“Non mi toccare!” urlai all'improvviso, guardandolo con occhi sgranati e spauriti ed indietreggiando fino a cadere seduta per terra, nell'angolo del bagno, dove mi avvolsi con le braccia e nascosi il mio viso fra di esse.
Piansi perché sapevo che stava soffrendo.
Piansi perché il sangue di cui mi ero macchiata era suo.