1. Where everything begins
Anchorage, 20 Febbraio
2012
19.00
I capelli della ragazza si scioglievano in
morbide, scure e lunghe ciocche che percorrevano i cuscini del
divano.
Indossava un maglioncino a collo alto nero, a maniche
lunghe, e sotto un paio di shorts dello stesso colore. Imbracciava un
fucile a doppia canna, lo teneva stretto al petto come se fosse un
pezzo di lei. Non riusciva a dormire, da più giorni ormai.
Certo,
chi mai ci sarebbe riuscito a farlo con quegli esseri schifosi in
giro per la città?
Non riusciva a darsi una spiegazione di tutto
questo, non riusciva a capire come una settimana prima tutto potesse
essere tranquillo e normale e solamente un giorno dopo un
inferno.
Fatto stava che non riusciva più a dormire. Ogni volta
che trovava un momento libero si buttava sul divano ma non andava mai
oltre la dormiveglia, era in costante attenzione.
Beh, per lo meno
si era rivelato utile il servizio militare svolto... Se avesse
seguito invece il volere dei suoi genitori – e non il suo
–
probabilmente ora sarebbe stata una zombie-modella. A pensare che lei
era andata ad Anchorage, in Alaska, solo per trovare un'amica.
Un'amica alla quale si era ritrovata a farle saltare la testa per non
essere mangiata viva.
Quei pensieri la stavano opprimendo sempre
di più, tanto che fu costretta ad alzarsi per andare a
sciacquarsi
il viso. Una nota positiva c'era: l'elettricità e l'acqua
non
mancavano, 'solo' le reti di
comunicazione sembravano bloccate.
Chiuse l'acqua corrente
e sentì le goccioline caderle dal naso e dal mento.
Arrivò a
tastoni fino all'asciugamano, portandoselo al viso. Dopo essersi
asciugata si guardò allo specchio: aveva due profonde
occhiaie che
contornavano quei bellissimi occhi azzurri, i capelli erano molto
lunghi e scuri, appena mossi verso le punte. Aveva davvero un bel
visetto, come il resto del corpo. Chissà, magari se avesse
seguito
il volere dei suoi genitori ora sarebbe stata in Europa a posare per
qualche rivista famosa, lontana da quel caos... O magari l'inferno
aveva raggiunto anche il continente europeo? Le si accapponò
la
pelle al solo pensiero. Era mai possibili che era rimasta l'unica
persona lucida e sana di mente? L'unica persona realmente viva?
Quegli esseri sembravano davvero usciti da un film di fantascienza e,
seppur i giornali e i media avessero cercato di negare e sottacere
tutto, le era sembrato di aver sentito che qualche anno prima c'era
stato un disastro in Africa. Ma si sapeva, spesso e volentieri erano
tutte bufale.
“Avanti Megan, finiscila. Stai cominciando a dirti
un sacco di stronzate, non puoi essere l'unica
sopravvissuta.” Si
disse ad alta voce. Bene, aveva anche cominciato a parlare da sola.
Beh, forse in tutto quel casino era l'unica cosa che la manteneva
sana di mente.
Aveva avuto tre compagni fino al giorno prima...
Ora erano tutti morti. Avevano fatto la stronzata di uscire di notte
tutti insieme per fare scorte di medicinali e viveri, ma con il buio
era
tremendo. Orribile. Si era salvata solo lei, grazie a Dio... Anche se
cominciava a credere che forse sarebbe stato meglio morire.
Nella sala comandi c'era il completo silenzio, eccetto
per il ronzio elettrico dovuto probabilmente alla grande
quantità di
corrente utilizzata.
Era tutta buia, v'erano solamente i vari
schermi ad illuminarla: uno centrale e due laterali, molto grandi.
C'era una postazione con vari comandi e in alto, che scendevano dal
soffitto, alcuni monitor che sorvegliavano la situazione dei
laboratori.
Nello schermo principale, quello al centro, v'era
l'immagine della città di Anchorage, che si trovava proprio
sopra di
loro. C'era una vasta visuale dei palazzi e del cielo, poi
più
dettagliata negli altri due schermi laterali.
Si sentì il rumore
meccanico della porta aprirsi. Il rumore dei passi erano lenti e
cadenzati. Non appena arrivò di fronte all'immagine della
città si
fermò, osservandola bene. Notò che un elicottero
si avvicinava. Ma
bene... Era sicuro che avrebbero mandato qualcuno ma, purtroppo per
loro, non sarebbero nemmeno arrivati a terra. Un lieve sorriso si
dipinse sul suo viso ustionato e rovinato per via del virus. Il ghigno
sparì
poco dopo quando si chinò in avanti, sul microfono. Spinse
un tasto
per comunicare con qualcuno evidentemente dall'altra parte.
“Stanno
mandando qualcuno come sospettavo. Abbattete l'elicottero, non fatelo
atterrare.” Ordinò. Si tirò su e
incrociò le braccia sul
petto, attendendo di vedere i suoi ordini eseguiti.
Anchorage,
20 Febbraio 2012
19.30
Jill
Valentine era a bordo di quell'elicottero. L'equipaggio era composto
da lei, Kevin, Josh, Joseph, Adam e Russell. Stavano volando proprio
sopra i palazzi di Anchorage e sembrava tutto normale, eccetto per il
traffico inesistente e nemmeno una persona per strada.
“Magari
saranno tutti a letto con l'influenza, no dico... Qui fanno
temperature polari! Mi stupisco di come in città ci sia
così poca
neve con questo freddo!” Disse Russell scherzando e guardando
poi
verso le montagne innevate.
“Si certo, una città con più di
duecento mila abitanti tutti a letto con la febbre!” Rispose
Josh
sghignazzando, al comando del velivolo.
Erano stati mandati come
squadra di ricognizione e recupero superstiti. Superstiti di cosa
poi? Nessuno aveva la benché minima idea di cosa fosse
accaduto
laggiù, si sapeva solo che da un giorno all'altro qualsiasi
tipo di
comunicazione con la città era stata interrotta.
Le forze
dell'ordine mandate lì non avevano fatto ritorno,
così pensarono di
mandarci un equipaggio della BSAA.
Il gruppo era quasi al completo,
mancava solamente un elemento per far sì che potessero
partire, così
Jill si candidò. Chris non fu per niente d'accordo...
***
Jill
rientrò nell'ufficio, non appena aprì la porta si
ritrovò Chris di
fronte, probabilmente stava uscendo.
“Ehi.” Un lieve sorriso
si dipinse sulle labbra del moro. “Stavo tornando a casa.
Senti
Jill... Stasera che fai?” Chiese, voleva invitarla a cena.
Beh, non
che negli anni non avessero avuto modo di andare a cena, ma erano
sempre cene formali. Voleva un vero e proprio appuntamento: era ora
di farsi avanti.
“Ehm.. Credo che mi preparerò.”
“Per
cosa?” Domandò con lui con sguardo interrogativo.
“Farò
parte dell'equipaggio che partirà per la ricognizione ad
Anchorage, non lo sapevi?”
“Cosa??!” Chris ne fu sorpreso, di certo non
positivamente.
“Stai scherzando??”
“N-no.. Perché?”
“Ma con chi
vai?” Perché aveva preso iniziativa senza dirgli
nulla? Erano
sempre stati partner i due, in quasi tutte le loro missioni.
“Ci
sono Russell, Josh, Joseph... E altri due ragazzi. Sono in gamba.
Qualcosa non va?” Domandò allora la ragazza.
“No è che..
Sono preoccupato. Se hanno deciso di mandare noi della BSAA vuol dire
che non si prospetta nulla di buono... E non sono tranquillo se vai
sola.”
“Ma non sono sola!” Rispose lei, sorridendo.
“Ma
vai senza di me! Di solito questo tipo di ricognizioni le facciamo
insieme, non sono tranquillo... Dovesse accadere ciò che
è successo
alla villa di Spencer.. O peggio, in Africa con la Tricell.”
Mormorò
l'uomo allungando una mano fino ai capelli di lei, portati in una
coda davanti, oltre la spalla. Gliela sfiorò appena: aveva
ancora i
capelli biondi. Dopo tutto quel tempo dal virus era ancora
così pallida, ma
sempre bellissima.
“Chris...” Jill sorrise appena, notando le
attenzioni piene d'affetto del compagno. “Wesker è
morto... Penso
che un po' di pace e calma ce la meritiamo, non c'è nulla
per cui tu
ti debba preoccupare.”
Lui sospirò pesantemente, poi annuì
appena. “Jill.. Non appena arrivate fateci sapere subito,
rimanete
sempre in contatto, mi raccomando.”
“Non preoccuparti,
partner,
andrà tutto bene!” Lo tranquillizzò
lei, dandogli un'affettuosa
pacca sulla spalla.
Lei pensava a Chris e a quelle
ultime
cose che si erano detti. Si erano salutati con un cenno appena prima
che lei partisse e nulla di più. Da un pezzo non era
più abituata
ad andare in missioni da sola, senza di lui, le faceva ad un certo
senso 'strano'.
Kevin aprì il portellone dell'elicottero,
cacciando giù la scala con un lieve calcetto.
“Josh, abbassati che
io, Jill e Russell scendiamo. Voi atterrate nello spiazzo
laggiù e
ci incontriamo a metà strada!” Disse alzando la
voce per via del
rumore assordante dell'elica. Sì, beh, Kevin era il
comandante di
quell'operazione.
Jill si alzò dal sedile: indossava un casco, la
sua solita uniforme della BSAA che era composta dai pantaloni di un
grigio chiaro e la parte superiore tendente ad un azzurro sbiadito.
“Vado per prima!” Informò i compagni
prima di avvicinarsi al
portellone.
La ragazza cominciò a scendere la scala a pioli,
seguita poi da Russell. Da quel momento successe tutto in un attimo,
così velocemente che i due agenti non ebbero nemmeno modo di
capire
cosa stesse realmente accadendo: un razzo arrivò da un
palazzo poco
più distante, andando a colpire l'elicottero. Russell lo
notò
arrivare, “MA CHE CAZZO...??!” Urlò.
Jill stava studiando il
terreno poco distante ormai dai suoi piedi, in cerca di persone: non
fece nemmeno in tempo ad alzare il capo che sentì un immenso
boato,
susseguito da un fastidioso senso di vuoto allo stomaco per via della
caduta libera, poi divenne tutto nero.
Megan si era
ripresa dal suo momento di sconforto non appena aveva sentito quello
che sembrava un elicottero avvicinarsi: aveva racimolato le sue armi
di cui due pistole nelle fondine cosciali ed il fucile a doppia canna
lo aveva posto sulla schiena.
Scese velocemente le scale del
palazzo, forse c'era una possibilità di trovare altri
sopravvissuti.
Ormai era quasi buio e sapeva di quanto fosse pericoloso girare di
notte, ma se qualcuno era vivo cosa importava? Magari avevano mandato
qualcuno dell'esercito.
Arrivò fino al primo piano: di lì in poi
si sarebbe dovuta arrampicare per scendere dato che le scale che
portavano al piano terra erano crollate. Questo poteva essere solo un
bene dal momento che quei pezzi di carne in putrefazione non
sembravano avere alcuna intenzione di risalire così
faticosamente le
macerie, troppo faticoso e troppo dispendio d'intelligenza.
Una
volta arrivata giù tirò fuori una delle due
Desert Eagle,
stringendola tra le mani. Uscì fuori dal palazzo e
trovò la strada
libera, grazie al cielo, così si avviò
versò la fonte di rumore.
Proprio appena stava per svoltare l'angolo vide un lampo di luce,
susseguito da una fragorosa esplosione. Aumentò il passo e
non
appena si ritrovò sulla strada dalla quale poteva vedere
l'elicottero, dovette subirsi il tremendo spettacolo dei vari pezzi
del velivolo che cadevano al suolo e la nuvola nera di fumo
elevarsi.
“Cazzo!” Sbottò, tirando un calcio al
muro. “Quella
poteva essere la mia fottutissima speranza di sorpavvivenza!”
Gridò, al vento. Non era possibile, voleva svegliarsi da
quell'incubo.
Fece un profondo sospirò, aveva il respiro
lievemente accelerato per via di quell'eccesso d'ira. Si decise a
proseguire
e ad arrivare ai rottami dell'elicottero, magari avrebbe potuto
trovare qualcosa di utile o interessante, alla fine erano solamente
pochi isolati a dividerli.
Preparatevi perché le note d'autore saranno lunghe! Hahahahaha :D
Voglio inziare innanzitutto con le foto dei personaggi! (In ordine di apparizione! Hahaha :D)
Qui la nostra bellissima Megan:
http://static.tuttogratis.it/cinema/fotogallery/628X0/42879/megan-fox.jpg
Qui la nostra bellissima e biondissima Jill Valentine: http://images4.fanpop.com/image/photos/18300000/Resident-Evil-5-Battle-Suit-jill-valentine-18360469-344-335.jpg
Qui il nostro bellissimo (xD sennò mi mena se non dico che è bellissimo!) Russell:
http://www.duellanti.com/wp-content/uploads/2012/02/michael-fassbender.jpg
Degli
altri non avete bisogno le foto perché, indovinate
perché? Vabbè, lo scoprirete nel prossimo chappy
u.u
Eeee... Ah, qui
c'è la foto del misterioso
personaggio che se ne sta nella sala di comandi, anche se
credo che molti di voi abbiano già capito:
https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/429168_303811536343157_100001429394584_873557_1270482596_n.jpg
Ehhh sì! Il caro e buon vecchio Albert Wesker. Credevate che
fosse morto dopo Resident Evil 5.
Invece no! Mi ha chiesto una fine più degna ed io spero di
dargliela!
Ahahaha, e che dirvi? Non c'è molto da dire in questo
capitolo se non che vi consiglio di leggere le note d'autore nei
prossimi chappy in quanto ci saranno le foto dei nuovi personaggi,
qual'ora ce ne fossero!
Devo fare due ringraziamenti sin da subito:
Mary, che
legge sempre i miei deliri seppur non recensisce perché non
ha un account su efp (e ti tocca cominciare a fartelo bella mia!
Hahahaha :D)
E praticamente l'ispirazione me l'ha data lei, questa storia
è nata dal frutto delle sue idee contorte u.u almeno la
trama! Poi per il resto spero di riuscire a svilupparla al meglio e
come piacerà a te anche *___* quindi sì dai,
diciamo che in un certo senso questa ff te la dedico, piccina mia!
<3
Gemini_No_Aki,
secondo ringraziamento. Tu che ascolti sempre i miei scleri e come
già detto mi fai da consulente ahahaha :D spero ti piaccia!
Lo so, il primo capitolo non è chissà che,
è solo un po' un'introduzione su! Siate buoni!
Eeee.. Spero che molti di voi decideranno di seguirmi e magari anche di
recensire!
No davvero, se vi avanzano 2 minuti recensite u_u sapete che fate
felici molti scrittori così? Io ogni ff che leggo la
recensisco, sono brava u.u
Hahahah, ok vabbè, sto dando i numeri! :D
Ringrazio tuuuutti quelli che da cui in poi decideranno di seguirmi! :D
Chi leggerà, recensirà, metterà nelle
seguite/ricordate/preferite!
Ennnoiicivediamoalprossimocapitolo!
Un bacione!
Tchuss!!! :D