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Autore: Margaret Moonstone    28/02/2012    3 recensioni
"Clarisse poteva..."
"Io non sono Clarisse Granville!"
Ho immaginato come debba essersi sentito Ashton dopo che Eloise, senza volerlo, lo ferisce con questa frase. E se il suo rimorso e la sua compassione si trasformassero in qualcosa di più?
(Tranquillo Axel, rimetti a posto la spada, Eloise -chissà come fa?!- non ti tradirebbe mai con..ahh*sguardo sognante e bava che cola* Ashton Blackmore!)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Violet tears…
 
E’ stato solo per un attimo, Amore mio
Un insignificante attimo
Il mio cuore fragile e bugiardo
Non ha battuto per te
E’annegato per un attimo
Solo per un attimo, Amore mio
Ha ceduto
Ha voluto immergersi per un attimo
Solo per un attimo
In acque limpide che lo hanno avvolto
Trasportato
Dissetato
Annegava e non pensava ad altro
Finché esse, consapevoli, lo hanno trasportato
Stanco e confuso
Sull’isola della perfida realtà
E dei sentimenti
E consapevoli gli hanno detto addio
E lui dopo quell’attimo
E’ stato solamente un attimo, Amore mio
Si è svegliato
Ed è finita la magia
Di quel veleno che consola
Dell’illusione
Di occhi viola
Pieni di ombre
Pieni di lacrime.
 
-“Clarisse poteva…”
-“Io non sono Clarisse Granville!”
 
Eloise gli voltò le spalle, solo in quel momento consapevole di ciò che le era uscito di bocca.
Un dolore fortissimo la colpì improvviso, ovunque.
Si voltò, ma era troppo tardi.
 
Non aveva mai visto un redivivo piangere. Nemmeno Christabel. Mai, non sapeva nemmeno se fosse possibile.
Ashton Blackmore non poteva piangere.
Che ne sapeva lei dei sentimenti di un vampiro? Come poteva capire, anche solo immaginare, quanto dolore nascondessero quegli occhi sempre impassibili, cosa significasse la nostalgia per qualcuno che vedeva le vite degli altri fiorire e man mano appassire fino a spegnersi lasciandolo nuovamente solo? Anche se lo desiderava, non avrebbe mai capito davvero cosa fosse la vita per chi ha di fronte l’eternità, ma in fondo, non vive.
 
Aveva visto il viola di quegli occhi rischiararsi di una luce improvvisa, mentre pronunciava quel nome. Clarisse.
Per un attimo le era sembrato di scorgere un sorriso autentico sul volto dell’antico vampiro, come se per una volta scavare nei ricordi gli avesse procurato gioia.
E lei aveva rovinato tutto.
Come al solito, aveva pensato solo a se stessa.
Ma chi era lei? Vite intere di persone erano trascorse inesorabilmente davanti agli occhi del redivivo, per poi interrompersi e volare via, per non tornare più. E così sarebbe stata anche la sua, una ragazzina umana, come tante altre, l’avrebbe ricordata solo per la sofferenza che gli aveva inflitto.
No, non l’avrebbe mai permesso.
 
Gli si avvicinò piano, senza smettere di fissare quegli occhi lucidi, puntati verso il basso.
Le lacrime scorrevano.
Gocce di rugiada scintillavano su petali di viole.
 
Erano vicinissimi. Ashton sollevò lo sguardo, un misto tra angoscia e…commozione?
Gli occhi neri di lei si inumidirono, parlavano ai suoi sussurrando, o gridando “Mi dispiace”.
E il sorriso sul volto del vampiro li calmarono. “Lo so”.
 
E fu allora che Eloise pensò che avrebbe abbandonato tutto, avrebbe fatto qualsiasi cosa, per quel sorriso.
Per quegli occhi.
 
Lo fissava tremante con quella che non era più amicizia, o tenerezza, o compassione.
Il suo cuore stava lentamente annegando in quelle pozze meravigliose, e prese a battere più forte.
E lui lo sentì.
 
E con tutto l’affetto che provava per lei, con la tenerezza che avrebbe sempre avuto nei confronti della sua piccola, ingenua ragazzina umana, tolse lo sguardo da lei e la abbracciò forte, come un amico, un padre.
 
E così la magia finì, la magia che era durata per un istante, solo per quell’istante.
Volò via, il sentimento la fece evaporare, come fa il sole con le gocce di rugiada su petali di viole.
 
 
Non fate domande. Non lo so! Non so cosa significhi esattamente, ma questo libro mi piace troppo, e Ashton, be’… ci siamo capiti! E così ho voluto sperimentare, far provare sentimenti nuovi a lui e soprattutto a Eloise, e per una volta farla cedere al fascino del vampiro (eddai, mi sono innamorata io e lei no che gli è tutto il tempo appiccicata??!).
Scherzi a parte, so perfettamente che Eloise non può amare nessuno se non Axel, cosa che ho appurato maggiormente con L’Ordine della Chiave, infatti mi sono fermata lì. E poi mi sono giustificata per il terribile sacrilegio scrivendo la parte iniziale, che è ovviamente rivolta al caro vecchio Vandemberg…
Be’, che dire…RECENSITE!!!!!! (e già che ci sono… date un’occhiata alla mia long-fic se vi va, che ha tanto bisogno di recensioni!!)
BaciJJ
*..Lady Black Rose..*
 
  
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