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Autore: J85    27/02/2012    3 recensioni
Un gruppo di ragazzi, tutti e cinque grandi appassionati di film horror, si troverà, improvvisamente, con il proprio grande sogno trasformato in realtà: Diventando loro stessi dei mostri del loro genere cinematografico preferito. Purtroppo la realizzazione di questo particolare desiderio comporterà anche il presentarsi, nella loro città, di oscure creature.
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MONSTER COMMANDO

 

 

 

                                                      CAPITOLO 1

“L’ora del terrore”

 

 

 

Dong…dong…dong…preparatevi ragazzi…o scappate urlando…sta arrivando…”L’ORA DEL TERRORE”!

“Oh…finalmente ci siamo!” fu l’esclamazione di Benjamin Luhan a quel singolare annuncio.

Era mezzanotte e lui ed i suoi amici avevano resistito all’invisibile forza del sonno per quell’appuntamento che, ormai da un paio d’anni, li riguardava tutti ogni giovedì notte.

Il luogo di ritrovo era la camera da letto dello stesso Benjamin, un ragazzo abbastanza robusto, con i capelli neri e corti e gli occhi altrettanto scuri. Sdraiato nel letto accanto a lui vi era il suo amico d’infanzia Louis Chambers, con quasi gli stessi tratti somatici del viso, forse con i capelli leggermente più lunghi ma comunque neri. Seduto all’orlo del letto, con in mano il suo immancabile, nell’ambito di quell’evento, sacco di patatine, si trovava Bob Kaufman, il classico ragazzo cicciotello che a scuola era quotidianamente preso di mira dai classici bulletti, con i suoi cappelli castani chiari attaccati alla testa e gli occhi ugualmente castani sbarrati nell’attesa dell’episodio di quella notte.

La stanza non era grandissima ma riusciva comunque ad ospitare altri due soggetti: Una di queste era Bob Kramer, ragazzo che aveva la stessa età dei precedenti tre, con gli occhi scuri e i capelli castani con una estrema forma riccioluta, che in quel momento sedeva, chi sa quanto comodamente, per terra. L’altra persona era quella circondata da un maggiore alone di mistero dei primi, gli altri sapevano solo che si chiamava Bill, che era di un anno più grande di loro e che aveva lasciato la scuola. A quell’età, si sa, bastano quelle poche informazioni per averlo come amico. Al momento dell’annuncio era seduto sulla scrivania davanti alla finestra e guardava l’ingresso della casa illuminato dai lampioni al di fuori di essa.

Purtroppo il film che davano quella notte tradì le attese dei ragazzi. Si trattava infatti di una stupida pellicola intitolata “L’Uomo Lupo sfida Frankenstein” o qualcosa del genere, allora i ragazzi decisero di attuare il loro personalissimo piano B, già collaudato altre volte, e cominciarono a vagare con la fantasia.

“Certo sarebbe fichissimo poter diventare un mostro!” esclamò Benjamin, detto Benji, prendendo leggermente alla sprovvista i suoi compagni.

“Sì certo come no…” aggiunse piuttosto seccato Bill, tornato a guardare fuori dal vetro piuttosto che assistere a quel, e qui ci vuole tanto coraggio per definirlo così, film cult.

“Ma che cosa stai dicendo Benji?” chiese Kaufman prendendo momentaneamente fiato per poi tornare ad ingozzarsi di patatine.

“Il sonno comincia a dargli alla testa” concluse rassegnato l’altro Bob, mentre si rialzava per dare un po’ di pace al suo fondoschiena.

L’unico che sembrava concordare con l’idea di Luhan era Louis, il quale non disse nulla ma si girò verso il compagno che gli stava sdraiato accanto e con il quale scambiò uno sguardo di reciproco consenso.

Ma Benji non mollò e cercò in tutte le maniere di difendere la sua tesi “Ma sì dai, non mi dite che voi non ci avete mai pensato? Avremmo tutti una forza sovrumana, saremmo immortali, nessuno ci romperebbe…chi starebbe meglio di noi!?”.

A quest’ultima affermazione si levarono nella stanza delle urla, seppur misurate visto l’ora, di completa disapprovazione nei confronti del ragazzo padrone di casa.

“E dai ragazzi…per esempio, te Bob che mostro vorresti essere?”.

Il Bob in questione, Kaufman, smise di nuovo la sua attività di mangia-patatine e, dopo un attimo d’imbarazzo visto che quell’argomento, che inizialmente sembrava non interessare nessuno, aveva invece preso la piega di un vero è proprio scambio di opinioni, rispose “Beh…dunque…come tutti mi piacerebbe essere un vampiro, ma anche il mostro di Frankenstein non sarebbe male…” e nello stesso momento in cui affermava questo, indicò con un cenno della testa il suddetto mostro che faceva la sua terrificante comparsa nel lungometraggio che ormai aveva perso, semmai ne avesse avuta, l’attenzione di tutti i membri di quello strambo club.

Infatti, come penso abbiate ormai capito, la qualità che legava quei ragazzi dalla fisionomia e dal modo di pensare totalmente differenti era la passione sfrenata per i film dell’horror di tutte le salse possibili.

“Okay la Creatura di Frankenstein…e te Bill?” felice dell’esauriente risposta di Bob, Benji, girò la domanda al ragazzo che era ancora appollaiato sulla finestra di camera.

“Ah…passo!” fu la secca risposta di quest’ultimo.

“Come passi?! No dai non puoi fare così! Potrebbe essere un sondaggio interessante…” insistette l’altro.

“È inutile continuare a credere nei sogni! Questa cosa sai benissimo Benji che non accadrà mai e quindi perché perdere tempo nel fare questi giochi per bambini piccoli e scemi!”.

“Beh, era per movimentare la serata, visto la scelta dei programmatori di questo show…” spiegò il ragazzo additando anche lo schermo televisivo.

“Okay…il Mostro della Laguna Nera!”.

“Il Mostro della Laguna Nera?” urlarono stupefatti tutti i presenti per la scelta alquanto discutibile della persona più anziana nella stanza.

“Certo! Sta per i fatti suoi e non rompe le scatole a nessuno, a differenza degli altri mostri…”.

Dopo qualche secondo di silenzio, fu sempre Benjamin a riappropriarsi della parola “Ok si può accettare!”.

“Io mi prendo l’Uomo Lupo, perché adoro i cani e il solo pensiero di poter comunicare con loro mi sembra una gran figata!” rubò la parola Louis che aveva atteso quell’attimo per poter dire la sua.

“Bene e già tre sono stati scelti…Bob tocca a te!” era sempre Benji a condurre le fila di quello strambo discorso ed ora passava la parola a Kramer.

Il più timido del gruppo, dopo un attimo di titubanza, rispose “Visto che mi piace la storia egizia, non mi dispiacerebbe essere una mummia; ma non una mummia qualsiasi piuttosto una che, appena risvegliata, abbia dei poteri magici, poteri che risalgano direttamente dall’antico Egitto, cioè l’epoca da cui provengo”.

“La mummia? Fantastico! Una bella scelta!” disse Benji scuotendo in su ed in giù la testa, in uno dei più classici gesti di consenso conosciuti.

Dopo un po’ di tempo, in cui il silenzio era stato parzialmente coperto dai non certo brillanti dialoghi di quello pseudo-film, uno dei cinque si accorse che non tornavano i conti…

“Ehi!”

ad emettere quella esclamazione incompleta era stato Bill, in direzione proprio del padrone di casa.

Quando quest’ultimo si accorse di essere lui il destinatario della provocazione chiese “Che c’è?”.

“È il tuo turno bello…”.

“Già!” disse Kaufman

“Non ci hai ancora detto la tua opinione…” continuò Louis.

“In fondo l’abbiamo fatto tutti…” concluse Kramer.

“Manchi solo tu all’appello” soggiunse Bill.

“Ah…giusto! Beh…io ho sempre sognato di poter essere un vampiro!” rispose in maniera eccitata Benji.

“Risposta prevedibile!” protestò Bill.

“Già! Non ne avevi di più originali?” si appoggiò alla protesta il mangiatore Bob.

“Ma perché? A me piacerebbe davvero poter diventare come il conte Dracula! Perché dovrei dire una risposta che non è la mia?” ribadì in modo infuriato Luhan.

“A questo turno ha ragione Benji ragazzi…”l’unico che si era messo in sua difesa era stato Louis Chambers.

“Però pensandoci faremo un bel gruppo!” ha parlare fu l’unico presente in quella stanza che non aveva preso posizione nella sfida verbale che si stava effettuando.

“In che senso?” domandò Benjamin che vedeva in quest’ultima frase uno spiraglio per poter cominciare una nuova discussione, dove l’unica regola era poter volare con la fantasia senza alcun limite esistente.

“Cioè non volendo abbiamo riunito cinque mostri sacri della storia del cinema horror” aggiunse alla sua precedente affermazione Bob Kramer.

“Giusto! Saremo i padroni del mondo, potremo sfidare chiunque, anche i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse…” fantasticava Benji.

“I quattro cavalieri dell’apocalisse?” chiese interdetto il ragazzo con l’età più avanzata.

“Sì Bill, non ti ricordi? Ne abbiamo parlato alla precedente riunione: con il termine “i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse” noi identifichiamo Facciadicuoio di “Non aprite quella porta”, Michael Myers di “Halloween”, Jason Vorhees di “Venerdì 13” e Freddy Krueger di “Nightmare”!” concluse come se fosse un enciclopedia vivente.

“Ah sì, giusto…” finse un lapsus l’altro.

Ancora un altro intervallo di silenzio dove l’unica cosa che si udiva era lo sgranocchiare di patatine di Kaufman.

Dopo essersi girato verso quest’ultimo e aver detto “Ma che te le vuoi finire tutte? Dalle un po’ anche agli altri!” Bill si alzo finalmente dalla sua postazione e fregò con rapidità il sacchetto a Bob che protestò rumorosamente “No lasciale sono mie!”.

“Fate più piano ragazzi!” li ammonì Louis.

“E come ci potremmo chiamare?”

nonostante la baraonda che si era creata, una domanda dal fascino coinvolgente era stata percepita da tutti e quattro i ragazzi; a farle era stata, tanto per cambiare, Benjamin Luhan.

“I Mostri”

“Le Creature”

“Monsters e co.”

“La Squadra dei Mostri”
“Dai ragazzi, sono uno peggio dell’altro!” protestò spazientito il capo del gruppo.

Dopo una breve pausa di riflessione arrivò la proposta di Louis “che ne dite di Monster Commando?”.

Il primo a rispondere fu Bill “Monster Commando? Ma che siamo un esercito?”.

“Però potrebbe funzionare…” aggiunse Bob Kramer.

“Sì…per me…va bene…” disse tra un scrocchiare ed un altro Bob Kaufman che nel frattempo si aveva ripreso ad ingurgitare patatine.

Ora tutti aspettavano il benestare di Benji…

“…Ok, è allo stesso tempo aggressivo e brillante, mi sta bene!”.

“Sì!!!!!!” tutti tranne Bill e Luhan emisero un urlo di approvazione per la scelta fatta, salvo poi essere richiamati per l’ennesima volta da quest’ultimo “fate piano o rischiate di fare svegliare i miei!”

“Scusa Benji…”

“Scusa ancora…”

furono le scuse dei ragazzi.

Oramai il film era arrivato ai titoli di coda nel disinteresse più totale dei presenti, quando i giovani decisero che per quella sera avevano vagato abbastanza con la fantasia.

“Ragazzi è ora di chiudere il club, non dimenticate che domani dobbiamo essere abbastanza svegli per tornare a scuola…” disse il capo del gruppo alzandosi dal suo letto.

“Ehi!” fu la protesta del ragazzo alla finestra.

“A parte te Bill…” si corresse seccato Benji.

L’altro scosse la testa in segno di approvazione per la correzione dell’amico e concluse “Ma si tanto è inutile cercare altri film della mezzanotte”.

Così, a mano a mano che uscivano dalla camera, i ragazzi salutarono il loro paziente ospitante e, una volta usciti dal portone di casa Luhan, si avviarono ognuno per casa propria, approfittandone per salutarsi anche tra loro.

Kaufman, appena rientrato, decise che era il momento giusto per fare un piccolo spuntino prima di coricarsi nel letto per il suo meritato riposo; così si avviò verso il frigo di cucina e cominciò ad estrarci tutti i viveri che gli capitavano sotto mano.

Louis, appena rientrato, dette una carezza al cucciolo di cane lupo di proprietà della sua famiglia, il cui nome era Wolf, che gli si era avvicinato minacciosamente, sospettando forse che a rientrare a quella tarda ora non fosse il suo adorato padroncino ma qualche malintenzionato.

Kramer, appena rientrato, si diresse immediatamente verso la sua camera da letto dove, una volta entrato mentre si stava preparando per entrare nel caldo letto, si attardò nell’ammirare gli antichi artifizi egizi che suo padre archeologo gli portava quando rientrava.

Bill, appena rientrato nella stazione della metropolitana, si accasciò al suolo, tirando a se il cartone sfondato che usava come coperta e, pochi prima di addormentarsi, pensò al piacere che provava vedendo l’energia che quei ragazzi sprigionavano da tutto il corpo.

Benjamin, infine, era già sotto le coperte quando decise di fare l’ultimo viaggio di fantasia per quella notte e pensava: “E se fosse possibile tutto ciò? Se cioè io ed i ragazzi potessimo trasformarci nelle controparti che abbiamo scelto stanotte? Sarebbe straordinario ma ci vorrebbe un incantesimo potentissimo per fare avverare ciò, o magari un amuleto…”.

Fatto quest’ultimo pensiero si lasciò scivolare tra le braccia di Morfeo e, nei suoi sogni, immaginò le loro avventure come il supergruppo “Monster Commando”, con il loro quartier generale, la stampa che li intervistava chiedendogli chi sono e le loro origini, i potenti nemici da affrontare e sconfiggere, l’impossibilità per quelli come loro di avere un’identità segreta che li tuteli quando sono a riposo ed altre fantasticherie simili.

Un vampiro classico, una creatura composta da pezzi di molti cadaveri, una mummia proveniente dall’antico Egitto, un essere mezzo uomo e mezzo pesce ed un uomo lupo o licantropo o lupo mannaro, come preferite, non sono certo i tipi di eroi ad i quali le persone affiderebbero le loro vite senza battere ciglio, ma solo guardando dentro i loro animi scoprirebbero che sono molto meno mostri di quello che il loro aspetto esteriore manifesta.

Tutti e cinque i ragazzi provenienti da situazioni familiari differenti, con i loro pregi e difetti, come tutti insomma, a cui la vita potrebbe dare quell’occasione speciale che se capita, e non è affatto facile, deve essere sfruttata immediatamente perché, sicuramente, non ricapiterà mai più nella loro esistenza.

La notte era definitivamente scesa a Faring Town, la ridente cittadina dove abitano i nostri protagonisti, e le stelle costellavano l’intera volta scura del cielo senza la minima presenza di una nube.

Le strade erano deserte ed illuminate da ambo i lati dai lampioni che le costeggiavano ad una distanza perfettamente uguale l’uno dall’altro. Si vedeva che era domenica notte e la gente recuperava ore di sonno per il lavoro che, nel migliore dei casi, li avrebbe attesi il giorno seguente. L’inizio di un’altra noiosa e monotona settimana.

Fuori dalla città, nella campagna di Faring Town, si notava subito la netta minoranza di civiltà rispetto al centro urbano, con qualche villettina che spuntavano in maniera del tutto casuale tra le collinette verdi.

In una di queste, abbandonata praticamente da sempre, si era però verificato un evento strano.

Nella cantina che ne occupava il sottosuolo, infatti, si era risvegliata una luce forte che non si riaccendeva da ormai cento anni.

La fonte di tale luminosità era relativamente minuscola, rispetto all’enorme luce che provocò e che inondò tutta la stanza: si trattava infatti di un semplice talismano, o meglio di un medaglione che, grazie a quel fantastico evento, era riuscito a liberarsi delle numerose ragnatele che lo coprivano con le loro artistiche trame.

Dopo poco però il talismano smise di dare segni di attività e fece ripiombare la puzzolente cantina nello stato di totale oscurità in cui aveva passato gli ultimi cinquanta anni, se non di più.

Tale evento, capirete anche voi, non può che essere messaggero di sconvolgenti novità per la tranquilla Faring Town, novità che forse interesseranno i nostri amici Benjamin, Kaufman, Louis, Kramer e Bill, oppure qualcun altro…

 

 

 

N.D.A.:

Ciao a tutti!

Innanzitutto spero che questa storia, che è composta da 10 capitoli, possa essere seguita da più utenti possibili.

Inoltre ho tre aneddoti da elencarvi:

1) Questo racconto è lievemente ispirato ad un film americano del 1987 intitolato “Scuola di mostri”, titolo originale “The Monster Squad” (che tra l’altro è uno dei possibili nomi che vengono in mente ai ragazzi per il gruppo), un film che da moltissimi anni non compare più nei nostri teleschermi, ma che io ho ancora registrato in videocassetta. In questa pellicola un gruppo di ragazzini se la deve vedere proprio con i cinque mostri scelti dai nostri protagonisti come loro controparte mostruosa.

2) il nome che alla fine viene scelto per il gruppo è un rimando, invece, ad un fumetto americano della DC Comics creato negli anni 80 ma ambientato durante la seconda guerra mondiale. In pratica parla di un gruppo di tre uomini ed una donna che vengono trasformati, dopo una serie di esperimenti biotecnologici e negromantici, rispettivamente in un vampiro, un licantropo, uno creatura simile a quella di Frankenstein ed in una Gorgone. Insieme si faranno chiamare il “Creature Commandos”.

3) Infine il termine "Quattro Cavalieri dell'Apocalisse", rivolto rispettivamente a Facciadicuoio di “Non aprite quella porta”, Michael Myers di “Halloween”, Jason Vorhees di “Venerdì 13” e Freddy Krueger di “Nightmare”, non è di mia invenzione ma l'ho ripreso dall'Almanacco della paura di Dylan Dog 2001.

  
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