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Autore: _Amaryllis_    01/10/2006    13 recensioni
“Hermione sbuffò sonoramente, stizzita. Non poteva accettare tutto questo, non era possibile che stesse veramente accadendo! Lei, tutto studio e nient’altro, come poteva essersi ridotta in questo modo? Come aveva potuto far entrare nella sua testolina quei mille dubbi, pensieri, paranoie?“

“Desiderava Hermione, soltanto lei. Non si rendeva conto di non essere l'unico a provare questi sentimenti, troppo cieco dall'amore che provava. Ebbene sì, era innamorato. Pazzamente, follemente. Innamorato di quella ragazzina che nemmeno meritava.”

La mia prima ff, che porterò avanti per alcuni capitoli, forse 3 o 4. Riguarda la mia coppia preferita, Ron/Hermione. Spero che vi piaccia!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~ Capitolo 1 ~

"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non può comprendere."
W. Shakespeare

***

Amore… cosa vuol dire, poi? Non è altro che una parola come tante altre, perché soffermarsi a riflettere sul suo significato?
Forse perché l’amore è uno dei sentimenti più importanti, che ci spronano a donare tutti noi stessi a qualcun altro, a sacrificarci pur di rendere felice la persona che ci sta accanto. Amare davvero ci porta a provare emozioni sconosciute, a conoscere parti di noi che non sapevamo nemmeno esistessero.
A volte, però, porta con sé anche altri sentimenti, come la gelosia: accecante, ti logora. Così come stava facendo ad Hermione, anche se lei stessa cercava di nasconderlo. Una gelosia così lacerante che sovrastava tutto, persino l’amore puro che provava nei confronti di lui.
E non c’era soltanto la gelosia, oh no. C’era anche la paura.
Paura di essere rifiutata, derisa. Paura di non essere all’altezza, paura che lui non si rivelasse all’altezza.
Hermione sbuffò sonoramente, stizzita. Non poteva accettare tutto questo, non era possibile che stesse veramente accadendo! Lei, tutto studio e nient’altro, come poteva essersi ridotta in questo modo? Come aveva potuto far entrare nella sua testolina quei mille dubbi, pensieri, paranoie?
Avrebbe dovuto concentrarsi solo e soltanto sulla scuola, ma al momento non ci riusciva proprio.
Sospirò, socchiudendo gli occhi e cercando di svuotare completamente la mente, la schiena appoggiata al tronco dell'albero.
Non doveva più pensare a niente.
Non doveva più pensare a niente.
Non doveva più pensare a niente, soprattutto a lui.
Non doveva più pensare a niente, soprattutto a lui.
"Ron…" gli sfuggì dalle labbra, involontariamente.
"Sì?" rispose una voce fin troppo conosciuta.
La ragazza aprì gli occhi di scatto, sobbalzando. Ron era proprio lì, a pochi passi da lei, e la osservava con la fronte aggrottata. Gli occhi chiari di lui la scrutavano, quasi volesse leggere i suoi più profondi pensieri. Che sapesse….?
Arrossendo fino alla punta dei capelli, si schiarì la voce apprestandosi a parlare.
"Ciao, Ron… come mai qui?" gli chiese, maledicendo se stessa per avergli fatto una domanda tanto cretina. Si passò nervosamente le mani tra i capelli scompigliati, lasciando vagar lo sguardo dappertutto, fuorché su Ron.
"Ti cercavo… ci stavamo chiedendo che fine avessi fatto!" disse il ragazzo, accennando un sorriso. Sembrava non essersi accorto di quanto lei fosse imbarazzata, forse perché lui lo era ancora di più.
Hermione sorrise lievemente, andando a posare gli occhi color nocciola in quelli di Ron. Per un momento si limitò a fissarlo, in silenzio, poi ricominciò a parlare.
"Oh, scusatemi... avevo bisogno di rimaner da sola per qualche momento. Per pensare..." per pensare a te. Arrossì di nuovo, augurandosi di non far concorrenza ad un pomodoro.
"Pensare a cosa?" le domandò l'amico, probabilmente incuriosito.
"A-alla scuola." rispose lei balbettando appena. Abbassò lo sguardo, schiarendosi al contempo la voce.
"Oh. Beh..." commentò Ron, con una punta di delusione nella voce che Hermione non riuscì a comprendere. "Il mangiare é pronto, vieni..." le porse una mano, per aiutarla ad alzarsi da terra. Lei l'afferrò dolcemente, godendosi quel breve contatto. Era così bello stringere la mano nella sua... avrebbe voluto non lasciarla mai più. Non si aspettava certo che lui continuasse a tenerle dolcemente la mano, invece... é ciò che fece. Anche se ormai era in piedi, Ron non interruppe quel tocco. Hermione ormai era diventata color fuoco e riuscì soltanto a lanciargli una breve occhiata. Fortunatamente lui non si accorse del suo sguardo, aveva lo sguardo fisso dinanzi a sé. Aveva le orecchie d'un rosso acceso, che fosse imbarazzato quanto lei? Perché non aveva mollato la presa?
La ragazza sospirò, felice. Per un momento le sembrò tutto dannatamente facile. Per un momento, tutti i dubbi e le domande a cui non trovava alcuna risposta, sparirono. Peccato che fosse soltanto per un istante.
Arrivati alla Tana, trovarono l'intera famiglia Weasley ad aspettarli. Quando videro che si tenevano per mano, ci furono i commenti più disparati. Da una parte partirono i "Finalmente!", mentre i gemelli non fecero che ridere di loro. Subito Ron staccò la mano da quella di Hermione, quasi si fosse scottato. Lei cercò di non mostrare l'infelicità che attraversò il suo sguardo, mascherandola con un sorriso. Si accomodarono a tavola, cominciando a mangiare. Mentre i Weasley ed Harry schiamazzavano felici, Ron ed Hermione rimasero in silenzio più assoluto, senza osare guardarsi. Una volta terminato il pranzo, Arthur disse di avere una sorpresa.
"Oggi al ministero c'é giunta una segnalazione di alcuni manufatti babbani stregati. Una volta tolto l'incantesimo, sono riuscito a recuperarne qualcuno per voi tutti!" si svuotò le tasche, posando sul tavolo alcuni biscotti dalla forma ripiegata e panciuta. "Da quanto ho capito sono dei dolci..." continuò il signor Weasley, subito interrotto da Hermione. "Oh sì, li conosco! Li ho assaggiati una volta che sono andata a mangiare in un ristorante babbano con i miei genitori... contengono al loro interno un messaggio propiziatorio, ecco perché vengono chiamati 'Biscotti della fortuna'!" snocciolò tutto d'un fiato.
I gemelli Weasley si avventarono sui biscotti, afferrandone uno ciascuno. Ovviamente erano curiosi di sapere il messaggio contenuto nel loro dolce. Hermione non andò a prenderne nessuno, immaginando che Arthur li avesse presi soltanto per la sua famiglia. Invece... "'Mione, guarda, ne resta ancora uno per te ed Harry!" commentò Ron, evitando però di guardarla negli occhi. Gliene porse uno e, quando le loro mani si sfiorarono, arrossì visibilmente all'altezza delle orecchie. Lei lo afferrò ringraziandolo, spezzando il biscotto a metà per estrarre il bigliettino.
"L'intelletto cerca, il cuore trova.."
Hermione arrossì ancora, per l'ennesima volta durante quella giornata. Osservò di nascosto Ron, anche lui stranamente imbarazzato, mentre Fred e George cercavano di rubargli il fogliettino che teneva tra le mani. Vedendoli rincorrerlo per tutta la casa, gli altri non riuscirono a trattenere una risata divertita.

***

Miseriaccia!
Fred e George non volevano lasciarlo proprio in pace. Già si era sentito sufficientemente in imbarazzo davanti a tutta la famiglia, presentandosi mano nella mano con Hermione, figuriamoci se avessero letto il contenuto del bigliettino!
Si rifugiò in camera sua, aspettando che i gemelli desistessero. Dopo qualche tempo, finalmente, si allontanarono.
Ron sbuffò sonoramente, rigirandosi il foglietto tra le mani.
"Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell'eternità."
Non aveva alcun senso, insomma.
Si gettò sul letto, tentando di calmarsi. Era da un po' che non riusciva più a capire le proprie reazioni. Vedendo Hermione, aveva sempre l'irresistibile voglia di prenderla tra le braccia e non lasciarla mai più andare. Le sue labbra... dolci, d'un delizioso roseo, erano così invitanti...
Si sforzò di cancellare quei pensieri dalla testa, cercando di pensare a qualcos'altro. Ma non era possibile pensare a qualcosa che non fosse lei. Quel dolce sorriso, quell'aria da ragazzina, quel cipiglio severo, quel tenue rossore sulle guance, quello sguardo... sbuffò ancora, chiedendosi da quanto erano cominciati quei pensieri.
Nemmeno lui lo sapeva, in verità. Forse c'erano sempre stati, ma in maniera meno accentuata. Ora non faceva altro che pensare e ripensare ad Hermione, senza poter far nulla. Aveva cercato di togliersela dalla testa, anche con altre ragazze: ma a nulla erano valsi i suoi tentativi. Per quanto fosse stato in compagnia di altre, per quanto avesse dato il suo primo bacio a qualcuno che non fosse lei, sperava sempre di accarezzare le sue labbra con le proprie. Desiderava Hermione, soltanto lei. Non si rendeva conto di non essere l'unico a provare questi sentimenti, troppo cieco dall'amore che provava. Ebbene sì, era innamorato. Pazzamente, follemente. Innamorato di quella ragazzina che nemmeno meritava. Era stato uno sciocco a non provare a fare il primo passo, a cercare di dimenticare quello che provava, frequentando Lavanda. Avrebbe dovuto dirle tutto fin dall'inizio, nonostante fosse certo che lei non provasse gli stessi sentimenti. E come avrebbe potuto?
"Miseriaccia!" esclamò, lasciando cadere a terra il biglietto. Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta.
"Sì?"
"Sono io, Harry." rispose la voce dall'altra parte della porta "Vieni a fare una partitina di Quidditch con gli altri?"
"Sì, arrivo subito." forse aveva trovato un modo di distrarsi...
In poco tempo tutta la famiglia Weasley si erano riuniti nel giardino, scope alla mano, mentre Ginny ed Hermione li osservavano.
Ron tentò di non guardare dalla loro parte, ma ovviamente non riuscì ad evitare di lanciare una breve occhiata ad Hermione. Con sua sorpresa, notò che la ragazza arrossì visibilmente.
Deglutì rumorosamente e s'apprestò a cavalcar la scopa, insieme agli altri. Cominciò così la partita, che si svolse in una radura poco distante dalla Tana. Poco più in là, Ginny ed Hermione chiacchieravano animatamente. Fortunatamente Ron, completamente concentrato sulla partita, riuscì a trattenersi nel guardarle in continuazione. Siccome era portiere, doveva sempre stare attento allo svolgersi del gioco. Dopo qualche oretta, Ginny ed Harry si diedero il cambio. A quel punto per Ron fu praticamente impossibile concentrarsi.
Harry ed Hermione che scherzavano e ridevano insieme... e se...? Si sforzò a cancellar dalla mente l'immagine dei due insieme, che si abbracciavano, baciavano... no, Hermione era solo SUA. Non poteva essere di altri, no.
Trattenne a stento quella gelosia che l'accecava, mostrandogli castelli che in realtà non esistevano. Lo sapevano tutti che Harry era cotto di Ginny!
Ron non riusciva a staccare gli occhi di dosso dai due, non voleva perdersi nessun momento che trascorrevano insieme. Purtroppo fu in questo modo che non vide un bolide sfrecciare velocemente in sua direzione...

BANG!

***

Mentre parlava con Harry, Hermione controllava con la coda dell'occhio l'andamento della partita. Fu così che notò gli sguardi furenti che Ron lanciava in sua direzione. Perché?
Corrugò la fronte, confusa. Proprio in quel momento un bolide colpì la scopa di Ron, facendolo precipitare a terra.
Tutti corsero verso di lui, allarmati: figurarsi Hermione! Correva così velocemente che arrivò prima di ogni altro, gettandosi al suo fianco.
"... Ron?" sussurrò, vedendolo accasciato a terra. Lo tastò prudentemente, accertandosi che non si fosse fatto male.
Proprio in quel momento lui disse, flebile "La mia Hermione...".
Per poco non le cadeva la mascella a terra. Cosa aveva detto?? Scosse la testa, credendo di aver avuto un'allucinazione. Dal canto suo, Ron non pronunciò più niente, gli occhi appena socchiusi. In quel momento giunse al fianco di Hermione anche l'intera famiglia Weasley, insieme ad Harry, tutti preoccupati. Recuperando il suo sangue freddo, Hermione fece apparire una specie di barella ove adagiare il ragazzo, mentre il cuore perdeva un battito. Stava bene...?
Lo portarono alla casa in un battibaleno, dove Molly lo osservò preoccupata. Dopo un'attenta analisi, giudicò che non si era fatto nulla di male, probabilmente era soltanto svenuto...
Una volta adagiatolo sul suo letto, Hermione si fece coraggio e dichiarò "Resto io qui con lui, aspettando che si svegli." stranamente nessuno la contestò, ma la guardarono con uno strano sorrisino. Che avessero capito anche loro...?
Si accomodò sul letto del rosso, sospirando. Quanto desiderava potersi stringere tra le sue braccia...
Restò in quella posizione per tutto il pomeriggio, senza capire se Ron stesse dormendo o meno. Non scese nemmeno a cena, troppo preoccupata persino per mangiare.
"Hermione cara, scendi a mangiare con noi..." le disse la signora Weasley, facendole un sorriso gentile.
"Oh no, la ringrazio... voglio essere qui quando Ron si sveglierà..." mormorò, arrossendo visibilmente.
"Cara... sono sicura che capirà, se ti sei assentata soltanto un momento per mettere qualcosa sotto i denti! Sei stata con lui tutto il pomeriggio..." ma Hermione era irremovibile. Non l'avrebbe lasciato, no.
È vero, probabilmente non era la persona giusta a rimanere al suo fianco. Ad attendere il risveglio di Ron non doveva esserci lei, ma Lavanda...
Sospirò, confusa. Se Lavanda era la sua ragazza, perché lui aveva detto "La mia Hermione..."? Se l'era solamente immaginata?
I suoi occhi scuri si posarono su Ron, ancora immobile. Allungò una mano verso di lui, sfiorandogli appena il viso, i capelli color fuoco. Quando il ragazzo fece un piccolo movimento nel sonno, si affrettò a scostarsi, ancor più rossa dei suoi capelli.
Così rimase, al suo fianco, anche quando la sera era ormai calata e tutti erano ormai andati a letto, dopo aver salutato Hermione.
Ormai anche lei era stanca, nonostante cercasse di non farlo vedere. Era tutto il pomeriggio e sera che non si allontanava da Ron e gli occhi cominciavano a chiudersi dalla stanchezza. Senza riuscire ad impedirlo, si adagiò al fianco di lui e s'addormentò di colpo.

***

La stava baciando dolcemente, mentre la stringeva a sé. Quanto aveva sognato di farlo e adesso... adesso ci era riuscito! Sentiva il suo corpicino tremare, così vicino al suo.
"Hermione..." le sussurrò sulle labbra, riaprendo gli occhi e perdendosi in quelli di lei, di un incredibile color nocciola.
E li riaprì davvero, gli occhi. Hermione era proprio di fianco a lui, tra le sue braccia.
... cosa?!?!?
Sobbalzò, ormai del tutto sveglio. La testa gli doleva un pochino, ma non era mai stato così sveglio in vita sua.
Lei era lì, nel suo letto. Abbracciata a lui.
Ron sbatté le palpebre, più volte, cercando di capire. Si ricordava soltanto Harry ed Hermione che scherzavano e ridevano, poi la caduta ed il tentativo di rallentarla, il viso preoccupato di Hermione...
Doveva essere svenuto. Ma cosa ci faceva lì Hermione? E per di più, come mai era abbracciata a lui?
Trattenne per un attimo il respiro, osservandola dormire. Era così bella... avrebbe potuto baciarla, senza che lei se ne accorgesse. Assaggiare le sue labbra, sentire il suo profumo...
Non poteva. Non poteva rubarle un bacio così, senza che lei lo sapesse. Sicuramente non era il suo primo bacio, però... voleva che lei fosse d'accordo. Sbuffò appena, stringendola di più a sé. Perlomeno, voleva godersi ancora un po' il calore del suo corpo accanto al proprio. La studiò per un lungo momento, mentre le orecchie si confondevano con i capelli, tanto erano rosse.
"Ti amo..." mormorò, talmente piano che nemmeno lui stesso riuscì a sentire le parole appena pronunciate.
Proprio in quel momento Hermione aprì gli occhi, lentamente. Sussultò nel vederlo così vicino, ma non accennò ad allontanarsi.
"Ron..." disse, piano. "Sei sveglio..."
"Sì..." rispose lui, senza distogliere lo sguardo da quello di lei. Era come ipnotizzato. La strinse maggiormente a sé, lasciando scivolare le braccia dietro la sua schiena. Sentiva ancora l'incredibile impulso di baciarla, voleva tramutare i suoi sogni in realtà. Ora, ce l'avrebbe fatta....

***

Questo è un esperimento… non avevo mai scritto una ff incentrata su Ron/Hermione, di soli pochi capitoli. Oltretutto, mi sono appena iscritta XD!
Aspetto i vostri commenti per sapere se vi è piaciuto questo primo capitolo e se vale la pena di pubblicarne altri! Fatemi sapere >_<
Baci a tutti
_Amaryllis_

  
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