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Autore: Vianne1013    28/02/2012    1 recensioni
Eccoci qua con la seconda fan fiction su Haruka e Seiya. Spero che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka/Heles, Seiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
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Apro gli occhi e sono immersa in una luce in penombra, la lampada rotonda accanto a me, rende la luce dolce, fioca, calda, mentre le mie membra sono immobili e non mi permettono di muovermi.
Non avrei mai potuto immaginare che una partenza mi potesse rendere tanto infelice, eppure io so di amare una sola persona nella mia vita e quella persona non sei tu. Io non amo te, amo lei.. eppure il fatto che tu vada via.. per sempre.. da qui.. mi provoca un nodo in gola e richiama le mie lacrime.
Perché mi sento così? Perché sei tu a provocarmi tanto dolore?
Le lacrime scendono e non si fermano, scendono sul mio viso, rigano le mie guance ma io non voglio ascoltarle… ho paura di sentire quello che mi diranno. Perché sei entrato nella mia vita, perché?  Saresti dovuto rimanere sul tuo pianeta, non avresti mai dovuto poggiare i tuoi occhi sulla Terra, avresti dovuto lasciarci in pace.. lasciarMI in pace. Lasciami in pace ti prego, il mio cuore non fa che sanguinare.. parti, parti il prima possibile e non tornare mai più.. ti prego.
Non riesco a smettere di piangere, le lacrime scendono copiose, il cuore mi esplode in petto e la mia voglia di vivere è scappata via lasciandomi sola. Perfino Michiru si è resa conto della realtà, dicevo di amare lei, ma in ogni momento, in ogni attimo della mia vita, c’eri tu… ogni mio pensiero ritornava sempre a te.. a te che mi hai stregato l’anima.. e che ora mi lasci, facendo cadere a pezzi la mia vita.
“Maledetto!!!” singhiozzo senza più freni.
La mia vita è bloccata ad un bivio: soffocare i miei sentimenti o correre da te, ora e dirti tutta la verità. Ma forse no, è meglio di no, meglio dimenticare tutto quanto.. in fondo io e te siamo così diversi.. tu non sei nemmeno un terrestre..e forse neanche io. Viviamo troppo lontani, io sono la principessa, prossima Regina di Urano.. e tu sei troppo lontano per potermi raggiungere anche solo con il pensiero. Il dolore al petto aumenta, i miei occhi focalizzano il colore del soffitto mentre la mia mano raggiunge il mio torace e cerca di impedire al mio cuore di esplodere, perché deve fare tanto male?
Il dolore mi uccide i pensieri, mi blocca le membra e io non posso fare altro che singhiozzare. Sento le gocce d’acqua che scendono copiose sulla mia pelle, ho provato a fare una doccia rilassante, ma anche lì, tu sei entrato silenzioso nei miei pensieri e non sono riuscita a scacciarti via… ti odio, ti odio come non ho mai odiato nessuno… ti odio per come sei, per quello che dici e che pensi, per tutte le volte che mi hai offeso, deriso,denigrato, accolto in casa di Usagi con quell’aria piena di sfida… e soprattutto…. Ti odio per quello che mi stai facendo ora, per avermi rubato il cuore e per stringerlo tra le mani, uccidendomi in ogni istante.
Con tanta fatica, cerco di alzarmi e di appoggiarmi alla parete del mio letto. Sono nuda, con solo una camicia aperta addosso, sento freddo, ma non me ne importa nulla, meglio morire congelata che affrontare un dolore così grande. Vattene maledizione, vattene, non voglio più pensare a te! Al tuo sorriso, ai tuoi occhi, al tuo calore, alle tue labbra, al tuo corpo, alle tue mani…non voglio più sentire il cuore saltarmi nel petto quando penso a te! Lascia stare i miei pensieri!!! Liberami ti prego! Ti prego!
 Istintivamente mi raggomitolo su me stessa, i miei occhi sono ancora pieni di lacrime, li sento pulsare e disperarsi mentre cerco invano di ignorarli… li sento gonfi, tumefatti, chissà da quanto sto piangendo… meglio non ricordarlo.
“Basta smettila!!” urlo fuori controllo a un qualcosa di inesistente, mentre porto le mie mani alle testa e nel tentativo di non ricordare nulla, mi tappo le orecchie e inizio ad agitarmi. Qualcuno mi aiuti. Porto le ginocchia al mio petto e ci nascondo la testa.. non voglio più pensare a niente, non voglio più ragionare…non voglio più respirare… il dolore è tanto, fa troppo male... voglio svanire in una bolla di sapone.
Il dolore non se ne vuole andare via, i ricordi nemmeno  e io in cerca di pace, scendo al piano di sotto a farmi una tisana rilassante… chissà forse con questa riuscirò a dormire. I miei piedi si muovono da soli, senza vita, senza tempo, senza meta, scendo le scale sentendo il materiale freddo contrastare con il poco calore rimasto nella mia pelle e mi avventuro per questa casa, buia e silenziosa come non mai. Sono sola, eternamente sola.. Michiru se n’è andata, mi ha lasciato,Setsuna ha optato per un momentaneo trasferimento altrove, portandosi dietro Hotaru.. sono settimane che non le vedo. .. e l’unica cosa che so è che la mia vita sta inevitabilmente finendo in pezzi. Mi dirigo verso la cucina e una volta entrata armeggio con i fornelli e con le tazze, ma la mia mente è da un’altra parte.. la mia mente vaga verso di te.
Dove sei? Dove stai andando? Sei già in viaggio? E ti rivedrò mai? Perché il mio cuore non fa che chiedere di te? Perché la mia anima si è incatenata alla tua senza chiedermi cosa ne pensassi? Perché mi sei entrato dentro così in profondità? Cosa diavolo mi hai fatto?
Sto cercando di mettere insieme gli eventi e capire cosa sto facendo, quando sento il campanello della porta suonare e istintivamente guardo l’orologio appeso sopra i fornelli. Un meraviglioso orologio a forma di gatto, lo regalasti ad Hotaru il giorno del suo compleanno, dicendole che era uguale a me, quando ero tranquilla.. perché hai pensato a me quando l’hai visto? Quel gatto non sono io, almeno non sono io in questo momento. Osservo per un istante i contorni delicati e il colore degli occhi e del pelo, poi rinsavendo osservo l’orario, è mezzanotte passata.. ma chi diavolo può essere a quest’ora?
Mi abbottono malamente la camicia, sperando che non si veda nulla.. in realtà non mi sono accorta assolutamente di quello che ho fatto, credo di averla lasciata decisamente molto aperta sul petto, perché appena apro la porta una folata forte di vento mi colpisce marchiando la pelle del mio torace.
Fa un freddo cane e io istintivamente mi chiudo i lembi della camicia rimasti aperti, per fortuna è abbastanza grande e lunga da riuscire a coprire bene le mie forme.. perché quando cerco di focalizzare la persona nascosta dalle folate di vento.. mi rendo conto che si tratta di te.
“Kou? Che diavolo ci fai qui?” chiedo con aria stupita.
“Sono venuto a cercarti.” Mi rispondi con aria tranquilla, come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
“Cercarmi? A disturbarmi semmai..” dico incrociando le braccia sul petto e osservandoti con aria infuriata. Come riesco a fingere bene il fatto che a me non interessi nulla di te.. peccato che non sia così. I tuoi occhi vagano sul mio volto, scendono sul mio corpo e in quell’istante io avverto una scarica di adrenalina attraversarmi le membra. Perché mi sento così? Perché mi sto eccitando al solo pensiero che tu mi stia osservando così?
“Che diavolo vuoi?” ti chiedo cercando di non fare caso al fatto che il tuo sguardo si sia fermato sui lembi della mia camicia e sulla forma del mio seno.  Queste mie reazioni involontarie mi mandano ai matti. Ti prego smettila.. non fissarmi così.. o mi ucciderai.
“Ma tu ti vesti sempre così quando accogli qualcuno in casa?” mi domandi con aria stupita anche se mi pare di leggere nei tuoi occhi un barlume di eccitazione. Forse sono impazzita.
“In realtà no… non aspettavo nessuno, soprattutto non aspettavo te… e poi io non ti ho affatto invitato ad entrare.” Ti dico cercando di liberarmi di te. La tua presenza m’innervosisce… o almeno vorrei farti credere questo.. ma tu sei testardo come non mai.. o forse hai capito che sto fingendo?
Un brivido di freddo mi raggiunge e istintivamente mi piego su me stessa per evitare di congelarmi. I tuoi occhi mi osservano ancora e alla fine ridendo mi dici “Forse è il caso che tu lo faccia, se non vuoi morire congelata.”
Vorrei ribatterti di andartene via, ma qualcosa mi spinge ad annuire e a farmi da parte, per permetterti di entrare. Tu mi segui e io ti invito ad accomodarti mentre mi dirigo verso la lampada che si trova sul mobile del soggiorno e l’accendo con grande sofferenza da parte dei miei occhi.
“Gradisci qualcosa? Un tè, una tisana?” ti chiedo cercando di non guardarti troppo intensamente negli occhi.
“Quello che bevi tu va benissimo.” Mi rispondi con una calma che mi fa irritare. Perché  sei qui??? Possibile che tu ti stia divertendo a torturarmi?  “Ok allora vado a continuare a prepararla …”
“Vengo con te.” Mi dici alzandoti in piedi e posando il cappotto sulla sedia accanto a te, mi segui senza dire una parola. Sarà difficile non farti capire che sono nervosa e che sei tu a rendermi tale. Cercando di sembrare tranquilla, prendo tutto il necessario ed inizio a preparare una tisana per due… come ai vecchi tempi. Ancora ricordo le volte in cui la preparavamo per me e Michi, poi le tazze da due sono diventate quattro, poi tre e poi una.. è così dura ripensare ai ricordi passati. Istintivamente abbasso lo sguardo, cercando di evitare che i tuoi occhi possano notare le piccole lacrime che minacciano di scendere dai miei.
“Perché sei qui? Non stavi partendo?”
“Si.. stavo per partire…”
“E allora che ci fai qui?”
“Sono venuto a salutarti.”
“Gesto nobile da parte tua, hai pensato che mi stessi  disperando per la tua partenza.” Lo dico con un pizzico di alterazione nella voce e forse tu ne sei già accorto.
“No, avevo solo voglia di salutarti.” Mi dici con aria innocente, ma i tuoi occhi mi dicono che c’è altro.
“Kou.. ti sei forse dimenticato che io ti odio?” nel dire queste parole, io alzo il mio sguardo verso di te, guardandoti con aria di sfida e facendo incrociare i miei occhi grigi con quelli tuoi del colore del mare. Errore grave errore, sento già la mia mente annebbiarsi e il mio corpo vibrare sotto quello sguardo magnetico che hai… mi sto perdendo nei tuoi occhi e non posso più tornare indietro.
“No affatto.. ma il fatto è che io non ti odio, perciò…”
“E questo cosa c’entra? Morivi dalla voglia di salutarmi di persona??? Non potevi mandarmeli a dire da qualcuna delle ragazze??? Da Usagi per esempio?”  il mio tono è acido e sprezzante e quando pronuncio il suo nome, mi viene un groppo alla gola, ma non potevo starmene zitta?
“Perché proprio da lei?” mi chiedi con l’aria di un poliziotto durante un interrogatorio. Cosa diavolo vuoi Kou?
“Mi sembrava che voi due foste in buoni rapporti..buoni? Oh ma che dico! Ottimi rapporti.” Nonostante la mia fatica nel fingere una serenità e una tranquillità apparente, io stessa mi rendo conto che le ultime parole sono state pronunciate con un tono sarcastico quasi accusatorio e mi mordo la lingua per evitare di parlare ancora.
“Oh oh ma che tono acido che hai.. sei per caso gelosa?” Quando mi chiedi questa cosa, istintivamente urto la teiera dell’acqua bollente e provando un leggero dolore lancio un’esclamazione di dolore e poi mi porto alla bocca il dito ustionato. Senza che io me ne renda conto, tu ti alzi dalla sedia e ti avvicini a me e rimanendo a pochi centimetri dal mio viso, mi prendi la mano e ci soffi sopra. Perché mi batte così forte il cuore? Perché questo gesto così semplice e insignificante, fatto da te diventa la cosa più erotica di questo mondo? Mi sento avvampare e tutto perché sei a pochi centimetri da me.. devo essere impazzita.
“G-grazie… aspetta finisco di prepararti la tisana così puoi raggiungere gli altr-“ ma tu mi trattieni per il polso e mi dici “Non scappare..”
“C-Cosa?” la mia voce trema, così come il mio corpo sta vibrando a pochi passi dal tuo. Perché mi fai quest’effetto così indescrivibile?
“Ti ho detto non scappare…”
“Ma io non sto scappando..”
“Invece sì…”
“E da chi?”
“Da me….”
“Smettila con questi giochetti Seiya non è affatto divertente!” ti dico cercando di divincolarmi da te, ma lo spazio è quello che è, senza neanche accorgermene mi hai intrappolato contro il muro della cucina.. e ora sono bloccata sia ai lati che di fronte. Cosa stai facendo? Smettila di torturarmi, sono già a pezzi per conto mio, non c’è bisogno che tu mi dia il colpo di grazia.
Senza che io possa proferire verbo, una delle tue mani si avvicina al mio collo, lo sfiora aprendo i lembi della camicia e scende giù fino a fermarsi sul mio seno sinistro. La tua mano si apre e il tuo palmo me lo schiaccia nel tentativo di toccare il cuore.
“Io non sto affatto giocando…e tu? Perché hai il cuore che batte così forte?” mi sussurri cercando di incrociare i miei occhi. Sento le guance avvampare, il cuore battere sempre più forte e il mio corpo tremare sotto le sensazioni che mi stai facendo provare. Sono prigioniera, di te, del tuo sguardo, del tuo calore, del tuo fascino e forse del tuo amore…sono prigioniera e solo adesso sono riuscita a capirlo. L’aria attorno a noi si fa elettrica, il mio corpo è in fiamme mentre tu mi mandi nella confusione più totale, non credo che riuscirò a resistere ancora per molto.
“Smettila di fingere Haruka.. tu sai la verità, tu sai perfettamente perché sono qui.” Lo dici con tono quasi rabbioso, mentre le tue dita mi stringono a forza il seno tastandone la morbidezza. Non riesco a dirti di no, mentre mi guardi in quel modo, come se avessi fame e io fossi la tua pietanza. Nei tuoi occhi leggo desiderio e lussuria, mentre il tuo bisogno di me si fa impellente e il tuo respiro affannato né è una prova.
“Non sto fingendo..” ansimo quasi istintivamente mentre la tua mano scende giù a sbottonarmi completamente la camicia. Non riesco a muovere nessun  muscolo, sono ipnotizzata dal tuo sguardo e dalla voglia che ho di assaggiare le tue labbra… Perdendo completamente la nozione del tempo, la mia mente vaga  mentre ormai la mia camicia è completamente aperta e io sono lì, nuda, offerta ai tuoi occhi e al tuo volere. Perché diavolo non riesco a resisterti? Perché sono così follemente attratta da te da lasciarti fare di me quello che vuoi? Perché non posso dirti di no? Oppure non voglio?
“Oh invece si..” mi sussurri sulle labbra mentre ti avvicini quel tanto che basta per fare in modo che i nostri corpi si sfiorino. Sono immersa in qualcosa di meraviglioso, non riesco a dirti di no, non riesco a reagire, non mi vergogno nemmeno di farmi vedere nuda da te.. quando ci sei tu, io non riesco a pensare.
Sempre guardandomi con desiderio, ti togli la giacca dello stesso colore delle rose e poi dopo averla fatta volare via assieme alla cravatta, ti sbottoni la camicia verde che stai indossando e io rimango ipnotizzata dai tuoi movimenti, così lenti e delicati da farmi impazzire.  Quella camicia è’ sempre stata la tua preferita e io ogni volta che vedevo quel colore non potevo fare altro che pensare a te.
Ora sei qui davanti a me, con la camicia aperta e con il tuo petto esposto ai miei di occhi e io non posso fare altro che sentire una fitta di desiderio avvolgermi come un tenero abbraccio. “Seiya..” mormoro sentendo il mio corpo infiammarsi e la mia testa annebbiarsi completamente.
“Shh….” Le tue mani mi afferrano per i fianchi e mi fanno avvicinare a te, mentre le tue labbra s’incollano pericolosamente alle mie e mi imprigioni in un contatto elettrico.  Il tuo bacio è dolce delicato, quasi candido.. ma io so chi sei realmente e so che tu sei più passionale di così e so cosa vuoi ora. In pochi attimi, la tua lingua m’invade la bocca conquistando la mia ad ogni passo, istintivamente la mia voce mi fa gemere dentro la tua gola mentre mi stringi ancora di più a te.. sono sul punto di svenire.
“Seiya…” mormoro con timidezza sperando di attirare la tua attenzione, ma tu non mi stai ascoltando. Una volta interrotto il bacio, scendi giù verso la tenera pelle del mio collo e inizi a tastarne l’aroma e il sapore con una grande dolcezza, mentre la tua mano destra mi afferra un seno con forza e io sento tutto il resto svanire attorno a noi.
Ti sento gemere contro il mio collo, mentre io mi arcuo verso di te e inavvertitamente mi struscio contro il tuo bacino, sentendo che sei già eccitato all’inverosimile. La tua bocca raggiunge la pelle del mio petto e inizia ad assaporarmi con voluttà mentre la tua lingua traccia il contorno delicato del mio seno e io non riesco più a capire nulla. Priva d’inibizioni e piena di desiderio per te, ti stringo forte mentre cerco di trovare l’esatto equilibrio per mantenermi in piedi.
“Oh Haruka…” sussurri contro il mio addome richiamandomi indietro, mentre la mia pelle vibra contro il tuo viso.. “Dimmi…” ansimo di nuovo mentre cerco di mantenere costante il mio respiro.
“Sei bellissima…” mi dici raggiungendo di nuovo le mie labbra e donandomi uno dei baci più belli della mia vita. “Voglio stare con te stanotte.. voglio amarti stanotte, anche se è l’ultima.. non potrei resistere senza averti avuta almeno una volta tra le mie braccia.. tu mi vuoi…?”
Senza pensarci due volte mi butto tra le tue braccia assaporando il tuo profumo e stringendomi a te. Mi prendi in braccio e sussurrandomi parole piene d’amore e dolcezza, ti lasci guidare fino alla mia camera e lì mi fai finalmente tua… facendomi toccare il cielo con un dito.
Mi ami come non mi ha mai amato nessuno prima d’ora, ogni tuo movimento è dolce, delicato, gentile, pieno di attenzione di tenerezza. Mi fai volare in alto, in cieli limpidi e pieni di stelle e un attimo prima di raggiungere la meta, ti stringi a me con amore e mi sussurri “Ti amo da morire Haruka…”
Al sentire quelle parole, il mio cuore esplode come non mai e travolta da un’ondata d’emozione e felicità ti rispondo “Ti amo anche io…”
Ora siamo qui, distesi, una tra le braccia dell’altro, il mio volto è appoggiato sul tuo petto mentre cerco di imprimermi nella memoria il ritmo calmo del tuo cuore. Con grande dolcezza e cogliendomi di sorpresa, ti avvicini alle mie labbra e mi baci donandomi tanta tenerezza.. vorrei rimanere così per sempre, ma le prime luci dell’alba e la notte che tramonta ci ricordano della tua imminente partenza, rimandata a causa mia.
Al momento di salutarci, il mio cuore si spezza in mille frammenti e nonostante io faccia una grande fatica per trattenere le lacrime, alla fine quelle traditrici decidono di inumidirmi gli occhi e di rigarmi il volto proprio di fronte a te.
“Non piangere..” mi dici dolcemente, mentre le baci via. “Non devi piangere… “
“Scusa.. ma non ce la faccio a fingere che vada tutto bene…” dico senza riuscire a trattenere il dolore che provo nel cuore. Tu mi guardi con dolcezza e mi stringi forte a te, facendomi aderire al tuo corpo. Io mi abbandono un attimo al tuo abbraccio, ma il dolore arriva forte e profondo a sconvolgermi l’anima e le lacrime ricominciano a scendere sul mio volto, facendomi sentire sempre più triste.
“Non piangere Haruka… ti prometto che saremo di nuovo insieme. Hai la mia parola, io tornerò e lo farò solo per te.” Mi dici con dolcezza e dopo avermi donato il tuo ultimo e appassionato bacio, mi saluti guardandomi negli occhi, senza dire una parola e alla fine voli via, lasciandomi sola con una scia di piccole stelle cadenti e con nel cuore la speranza di rivederti prima o poi.
 
 
 
Fine.
   
 
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