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Autore: Clopina    02/10/2006    3 recensioni
Un episodio dell'adolescenza di Big Red e Little Red.
Un giorno diverso dagli altri. Un ritardo. Una sorpresa...
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Redden Alt Mer, Rue Meridian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A NEW DAY HAS COME
di Clopina



Era sera, il sole era già basso nel cielo e cominciava a scomparire dietro l’infinita distesa dello Spartiacque Azzurro, dipingendolo di rosso.
Rue Meridian percorreva con passo veloce le strade del villaggio, allontanandosi dal campo di volo. Aveva passato la giornata a bordo di una nave volante, la Brinwick, dove lavorava come mozzo, mentre suo fratello Redden Alt Mer era primo ufficiale a bordo di un’altra nave, la Leeveron, e come lei era stato via tutto il giorno.
Se le decisioni spettassero a lei, se ne sarebbe andata già da un bel pezzo da quel posto. Non le piaceva. Si sentiva troppo legata, con una vita troppo statica. Non poteva fare niente che andasse al di là del lavorare sulla nave.
Ma Big Red amava troppo le navi volanti, per rinunciarvi.
Anche lei le amava, naturalmente, come tutti i Corsari, ma per suo fratello erano qualcosa di speciale.
Era ancora giovane, ma già era sulla buona strada per diventare qualcosa di più di un semplice mozzo, come era stato per molti anni. Qualcosa di più di un ufficiale di seconda, o di un primo ufficiale, come era ora.
Gli uomini riconoscevano il suo valore, li sentiva parlare spesso di lui; ammiravano il suo coraggio, la sua esperienza, la sua capacità di apprendere velocemente, ma ammiravano anche qualcos’altro di suo fratello.
La sua fortuna.
Lei non aveva mai pensato che Redden Alt Mer fosse fortunato. In un certo limite sì, naturalmente, ma al livello di tutti gli altri. Quella gente, invece, riteneva che lui avesse una grande influenza sulla fortuna, più di ogni altro.
Avevano cominciato a chiamarlo Big Red, e così era nato anche il suo soprannome, Little Red, in onore di quello del fratello.
Al pari di lui, anche lei sapeva pilotare una nave volante, anche se si riteneva ancora troppo giovane per prenderne il comando.
Ma per Redden Alt Mer era diverso.
Un giorno sarebbe diventato un comandante, e avrebbe guidato le navi volanti attraverso lo Spartiacque Azzurro, magari verso nuove terre, mai state esplorate…
Rue Meridian scosse la testa, con un sorriso divertito, per liberarsi da quei pensieri.
No, era impossibile.
Non che Big Red non avesse la stoffa per diventare comandante. Anzi, lo sarebbe sicuramente diventato, e molto presto. D’altra parte, erano diversi giorni che i suoi movimenti e le sue reazioni a bordo della nave venivano osservati e valutati con attenzione da più occhi.
Riguardo alle terre sconosciute, invece, era più scettica.
Conosceva suo fratello, e sapeva che se in futuro ne avesse avuto l’opportunità si sarebbe gettato nell’avventura senza un attimo di esitazione.
Ma per fortuna ci sarebbe stata lei a farlo ragionare, a fargli da coscienza.
Sempre che non fosse già riuscito a contagiarla con la sua temerarietà. A quel punto, sarebbero stati in due gli scellerati.
Arrivata sulla strada che conduceva agli alloggi che condivideva con il fratello, si fermò e si sedette su una panca, cercando di fare ordine tra i suoi pensieri.
Ora come ora, Redden Alt Mer era così preso dall’idea di un’eventuale promozione che nella sua mente c’era posto solo per quello, ed era così eccitato all’idea da dimenticare qualsiasi altra cosa.
Come alcune giornate diverse dalle altre, giornate speciali.
Come quella.
Come il suo compleanno.
Continuava a ripetersi che Big Red non se ne sarebbe mai dimenticato, che sarebbe arrivato solo un po’ in ritardo, ma sarebbe arrivato.
Dopotutto la giornata non era ancora finita.
Un soffio di vento gelido riportò Little Red alla realtà.
Si era persa nei suoi pensieri a tal punto che non si era accorta che era sceso il buio. La luna era già altra nel cielo, un enorme disco luminoso sospeso nel vuoto. Di tanto in tanto, una nave volante oscurava la sua luce, ma era solo per un attimo. Si chiese se in una di quelle ci fosse suo fratello. Le stelle brillavano sul manto privo di nuvole del cielo come una serie di puntini candidi.
Si guardò intorno, poi, non vedendo nessuno, si alzò, e si stiracchiò. Non c’era traccia di Big Red, così sospirò e si diresse verso i loro alloggi.
La stanchezza della giornata cominciava a farsi sentire; decise così di aspettarlo a letto.
Redden Alt Mer teneva molto a diventare un comandante, e anche lei ci teneva, che lui ci credesse o no.

***

Nonostante tutte le sue promesse di non addormentarsi, alla fine Rue Meridian non era più riuscita a rimanere sveglia per attendere il fratello. Era scivolata nel sonno quasi senza rendersene conto, e le sembrò che fossero passati solo pochi minuti quando una mano la scosse delicatamente per la spalla.
“Ehi, Rue, svegliati! Ti devo parlare!”
Quando aprì gli occhi vide che Big Red era seduto accanto a lei e la guardava, la mano sulla sua spalla, sul viso un’espressione radiosa.
Lei si stiracchiò e si costrinse a liberarsi degli ultimi rimasugli di sonno, poi fissò il fratello. “Scusami, devo essermi addormentata. Volevo aspettarti. Com’è andata al campo di volo?”
“Tutto bene. Poi ti racconto.” rispose Big Red. “Ma prima devo dirti un’altra cosa.”
Lei si alzò, appoggiandosi sul gomito. “Cosa?”
Il ragazzo rise, poi l’abbracciò, un abbraccio veloce. “Buon compleanno, Little Red” le disse, porgendole un piccolo incarto grigio.
“Oh, Big Red!” esclamò lei, prendendo il pacchettino tra le mani. “Non dovevi!”
“Mi sembra il minimo che potessi fare per la mia sorellina!” rispose lui, con un sorriso ironico, ma gentile e sincero.
Lei rise e aprì il pacco, strappando la carta, e lasciò cadere il contenuto sul suo palmo aperto. All’esigua luce della lampada, vide che era una collana d’argento con un ciondolo che aveva incastonata una piccola pietra azzurra. La sollevò, per guardarla meglio, e gli occhi le si illuminarono. “Oh, fratello grande, è bellissima!” Se la provò attorno al collo. “Grazie!” esclamò, chinandosi sul giovane e stampandogli un bacio sulla guancia.
“Mi fa piacere vederti così felice” disse Redden Alt Mer, con un grande sorriso. Lei ricambiò il sorriso, continuando a provarsi la collana.
“Ti porterà fortuna” continuò lui, prendendo delicatamente la catenina dalle sue mani e infilandogliela attorno al collo. “Forse ne avrai bisogno un giorno.”
Little Red rise. “Mi porterà fortuna di certo, se è un tuo regalo. Ho sentito dire che sei l’uomo più fortunato di tutte le Quattro Terre.”
Il fratello inclinò la testa di lato, leggermente perplesso, ma senza perdere il sorriso, e alcune ciocche dei lunghi capelli rossi gli caddero sul viso. “Così dicono.”
“Potrebbe essere la verità” rispose lei, continuando a sorridere, spostandogli una ciocca da davanti gli occhi. “Chi può saperlo?”
Redden Alt Mer scosse la testa. “Non mi sento così fortunato.”
“Questo non vuol dire che non lo sei” insistette lei.
Lui rise. “Riuscirò mai a farti cambiare idea su qualcosa, Little Red?”
Rue gli restituì il sorriso. “Non credo, fratellone.”
Per qualche istante scese il silenzio, mentre Little Red si sistemava meglio la collana attorno al collo e studiava il ciondolo con interesse.
“Pensavi che me ne fossi dimenticato, vero?” disse Big Red all’improvviso, sorridendo imbarazzato, interrompendo il momentaneo silenzio. “Del tuo compleanno, intendo.”
Rue lo guardò e arrossì lievemente. “Io… forse un po’ all’inizio, ma poi mi sono detta che non lo avresti fatto.”
Il fratello annuì. “Mi dispiace di aver fatto tardi, davvero. Ma sono stato trattenuto al campo di volo.” Il sorriso gli ricomparve sul volto, più grande di prima, e quando riprese a parlare il suo tono era eccitato. “Ce l’ho fatta, Rue. Sono stato promosso! Sono diventato un comandante a tutti gli effetti! Me lo ha detto il mio vecchio comandante!”
“Oh, fratellone, è fantastico!” esclamò subito Rue, raggiante. Gli prese le mani tra le sue. “Potrai allontanarti da questo posto! Avrai una nave tutta tua?”
Redden Alt Mer annuì, con gli occhi che brillavano. “Sì, ma non è tutto. Prima non mi hai fatto finire. Sono diventato comandante, ed avrò una nave mia, è vero, ma c’è ancora qualcosa che mi manca.” Sorrise divertito di fronte all’espressione confusa della sorella. “Un ufficiale in seconda.” Gli strinse le mani. “Vorresti diventarlo?”
Lei lo fissò a occhi sgranati, sorpresa. “Io?! Io il tuo ufficiale in seconda?”
“Perché, non vuoi?” le chiese il ragazzo, spiazzato.
Little Red continuò a fissarlo senza dire niente, poi lo abbracciò, stringendolo forte. “Oh, Big Red! Che domande mi fai? Certo che lo voglio! Ma non so se sono all’altezza per un compito simile…”
Il fratello si riscosse e l’abbracciò a sua volta, ridendo. “Che domande mi fai tu, Little Red! Come puoi pensare una cosa del genere? Tu sei perfettamente in grado di svolgere un compito simile!” Si staccò dall’abbraccio e la guardò negli occhi. “Ti ho visto sulle navi volanti, e so che sei brava quanto me. E comunque, se accetti, verrai subito messa alla prova. Ho intenzione di partire il più presto possibile.” Si strinse nelle spalle. “Non appena mi affideranno una nave. Non voglio rimanere qui.”
“Neanch’io” disse subito Rue, con un gran sorriso.
Andarsene via da lì era il suo desiderio da molto tempo, anche se non ne aveva mai parlato con il fratello. Ma ora era lui a proporlo, e lei non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione che le si era presentata.
“Sai già quale nave potrebbero darti?” gli chiese dopo alcuni istanti.
Il sorriso di Big Red si allargò. “Penso di sì. Ho sentito parlare il mio vecchio comandante, e credo che voglia affidarmi la Big Black River. È un’ottima nave. Ci ho lavorato per un periodo, e te lo posso assicurare.”
La ragazza rise. “Non ce n’è bisogno, Red. Credo alle tue parole.”
Il fratello la guardò sorridendo e non disse niente.
Rue Meridian sospirò. “Oh, Big Red, questo è il più bel regalo che potessi farmi… Tutto questo!” Esitò un attimo, poi continuò: “Sai, è che… da un po’ di tempo desideravo partire. Non che stia male qui, però…”
“Però ti senti troppo legata, con una vita troppo monotona” concluse il fratello per lei. “Non è vero?”
Lei annuì.
“Perché non me lo hai mai detto, se volevi andartene?” le chiese lui dopo alcuni istanti di silenzio.
Lei esitò prima di rispondere. “Non volevo che ti sentissi costretto ad andare via per causa mia. Non quando eri così vicino dal realizzare il tuo sogno.”
Il fratello la fissò a lungo senza dire niente. “Ora l’ho fatto.” rispose infine, con una strana luce negli occhi.
Little Red si limitò ad annuire, sorridendo, poi sbadigliò.
“Forse è meglio dormire qualche ora, prima di domani” disse Big Red, con una strizzata d’occhio.
Lei annuì di nuovo, poi si infilò sotto le coperte, mentre il fratello le sistemava, coprendola meglio. “Ti voglio bene.”
“Anch’io, sorellina” le sussurrò Big Red, chinandosi su di lei e stampandole un soffice bacio sulla fronte. “Buonanotte.”
“’notte” rispose Rue, mentre si lasciava andare al sonno. Il fratello sorrise un’altra volta, alzandosi.
Con un’ultima occhiata alle navi volanti, le loro sagome perfettamente visibili alla luce della luna, si infilò nel letto, con la convinzione che il domani sarebbe stato un giorno diverso da quelli precedenti. Un giorno migliore.
Un nuovo giorno.



A/N: Ehm… Inizio col dire che questa fanfic doveva essere pubblicata inizialmente in occasione del mio compleanno, alias il 2 settembre, ma che per ragioni di tempo – e in seguito la riapertura della scuola - ho potuto pubblicare solo oggi.
L’idea di scriverla mi è venuta all’improvviso, mentre pensavo a qualcosa di totalmente diverso… Le uniche cose che sono rimaste dell’idea originale sono il fandom, la saga di Shannara, e il personaggio di Redden Alt Mer.
Eh sì, dopo Quentin, avevo bisogno di scrivere una fic pure su di lui. XD
Ho deciso di ambientarla prima della trilogia del “Viaggio della Jerle Shannara” perché volevo scrivere qualcosa sull’adolescenza di Big Red, e così è entrata in gioco anche Little Red, che nell’idea iniziale non era presente. ^^
Riguardo alle età dei due fratelli… in questa mia storia, Big Red avrebbe circa venti anni, l'età in cui Terry ci dice che è diventato capitano, e di conseguenza Little Red dovrebbe averne sedici.
Naturalmente, personaggi, luoghi ed ambientazioni sono di proprietà di Terry Brooks. Io non li utilizzo a scopo di lucro, ma solo per divertimento.
Un grazie enorme a Zia Esmy, che mi ha fatto da beta-reader, e mi ha sopportato anche per questa fanfiction. Oltre a questo, sua l’idea del nome della “Leeveron” e della “Brinwick”.
Grazie per aver letto, se siete arrivati fin qui, e un grazie ancora più grande se deciderete di lasciarmi un commento, per farmi sapere se vi è piaciuta! =)
  
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