Autore: Violet Acquarius
Titolo: Un posto anche per me
Personaggio scelto: Lee Jordan
Rating: Verde
Promt: Neve
Genere: Sentimentale, malinconico(leggermente fluff)
Avvertimenti: Drabble, raccolta di drabble( 5)
Introduzione: Alzò lo sguardo, ma lei era già lontana, i capelli neri liberi nel vento.
Peccato.
Nota: oh cielo trattare Lee Jordan non è stato facile, dato che non avevo voglia di intrigarci il Quidditch. Di lui appunto non si sa nulla, perciò ho sfogliato l'elenco degli studenti di Hogwarts  e ho trovato tale Morag McDougal, ragazza coetanea di Harry appartenente alla nobile Casata dei Corvonero. A malapena citata lol
Nel mio immaginario, Morag è una ragazza molto timida e insicura, parla poco, ma è molto sensibile e dolce. Anche scaltra, ma da queste drabble non traspare la qualità se non, forse, nella terza: quando Lee le chiederà se va al Ballo con qualcuno e lei dice no, si intuisce che il no non è riferito alla persona. Lui fraintende perciò ci resta male.
Non dico altro se non che spero che piaccia o.o
Ringrazio saramichy per avermi ispirato riportandomi le parole di questa canzone di Tiziano Ferro che hanno dato inizio a tutto^^
Ho incontrato il tuo sorriso dolce
con questa neve bianca adesso mi sconvolge.
Queste cinque drabble faranno(forse) parte della mia raccolta sulla neve "Witches and Wizards", ma probabilmente la posterò anche a parte. Vedrò xDDDD
Non c'è una cronologia precisa: si intende che siamo al sesto anno di Lee e al quarto di Morag, ma la prima può anche essere intesa sia in quell'anno che in alcuni precedenti^^

Questa raccolta partecipa a ben tre contest. Il primo è " Everybody needs somebody" di Charlotte McGonagall e l'altro è  "Personaggi minori, dove trovarli" di TheGhostOfYou e Alla Testa di Porco di Ferao_ . Tutti in attesa di giudizio.

Un posto anche per me

Ecco, ti è caduto!
Il ragazzo le porse il libro che le era scivolato dalle mani e lei arrossì, mentre lo ringraziava, balbettando parole confuse.
Sentiva le risatine dei gemelli, ma sembravano provenire da un altro mondo: era ancora perso nel ricordo degli occhi azzurri di quella ragazza che correva via, lasciando le impronte sulla neve.
Carina, vero? Ma non è un po' piccina, Lee?
Il ragazzo scrollò la testa e sorrise perchè la neve che si era posata sui suoi rasta era finita in faccia a Fred: una piccola vendetta.
Alzò lo sguardo, ma lei era già lontana, i capelli neri liberi nel vento.
Peccato.




Aveva dimenticato la sciarpa nel dormitorio, ma guardando quel pupazzo, si disse che non era importante.
È bellissimo.
Lo disse sinceramente, ma era il solo a sapere che il complimento era tutto per lei: la ragazza sorrise senza dire nulla. Lee non ci badò più di tanto, sapeva che era solo molto timida.
Aveva trascorso ore in biblioteca per osservarla da lontano, sopportando gli scherzi dei due gemelli, nella vana speranza di riuscire a parlarle.
Io sono Lee.
Quanta fatica per presentarsi! Si tolse la neve dai capelli, infastidito : di sicuro lei conosceva già il suo nome, seguiva sempre la cronaca delle partite.
E io Morag.
Finalmente gli aveva parlato!




La panchina era coperta dalla neve, ma lui si sedette ugualmente. Il Ballo del Ceppo era imminente e lui non aveva ancora una dama.
Perfino Ron Weasley l'aveva: perchè allora lui non era riuscito ad avvicinare Morag per porle la fatidica domanda?
Ciao.
Il ragazzo si voltò e la vide: incredibile come fosse comparsa proprio in quel momento, neanche l'avesse chiamata.
Aveva dimenticato di nuovo la sciarpa, ma non sentiva più la neve: lei gli aveva parlato e sorrideva. Era proprio bella e quando vide che si allontanava, si alzò in piedi e agì d'impulso.
Vaialballoconqualcuno?
Ma perchè doveva urlare a quel modo?




Non era proprio riuscito a godersi la serata ed era uscito, del tutto incurante della neve che scendeva copiosa.
Quel no gli bruciava più di ogni altra cosa: i gemelli non l'avevano deriso - non in sua presenza, almeno - ma non aveva voluto neppure la loro compagnia.
Si accorse che qualcuno l'aveva raggiunto, ma si irrigidì nel notare che si trattava di Morag: non era vestita a festa ed era sola, come lui.
Avrebbe voluto chiederle perchè non era al Ballo, invece alzò gli occhi, rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo: nevicava ancora, ma si sentiva curiosamente estraneo alla realtà.
Buon Natale.
Si toccò la guancia col dito, incredulo: era accaduto davvero?




Lee sapeva che tutto sarebbe stato molto più semplice se non si fosse lasciato trascinare dall'ansia: cosa gli sarebbe costato farle la domanda giusta?
Il pupazzo di neve li guardava, avvolto nei colori di Grifondoro e Corvonero.
Si era mai visto un pupazzo con due sciarpe?
Ci rappresenta.
Le strinse la mano dopo aver sentito quelle parole: la neve non si era ancora sciolta, esattamente come ciò che li legava. Sentì le dita di Morag stringersi più convulsamente alle sue, la testa posata sulla sua spalla e ancora il dolce sapore di quel bacio sulle labbra.
La neve non si sarebbe mai sciolta, ne era certo.




Nota autore: Io ci ho provato. Ho in mente una long su questo pairing perchè purtroppo lo amo già alla follia >_______< e poi come si fa a non amare Lee? Decisamente impossibile u.u
Beh spero in qualche commento(positivo magari, ma accetto anche le critiche costruttive^^) e vi saluto: vi invito, se vi va, a leggere la mia long che partecipa a un altro concorso di Charlotte, ovvero "Chi ha paura delle Mary Sue?".
Profumo di tenebra
Un saluto a tutti e grazie a chi si fermerà a leggere e anche a commentare questa mia cosa:=) un bacione!