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Autore: Zawa chan    26/02/2012    3 recensioni
Eccoci tornate con il continuo della nostra storia "Promises. The beginning of a dream". La saga riprende dalla fine della scorsa storia, la ciurma di Cappello di Paglia, Ace compreso, naviga nelle acque del Nuovo Mondo, senza sapere che un nemico potente incombe su di loro. Chi sarà questa misteriosa persona? E sopratutto, come andranno a finire le disavventure della ciurma con l'aggiunta delle nostre protagoniste?
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti! Allora, abbiamo finito lo scorso capitolo con il ritorno di Sabo. In questo introdurremo un personaggio che alcuni di voi potrebbero aver già visto nella fan fiction della Cami, se non l'avete ancora letta, vi preghiamo di farlo altrimenti capirete ben poco.
Ringraziamo ora
fior di loto  e robinchan07  per aver recensito lo scorso capitolo, Nechan91  per aver inserito la storia tra le ricordate e  Pipigi  per averla messa tra le seguite. Per il resto... buona lettura!


CAPITOLO 2
Spiegazioni finalmente! Un’ombra dal passato
Chapter Soundtrack:一粒大の涙はきっと 

 
La ciurma stava vagando ormai da un paio di ore nei dintorni di quell'isola sperduta. Era stato Sabo ad avere l’idea della spedizione, con la scusa che ci fosse un villaggio nascosto lì vicino. Lui e Hikari guidavano il gruppetto, davanti a tutti gli altri. Passato il momento di felicità nell’aver ritrovato l'amico, la ragazza infuriò e insistette sul perché fosse sparito dalla circolazione per ben dodici anni e, ottenendo risposte vaghe, cominciò a prenderlo a pugni. Inutili furono i tentativi di fermarla e alla fine Sabo si ritrovò con alcuni bernoccoli in testa e diversi lividi sui bracci. Lungo il cammino, allora, il ragazzo cominciò a raccontare del perché fosse ancora vivo e come mai si trovasse qui. Disse che, un momento prima che la nave dei Draghi Celesti sparasse la seconda cannonata, si buttò in mare e nuotò fino alla spiaggia rimanendo sott'acqua. Non passò molto tempo che riuscì nuovamente a salpare come mozzo su una nave mercantile anche se, purtroppo, si era dovuto nascondere fino all'ultimo data la presenza dei Draghi Celesti in città. Ben presto scoprì che i marinai con cui si era imbarcato erano niente meno che un gruppo di Rivoluzionari e, dopo diverso tempo, riuscì ad incontrare Dragon in persona e, grazie all'adesione di questo, venne addestrato nel combattimento nella speranza di entrare a far parte delle sue truppe.
Pochi anni prima aveva cominciato a vagare per le basi dei Rivoluzionari e in nuove isole per giungere a nuovi accordi, circa quello che faceva l’incantatrice prima di rincontrare Rufy. Il motivo per cui era giunto su quell’isola era semplice: era una dei loro covi, lui ed alcuni suoi compagni erano approdati qualche giorno fa e, data la sua curiosità, si era spinto fino alle coste per esplorare la città sconosciuta.
In seguito fu il suo turno e si fece raccontare tutti gli anni passati dai suoi fratelli e dall’amica, che non fece parola della morte di Sara, in quanto ancora molto restia a parlarne apertamente. Ad inserirsi fu inaspettatamente Robin, che si giustificò dicendo di conoscere Sabo il quale l’aveva salvata più volte mentre lei era tra i rivoluzionari durante l’allenamento. Subito dietro c’erano gli altri pirati, che stavano ancora guardando storto il nuovo arrivato, nonostante tre dei loro compagni, più Ace, avevano affermato di conoscerlo. La più sospettosa era Tsuki: era davvero strano che addirittura Sabo fosse scampato alla morte, o il capitano era davvero fortunato o c’era sotto qualcosa. Per ora decise di assecondare tutti e di non parlare, ma non era l’unica a pensarla in questo modo.
 
Passarono un paio d'ore ma alla fine giunsero al fatidico villaggio, situato all’interno di uno spiazzo di alberi sradicati da non troppo tempo e aveva tutta l’aria di essere un posto allegro e pacifico. Per le strade correvano moltissimi bambini che erano da poco usciti dalla scuola facilmente visibili non troppo lontano. Nonostante fosse una postazione nascosta per evitare di essere trovati dalla Marina, il posto offriva un dojo, delle terme, una biblioteca e vari negozi per svagarsi e fare del sano shopping.
I pirati osservavano ammirati quel che avevano di fronte e il loro sguardo vagava da un posto all’altro, alla ricerca di qualcosa di interessante. Subito Nami partì alla carica e decise di andare per negozi con Robin e Tsuki, che si erano messe d’accordo per visitare la biblioteca. Per completare il gruppo anche Hikari fu trascinata via dalla navigatrice, ignorando le richieste di aiuto che la bionda faceva ai compagni maschi. Sabo guardò divertito le compagne allontanarsi e si congedò dagli amici, dicendo che doveva tornare al lavoro. Sanji decise così di andare a comprare delle provviste e il capitano e il fratello lo seguirono a ruota, nella speranza di qualche assaggio gratis. Zoro si avviò spedito verso il dojo, seguito da Chopper che moriva dalla voglia di vederne uno. Usopp, Franky e Brook invece si misero a girovagare per il luogo senza una meta precisa, godendosi un po' di meritato riposo.
 
Lo shopping era una vera tortura per la povera incantatrice, lo era sempre stato. Dover camminare per le strade non le dispiaceva affatto, ma quando entravano in un negozio iniziava l’incubo: le ragazze, più Nami che le altre, le lanciavano vestiti da provare o semplicemente tenere in mano, nemmeno quello le dava troppo fastidio. La cosa che più odiava era entrare in quel buco di camerino e doversi mettere dei vestiti che a lei non piacevano ma che, a detta delle compagne, le stavano d’incanto. Non era mai stata una persona che badava all’aspetto, tutt’altro, spesso si metteva su la prima cosa che trovava. Fu per questo che, alla fine, comprò solo un paio di pantaloncini e qualche t-shirt.
All’uscita la navigatrice era dispiaciuta e leggermente arrabbiata, e quando le chiesero cos’avesse lei sbraitò: «  Come può una come te non voler degli abiti decenti? La prossima volta col cavolo che ti pago i vestiti! Se non cominci a comportarti come una ragazza come pensi di trovarlo il ragazzo?! » , Robin si mise a ridacchiare seguita a ruota dalla rossa, che si pentì di aver interpellato la navigatrice.
La bionda era restata abbastanza confusa da quella risposta. « Nemmeno il cagnaccio si può definire una fanatica del look, eppure il ragazzo ce l’ha. E poi, lo metto subito in chiaro, io resterò ETERNAMENTE SINGLE! » , rispose però, sottolineando le ultime due parole.
Tsuki, sentendosi presa in causa, rispose semplicemente: «  Io ho i miei dubbi » . Era una semplice mossa per stuzzicare la sua compagna e riuscì alla perfezione.
L’incantatrice gonfiò le guance e trattenne il fiato, poi divenne completamente rossa dall’imbarazzo ed esclamò: «  Chiudi il becco tu! » . Le risa delle altre non si fecero aspettare e, almeno per ora, Hikari dovette ammettere la sconfitta.
 
Sanji, Ace e Rufy erano invece andati nella parte mercantile: l’isola non era molto fruttuosa e la merce era molto cara, ma riuscirono comunque ad acquistare pesce, frutta e verdura per le prossime tre settimane di viaggio. Il capitano era perfino riuscito a ricavare qualcosa da mangiare gratis e tra i ragazzi girava un’innaturale allegria collettiva. Sarà stato per caso o per fortuna che incontrarono per strada Usopp, Chopper, Brook, Zoro e Franky che passeggiavano per le strade. Come era successo a loro, lo scheletro, il cyborg e il cecchino si erano incontrati per caso mentre lo spadaccino e il dottore erano di ritorno dal dojo.
Cominciarono così a passeggiare tutti insieme e a raccontarsi cos’avessero fatto nell’oretta in cui si erano divisi, svogliati e rilassati. Mentre il cecchino stava illustrando come aveva fatto un ottimo punteggio al tiro al bersaglio, il cuoco lo interruppe: «  Chissà cosa staranno facendo i miei angeli? Magari le troviamo per strada come è successo con voi! » .
Senza nemmeno farlo apposta ecco spuntare da una via che portava al distretto commerciale il volto di Hikari, che era in testa al gruppo, intenta ad ammirare il panorama mentre proseguiva con le mani in tasca e lo sguardo leggermente scocciato. «  Hikari-chan! », la chiamò il suo amico e quella si girò nella direzione dalla quale proveniva il richiamo. I pirati si riunirono e cominciarono ad avviarsi al punto d’attracco della nave, in quanto l’ora e mezza di tempo a disposizione per visitare il villaggio stava quasi per scadere.
 
Mentre le ragazze si divertivano e i ragazzi erano in giro per il villaggio, in un luogo ben isolato i capi Rivoluzionari del posto stavano discutendo su varie questioni piuttosto importanti. La ciurma di Cappello di Paglia era approdata questo pomeriggio, ma pareva che non fossero gli unici pirati che si aggiravano per quelle terre.
Sabo era uno dei pochi che si erano informati su quell’argomento «  Pare siano una ciurma piuttosto forte e conosciuta nel Nuovo Mondo, sono del gruppo di pirati spietati e crudeli, ma Rufy e gli altri sono assolutamente diversi, ve l’assicuro! » , anche in un’isola composta in gran parte da Rivoluzionari i pirati non erano certo i benvenuti, ma il biondo li difendeva come meglio poteva, certamente non poteva pretendere che gli credessero.
Un uomo della sua stessa età, forse qualche anno di più, dai capelli scuro e dagli occhi verdi era appoggiato con la schiena contro il muro della stanza. «  Se lo dici tu, Sabo, magari se me li fai incontrare mi convinci. Però questi pirati “cattivi” non mi piacciono per niente, potrebbero creare problemi e non va bene. Per ora raddoppiamo le difese, poi si vedrà » . Tutti gli altri consulenti furono d’accordo e la questione finì lì. I Rivoluzionari si congedarono e ritornarono nelle proprie stanze.
Soltanto il biondino si diresse spedito fuori, ad una velocità talmente sorprendente per lui che l’amico dai capelli corvini lo fermò, chiedendogli dove stesse andando. Disse solamente: «  Vorrei fare un salto salla ciurma di Cappello di Paglia, vuoi venire?» . Il Rivoluzionario rispose giustificandosi, affermando di avere un sacco di pratiche da sbrigare e una pila di fogli da firmare, ma se avesse finito presto avrebbe volentieri conosciuto i pirati di cui Sabo continuamente parlava e lodava.
 
Il punto d’incontro che avevano stabilito era la Sunny, che era rimasta tranquillamente ancorata senza nessuno di guardia. Una mossa decisamente azzardata, ma non erano certo in territorio nemico e Rufy si fidava ciecamente di suo fratello e dei suoi compagni, pur non avendo mai conosciuto questi ultimi.
Il gruppetto finalmente riunito trovò la nave, fortunatamente in perfette condizioni, come l’avevano lasciata. Ad aspettarli c’era Sabo che si era disteso sulla spiaggia ad osservare il cielo, aspettando i pirati ritardatari.
Dopo un paio di scuse per l’eccessivo tempo impiegato a tornare indietro, il Rivoluzionario decise di informarli della seduta tenuta dai capi del luogo: «  Pare ci siano un sospetto gruppo di pirati che si aggirano da queste parti, vi avverto subito, non fate mosse azzardate, questi qui sono famosi per essere dei sanguinari ». Dopo la breve spiegazione aleggiava un’aria pesante e preoccupante, così il biondo decise di alleviare un po’ la tensione: «  Comunque non preoccupatevi, a quello ci penseremo noi. Piuttosto, forse dovrebbe venire un mio amico a conoscervi. Non è sicuro, è il cervello del gruppo e ha un sacco di cose da fare, ma è il mio migliore amico e mi farebbe davvero piacere se voi lo incontraste, quindi mi raccomando di non farmi fare brutta figura » .
Come previsto l’atmosfera divenne più leggera e tutti pendevano dalle labbra del Rivoluzionario per sapere di più su questo amico misterioso. Il ragazzo non sapeva molto di lui ma raccontò ugualmente quello che gli avevano riferito. «  È qui da prima di me, sedici anni per essere precisi. Dragon in persona lo ha trovato semi morto, da quel che ho capito è l’unico sopravvissuto della sua famiglia. Apparte questo è un vero e proprio genio, era un nobile e quindi ha avuto uno studio molto approfondito e completo, ma sa spiegare in un modo talmente perfetto che perfino Rufy capirebbe un piano complicatissimo. Da quando sono diventato un Rivoluzionario mi ha sempre aiutato e coperto quando combinavo qualcosa anche ha pochi anni in più di me, quindi è giovane. Magari è la volta buona che un ragazzo non si becca i tuoi pugni, Hikari » , a quella frase tutti si misero a ridere e l’incantatrice, dapprima sorpresa e imbarazzata, si diresse con aria minacciosa verso il fratello, con tutta l’intenzione di tirargli un ceffone di quelli che se ne sarebbe ricordato a vita.
I due fratelli si contrapposero per evitare che la “furia marina” si abbattesse su Sabo, e se non fosse stato per il loro intervento e quello di Tsuki, che aveva dato pienamente ragione al Rivoluzionario, si sarebbe trovato in grossi guai. La rabbia della ragazza si spostò così sulla compagna e le due ingaggiarono una delle loro lunghe e monotone discussioni.
Qualcosa però non andava nella rossa, da un po’ pareva assente e rispondeva meno a tono del solito alla bionda. Effettivamente Tsuki era turbata, aveva uno strano presentimento sul ragazzo che Sabo doveva presentare loro, la sua descrizione pareva fin troppo familiare.
 
Senza nemmeno farlo apposta il Rivoluzionario misterioso si era finalmente liberato da tutte le pratiche e tutto il resto e si stava dirigendo verso il punto in cui il compagno aveva detto che si sarebbero recati. Era curioso di vedere questi pirati di cui l’amico parlava continuamente e quando giunse alla spiaggia e vide il biondo cercò di captare la discussione in corso. Quando capì di essere colui che aveva provocato il litigio si decise a venire fuori, rimbeccando Sabo: «  Dovresti smetterla di parlare di me a tutti, te l’ho già detto, no? » .
Era completamente al centro dell’attenzione e il moro squadrava uno ad uno i pirati. Il suo sguardo si bloccò quando vide una ragazza dalla particolare zazzera rossa. Tsuki lo fissava stupita e incredula. I suoi occhi azzurro ghiaccio incontravano quelli verdi del Rivoluzionario, le mani davanti alla bocca, per fermare i singhiozzi. Grosse lacrime scendevano copiose, ed anche se era troppo lontano per sentire quel flebile sussurro, potè giurare di aver sentito il suo nome: Fuyu.
 
Nota 1: Il dojo è il luogo dove si allenano gli spadaccini, tipo quello in cui andava Zoro. 

  
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