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Autore: Scar    30/09/2006    5 recensioni
Una sera d’estate alla Tana, non una come tante: si sta festeggiando un matrimonio, un matrimonio magico. Tanta musica, gente che si diverte, o che almeno sembra divertirsi, e un cielo foderato di stelle, troppe. Harry immagina che anche quelle siano sotto l’effetto di un incantesimo di mamma Weasley. Poi lui si apparta, immerso in pensieri confusi, con lo sguardo malinconico che vaga dietro qualcuno che forse ha perso per sempre, mentre un’amica gli si avvicina e comincia a parlargli di sé. Strani discorsi al principio, poi tutto inizia ad essere sempre più chiaro nella sua mente, più logico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LUCE DELLE STELLE

Il chiacchiericcio di Luna diventava sempre più flebile, come sommerso da cuscini di piume.
“ Harry…allora che ne pensi?”
Harry si scrollò come da uno stato di trance slegando finalmente gli occhi dalla sagoma che si era allontanata furtivamente, per voltarsi all’indirizzo della corvonero.
“ Co…cosa? Non ho capito, scusa! ”
Luna inarcò un sopracciglio guardandolo dubbiosa.
“ Quindi tu credi che non ho speranze, che è inutile parlargli oppure devo aspettare che faccia lui la prima mossa? ”
“ Io…n.. non saprei…non me ne intendo…devi chiedere a Hermione per questo genere di cose!
Luna sospirò profondamente.
“ L’avrei fatto se sapessi dov’è… ma vedi non mi va di aspettare… ho già aspettato troppo e la situazione è così incerta…”
“ Cosa vuoi dire?” le chiese Harry dopo un’ennesima occhiata fugace davanti a sé.
“ Siamo in pericolo Harry… ognuno di noi lo è”.
Luna sbuffò brevemente con un mezzo sorriso, le guance imporporate appena. “ Non mi perdonerei mai di andarmene un giorno senza aver trascorso abbastanza tempo con le persone a cui voglio bene… “
Luna indirizzò gli occhi enormi nei suoi; Harry per un attimo si sentì in imbarazzo per quello sguardo così invasivo.
“ Credi che sia troppo melodrammatica?”
“ Non saprei! ” le rispose Harry, ma in cuor suo aveva capito molto di più di quanto avrebbe mai confessato a se stesso.
“ Vedi…a volte in una situazione estrema si prendono decisioni azzardate… ecco …col senno di poi… capisci di aver commesso un grave errore”.
Harry cercò di affermare quelle cose in un fiato, con tutta la decisione che sentiva di avere in corpo in quel momento.
“ Oh…è così che la pensi? ”
Luna inarcò le labbra e le sopracciglia in un’espressione triste e delusa.
“ Quindi…tu credi che sto per commettere un errore, che facendo questo passo potrei pentirmene un giorno…”
“ No…non ho detto questo esattamente…è solo quello che…”
“ E’ quello che faresti tu al mio posto!” lo interruppe Luna e il suo sguardo diventò luminoso come quello di un gatto. “ Be’ nessuno può dire come ci trova nei panni di un altro… nessuno può capire cosa c’è nascosto dentro un cuore che non gli appartiene” continuò prendendo un profondo respiro. “ Ad esempio nessun altro potrebbe immaginare come mi senta in questo momento, quanto sia grande il desiderio di stargli solamente vicino, di poterlo guardare e parlargli per ore fino allo sfinimento…oppure di poter sentire le sue mani, il calore di un suo abbraccio!”
Luna si strinse nelle proprie braccia lasciandosi dondolare lievemente. Harry nel frattempo sentiva le orecchie riscaldarsi; il discorso stava slittando su di un piano che non aveva previsto affatto.
“ E se il mio desiderio fosse anche il suo, ma siamo stati così presi dalla paura di sbagliare che abbiamo dimenticato di dar retta ai propri istinti, al nostro cuore? E se poi dovesse accadere qualcosa ad uno di noi due, l’altro dovrebbe vivere nel ricordo di un abbraccio, di un bacio mai dato, di parole rimaste sepolte insieme all’amara convinzione di non aver fatto nulla di sbagliato o peggio … di aver fatto solo la cosa giusta ”
“ Ecco non credo che sia tutto così semplice, ci sono decisioni da prendere che non sono facili, ma certamente sono…”
“Quelle giuste?” Luna lo interruppe di nuovo. Harry la guardò sempre più perplesso; che gli leggesse nel pensiero!
“Sì…a volte mi chiedo se prendere decisioni giuste sia sempre la cosa più giusta da fare…” disse lei con naturalezza.
Harry batté le palpebre e poi si accigliò, non tanto per il ragionamento contorto di lei, ma piuttosto per come questo fosse giunto talmente chiaro e limpido alla sua mente, resuscitando con voracità sensazioni occultate nelle profondità più segrete del suo cuore, oppure che erano sempre state lì, latenti, pronte ad esplodere dilaniando uno dopo l’altro i suoi buoni propositi.
“ Ed io mi chiedo se è necessario porsi tante domande a cui non si sa dare una risposta…” disse Harry distogliendo lo sguardo.
Luna lo guardò con un sorriso indulgente, poi sollevò le braccia portandole ai lati del suo viso e tappandogli le orecchie con un’energica pressione delle mani. Harry non capì, però la lasciò fare; ma dovette concentrarsi sul lento movimento delle labbra per afferrare quello che avvertì in un brusio ovattato.
“A volte la risposta alle nostre domande urla in testa come il verso del Sircptnek… non puoi evitarlo, nemmeno se diventassi sordo!”
Luna ritirò in fretta le braccia e Harry si sentì per qualche attimo stordito. La musica lontana gli arrivò forte e anche le parole portate dal vento gli sembrarono amplificate decine di volte.
“…oppure può essere davanti a te…anche se ti fingessi cieco!” continuò con un largo sorriso che lui ricambiò.
Harry socchiuse gli occhi sospirando, quando ad un tratto avvertì le labbra calde di Luna posarsi con leggerezza sulla sua guancia.
“ Grazie! ” si sentì sussurrare all’orecchio.
“ Di cosa? ” le chiese Harry perplesso.
“ Di avermi convinta a fare la cosa che ritengo giusta” rispose ammiccando.
“ Ma io non…” esordì accigliato, ma Luna s’era già allontanata dondolandosi verso il cuore della festa.
Harry la seguì con lo sguardo, mentre andava incontro ad un ragazzo dai capelli chiari e le guance piene, poi si avviò verso la medesima direzione; quando le passò accanto si scambiarono un sorriso complice. Neville lo salutò e anche alla luce delle stelle mostrava chiaramente il colorito che gli imporporava le gote.
Harry s’incamminò attraverso l’erba frusciante con il cuore che cominciò a saltellare rapidamente. Un flebile chiarore attraversava l’uscio semiaperto del casotto di pietra che i Weasley utilizzavano come ripostiglio; il cigolio della porta fece voltare di scatto la ragazza che un attimo prima era intenta ad esaminare alcune scope da volo.
“ Volevo controllare quale di queste utilizzare “ disse lei voltandogli le spalle di nuovo come se riprendesse un discorso da poco interrotto. “ ma sono in un tale stato! Magari mi disarcionerei mentre sono in picchiata! ”
“ Potrei… prestarti la mia! ” propose Harry portandosi dietro di lei.
“ Penso… che questa andrà bene! ” disse ignorando la sua proposta, mentre afferrava un manico di scopa che prese a ballonzolare da una mano all’altra.
“ Potremmo andarci insieme… domani! ” insisté lui con una voce morbida che vibrò come una carezza sulla spalla.
Ginny s’immobilizzò di colpo, fissando davanti a sé, tremava.
Poi si voltò di scatto verso Harry.
“Cosa vuoi?” chiese aspra.
Harry inclinò la testa di lato come risposta. Il cuore gli martellava forte e aveva difficoltà a regolare il ritmo del respiro. Gli occhi scuri di lei, scintillanti alla luce fioca della bacchetta, lo facevano sentire debole come un bambino, ma consapevole di dover approfittare di quel momento; il leone costretto ad assopirsi reclamava tutto il suo coraggio, il desiderio di tenerla stretta fino a farne parte.
“Voglio te!” rispose in un sussurro roco prima di impossessarsi delle sue labbra.
Ginny sussultò. Il cuore aveva messo le ali e temeva di vederlo volare da un momento all’altro, proprio come era stato nella Torre dei Grifondoro e come allora si abbandonò alla dolcezza di quel bacio tanto atteso, a rivivere le sensazione dei sogni delle ultime notti. Poi uno spasimo improvviso al centro dello stomaco, la tristezza gelida del risveglio.
“Ti prego…” singhiozzò lei “non potrei sopportare di perderti di nuovo”
Harry l’abbracciò forte affondando le dita nei capelli lucenti “ Perdonami…solo ora ho capito che non potrei starti lontano… nemmeno se ne andasse della mia stessa vita e ho bisogno di trascorrere ogni istante con te anche se fosse l’ultimo…”
Ginny gli posò un dito sulle labbra zittendolo e fissandolo intensamente con un sopracciglio alzato.
“Hai parlato con Neville per caso?”
Harry mostrò un largo sorriso nella penombra. “In un certo senso…”

FIN

  
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