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Autore: telesette    25/02/2012    3 recensioni
Al suono di quella voce, Maxi si voltò di scatto. Cassandra era proprio di fronte a lui, bellissima come sempre, e gli si avvicinò a passo lento e deciso. D'istinto il pirata si sistemò il ciuffo, come era solito fare sempre per sentirsi a proprio agio, e le rivolse il suo sguardo più magnetico e seducente...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cassandra Alexandra, Maxi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terra di Grecia...

L'ultima volta che Maxi era sbarcato nel porto di Atene, al termine della grande battaglia per distruggere la Soul Edge, si era ripromesso di non tornare mai più. Invece adesso, mentre i suoi piedi percorrevano la breve strada che conduceva al Tempio di Efesto, la mente volava al giorno in cui le sue braccia stringevano forte la bionda sacerdotessa in stato di incoscienza.
Cassandra era stata gravemente ferita, durante un violentissimo scontro con il gigantesco Astaroth, tuttavia Maxi era riuscito ugualmente a riportarla viva ad Atene per restituirla alle cure e all'affetto di sua sorella Sophitia. Costei fu molto grata al giovane, per il coraggio e la generosità dimostrata, tanto da voler chiedere a quest'ultimo se per caso intendeva restare. Il pirata accarezzò dolcemente il volto privo di sensi di Cassandra e, con un lieve cenno del capo, rispose che non era possibile. Lui era un uomo senza fissa dimora, un guerriero vagabondo dal destino incerto, perciò non poteva accettare quell'offerta... Anche se una parte del suo cuore sarebbe rimasta comunque accanto alla bionda fanciulla, ignara di tutto.
Maxi aveva scoperto di provare un forte sentimento per Cassandra ma, anche se il suo amore per lei era sincero, entrambi appartenevano a due mondi troppo diversi: la fanciulla infatti era vincolata a servire la Grecia e il suo Dio, mentre il giovane pirata apparteneva al mare. Oltretutto lui non era mai stato un uomo "virtuoso", mentre era noto che lo sposo di una sacerdotessa doveva mostrarsi comunque, se non degno combattente, quantomeno nobile e devoto compagno ( come nel caso del bravo Rothion, il fedele sposo di Sophitia ). La decisione di abbandonarla, per quanto difficile da accettare, era dettata dalle circostanze. Cassandra meritava assai più di un uomo come lui, un uomo in grado di renderla felice, e questo sarebbe stato possibile solo se lei avesse dimenticato la sua esistenza.
Per circa due anni Maxi riprese dunque la via del mare, lasciandosi alle spalle tutto il suo triste amore per Cassandra e immaginandola felice tra le braccia del fortunato che sarebbe diventato il suo sposo. Ma attraverso le parole della lettera ricevuta alcuni mesi addietro, dalle mani di un mercante che aveva acconsentito a cercarlo per consegnargliela, il giovane si ritrovò a conoscenza di qualcosa che non avrebbe mai neppure osato sperare...

***

"Non credevo che sarei mai stata capace di dirti queste cose ma, dal momento che non ho avuto modo di dirtele di persona, spero che almeno questa lettera possa raggiungerti, ovunque tu sia adesso, e che ti trovi bene.
Sophitia mi ha raccontato tutto.
Ma tu guarda se, tra tutte le persone del mondo, dovevo proprio farmi salvare da un mourntàris
(*)
come te!
Come, dici che sono un'ingrata?
Sciocco, è chiaro che sto scherzando: so benissimo che, se non fosse stato per te, ora non sarei qui; anzi, non potrei neppure scrivere queste righe o dirti quanto ti sono riconoscente.
Non credere che adesso sia disposta a rimangiarmi quanto ho detto sul tuo conto. Per quanto mi riguarda, sei e resti tuttora l'individuo più arrogante, egocentrico e presuntuoso che io abbia mai conosciuto. Ma aldilà di questo, devo purtroppo ammettere che il tuo gesto mi ha profondamente colpita.
Non eri tenuto a salvarmi, specie dopo il modo in cui mi sono sempre comportata con te, eppure lo hai fatto!
Quando ho finalmente ripreso conoscenza, Sophitia mi ha detto con quanta dedizione ti sei preso cura delle mie ferite, prima di affidarmi a lei. Allora non riuscivo a credere che fossi stato tu ma, poiché lei insisteva a dire che il mio salvatore aveva i capelli con una specie di ciuffo lungo e scuro, non ho avuto dubbi: solamente tu sei capace di andare in giro con quella banana penzolante sugli occhi.
Al diavolo, come al solito non riesco ad esprimermi come vorrei e non riesco ancora a dirti la cosa più importante. Ci sono tante cose che vorrei dirti in questo momento, anche se non trovo le parole corrette, ma questa almeno te la devo. La verità è che, per quanto possa dire di detestarti, non riesco tuttavia a smettere di pensare a te.
Sarai contento, adesso!
Brutto furfante che non sei altro, sei riuscito a farmi rimpiangere addirittura la tua mancanza, ti dovresti vergognare!
Ma chi voglio prendere in giro?
Sono così poco onesta da non voler ammettere che, a dispetto delle apparenze, in realtà mi manchi terribilmente. Sono due anni ormai che, guardando il mare dalla riva, sogno di rivederti e abbracciarti. E c'è un'altra cosa che vorrei dirti, anche se non me la sento di scriverla così, e spero che un giorno riuscirò a rivederti per dirtelo chiaramente"...

Cassandra Alexandra

***

Mentre percorreva l'ampio cortile di marmo del Tempio, Maxi si guardò intorno come se quella fosse la prima volta che lo vedeva. L'ultima volta aveva consegnato Cassandra priva di sensi nelle braccia della sorella ed era andato via da quel luogo senza nemmeno voltarsi. Ora invece era tornato, spinto dalla curiosità e dal desiderio di rivederla. Dalle parole di quella lettera, per quanto velate da pungente sarcasmo, si avvertiva chiaramente una forte dose di affetto. Maxi non si aspettava certo niente di più ( anche se una parte di lui ovviamente ci sperava! ) ed era comunque felice di essere lì, a un passo da colei che più di tutti desiderava reincontrare.

- Sapevo che saresti tornato!

Al suono di quella voce, Maxi si voltò di scatto. Cassandra era proprio di fronte a lui, bellissima come sempre, e gli si avvicinò a passo lento e deciso. D'istinto il pirata si sistemò il ciuffo, come era solito fare sempre per sentirsi a proprio agio, e le rivolse il suo sguardo più magnetico e seducente...
Tuttavia lo schiaffone che Cassandra gli mollò in pieno volto lo colse del tutto alla sprovvista.

- Ma che delizioso saluto - commentò il giovane, massaggiandosi la guancia dolorante.
- Direi che è il minimo che ti potevi aspettare - ribatté la fanciulla, guardandolo severamente. - Andartene così, senza dirmi niente... Hai una vaga idea di quanto mi abbia fatto male, sapere di essere in debito con te e non poterti nemmeno ringraziare ?!?

- Non ce n'era bisogno - spiegò l'altro, passandosi le dita tra i capelli con noncuranza. - Non potevo permettere che tu morissi per una battaglia che non era tua, Astaroth era un mio avversario... E se ti avesse uccisa, non me lo sarei mai perdonato!
- Ed è solo questo il motivo per cui mi hai salvato la vita?
- Sono un pirata io - sottolineò Maxi con una smorfia. - Che cosa ti aspettavi...

Cassandra annuì.

- A quanto pare non sono l'unica qui a mancare di onestà!
- Che intendi dire?
- Per favore - sorrise lei furbamente. - Sarai anche abile con quei bastoni, ma le bugie non le sai raccontare!

Maxi aggrottò il sopracciglio, lievemente infastidito.

- Se volevi vedermi solo per prendermi a schiaffi, potevi anche risparmiarti di scrivere quella lettera!
- Uff... Quanto sei sciocco - sospirò lei, rassegnata.

Prima che Maxi se ne rendesse conto, Cassandra gli aveva già buttato le braccia al collo. Il giovane poté sentire chiaramente il calore della fanciulla, il dolce profumo dei suoi capelli e la testa di lei adagiata contro il petto. Per circa un istante nessuno dei due disse nulla, poi però Cassandra disse qualcosa di appena udibile.

- Grazie - sussurrò. - Grazie di essere tornato!
- Cassandra, ma tu...

Il bacio a fior di labbra che ella gli diede dissipò completamente ogni dubbio. Cassandra aveva compreso perfettamente quale sincero sentimento avesse spinto il giovane a salvarle la vita, perché era lo stesso che provava anche lei. Subito Maxi rispose al suo bacio con una passione incontenibile, stringendola forte a sé per paura di lasciarla andare, ma Cassandra non aveva alcuna intenzione di sottrarsi al suo abbraccio.

- Ti amo - disse Maxi, accarezzandole il volto così come aveva fatto l'ultima volta che l'aveva vista.

Cassandra coprì la mano del giovane con la propria e, assaporando il tepore di quella lieve carezza, i suoi azzurri occhi limpidi brillarono ancora più intensamente. Di nuovo Maxi ripeté quella frase, ben sapendo che non si sarebbe mai stancato di ripeterla d'ora in poi, e il bacio successivo suggellò infatti la verità delle sue parole.

FINE

(*) = dal greco: donnaiolo

Angolo dellAutore:
A tutti gli appassionati e non di Soul Calibur... Arrivederci a presto, con nuove idee, con nuove fanfiction e tanta tantissima fantasia!
^__^

   
 
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