mai lo farò.
No, io ho perso contro la Zeus, contro il superbo Terumi.
Ho ceduto al fascino del potere, lasciandomi abbindolare nuovamente da Kageyama, per sentirmi almeno una volta nella vita un gigante, qualcuno degno di nota.
Perché in realtà sono solamente un debole, nient’altro che una nullità tra i campioni.
Mi passo una mano sul viso stravolto, cercando di scacciare questa terribile insicurezza, questo sentirsi costantemente fuori luogo che mi attanaglia le viscere.
“Si inizia” mi avvisa Kido, con un sorriso d’incoraggiamento, terribilmente diverso da quello che esibiva ai tempi della Teikoku, prima di dirigersi a grandi passi verso il centro del campo.
Lui, a differenza mia, non è rimasto per nulla stupito della mia convocazione alle selezioni, quasi se lo aspettasse.
Infondo, nulla sfugge al giovane Yuuto.
Finalmente il fischio d’inizio rimbomba nell’aria, riportandomi al presente, mentre il pallone inizia la sua corsa sfrenata.
Scaccio ogni pensiero, iniziando a giocare con tutto me stesso, consapevole che se darò il massimo in questa partita non avrò nulla da rimproverarmi davanti all’ennesimo rifiuto.
Mi siedo esausto sul prato, ansimando per la fatica, mentre con rabbia serro le mani intorno ai sottili filamenti d’erba, strappandoli senza pietà.
Non ho rimpianti per come ho giocato, non mi sono risparmiato nemmeno per un secondo.
Però non sono riuscito a bloccare Gouenji, inoltre, anche Kido mi ha superato diverse volte e persino Fudou non è stato da meno.
“Complimenti Sakuma, hai giocato davvero bene, sei migliorato ancora”.
Alzo lo sguardo dal terreno, incontrando le spesse lenti di Yuuto.
“Dici davvero?” domando sconcertato, e leggermente incredulo.
Lui sorride “ certamente, dovresti saperlo, io non parlo mai a vanvera”.
Annuisco, è vero, lui non spreca il suo tempo blaterando insensatamente, è sempre stato fin troppo serio il mio ex compagno.
“Sarà un piacere giocare di nuovo insieme Jiro” esclama, tornando da Mamuro.
“Sakuma Jiro”
Ancora non ci credo, il mister non può aver pronunciato realmente il mio nome, insomma io nella rosa della nazionale, è impossibile.
Sbatto le ciglia stralunato, pizzicandomi una coscia di nascosto per assicurarmi di essere completamente sveglio.
Non è un sogno, sono ancora qui, in piedi con la maglia dei titolari tra le braccia ed il cuore a mille.
Ce l’ho fatta, questa volta sono stato all’altezza.
Osservo i miei nuovi compagni, nessuno sembra contrario alla scelta del mister Kudou.
Anzi, nei loro occhi c’è un profondo rispetto, stima reciproca.
Li osservo attentamente, avvicinandomi silenzioso.
“ Ben venuto in squadra Sakuma” esclama Endo, regalandomi uno dei suoi sorrisi spacca mascella.
Forse, dopo tutto, è giusto che io sia qui, penso all’improvviso, festeggiando questo nuovo inizio con il resto della squadra.
Da domani, brillerò insieme alle stelle.
Spazio Me finale:
Dunque, solo io posso dedicare una storia simile lo so, però l’ispirazione mi ha condotto qui.
Perché voi ragazze siete il Kido di questa storia, lo sguardo del gruppo, l’affermazione di Endo.
Siete il mio personale incoraggiamento, l’ancora per la mia autostima.
Quindi dedico questa ff a ( in ordine alfabetico)
Annalisa, perché mi incoraggia a scrivere.
Aury, perché anche se da poco crede in me.
Cha, perché è un esempio.
Claire, perché mi consiglia, mi aiuta a migliorare.
Ever, perché è apparsa ed è rimasta.
Marika, perché è tornata nonostante tutto.
Mely, perché condivide con me le sue idee.
Miam, perché è stata la prima a darmi coraggio.
Niki, perchè è sempre gentile.
R&by, perché è speciale e scrive al mio fianco.
Tutte queste meravigliose ragazze ( sulla quale potrei dire molto più d’una semplice frase, ma mi fermo) sono il mio tesoro più grande come scrittrice,
grazie a loro non cesserò mai di scrivere.
Grazie di tutto ragazze
Un bacio
Mary