Il male dell'epoca
Finiva cosė, sotto il ponte della metro pieni di droghe.
Finiva a fare a botte per un pezzo di marciapiede.
Finiva con le bottiglie rotte, a volte nei corpi altrui.
Finiva girando per strada senza meta, cercando chissā quale futuro.
E ogni giorno iniziava da capo, senza sosta.
Prima i furti, poi l'alcool, il sesso a cazzo, la droga.
Ogni giorno qualcuno in pių, una nuova vittima di se stesso.
Era il male dell'epoca.
Non la droga.
Non l'alcool.
Non il fumo.
La solitudine, il vuoto enorme dei ragazzi dell'era telematica.
Era il male dell'epoca e finiva cosė.