Serie TV > Glee
Segui la storia  |      
Autore: Hyperviolet Pixie    28/02/2012    9 recensioni
Santana è gelosa. Brittany non ha ancora capito come leggere gli orologi con le lancette. Sebastian si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Brittany/Santana, Santana/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: The Kissing List
Personaggi: Brittany S. Pierce, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Brittany/Santana, Sebastian/Santana
Genere: commedia
Rating: giallo
Avvertimenti: //
Betareader: Zuzallove – mogliahhhhh <3 che ringrazio tantissimo. Avrei tanto voluto postarvi la storia per come me l’ha corretta, con tutti i suoi appuntini AHAHAHAH sono ancora piegata in due.
Parte: 1/?
Sommario: Santana è gelosa. Brittany non ha ancora capito come leggere un orologio con le lancette. Sebastian si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato.
Note: ed eccomi qua. Dopo un paio di mesetti di folle fangirleggiamento mi ritrovo anche io ad approdare nel fandom di Glee <3 Ho sempre creduto che la mia coppia preferita fosse la Brittana – e sicuramente lo è ancora – ma come non si possono amare gli amorevoli insulti di Sebastian e Santana? Basta, li – lo – amo. È una piccola storiellina senza pretese, atta a divertire e a farvi passare un po’ di tempo con i miei scleri u.u
In ogni caso la dedico alle mie due complici: Meissa e Leireel. A loro mando tanto amore e tanti influssi Sebtana xD
Fatemi sapere come me la sono cavata u.u è da un sacco che non esco dal fandom di Harry Potter e ho paura di non essere entrata a pieno nell’atmosfera di Glee.
Un bacio,
Pixie <3

 

The Kissing List

 

“Brittany S. Pierce” era l’ultimo nome della sua lista e quasi si era pentita di averlo scritto. Era quasi un auto-invito a partire per l’isola di Lesbo e restarci in esilio per tutto il resto della sua, ormai sfigatissima, vita. Non che si fosse pentita di ogni momento passato con lei, dei loro baci e di tutto il resto, solo, non si sentiva pronta ad ammetterlo pubblicamente. Tutti al Glee Club sapevano di lei e Brittany, ma l’aver inserito il nome della ragazza nella sua Kissing list rendeva tutto molto più reale. Brittany, dal canto suo, era ancora accanto a lei a scrivere nomi su nomi nella sua lista. Sembrava molto impegnata e Santana non ricordava di averla mai vista così concentrata. Aveva sbirciato con la coda dell’occhio il foglio, ormai riempito quasi fino alla fine, e aveva notato come nomi maschili si susseguivano a quelli femminili. Al contrario di lei, Brittany non si vergognava di quella che chiamava bi-curiosità. La lista di Santana non arrivava nemmeno  a metà foglio. Santana si sporse verso il ragazzo seduto nella fila sotto la sua e controllò i nomi senza nemmeno cercare di non farsi scoprire.
« Il fatto che abbiamo un nome in comune mi atterrisce » ribadì Santana ad alta voce. Gli altri ragazzi del Glee Club alzarono la testa dai loro fogli, guardando la ragazza con occhiate interrogative.
« Ti riferisci a Brittany o a Karosfky? » replicò Kurt sottovoce con un sorriso ironico.
Santana scosse la testa, divertita.  Brittany continuava a scrivere imperterrita. Ogni tanto morsicava la punta della penna con aria pensierosa e poi tornava a chinarsi sul foglio e ad aggiungere un nome alla propria lista. Santana non sapeva se sentirsi gelosa.
« Devo segnare solo le ragazze o anche le mamme? No, perché se devo scrivere anche le madri mi riduco come Brittany, che ancora non ha finito di scrivere ed è arrivata a quelli tra i dieci e i dodici anni » intervenne Puck. Anche lui aveva notato il continuo scrivere di Brittany e Santana sapeva che non voleva essere sminuito nelle sue capacità di Latin Lover da una ragazza.
« Ho quasi finito » replicò Brittany. « Tempo fa tenevo una lista aggiornata, ma il mio gatto l’ha trovata e non mi sentivo più tranquilla a lasciarla in camera. Ma quella era una sex list ed era leggermente più corta ».
« Io non mi ricordo tutti i nomi » aggiunse Finn dall’altro capo della stanza. La sua espressione concentrata sembrava quella di un pinguino che s’impegnava a cercare di volare.
« La tua mamma, Quinn, il folletto, me… Ho già nominato Quinn? I baci che hai dato in quella stupida bancarella non contano. Le ragazze che sono venute da te volevano solo fare opere di bene. Sai, pensavano di aiutare Greenpeace con quei soldi » replicò in risposta.
« Devo ancora capire perché stiamo facendo questo stupido gioco » replicò Rachel. 
« Ti scazza che arriverai ultima, vero, folletto? »
« No, semplicemente non capisco, Santana. Se l’hai fatto per scoprire tutti quelli che ha baciato Brittany e poterli odiare e insultare apertamente, avresti fatto prima a chiederglielo piuttosto che architettare questa cosa della kissing list, che, oltretutto è una lista stupida perché riporta a galla molte cose passate »
« Oddio, ma quanto parli? È una cosa divertente che facciamo ogni anno con le Cheerios. E poi so già chi ha baciato Brittany, lei mi racconta tutto. Avete finito o dovete scavare nei meandri della vostra memoria per tanto? No, perché non penso troverete altri nomi ».

*

« Ho pescato la lista di Brittany, non c’è nemmeno bisogno che io la legga » replicò Rachel ad alta voce. « Una lista così lunga non può che essere sua ».
« Ricordati le regole, Berry » replicò Santana. Il momento della lista di Brittany era arrivato. Aveva cercato di nascondere il fatto che aveva architettato tutta quella messinscena solo per scoprire con chi Brittany era stata di recente. Poteva mentire agli altri, ma non a se stessa. Sapeva cosa provava per la ragazza e purtroppo la gelosia era compresa nel pacchetto.
Rachel cominciò a leggere ad alta voce, fermandosi a commentare ogni tanto i nomi. Santana quei primi nomi li conosceva a memoria e le persone che li portavano erano già finite tutte nella sua lista nera. Quando aveva scoperto che Brittany aveva baciato Matt Rutherford, il ragazzo si era trovato la macchina graffiata. Artie Abrams era già stato punito dal destino, quindi Santana non aveva infierito più di tanto. Si era limitata solamente a fargli tirare una granita da Karofsky. Azimio, invece, si era trovato della polvere pruriginosa nel sospensorio.
« Kurt Hummel, Artie Abrams, Mike Chang, Sam Evans, Mike Chang,… Finn Hudson? » Rachel interruppe la lettura e spostò lo sguardo velocemente da Finn a Brittany. Se il ragazzo aveva avuto la prontezza di assumere un’espressione mortificata da cucciolo di foca a cui hanno appena arpionato la madre davanti agli occhi, Brittany la fissava confusa, non capendo quello che stava succedendo.
« Mike Chang? » chiese invece Tina, sorpresa.
« Continua a leggere, Berry! Questa è roba del primo e del secondo anno, dai. Lo sanno tutti che Brittany ha baciato tutti i membri della squadra di football, non dovrebbe essere una novità per voi » replicò Santana, stringendosi nelle spalle. Rachel non poteva fermarsi proprio mentre arrivava la parte interessante.
« Karofsky, Azimio, Jacob Ben Israel. Jacob Ben Israel, Brittany? »
« Brittany? » replicò Santana con la voce più alta del normale. « Quando ti saresti fatta quel pervertito, Britt? »
L’intero Glee Club ammutolì.
« Mi ha detto che se non la baciavo, non avrei vinto ».
Santana la fissò, scioccata. Non sapeva bene cosa replicare ad una simile affermazione. Le veniva da vomitare e un sacco di insulti le si affacciarono nella mente.
« Dios, Britt… » fu l’unica cosa che fu in grado di dire.
Will Schuester entrò in classe un paio di minuti dopo e trovò i suoi ragazzi con un’identica espressione sbigottita stampata sul viso.
« Buongiorno a tutti! Ho grandi idee per le regionali… Ragazzi, che succede? »


*

Santana non sapeva se sentirsi tradita o meno. Sapeva che Brittany non aveva le idee molto chiare in materia di tradimenti, d’altronde come poteva averle se Santana stessa l’aveva traviata per far sì che tradisse Artie con lei a suo tempo? In più la lista non era ancora finita e Santana sapeva che se Rachel non si fosse interrotta, avrebbe trovato altri nomi nuovi. Forse persino quel Rory Flanagan che viveva a casa sua.
« Santana, tutto bene? » le chiese Finn, dopo le prove con il Glee Club. Lei lo guardò di traverso. Possibile che Finn cercasse di immischiarsi in ogni suo affare? Prima l’aveva costretta ad uscire allo scoperto e ora ad ogni suo minimo segno di vacillamento tentava di avvicinarsi a lei.
« Hudson, fai un favore ai poveri disperati di Greenpeace che tentano di salvare la tua specie: estinguiti ».

*

« Un Usignolo mi ha detto che ci sono problemi in paradiso, Satana ».
Una voce la colse alle spalle. L’aveva riconosciuta, senza nemmeno aver bisogno di voltarsi verso di lui.
« Sebastian » lo salutò, girandosi per guardarlo negli occhi. « Comincio a credere che Kurt abbia ragione. È impossibile che tu sia sempre al Lima Bean. Vivi nel magazzino ed esci per rompere le palle ai poveri clienti? Andrò ad avvertire la direzione che qua c’è bisogno di una bella disinfestazione ».
Sebastian le sorrise e le si affiancò nella fila per la cassa. Le persone in fila dietro lo guardarono male, ma lui non fece una piega.
« Ho capito. Sei venuto a romperle a me per saltare la coda. Perché non puoi fare come tutti i figli di papà e dire cose tipo “Ehi, fatemi passare! Sono il figlio con la vitiligine di Barack Obama”? »
« Per quanto ti paia assurdo, non credo che gridare il nome di mio padre mi farebbe saltare la fila » le rispose. Santana lo trovava molto irritante. Seriamente, era impossibile trovarlo ovunque.
« Oh, povero caro ».
Sebastian rimase in silenzio affianco a lei, evidentemente troppo concentrato a rispondere e sghignazzare a dei messaggi che gli stavano arrivando. Santana odiava non essere al centro dell’interesse del suo interlocutore – a dire il vero odiava non essere al centro del mondo.
Diede un’occhiata di sottecchi al telefono del ragazzo mentre la fila davanti a loro si assottigliava. Possibile che in un posto del genere dovessero avere solo una cassa?
« Perché Blaine ti scrive? Io non parlerei con uno che mi ha praticamente reso un moderno Polifemo ».
« Perché forse con Kurt non è tutto a posto » le rispose. « Che cosa prendi? »
« Un cappuccino. E non cambiare argomento! Cosa significa? »
« Significa esattamente quello che ti ho detto, Santana ».
Si avvicinarono ancora di più alla cassa e Sebastian la batté sul tempo ordinando per entrambi. « Un cappuccino e una cioccolata calda » disse ammiccando in direzione della ragazza alla cassa. 
La ragazza ricambiò l’occhiata, interessata. Santana non riuscì a trattenere un verso di disgusto, sia per lo scambio di occhiate, che per il modo osceno in cui lui aveva pronunciato quel “calda”.
« Mi fai schifo » sibilò rivolta a Sebastian. « Il modo in cui flirti con qualsiasi cosa si muova  è assolutamente disgustoso ».
Sebastian pagò per entrambi e Santana non si prese nemmeno il disturbo di fingere di volergli ridare i soldi. Chi era lei per rifiutare qualcosa di gratuito?
« Vorresti che ci provassi anche con te? » le chiese, continuando a sorridere. Santana cominciava a trovare irritante ogni suo movimento e ogni sua espressione facciale, oltre che ogni sua parola.
«
Dios, tu eres un hijo de puta » lo insultò, scuotendo la testa, quasi divertita.
« Mi dispiace,
chérie, ma non parlo lingue dei paesi sottosviluppati ».
« E io non parlo francese. Vedi? Siamo completamente incompatibili, faccia da gay ».
Santana afferrò il suo cappuccino e andò a sedersi nel primo tavolo vuoto a disposizione. Aveva dato a Brittany appuntamento lì, ma non era ancora arrivata. Probabilmente non aveva ancora imparato a leggere gli orologi con le lancette.  Controllò se le erano arrivati messaggi, ma la sua ragazza non le aveva scritto.
« Allora è vero? » le chiese Sebastian. Si sedette di fronte a lei nonostante ci fossero altri tavoli liberi al Lima Bean.
« Che cosa dovrebbe essere vero? Che ho intenzione di picchiarti così forte da farti sputar– »
« Che ci sono problemi in paradiso » la interruppe Sebastian.
« Forse dovrei essere più chiara con te: la tua faccia da suricata non mi è gradita. E se solo il cappuccino non mi piacesse così tanto, te l’avrei già versato addosso ».
Santana tacque, improvvisamente a corto di fiato. Avrebbe tanto voluto afferrargli i capelli e strapparglieli via con forza. L’irritazione che i maglioncini simili a moquette della Berry le causavano non era minimamente paragonabile a quella che provava nei confronti di Sebastian, del suo ghigno, della sua dentatura da cavallo e del suo essere così checca.
« Goditi il tuo cappuccino, Santana. Non penso che potrai permettertene altri per molto altro tempo. Non vorrei che la tua numerosa famiglia ispanica cada in disgrazia » replicò Sebastian senza mai smettere di sorridere nella sua direzione.
« Draco Malfoy dei Babbani, vedi un po’ di andartene che la mia ragazza dovrebbe arrivare a momenti e non vorrei che si mettesse a piangere perché ha paura del Marchio Nero ».
Sebastian si alzò dalla sedia, chiaramente divertito dalla loro schermaglia verbale. Santana gli sorrise di rimando, ironica. Scambiarsi insulti con lui era divertente, le rispondeva sempre a tono, ma quel giorno sembrava spento e lei non aveva voglia di insultare un morto su due piedi. Brittany sarebbe dovuta arrivare a momenti.
« Il nostro duetto duello è stato molto interessante, sai? Mi ha aperto molte vie. Se volessi rifarlo, sai dove trovarmi » e le diede le spalle per uscire dal Lima Bean. A Santana cadde l’occhio sul sedere – possibile che sculettasse anche?
Pensò che mentire agli altri fosse semplice, ma a se stessa un po’ meno. Quella sottospecie di checca sarebbe stato interessante – ma pur sempre irritante – anche da pelato.

*

Non aveva la più pallida idea di quale fosse il motivo per cui si era trovata a seguirlo fuori dal Lima Bean e ad entrare nella sua auto. Tra l’altro lui non le aveva nemmeno chiesto di andare con lui. Aveva seguito il suo istinto e in quel momento non aveva voglia di pentirsi. Era arrabbiata con Brittany e sapeva che la ragazza non sarebbe arrivata al Lima Bean perché probabilmente non aveva nemmeno ancora imparato a leggere il calendario. Lui aveva guidato per un po’ e Santana non aveva nemmeno fatto attenzione a dove la stesse portando. Aveva accostato in uno spiazzo in aperta campagna e ora la guardava sorridendo. Era da un sacco che Santana non  faceva sesso per vendetta – o con un maschio –, ma il meccanismo era lo stesso e lei lo conosceva fin troppo bene. Non si erano scambiati nessuna parola, nessun insulto, niente di niente. Aveva percepito la tensione salire, l’aveva vista chiaramente nel tamburellare nervoso delle dita di Sebastian sul volante dell’auto, nel suo ostinarsi a non girarsi mai a guardarla, nel modo nervoso con cui guidava.

*

« Tieni sempre i preservativi nel cruscotto? » gli chiese, staccandosi un po’ per riprendere fiato e un po’ per prendere la consapevolezza di sé.
« No, solo quando so che potrei arrivare a scopare con qualcuno d’interessante » replicò Sebastian.
« Per quanto mi riguarda, se rimanessi incinta saprei sicuramente come spiegarlo a Britt visto che crede nella cicogna, ma ai miei proprio no »
Sebastian la baciò per farla stare zitta, ma ormai il vomito di parole le era salito e non aspettava altro che poter essere esternato. 
« Pensa che i ragazzi indossino il preservativo per non sentire freddo ».
Sebastian la guardò scettica, inarcando il sopracciglio. « Ma quanto è stup – »
« Non osare dire nulla contro di lei » lo interruppe e catturò le labbra del ragazzo nell’ennesimo bacio.

*

Rachel Berry quella mattina si era alzata incredibilmente di buon’umore, come al solito. La sua vita procedeva tranquillamente, pochi giorni dopo sarebbe stato San Valentino e lei presto sarebbe stata la signora Hudson. Niente di meglio per iniziare la sua giornata, peccato per un piccolo tarlo che le continuava a ronzare per la testa. Finn era davvero stato solo con lei e Santana? Avrebbe dovuto verificarlo, ma non conosceva modi per far dire la verità a qualcuno, eccetto uno che proprio Santana le aveva insegnato.
« Ragazzi! » esclamò entrando nell’aula canto. « Potremmo fare una sex list oggi! »
L’ora della verità sarebbe finalmente giunta.

*

Rachel pescò un foglio dal mucchio, pregando di non avere brutte sorprese come Tina aveva avuto con la lista di Mike. Sapeva che Brittany e Mike si erano baciati, ma non aveva mai pensato che avrebbero potuto persino arrivare a fare sesso. La cosa l’atterriva e perciò pensava che fosse meglio cominciare fin da subito a sapere tutto del proprio ragazzo onde evitare scandali per quando sarebbe stata una stella tra le più luminose di Broadway.
La lista che aveva in mano era incredibilmente lunga per i suoi standard – che comprendevano Finn, Finn e ancora Finn –, anche se non riempiva quasi tutta la pagina come la Kissing list.
« Perché a me capita sempre quella di Brittany? » si lamentò. « Brittany… perché nella tua lista c’è scritto Sebastian Smythe? »
Per la seconda volta in pochi giorni, l’intero Glee Club ammutolì.
« Perché è mia » ribadì Santana dal fondo dell’aula.

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Hyperviolet Pixie