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Autore: Verena    26/02/2012    1 recensioni
Sette ragazze.
Sette vite, sette storie diverse.
Un unico elemento in comune: l'amore.
[attenzione: la seconda flashfic potrebbe contenere spoiler per "Beyond Love, Beyond War".]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Seven

 
Brezza

 

Gum camminava lentamente avanti e indietro, sulla terrazza centrale del Garage. Di tanto in tanto si fermava, appoggiava le mani alla balaustra e si guardava intorno. Niente.

Una brezza leggera le scompigliava le poche ciocche che teneva come frangia. Il resto dei suoi straordinari capelli blu era racchiuso nella solita acconciatura. Inspirò a fondo, assaporando il vento lieve. Eppure, dentro di lei sentiva che sarebbe presto cresciuto, sempre più violento, fino a diventare un vero e proprio uragano, che rischiava di spazzarli via tutti senza pietà. E sapeva anche che una parte di quell’uragano lo avrebbe causato lei. Dicono che la via per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. Se così fosse, pensò Gum, davanti a me troverò una strada perfetta. Ma quanto può portare alla dannazione il desiderio di salvare una vita?

Non ebbe il tempo di rispondere, perché improvvisamente vide spuntare da un angolo del Garage la persona che stava aspettando. L’ansia le strinse il cuore in una morsa. Prese un respiro profondo, mentre l’altro le si avvicinò a passo tranquillo.

Yoyo.
 
 

 Guerra 

  
Intorno a sé, Dark vedeva solo fermento.

Movimenti rapidi e concitati, frasi urlate da un compagno all’altro, preparativi frettolosi ma allo stesso tempo precisi: ancora una volta rimase colpita da quanto i GG sembrassero muoversi come una persona sola, anche nelle situazioni più disperate. E quella che stavano vivendo era decisamente disperata.

Stavano andando in guerra, stavano scendendo in campo a combattere per la propria vita e per la libertà, oltre che propria, di tutta Tokyo. E avrebbe potuto essere la battaglia decisiva. Controllò che la sua pistola fosse carica e fece per sistemarsela alla cintura, ma poi cambiò idea: preferiva averla subito in mano in caso di bisogno.

Sfrecciavano per le vie della città, lei e i suoi compagni: sì, i suoi compagni. Ormai non poteva definirli diversamente, non dopo tutto quello che avevano condiviso.

Erano arrivati al Terminal Shibuya, che quella notte sarebbe diventato il loro campo di battaglia. Si schierarono in un’unica fila, l’uno accanto all’altro, pronti a sacrificare anche le proprie vite, se fosse stato necessario. Dark guardava fissa davanti a sé, come tutti gli altri, ma la sua mano si mosse istintivamente a prendere quella del giovane uomo alla sua destra. L’uomo che amava e per cui avrebbe sacrificato anche la vita senza esitazioni.

Beat.
 

Buio

 
Cube aprì gli occhi, ma non vide nulla. Sbatté più volte le palpebre, ma restava immersa nel buio.

Poi, quando i suoi occhi iniziarono ad abituarsi alla penombra, riconobbe il luogo in cui si trovava: era , in quel posto maledettamente familiare, che era stato il suo rifugio per tanto tempo ma che ora detestava con tutta sé stessa. Avrebbe preferito essere ovunque, avrebbe preferito persino essere morta, piuttosto che in quel luogo. Perché se ci era tornata, poteva significare una sola cosa.

Che non avrebbe avuto scampo. Non sarebbe mai uscita viva da laggiù, lo sapeva. Perché quello non era un luogo da cui ospiti sgraditi venivano semplicemente cacciati via. Quello era un luogo di morte, che trasudava dalle pareti e impregnava l’aria come un gas velenoso.

Aveva un solo rimpianto, Cube. Se avesse potuto scegliere, sarebbe tornata indietro anche solo per un istante, per rivedere quel viso, accarezzare ancora quei capelli, per sentire ancora quella voce. L’unico rimpianto di Cube era di non aver potuto dire addio all’uomo che solo ora si rendeva conto di amare.

Clutch.
 

Vita

 
Jazz pattinava lenta sul viale che portava verso 99th Street. Quella zona brulicava di vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, ma lei in quel momento pareva non accorgersene.

Rifletteva, Jazz. Rifletteva su quanto fosse curiosa la vita certe volte, su che razza di scherzi amasse fare il destino quando era in vena di divertirsi. Se poi il suo umorismo fosse divertente anche per gli altri oppure no, questo non gli importava. Se davvero c’era qualcuno, lassù, a dominare sulle vite degli uomini, doveva essere veramente superiore, al punto da non curarsi minimamente di ciò che ritenevano giusto o sbagliato.

La cosa più bizzarra era come si divertisse a far cambiare la vita delle persone semplicemente mettendocene dentro delle altre. Jazz sapeva che la sua vita era cambiata radicalmente, e che le cose non sarebbero mai tornate come prima. Un sorriso le sfuggì spontaneo quando ripensò alla persona che stava raggiungendo in quel momento, e si fece una promessa. Quella sera, in un modo o nell’altro, sarebbe riuscita a baciare l’uomo che le aveva stravolto la vita.

Shohei.

Attraverso

 
Java uscì sull’ampia terrazza, lasciandosi inondare dalla luce del sole. Lasciò vagare lo sguardo sullo splendido panorama che godeva da lassù, sentendosi come ogni volta felice di ciò che vedeva.

Questa volta, però, un’ombra avvolgeva il suo cuore.

Per quanto fosse fiera di ciò che aveva ottenuto, lottando con le unghie e con i denti, non riusciva a non chiedersi, di tanto in tanto, come sarebbe stato se le cose fossero andate diversamente. Si appoggiò all’enorme albero di ciliegio che dominava la terrazza, sospirando. Le tornarono in mente i vecchi tempi. Quelli duri, difficili, in cui l’incertezza dominava le sue giornate e la cosa più importante era riuscire a sopravvivere. Eppure, c’era lui al suo fianco, a darle forza, a spronarla a credere in sé stessa, a consolarla quando le paure erano troppe o anche solo a tenerla stretta quando si sentiva cadere a pezzi. Una lacrima le scivolò silenziosa lungo la guancia, mentre pensava a colui che le era stato accanto per tutto quel tempo, che era entrato nel suo cuore e che ora era uscito dalla sua vita, ma non dalla sua anima, che aveva attraversato lasciando una traccia indelebile.

Roboy.
 

Lotta

 
Blue strinse più forte l’impugnatura della katana.

Chiuse gli occhi. Lo sentiva, era lì, oltre quelle mura inespugnabili. Era là dentro, e aveva bisogno del suo aiuto. Alzò la lama e colpì, in un lampo di luce.

Correva. Si infiltrava sempre più in quel dedalo di corridoi. Non sarebbe mai stata in grado di uscire da quella prigione, ma non le importava. La cosa importante, ora, non era uscirne. Era arrivare al cuore di quel luogo, al suo cuore nero e pulsante. Pulsante della vita che rubava ogni istante che passava. Forse non ne sarebbe uscita viva. Sapeva che sarebbe potuta scoppiare una battaglia, e che sarebbe potuta ritrovarsi contro decine di soldati addestrati. Ma non le importava.

Anche lei era addestrata. Aveva imparato a lottare sin da piccola. Ma, a differenza dei soldati contro cui aveva combattuto, lei lottava col cuore. Lei lottava per i suoi ideali. Lei lottava per le persone che amava. E questa volta, se avesse dovuto, avrebbe lottato. Avrebbe lottato per lui.

Hyperlink.
 

Ricordi

 
Boogie si lasciò cadere pesantemente sul vecchio divano semidistrutto, sprofondandoci beatamente mentre posava i piedi ancora chiusi nei pattini sul bracciolo.

Sbuffò di stanchezza, poi sorrise. Se avesse provato a fare una cosa del genere nella sua vecchia casa, in California, non avrebbe dovuto aspettare cinque secondi per sentire lo strillo isterico della governante che le intimava di scendere subito, togliersi i pattini e accomodarsi in modo composto, come si addiceva ad una miss come lei. Ah, e poi avrebbe chiamato sua madre per informarla dell’accaduto e per ottenere finalmente che le sequestrassero quegli arnesi infernali, ricettacoli di sporcizia e strumenti di delinquenza giovanile che si ostinava a portare ai piedi.
Che palle.

Sprofondò ancora più a fondo in quello che sembrava più il relitto di un divano, mentre dentro di sé benediceva il giorno in cui aveva deciso di prendere il primo aereo per il Giappone, per andare a trovare i nonni paterni rimasti a Tokyo. Peccato che subito dopo avesse incontrato lui, il capo di una nota banda di teppisti locali. E che si fossero innamorati fino al punto che le aveva proposto di seguirlo nella sua vita improvvisata per le strade. E che così facendo le aveva fatto il regalo più bello della sua vita.

Corn.
 


 L'angolo di Verena

Buonasera a tutti!!
Dunque, eccomi qui con qualcosa di nuovo: visto che attualmente sto pubblicando solo una storia, ma che in realtà il mio progetto comprende una serie di racconti, ciascuno dedicata ad una coppia o ad un personaggio ben definito, questa volta ho deciso di provare a dare al pubblico un assaggio degli altri personaggi della raccolta, per cominciare a farli conoscere, con particolare attenzione verso le ragazze del gruppo; saranno loro le vere protagoniste delle singole storie, che saranno raccontate dal loro punto di vista.
Rinnovo il mio solito appello: se leggete le storie, per favore, RECENSITE!! Ho notato che di lettori ce ne sono parecchi, e mi piacerebbe davvero avere le loro opinioni, per capire che impatto ha ciò che scrivo su altre persone. Questo vale particolarmente per queste flash, dato che sono personaggi nuovi e vorrei poter capire quali potrebbero avere più successo e quali meno.
Alla prossima, saluti a tutti ^^
  
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