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Autore: randomnessUnicorn    26/02/2012    2 recensioni
Personaggi: Toku e Dento.
Touko vuole dimostrare a Dento di essere una cuoca fantastica, anche se non è vero. Lo invita a casa sua per fargli assaggiare i suoi prelibati manicaretti... ma alla fine combina solo guai.
State a vedere, basta aprire e leggere ;'3
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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TITOLO: Una Cuoca provetta di nome Touko.
AUTORE: TotallyBakaChan.
FANDOM: Pokèmon.
RAITING: Verde.
GENERE: Generale e slince of life.
AVERTIMENTI: One shot.
PROMPT: “Hamburger”.
PERSONAGGI: Touko e Dento/Spighetto.
NOTE D’ AUTORE: Ciao! Questa storia può essere definita “la fanfict del last minute”, visto che non avevo niente da fare, e nemmeno un briciolo di ispirazione, così ho chiesto alla mia amica: “Dammi un prompt Random”, e lei ha sparato "Hamburger", più random di così ù-ù
Questo è il risultato del nostro randomeggiare ^^.
Spero vi piaccia, almeno un pochino…
 

 
Una Cuoca provetta di nome Touko

“Sì che so cucinare!”- Questa fu l’ inflessibile risposta di Touko quando  Dento le disse che lei non era in grado di cucinare.  La stava semplicemente stuzzicando, visto che la ragazza era molto orgogliosa e quindi non avrebbe mai ammesso di non essere brava in qualcosa. In fondo era anche quello il motivo per cui la stimava, per la sua grande forza di volontà, che la portava ad accettare qualsiasi tipo di sfida.
 
Tutto cominciò il giorno in cui Touko andò a trovare l’amico nel suo ristorante.
Lei adorava mangiare, e lì si mangiava benissimo, difatti ogni volta che usciva dal ristorante doveva cambiare buco alla cintura. In quelle occasioni la sua femminilità e contegno venivano davvero a mancare, ma lei era sempre stata una sorta di maschiaccio. A Touko non le era mai interessato il giudizio della gente o di non rispettare il galateo, infatti era sempre Dento a preoccuparsene per lei.
Spesso lui si concedeva una pausa ed andava a mangiare in sua compagnia, visto che erano grandi amici. Tra una chiacchera e l’altra si misero a parlare di arte culinaria, di come Dento fosse il migliore intenditore di Pokemon di tutti i tempi e di come fosse anche un cuoco eccellente.
Touko sapeva cuocere a mala pena le uova e sentirlo vantarsi in quel modo l’aveva fatta leggermente alterare.
 
-Non sei l’unico a saper cucinare, sai?- Disse con tono quasi di sfida, come per farlo smettere, visto che effettivamente se la stava tirando un po’ troppo.
-Davvero, Touko?- Chiese facendo il suo solito sorriso da saputello.
-Certo! Sono una ragazza dalle mille risorse, io, che ti credi. – Annui convita e decisa, perché secondo lei cucinare non era così difficile, lo facevano tutti, se riusciva Dento poteva riuscirci benissimo anche lei.
-Ok! Allora non ti dispiacerà se un giorno mi mostrassi il tuo talento culinario nascosto. Sono curioso di assaggiare i tuoi manicaretti, Touko.- Quello era praticamente un auto invito camuffato a maniera d’arte per farsi invitare a casa sua, e  vedere se davvero lei fosse una brava cuoca.
-“Eh? Certamente… anzi, vieni pure domani a cena, tanto sai dove abito, così ti renderai conto che la sottoscritta è brava quanto te.- Forse quelle parole erano esagerate, dire che era brava quanto lui era un parolone. Come al solito si stava montando la testa prima del tempo.
-Bene, accetto volentieri il tuo invito!- Annui felicemente, trattenendo una risata visto che la parlantina buffa e decisa della ragazza lo divertiva molto.
 
Giunse il giorno della visita e come volevamo si dimostrare, Touko non aveva la più pallida idea di cosa cucinare. Tentò tutta la mattina di preparare qualcosa di commestibile, ma senza successo. Aveva ridotto la cucina ad un campo di battaglia: ingredienti sparsi ovunque, piatti e pentole sporche nel lavello, posate sparse sul tavolo.  Come se non bastasse il frigorifero, ormai, era completamente vuoto. Tutti i suoi esperimenti erano andanti in fumo.
Ormai mancava un’ ora e lei ancora non aveva preparato nulla. Panico totale. Pensò e ripensò sul da farsi e alla fine trovò una soluzione, forse un po’ stramba.
Uscì come una furia e si diresse al supermercato che si trovava a pochi passi da casa sua, e comprò delle cose sperando di fare in tempo.

Tornata a casa cercò intanto di sistemare un po’ la cucina, visto che regnava il caos.  Messo in ordine si mise a “cucinare” con gli ingredienti che aveva comprato… se quelli potevano essere definiti “ingredienti”, visto che aveva comprato: delle fette di pane, formaggio, degli affettati vari, pomodori, lattuga, cipolla e ketchup. Beh, il suo piano di apparire la grande Chef che non era, praticamente, era fallito prima di iniziare.

Preparare dei panini non poteva essere considerato cucinare, e ne tanto meno una cena. L’amico avrebbe sicuramente riso di lei dopo quella figuraccia, e l’avrebbe presa in giro come pochi per aver mentito, dicendo che era una cuoca provetta.
 
Preparò quella sorta di “Hamburger”, e aspettò che il campanello suonasse, e così fu dato che poco dopo Touko si alzò per andare ad aprire.
 
 
-Hey, Dento, come va? Accomodati pure.- Disse fingendo che tutto sarebbe andato bene: ottimista e sicura come sempre.
- Buonasera, Touko. Io bene, tu? – Chiese sorridendole, per poi osservare curiosamente la casa.
- Io bene, grazie. Fa come se fossi a casa tua!- Disse facendolo accomodare, dimostrando che pure lei sapeva essere educata ed una perfetta padrona di casa.
- Allora? Io ho una fame da lupi, cosa ci ha preparato la nostra adorabile Chef? – Disse facendole l’occhiolino, forse anche per prenderla in giro.
- C-certo… Andiamo!  -Disse con voce leggermente esitante, dirigendosi verso il salone, dato che aveva apparecchiato lì.
- Hai una casa incantevole, Touko. Sono sicuro che anche ciò che hai preparato delizierà incantevolmente il mio palato!– Iniziò a parlare col suo solito modo strano, guardandosi sempre intorno, e poi si sedette, sorridendo nuovamente all’amica, che si stava dirigendo in cucina.
 -Ehm, speriamo!- Disse Touko, mentre entrava nella sua cucina, iniziando a vergognarsi dell’ “Hamburger” che gli avrebbe offerto. In fin dei conti se l’era davvero cercata. Ma non poteva ancora arrendersi, la parola “arrendersi” non esisteva nel suo vocabolario. Prese il vassoio, e lo portò in salone, con sguardo preoccupato ma allo stesso tempo deciso lo mise davanti agli occhi increduli di Dento, che trattenne una risata facendo diventare la povera Touko rossa bordeaux dal nervoso.
- Ehm… questo sarebbe?- Stavolta rise, non riuscendosi a trattenere, malgrado ci provasse con tutte le sue forze.
- Ehm… Questo è… il famosissimo Touko’s Burger Special! Ecco!- Se ne uscì con quella presentazione praticamente dal nulla, suscitando la curiosità dell’amico.
- Touko’s Burger special? – spappagallò Dento, che non riusciva a realizzare.
-Esatto, è la specialità della casa. Un Hamburger speciale di mia invenzione, come vedi, non sono solo una grande cuoca, ma invento anche nuovi piatti.- Annuì perché si sentiva la più grande delle attrice in quel momento. Dento la fissò storto per un po’ e assaggiò quella “specialità”, come la definiva lei.

- Beh… ora che me lo fai notare, è un qualcosa di… come dire… davvero speciale. Il sapore delicato ma forte allo stesso tempo dà alla pietanza qualcosa di particolare, rendendola appunto, “Speciale”! Le mie papille gustative stanno saltando dalla gioia al solo assaggio. Prova superata, Touko. – Disse con la sua solita aria professionale, come se quella fosse veramente una gara.

- D-davero?- Touko  era rimasta incredula. Era colpita maggiormente da ciò che lui aveva detto, che dalla sua invenzione del last minute, alla fine. Non avrebbe mai immaginato che Dento avrebbe dato un verdetto positivo. Era fiera di se stessa, e se ne compiacque non poco dentro la sua testa.
-Sì! Rimangio tutto quello che ho detto, sei una brava cuoca!- In realtà Dento aveva detto quelle cose solo per non offenderla, alla fine era stata divertente la messa in scena della ragazza, le avrebbe dato il premio Oscar solo per quello. Poi magari si era già sentita mortificata per la figura che avrebbe fatto se il ragazzo non avesse partecipato allo scherzo. Lei si sarebbe sicuramente arrabbiata, e poi concederle un po’ di soddisfazione, l’avrebbe resa felice. Intanto Touko gongolava come non mai.
 
 
Così la serata fini in allegria e spensieratezza, e soprattutto con una Touko felice e soddisfatta, molto meglio di una Touko ar
rabbiata e scoraggiata.

   
 
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