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Autore: angelad    26/02/2012    9 recensioni
Posso invitarti a cena stasera? Ho voglia di te, ho voglia di NOI...
A volte un semplice invito può cambiare tante cose...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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 HO VOGLIA DI NOI
 

 
Abbiamo chiuso l’ennesimo caso, siamo stati bravi come sempre. La Gates ci ha perfino fatto i complimenti, incredibile.

Sono seduta alla mia scrivania per finire di compilare il rapporto, tu sei in sala relax a preparare i caffè. Hai comprato i pasticcini in una di quelle pasticcerie super lussuose  che conosci solo tu, mentre rientravamo in centrale.

“Dobbiamo festeggiare!” hai detto.

Sei sempre il solito esagerato, devi fare sempre tutto in grande. Ma sei anche terribilmente dolce, non credo che riuscirei più a fare a meno di queste tue carinerie. Sai sempre come toccarmi il cuore, come farmi sciogliere almeno un po’.

Oggi, però, non sei stato allegro come tutti gli altri giorni, qualcosa ti opprime l’anima. Ho capito cos’hai, ho imparato anch’io a leggerti dentro, anche se non sono ancora brava quanto te.

Alexis è partita per il college. La tua adorata bambina ha lasciato il nido per spiccare il volo verso la vita.

Non ne hai voluto parlare, in realtà io non te l’ho chiesto. Non voglio intromettermi nel vostro rapporto speciale, non ne ho alcun diritto. So che quando ti sentirai pronto sarai tu a tirare fuori l’argomento.

Hai partecipato alle investigazioni anche oggi, ma mi sei mancato. La tua mente non era qui con me, era con lei.

Sei un padre meraviglioso, presente, giocoso, fiero e giusto. Forse non ti rendi nemmeno conto di quanto tu sia stato bravo, ha cresciuto da solo una ragazza speciale.

Perché tu sei speciale.

Hai un dono naturale, sai rendere semplici le situazioni più complicate, come fare il genitore.

Sai in fondo non mi dispiacerebbe se un giorno tu diventassi il padre di mio figlio, saremmo molto fortunati entrambi ad averti accanto.

Ma cosa sto pensando? Kate Beckett rallenta, non state nemmeno insieme.

Ryan ed Esposito ti hanno raggiunto e stanno facendo gli stupidi. Forse hanno captato la tua malinconia, stanno cercando di farti ridere. I vostri discorsi sono demenziali, mi chiedo come possano esservi venuti in mente. Scuoto la testa facendo finta di disapprovare. Mi vedi e ti scappa una leggera risata.

Dio, quanto sei bello quando sorridi! Sento il mio cuore sussultare a quel dolce suono.

Il mio muro ha appena perso l’ennesimo mattone.

Durante l’ultima seduta il dottore mi ha detto che ormai sono quasi pronta a lasciarmi andare. Credo che si stia sbagliando.

Io SONO pronta.

Il “quasi” si può tranquillamente eliminare. Ne sono sicura come non mai.

Il mio unico desiderio è far sparire la malinconia e la tristezza dal tuo sguardo. Hai fatto tanto per me in questi anni, mi hai protetto col tuo amore incondizionato. Ora tocca a me fare qualcosa d’importante per te, per dimostrarti quali siano i miei veri sentimenti.

Spero solo che non sia troppo tardi, ma voglio rischiare. Lo desidero per te, ma anche per me stessa.

Prendo il mio telefonino dalla tasca della giacca e ti scrivo un messaggio senza farmi notare.

“Lascia perdere il caffè scrittore. Posso invitarti a cena stasera? Ho voglia di te, ho voglia di NOI”.

Lo fisso per alcuni secondi indecisa se inviarlo o no, poi premo il tasto e lo lascio partire.

Sento indistintamente la tua buffa suoneria e, mentre prendi in mano il tuo adorato cellulare, i battiti del mio cuore aumentano.

“Speri sia Alexis, vero?” chiede Esposito.

Annuisci sorridendo. Certo, è naturale che attendi notizie da lei, sicuramente non ti aspetti questo da me.

Ti vedo, lo stai aprendo ora. Il sorriso ti muore sulle labbra, sei stupito.

Ti volti verso di me e cerchi il mio sguardo. Non mi sottraggo e accenno ad un lieve sorriso. Non devi neanche averlo visto perché sei tornato a rileggere le mie parole.  Sei assolutamente incredulo, poi ritorni a guardarmi.

Non mi muovo, ma sprofondo nel tuo sguardo, lascio che il mio amore passi dai miei occhi ai tuoi.

Voglio farti capire che non ti sto prendendo in giro, questa volta non scapperò.

Non abbiamo mai avuto bisogno di parole tra di noi, nel nostro cuore tutto era chiaro fin dall’inizio, solo la nostra razionalità contrastava i nostri desideri.

“Castle tutto bene?” chiede Ryan preoccupato.

“Sì si va tutto benissimo. Alexis è entusiasta dei corsi e stasera ha promesso di chiamarmi. Ora se volete scusarmi..” e ti appresti a lasciare la sala relax per tornare sulla tua sedia accanto a me. Non scolli nemmeno per un momento il tuo sguardo dal mio viso mentre ti avvicini.

“E il mio caffè?” chiedo fingendo di essere irritata.

“Devo averlo dimenticato, scusa”.

Sei un pessimo bugiardo, hai la faccia sognante, ti mancano solo gli occhi a cuoricino. Tutto il distretto ci sta guardando, ma sinceramente non mi importa, pensino pure quello che vogliano, adoro questa tua espressione.

“Programmi per la serata?” ti chiedo.

Quanto mi piace provocarti.. So che non tradiresti mai il nostro segreto, non ancora perlomeno.

“Niente di che detective. Una pizza e un buon film poliziesco sul divano, tanto sono solo in casa. Tu?”.

“Sai che sono un’abitudinaria. La tua idea del divano non mi dispiace, ma credo che mi farò tener compagnia da uno scrittore. Devo finire di leggere un libro”.

Mi dispiace Rick siamo uno a zero per me, so essere più maliziosa di te se voglio.

Sto trattenendomi per non scoppiare a ridere e tu non sei messo meglio. Prendi il cappotto, ti alzi e mi saluti.

“Devo andare detective, si sta facendo tardi. Buona serata”.

 “Buona serata anche a te” rispondo serena e ti guardo sparire dentro all’ascensore.

Dopo neanche dieci secondi il mio cellulare suona.

Sei tu.

“Ti ho retto il gioco, ma non farmi aspettare troppo. Sono impaziente, in strada fa freddo”.

Questa volta rido, non riesco a trattenermi.

“Arrivo tra dieci minuti, non congelarmi” ti rispondo.

Quando rialzo gli occhi, noto due figure davanti alla mia scrivania.

“Cos’era quello?” chiede Esposito.

“Quello cosa?” rispondo cercando di minimizzare.

“Quello strano giochino che hai fatto con Castle. Avanti Becks, a noi puoi dirlo” incalzò Ryan.

Il nostro siparietto non era passato inosservato allora.

“Non capisco di cosa stiate parlando” rispondo il più seria possibile, mentre sistemo gli ultimi fogli nella borsa e mi preparo per andarmene. I miei amici mi guardano perplessi, ma non aggiungono altro almeno finchè non raggiungo l’ascensore e li sento gridare: “Lunedì vogliamo tutti i dettagli”.

Che imbarazzo, meno male che le porte si erano già chiuse.

Appena esco da quella scatola di metallo, mi sento afferrare per la vita e un paio di labbra morbide e vellutate si posano sulle mie. Per un attimo mi irrigidisco, poi mi lascio andare tra le tue braccia.

Non ho potuto vederti, ma so che sei tu. Me lo dice il mio cuore.

Quando l’aria inizia a mancare ci separiamo.

“Come facevi a sapere che ero io? Potevo essere chiunque” ti chiedo.

“Beh sono passati dieci minuti e il tuo profumo di ciliegia è inconfondibile”.

Sei veramente un uomo incredibile.

Mi scosti i capelli ribelli sul viso e, senza lasciarmi, mi domandi: “Fammi capire detective, vuoi davvero passare la serata con uno scrittore? Buongustaia..”.

“Non ho mica specificato quale” lo punzecchio.

“Eh no mia cara, non ti puoi tirare indietro proprio adesso. Cosa mi hai scritto in quel messaggio? Ho voglia..”.

Ti interrompo: “Ho voglia di noi”. Voglio che lo senti pronunciare dalla mia bocca.

Mi stringi ancor di più e torni a baciarmi.

“E’ questo che intendi per “noi”?” mi chiedi sorridendo.

“Assolutamente sì. Ci stai? Si può fare?” anch’io sto sorridendo come non mai.

“Tu cosa ne pensi detective?” mi ridomandi, mentre per la terza volta in pochi minuti, le nostre bocche si incontrano.

Quando ci allontaniamo ti prendo per mano: “Andiamo a casa”. 

Annuisci e , uscendo dall’edificio, mi avvolgi le spalle con un braccio.

Credo proprio che la tua risposta alla mia domanda sia un Sì.
 
 
Angolo mio!!
Eccomi di nuovo a rompere! Oggi ho avuto una botta d’ispirazione mentre mettevo a posto la pasta in dispensa. E’ di nuovo una short romantica.. Sarà perché lo zio Andrew non  li fa mettere insieme e la sta tirando per le lunghe, ma io sono romantica, ho bisogno d’amore. Così i momenti amorosi me li scrivo da sola..
Così è nata questa storiella. Dite la vostra e tiratemi pure i pomodori se non vi piace! Un bacione a tutte!!
Naturalmente i personaggi di Castle non mi appartengono, sono di Andrew Marlowe e dell’ABC. Io mi diverto solo a giocarci un po’!

  
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