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Autore: ari1293    26/02/2012    2 recensioni
Già. Proprio come due adolescenti avevamo litigato sette anni prima. Da allora, non era successo più niente, nemmeno uno scambio di “ciao, come stai?”. Assolutamente nulla.
Non posso negare che avevo pensato spesso a lui. In fin dei conti, dietro c'era stata una bella amicizia, non tanto lunga, ma comunque importante..(continua..)
FANFICTION che nasce così, senza premeditazione, grazie a Lui..
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sarà sempre un NOI


Mai pensato a cosa potrebbe succedere se due persone che hanno litigato in adolescenza per una stupida questione di cuore, si dovessero trovare a differenza di sette anni nello stesso locale?


Non avevo bevuto. Inutile parlarne, ma da sempre avevo trovato stupidissima l'idea di ubriacarsi e cercare poi, non so per quale miracolo, di reggersi in piedi, ballare e divertirsi.

Ricordo con nitida precisione tutto ciò che è successo quella sera in discoteca e ricordo lui, il suo respiro, il suo tocco, le sue labbra e finalmente la consapevolezza che in quel momento lui mi sia realmente appartenuto.

Già. Proprio come due adolescenti avevamo litigato sette anni prima. Da allora, non era successo più niente, nemmeno uno scambio di “ciao, come stai?”. Assolutamente nulla.

Non posso negare che avevo pensato spesso a lui. In fin dei conti, dietro c'era stata una bella amicizia, non tanto lunga, ma comunque importante.

Motivo del litigio? Neanche me lo ricordo bene. L'unica cosa che rimembro, è che credo di aver sempre provato un sentimento più simile a dolcezza che amicizia per lui. Evidentemente, non ero la sola.

Stavo ballando in pista con due amiche: Simona e Alessia. Era stata una settimana orribile. L'università mi aveva costretta a studiare un sacco per un'esame sostenuto il venerdì di questa. Il sabato sera si era rivelato lontano ed irraggiungibile.

Arrivato, non speravo di meglio che allontanare un po' lo stress e divertirmi.

Dissi alle mie compagne di divertimento che avevo bisogno di andare a bere qualcosa al banco. Avevo la gola secca dal troppo movimento e urlare per farmi sentire.

Raggiunsi il bar e dopo poco, purtroppo, mi si avvicinò un tizio. Non mi piaceva. Aveva l'alito puzzolente di alcol e poi, non ero la tipa da passare una serata e fare chissà che cosa con uno sconosciuto.

Ricordo che mi chiese di ballare ed io inventai la scusa che ero un po' stanca. Erano quasi le due del mattino. Insistette molto. Io, dal canto mio, non lo guardai nemmeno in faccia, fino a quando non mi strattonò per un braccio e con fare arrogante tentò di baciarmi. Provai nausea e ribrezzo, in più mi spaventò perché non accennava a lasciarmi andare.

D'un tratto lo sentì allontanarsi con decisione da me. Troppa decisione per non essere stato scansato malamente da qualcuno. Vidi il tipo girarsi e sentì distintamente ciò che disse un ragazzo: “Ehi, che cazzo vuoi? Vai ad importunare altra gente, razza di stronzo demente! Lei non la devi toccare, hai capito?”

Probabilmente il tipo era troppo brillo per controbattere. Biascicò qualcosa di incomprensibile e si allontanò. Mi ritrovai incredula nel vedere chi era stato a parlare. Certo, nonostante i sette anni passati, a volte lo vedevo in giro per piazza, perciò mi era impossibile non riconoscerlo.

Diego?!” chiamai incredula.

Ehi, ti ha fatto del male?” mi si avvicinò e mi strinse una mano.

No, no! Ma grazie per avermi aiutato, davvero..” risposi.

Senti, io non vorrei mai che qualcuno ti facesse del male. Ti ho protetto da me proprio perché questo non accadesse mai. Non ti meriti dolore..” mi guardò interdetto e si accorse di aver parlato troppo “ehm..adesso torno dai miei amici. Cia..”

Dove cavolo hai intenzione di andare? Adesso mi spieghi quello che mi hai appena detto, altrimenti sappi che non ti lascerò allontanare da qui neanche fossero le sei del mattino!”

Mi guardò sconsolato “E va bene, tanto immaginavo che stasera il divertimento sarebbe finito presto. Non sono dell'umore giusto. Saluto i miei amici, poi ci fermiamo a casa di mio cugino, così parliamo con calma. Tu puoi scaricare le tue due amiche e venire con me?” mi domandò.

Scusa, ma da quanto tempo mi stai osservando per sapere che non sono sola?”

Ehm..da un po'” sorrise imbarazzato.


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Uscimmo dal locale insieme. Mi aveva accompagnato Simona, perciò non avevo il problema di lasciare un mezzo incustodito. Non parlammo fino a quando mi indicò la sua macchina, un'alfa romeo mito. Seduta sul sedile del passeggero, mi sentivo stranamente a mio agio. Stavo bene con lui, purtroppo.

Vuoi davvero sapere perché ho detto quelle cose nel locale? Non credo abbia più importanza ormai. Sono passati sette anni.” Come me, scoprì che anche lui aveva contato gli anni. Forse, ero mancata anche io a lui.

Credo di averne il diritto, anche se riguarda il passato. Sento di dover sapere, perciò ti prego, spiegami cosa intendevi”.

Si voltò verso di me e mi guardò con sguardo malinconico. “ Accidenti, mi chiedo perché tu sia sempre stata così dannatamente bella”. Mi fece arrossire.

Non cambiare discorso Diego!”

Io non stavo cambiando discorso” mi guardò imbronciato “ anche quello che ho appena detto fa parte del problema”.

E cosa centra la mia bellezza? Non capisco”

Semplice. Io ero innamorato di te sette anni fa”. Mi si gonfiarono gli occhi di lacrime. Sapevo che da un momento all'altro sarei esplosa. “Che cavolo stai dicendo? Non prendermi per il culo Diego! Perché io per te ho davvero provato molto, tu non penso proprio! Ti stai prendendo gioco di me. Non te lo permetto”.

No, Cri! Non è vero. Non mi sono mai preso gioco di te. Non potrei farlo mai, perché sino ad oggi tu sei stata l'unica ragazza per cui ho provato vero amore. Ma dovevo allontanarmi. Cosa avrei dovuto fare? Caricarti dei miei problemi, farti vedere quanto soffra per i miei genitori? Tenerti con me, non potendoti dare nulla? A volte, non basta semplicemente l'amore. Io sono un fallito. Non sono fatto per te. Tu meriti di meglio. Non posso essere l'uomo della tua vita, nonostante lo voglia tutt'ora essere. Non sarei un buon padre per i nostri figli, perché non so com'è un buon padre. Non l'ho mai avuto. Il mio, sai, è sempre stato distante e le poche volte che torna a casa, è ubriaco e tratta male mia madre. Negli anni non è cambiato nulla. L'unica cosa, è che sono riuscito a trovarmi un appartamento in affitto e non sono costretto a vedere quello schifo di famiglia tutti i giorni. Almeno adesso riesco a respirare. Comunque, non faccio davvero per te.”

Esplosi. Era inevitabile. Comincia a singhiozzare. Lui spalancò gli occhi, si accosto al marciapiede, spense il motore e mi accarezzò la nuca. “Cri, stasera sarebbe stato meglio non incontrarci. Mi dispiace. Ti ho sconvolto la vita, ma quel tipo si è comportato davvero da idiota. Mi sono sentito mancare quando ho visto che ti toccava, che poteva farti del male. Ti prego, non piangere.”

Mi asciugò una lacrima e mi sollevò il volto delicatamente, guardandomi negli occhi. Si avvicinò al mio volto e mi diede un bacio sul naso.

Sbottai. “ Sei stato un egoista! Lo sei tutt'ora. Perché non pensi a quello che voglio io. Credi che non sarei stata in grado di decidere da sola! Facendo così, mi hai trattata come se non fossi una persona razionale, come se non potessi decidere io se voglio o no complicarmi la vita. Io ti amavo. Non me ne fregava niente della tua famiglia. Io desideravo te. Non dirmi che non sei adatto per me, che non saresti un bravo compagno, perché sono solo scuse! Sei stato un codardo! Hai distrutto due vite: la mia e la tua. E lo sai che cosa è peggio? Che non riesco ad odiarti e mai riuscirò. Ho amato solo te. Come posso detestarti, se vorrei vivere il resto della mia vita solo con te? Io so che tu sei migliore di tuo padre, di tutta la tua famiglia, altrimenti non mi sarei mai innamorata di te. Non sono la tipa che prova sentimenti per un insensibile, sai?”

Sollevai gli occhi e incontrai i suoi. Cazzo, non avevo mai visto un ragazzo sull'orlo di una crisi di pianto. Mi si avvicinò pericolosamente e poggiò le sue labbra sulle mie, in modo delicato e perfetto. Avevo aspettato per anni quel momento. Stava accadendo davvero, ma pensavo fosse un sogno. Aprì un varco tra le mie labbra ed incontrò la mia lingua. Quasi come una scarica lo avesse colpito, lo sentì tremare come infreddolito. Non sciolse il bacio, anzi cominciò ad approfondirlo con maggiore desiderio. Io non potevo che ricambiare. Era tutto così reale, naturale e fantastico. Si staccò lentamente dalle mie labbra, porgendomi poi un dolce bacio sulla guancia sinistra.

Mi osservò, aspettandosi forse una reazione. In risposta, gli bacia il collo. Ancora un tremito lo percorse.

Forse dovremmo provarci. Non riesco a pensare di dover passare un altro minuto della mia vita senza te o peggio ancora, pensarti con qualcuno che non sono io. Io credo di amarti ancora troppo per poterti lasciare andare. Questa volta, voglio essere coraggioso e amarti ogni giorno di più.”

Sorrisi. “Mi sembrano parole saggia. Io voglio lo stesso” lo guardai e gli diedi un bacio a stampo sulle labbra. “Ah..dimenticavo. Ti amo anche io.” Quelle parole lo sciolsero completamente e ricominciò a baciarmi con brama. Poi, si staccò e accarezzandomi mi disse “Abbiamo perso un sacco di anni. Stanotte rimani con me? Dobbiamo parlare di tante cose. Voglio sapere cosa hai fatto in questo tempo senza di me. Quali sono stati i periodi più belli e quelli più brutti. Tutto ciò che mi sono perso, a causa della mia stupidità”.

Certo, rimango con te fino a quando vuoi. Però, magari ci conviene andare nell'appartamento di tuo cugino. Sono quasi le quattro del mattino. Sembriamo due dementi!” risi e gli diedi una pacca sulla spalla.

In realtà, siamo già arrivati! Lui abita in questo palazzo. Vieni, andiamo!”


L'appartamento era al terzo piano. Salimmo le scale e quando fummo all'interno, tutto ciò che desiderai fu riaverlo vicino. Mi sedetti sul divano e sperai lo facesse anche lui. Lo fece e mi osservò a lungo. “Sei bellissima, piccola.” mi sussurrò all'orecchio. Tremai e mi voltai verso lui. Trovai le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Entrambi eliminammo le distanze e ci baciammo ancora. Non so come, ma mi ritrovai completamente distesa sul divano, con il suo corpo sul mio. In quel momento, pensai che sembravamo due pezzi di una medaglia uniti perfettamente. Sentì le sue dita indugiare sotto la mia maglietta, vicino all'ombelico. A quel punto, l'unica cosa che desiderai fu averlo ancora più vicino. Lo strinsi a me, ma sapevo che non era abbastanza. Avevo bisogno di appartenere a lui. Lo feci sedere mentre continuavamo a baciarci e cominciai a sbottonare la sua camicia color blu notte. Lui mi fermò, sciolse il bacio e mi guardò confuso. “Non siamo costretti a questo. Io ti amo. Aspetterò fino quanto vorrai. Non sentirti in dovere di fare qualcosa.”

Ma io non mi sento in dovere! Ho solo bisogno di te. Mi sei mancato troppo e a lungo. Ti prego.”

Sicura?” mi domandò.

Solo se lo vuoi anche tu” lo guardai perplessa.

Certo, stupidina!” sorrise. “Da sempre. Avrei voluto da tempo stare così con te.” Mi baciò di nuovo, ma questa volta mi trascinò in una delle due camere da letto dell'appartamento. Supponevo non fosse quella del cugino. C'erano parecchi libri, una scrivania, un armadio a muro e poster di film dell'ultimo periodo. Il letto era ad una piazza e mezza. Delicatamente, continuando il nostro bacio, mi fece scivolare sul piumone di quello. Mi prese all'altezza della vita e mi mise a sedere su di lui. “Pronta?” mi osservò con evidente speranza e desiderio. “Assolutamente!” risposi. A quel punto, mi fu di nuovo addosso e cominciò ad accarezzarmi tutto il corpo. In breve, ci trovammo entrambi senza vestiti, solo in biancheria intima. Mi accarezzò i seni, mi baciò il collo e proseguì in ogni altra parte del mio corpo. Sentivo che non sarei resistita a lungo e cominciai anche io a baciarlo, ad avvicinarlo sempre di più al mio corpo. Strinsi fra le dita i suoi capelli castano chiaro e lo bacia dietro l'orecchio destro. Mi ci volle solo un suo sguardo, per capire che per entrambi non era più abbastanza. Passammo tutta la notte insieme, facendo l'amore due o tre volte.

Avevamo risolto, ci amavamo e non desideravamo altro se non stare insieme. Lui era tutto il mio mondo in quel momento e per mia grande fortuna, lo è ancora oggi.



Non so spiegarvi cosa mi ha spinto a scrivere questa fanfiction stasera. Non l'avevo in mente fino a questo pomeriggio, quando sono uscita con le mie amiche per carnevale e ho rincontrato quegli occhi e quello sguardo per cui il mio cuore, nonostante gli anni, non ha mai smesso di sussultare. Inutile dirvi che vorrei tanto che tra me e lui fosse come tra Diego e Cristal. Non penso lo sarà mai. Se fino ad oggi pensavo di averla superata completamente, ora non ne sono più sicura. La colpa è anche sua. Vorrei facesse finta che non esistessi, che non fosse lui il primo a guardare. Vorrei non aver passato l'infanzia con lui e a volte, nemmeno averlo conosciuto. Ma poi, mi rendo conto che se sono così, è anche grazie a lui. Lui è una parte essenziale del mio passato, anche se vorrei lo fosse anche nel presente. Per lo meno, vorrei riaverlo come amico, se non altro. Ma fino a che non sarò disposta a cedere e a lasciare da parte l'orgoglio, so che non capiterà nulla. Ma come fare? Io non riesco a non essere orgogliosa! Però, mi manca da morire :(

Scusatemi, so di avervi annoiato con questo sfogo e da quel poco che avrete capito, penserete che sono una cogliona. Probabilmente, avete ragione.

Parlando di Cristal e Diego, cosa ne pensate della loro esperienza? Mi piacerebbe leggere tante recensioni per questa piccola fanfiction! Ci tengo particolarmente e ora penso che avete scoperto anche il perché xD eheheh

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e se volete lasciarmi anche una minuscola recensione, sappiate che ho intenzione di rispondere a tutte. Non vedo l'ora! Un bacio :)

  
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