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Autore: Hasumi    03/10/2006    1 recensioni
“che cos’e?”
<< un giglio, so che ti piacciono.>>
“dove vai?”
<< via, qui non c’e nulla da fare per me.>>
disse, tranquilla.
“no! Aspetta!”
Ma era gia sparita.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nuova pagina 1 Titolo:Cyber Dream
Paring:
Serie: yu-gi-oh!
Rating: SetoXCyber (o mammamia…scelgo certe coppiucce..ù__ù)
Capitolo: Proloque -God Morning-
Note: in questo capitolo ci sono anch’io.....ù___ù anche perché volevo essere io a dare una certa notizia! Poi però sparisco misteriosamente…si scopre cosa mi è successo a fine Fic..ù___ù


§proloque§
*+*God Morning*+*


Aprì gli occhi.
La vista gli sfarfallò per via della luce troppo intensa.
Sbatté di nuovo le palpebre, aspettando che la vita andasse a fuoco.
Forse era meglio che continuava a tenere gli occhi chiusi.
La camera era bianca.
Atona.
Solo il “BIP” continuo di un macchinario accanto a lui e il suono dei passi al di fuori davano l’idea di essere in mezzo a gente comune.
Altrimenti avrebbe giurato che era morto.
<< Buon Giorno>>
Una ragazza accanto a lui.
Portava una camicia bianca dai ricami dorati, pantaloni dello stesso colore, con dei ricami argento sull’orlo.
Gli occhi verde bottiglia occupavano metà della faccia per quanto erano grandi.
E anche tristi.
Gli sorrise, scoprendo gli incisivi e la gengiva superiore.
“ veramente, sono le nove di sera”
disse, guardando l’orologio dietro la sua testa.
<< piccolezze, tu vorresti fosse giorno?>>
l’idea del sole che batteva sull’asfalto, accarezzando la pelle e le nuvole che qua e la punteggiavano il cielo lo fece sorridere.
“Si”
<< e allora nella tua testa sarà giorno.>>
disse lei con un sorriso.
“chi sei?”
<< oh, anche il mio nome è una piccolezza, sarebbe importante sapere il tuo>>
“ Seto Kaiba”
<< bene, Seto, cos’e l’ultima cosa he ricordi?>>
“ non……non lo so”
<< non ricordi niente?>>
“ niente.”
La ragazza gli sorrise e prese un fiore tra le mani.
Un Narciso.
“ u? che vuoi fare?”
<< amavi te stesso più di qualsiasi altra cosa Narciso..>>
il fiore era ancora fresco.
<< hai lasciato che Eco si consumasse per te….Di lei è rimasto solo il ricordo della voce…>>
il gambo cominciava ad ingrigire
<< e ti sei innamorato del tuo riflesso…lasciandoti morire li…>>
il fiore appassì tra le mani.
Seto sgranò gli occhi e cerco di alzare il braccio.
Una flebo era infilata nella vena.
“ ma che caz…..”
<< mio Narciso….sei a tanto così dalla morte sai?>>
disse la ragazza, il pollice e l’indice quasi si sfioravano.
<< lo sai? Stanno per venire i medici…ti istalleranno degli organi meccanici…>>
“ no…”
<< in modo che tu possa vivere….Potrai essere come quel Cyborg che tanto hai disprezzato..>>
“ no..”
<< perché? Sei quasi morto Seto.>>
sorrise in modo dolce.
<< e io posso solo sentire i tuoi pensieri, tu non stai parlando Seto.>>
“ NO! NON E VERO!”
<< tu dici? Di la verità…l’ultima cosa che ricordi è…..>>


“CRISTO! MA VOLETE STARE ZITTI DUE FOTTUTI MINUTI?!”
il ragazzo urlò contro i suoi programmatori.
Prima di uscire, rimuginando minacce e bestemmie.
Naturalmente, subito dopo la sua uscita di scena si alzarono mormorii e commenti.
Nessuno era a favore del ragazzo.
DRIIIN DRIIN
“ CHI CAZZO E?!”
“ scusa se ti disturbo Kaiba-Kun”
“ yami? O uno dei suoi amici deficienti?”
“ Yami”
“ che voi?”
“ oggi sei libero? Se non mi sbaglio è il tuo compleanno e io…”
“ ho da fare Yami.”
“ che?! Ma..anche al tuo compleanno?”
“ si, anche al mio compleanno, scusa ma devo andare.”
“ ma Kaiba…..”
“ CIAO”
Tu Tu Tu Tu Tu…..
Chiuse il telefono prima che Yami potesse ribattere.
Il suo compleanno, se l’era scordato.
Wow…era troppo occupato in quel periodo.
Sospirò, tirando a se il computer portatile.
Cominciò a battere velocemente sui tasti.
E si fece piano, piano notte.
E anche l’ora di uscire.
Mise il Notebook in una borsa apposita e si appresto ad uscire.
Sentiva i rumori tipici della città mentre scendeva le scale.
Musica a tutto volume che usciva dalle auto che passavano.
Auto che passavano.
Sbadigliò, tutto d’un tratto si rese conto di avere un gran sonno.
Si mise in macchina, dalla parte del guidatore.
L’autista era in malattia da due giorni.
Si mise a pigiare sull’acceleratore, così da partire.
Era a metà strada.
La vista sfuocata
“ che cazzo….e ora che ho?”
una luce.
Velocissima come impazzita.
Verso di lui.
Una virata, fatta a cercare di evitare l’impatto.
Inutile.
Tanto valeva che stava dov’era, visto il risultato….
Mezza macchina distrutta.
Lui, quasi morto.


<< allora? sei felice mio Narciso?>>
Disse, mettendogli tra le mani un fiore.
“che cos’e?”
<< un giglio, so che ti piacciono.>>
“dove vai?”
<< via, qui non c’e nulla da fare per me.>>
disse, tranquilla.
“no! Aspetta!”
Ma era gia sparita.
E il buio tornò nei suoi occhi che, lo capiva solo ora, non si erano mai aperti.
 


  
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