Anime & Manga > Majin Tantei Nougami Neuro
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Autore: mizuki95    26/02/2012    1 recensioni
Fan fiction sulla SasazukaxIshigaki. E' la prima volta che Ishigaki vede un cadavere dal vivo, e la cosa lo impressiona non poca. Ma la presenza e la compagnia di Sasazuka lo aiuteranno a riprendersi, e gli faranno scoprire i sentimenti che il senpai prova per lui.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata sulla scena, gente! Questa è la seconda volta che scrivo su questo pairing, e scuso eventuali scene troppo OOC in anticipo! Allora! Ho avuto l'idea vedendo un episodio dell'anime, e visto che so da certi telefilm che la prima volta che vedono un cadavere dal vivo i detective sono soliti sentirsi male, e considerando che Ishigaki è un uke non molto forte di stomaco, ho unito le due idee...e ne è uscita questa one-shot! Sasazuka l'ho fatto un pò porcello, ma concedeteglielo una volta tanto! xD Infine, avrei voluto che Sasazuka si dichiarasse mentre erano da soli nel bosco, ma non mi sembra affatto il tipo che dice "Ti amo" ogni due minuti come Usagi-san di Junjou romantica, per cui ho evitato di scendere troppo nell'OOC! Anche se è Sasazuka a provarci con lui, Ishigaki deve metterci un bel pò di impegno per sentire quelle due belle paroline! E magari dirle anche lui! *Inizia a farsi filmini mentali* Ok ora basta, prima che scrivo una one-shot in cui si dichiarano a vicenda o è Ishigaki a fare per primo quel passo! In ultimo, la parte finale della one-shot, ovvero quando Sasazuka si mostra geloso dei gadgets di Ishigaki, inizialmente doveva essere un'idea a parte (e forse un giorno lo diventerà, un pò più sviluppata), ma non mi decidevo mai a scriverla per cui l'ho inserita in questa storia per darle un bel finale! Che ne pensate? Ora vi lascio alla storia, siate gentili e recensite dopo aver letto, perchè io sono il vostro Dio (sì, sono la Dea dello yaoi sotto copertura ù_ù) e so SEMPRE che voi avete letto la one-shot, e in quanti siete! *Risata sadica\yaoista*

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Quello era il sesto corpo ritrovato nell’arco di una settimana. Tutti i corpi erano stati ritrovati in mezzo alla spazzatura, con la cassa toracica aperta e la pelle del viso letteralmente strappata via . Questa cosa ostacolava il riconoscimento dei cadaveri, ma fortunatamente i calchi dei denti aiutarono molto.

Quando lui e Sasazuka arrivarono sul posto, la vista di quel cadavere lo fece impallidire notevolmente. Era la prima volta che vedeva un cadavere e talmente malridotto, e la cosa lo impressionò talmente tanto da farlo vomitare

« Ehi, non contaminare le prove! Qualcuno lo porti via!» lo rimproverò Usui, indicandogli con la mano destra di andarsene via da lì, ma le sue gambe si rifiutavano di muoversi. In quel momento li raggiunse Sasazuka, che si era allontanato per parlare con Yako e Neuro, immancabili in “occasioni” come quella, e mettendosi un braccio del collega intorno al collo lo aiutò ad alzarsi e ad allontanarsi da lì.

Lo portò all’entrata del piccolo bosco accanto al luogo del ritrovamento e lo fece adagiare con la schiena contro il busto di un albero «Come ti senti?» domandò al kouhai, mentre questi respirava velocemente e si teneva una mano sulla fronte «M-meglio, senpai…» rispose Ishigaki cercando di sorridere, ma Sasazuka improvvisamente gli afferrò la cravatta e gliela tolse, sbottonandogli poi i bottoni della giacca

«C-che fai, senpai?!» esclamò stupito il moro, mentre con le mani tentava di fermare quelle dell’altro, finendo solo per essergli vagamente d’ostacolo. Quest’ultimo del resto, avendo intuito dal vistoso rossore sulle guance del più giovane che questi aveva frainteso le sue intenzioni, alzò le mani spalancandole e disse «Vestito così pesante ti peggiorerà la nausea» «A-ah, hai ragione…» borbottò Ishigaki, conscio di aver reagito in modo stupido, e fece da solo quello che il senpai stava per fare.

Una volta toltasi la giacca e sbottonati alcuni bottoni della camicia, si sedette sull’erba rimanendo con la schiena rivolta contro l’albero, ma poi disse «Puoi andare pure, senpai. Appena mi sento meglio ti raggiungo…» «Ma che stai dicendo?!» sbottò Sasazuka interro pendolo, inginocchiandosi davanti a questi «Pensi che ti lascerei qui da solo proprio la prima volta che vedi un cadavere?»

«Beh, ecco…certo che no, ma…aspetta, come fai a saperlo?!» esclamò Ishigaki arrossendo nuovamente dall’imbarazzo, e la sua reazione fece nascere sulle labbra dell’altro detective un piccolo sorriso «Tutti reagiscono come hai fatto tu la prima volta, sia che il cadavere sia orrendamente mutilato o meno»

«Davvero?! Quindi anche tu, senpai?»

«Certo che no» rispose l’uomo, difendendo il suo orgoglio «Semplicemente, piuttosto che spaventarti, quello che hai visto deve servire a spronarti a cercare il colpevole. E’ questo il nostro lavoro di detective, così come il nostro dovere come uomini è fare il possibile perché certe cose non accadano».

Il moro annuì con forza, ma in quel momento Sasazuka si ricordò di una cosa che aveva dimenticato e porse all’altro una bottiglietta d’acqua «Me l’ha data Yako-chan per te» si spiegò osservando l’espressione stupita di Ishigaki, che dopo averlo ringraziato bevve una lunga sorsata d’acqua.

Quand’ebbe finito, tenendo la bottiglietta tra le mani, il kouhai domandò al suo senpai«Senpai, ecco…secondo te, ho contaminato le prove?» «No, non credo» rispose con la sua tipica tranquillità l’altro «Eh? Come fai a dirlo?» «Perché se lo avessi davvero fatto, Usui non te l’avrebbe fatta passare liscia. Ora saresti tale e quale a quel cadavere» «Usui-senpai fa davvero paura!» esclamò spaventato il più giovane.

«In ogni caso…» aggiunse Sasazuka«Ora ti senti meglio?» «Uh? Ah, sì!» rispose l’altro, vergognandosi segretamente della propria debolezza di stomaco «Bene, allora alzati» gli ordinò il più vecchio alzandosi «Dobbiamo risolvere questo caso il prima possibile» «Subito!» esclamò Ishigaki, che però si alzò troppo velocemente e perse l’equilibrio, cadendo addosso a Sasazuka.

Appena si accorse di essere bello disteso sull’altro detective si imbarazzò da morire e si scusò velocemente, ma Sasazuka gli prese la nuca in una mano e mentre con l’altro braccio lo stingeva a sé, lo baciò.

Ishigaki rimase stupito da ciò, ma non riuscì a dibattersi molto da quella posizione ed inoltre la lingua dell’uomo nella propria bocca gli faceva sentire degli strani brividi lungo tutto il corpo.

Pertanto, il bacio si prolungò finché Sasazuka non lo interruppe, osservando la faccia ebete e arrossata del kouhai, che appena riebbe il possesso delle sue facoltà mentali indietreggiò velocemente fino a sbattere la schiena contro il busto di un albero, mentre si teneva entrambe le mani sulla bocca

«S-se-sen…!» esclamò balbettando, con il viso arrossato e tremando come una foglia. Che diavolo era preso all’altro? Che motivo aveva avuto per baciarlo, per baciare lui e soprattutto considerando che era un uomo?! Erano queste le domande che vorticavano velocemente nella mente del moro, ma il detective più vecchio si limitò a dire «Fai dei gargarismi con l’acqua, hai ancora il sapore del vomito in bocca» «L-lo so, senpai!» sbottò arrabbiato l’altro, tornando subito sulla difensiva.

Sasazuka sospirò al vederlo comportarsi in quel modo, e gli chiese «Che diavolo stai facendo, Ishigaki? Muoviti ad alzarti» «M-ma tu mi hai…!» cercò di dire il più giovane, ma l’uomo lo interruppe mettendogli una mano sulla spalla e dicendo «Se non ti sbrighi ad alzarti, ti farò anche di peggio» «Mi alzo, mi alzo!» esclamò Ishigaki alzandosi subito, scatenando nel senpai una piccola risata «C-che c’è di tanto divertente, senpai?» domandò un po’ offeso in kouhai, che si pentì presto della sua domanda quando l’altro gli tolse le mani da davanti la bocca e gliele appoggiò sulla corteccia dell’albero dietro di lui, avvicinando il proprio viso al suo

«Prima non mi sembravi tanto contrariato, cos’è ora questa resistenza così ostinata?»

«H-hai frainteso, senpai! A me non è per niente piaciuto…quello…!»

«Ah, no? Lo sai che i detective non dovrebbero mentire?»

«Non sto menten…!» ma Ishigaki non riuscì a concludere la frase che Sasazuka lo stava baciando di nuovo, e questa volta gli stava infilando le mani sotto la camicia sbottonata «F-ferm…!» provò a dire, ma emise un gridolino quando l’altro detective gli stuzzicò un capezzolo con le dita gentili

«Non puoi pensare di mostrarti tanto indifeso davanti a me e sperare che ciò non mi tocchi» gli sussurrò Sasazuka all’orecchio, per poi mordicchiarglielo, mentre con le mani continuava ad accarezzare il corpo tremante dallo stupore e dall’eccitazione del più giovane, che riusciva ad opporgli solo una debole resistenza.

Fu in quel momento, ovvero quando il senpai lo baciò nuovamente e questa volta lui si decise a rispondergli, che da dietro l’albero comparve Neuro, sorridente

«Sasazuka-keiji!»

«Aaaaaahh!» gridò dallo spavento Ishigaki, mentre Sasazuka domandò calmo «Che c’è?» «Non volevo disturbarla, ma volevo dirle che la Sensei ha scoperto il colpevole e stiamo aspettando lei per la rivelazione» «Ho capito, arrivo subito»  rispose il detective mentre l’altro arrossiva sempre di più e vanamente nascondeva il suo viso contro il petto di questi.

Appena Neuro se ne andò, Sasazuka liberò l’altro dal suo abbraccio e gli passò la giacca e la cravatta, che erano rimaste sull’erba «Muoviti a rivestirti e andiamo» ordinò al kouhai, che rossissimo in viso e meditando inutilmente vendetta fece ciò che gli era stato ordinato, rimanendo però a debita distanza durante il breve tragitto.

Il colpevole era un poliziotto di quelle parti, che si vendicava in maniera atroce di tutti i suoi conoscenti che si sarebbero sposati da lì a poco per via di non pochi problemi d’autostima.

Il giorno dopo, mentre finiva di scrivere il rapporto su quel caso, Sasazuka fu disturbato da Ishigaki, che nonostante il giorno prima avesse anteposto tra di loro una specie di barriera, per il suo essere molto ingenuo già considerava la faccenda come acqua passata, ed ora disturbava il collega mostrandogli l’action figure nello strap del suo cellulare di un anime uscito da poco «E’ stupendo, senpai! Era l’ultimo, sono stato davvero fortunato a trovarlo!» mentre diceva così, in Sasazuka crebbe una veloce rabbia che lo spinse a strappare dalle mani del kouhai il cellulare, staccare lo strap da questi e buttarlo nel cestino

«Gyaaaah, senpai! Che cosa hai fatto?!» esclamò disperato il più giovane, mentre osservava la tomba del suo piccolo tesoro con le lacrime agli occhi «Se hai tempo da perdere in queste stupidaggini, allora mettiti a lavorare seriamente» lo rimproverò il detective, tornando alla sua scrivania «Cattivo, senpai! Sai quanta fatica ho fatto per scovarlo in quel negozietto?!» ma l’altro non gli prestava più attenzione.

Allora Ishigaki gli strinse da dietro il collo con le braccia, pur sapendo che questo avrebbe segnato la fine della sua giovane vita, e sbottò «Perché odi così tanto i miei gadgets?! Sembri quasi geloso, lo sai senpai?!» ma stranamente, quest’ultimo non alzò un dito su di lui né continuò il suo lavoro, poiché si limitò a distogliere lo sguardo, stizzito

«Ah?! Davvero?! Il senpai è geloso di me? Geloso, geloso! In senpai è geloso di me!» canterellava Ishigaki saltellando per tutta la stanza, abbassando notevolmente il livello di sopportazione quotidiana del senpai, che si alzò e lo buttò sulla scrivania, tenendogli fermi i polsi accanto alla testa ed il resto del corpo con il proprio

«Solo perché lo sono, tu non hai il diritto di fare di tutto per farmi ingelosire, hai capito?»

«S-senpai…»

«Smettila di concentrarti su quelle cianfrusaglie e concentrati su altro!»

«E su che cosa, per esempio?» domandò ingenuamente il più giovane, e Sasazuka gli rispose, con le labbra a brevissima distanza dalle sue «Su di me, per esempio» e lo baciò con passione, ignorando i tentativi di disturbarlo del più giovane.

Fu su quella scrivania che Ishigaki ricevette il suo primo pompino.

Eh sì, esiste una prima volta per tutto!

THE END

  
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