Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che distruggono il nostro equilibrio, ci tolgono la terra da sotto i piedi, e ribaltano tutto ciò in cui crediamo.

Vegeta l’aveva capito, mentre guardava in faccia il suo avversario, con il vento che gli sferzava i capelli, la rabbia nel petto, consapevole che non sarebbe stato una battaglia facile, e ancor più consapevole che aveva trovato qualcuno più forte di lui.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che facendo qualcosa di estremamente buono, senza apparente motivo, ci destabilizzano, smuovendo le nostre fondamenta, e questo ci spaventa, il cambiamento fa paura, e ci porta ad odiare.

Vegeta l’aveva capito, mentre era pronto ad accogliere la morte, umiliato per la sconfitta, e attendeva il colpo finale, quando il suo avversario intimò l’alleato di frenare il colpo. Non l’avrebbe mai perdonato.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che per quanto si possano odiare, se  diventano la tua ultima speranza, ti affidi completamente a loro, cercando di ignorare il motivo, ma alla fine lo sai bene.

Vegeta l’aveva capito, mentre lacrime calde solcavano il suo volto a tradimento e bagnavano la terra di quel pianeta straniero, e racimolava le ultime forze per chiedere vendetta, sua e della loro specie.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che ti ossessionano, che ti stimolano ad andare avanti, che ti migliorano, senza aver detto una parola.

Vegeta l’aveva capito, cadendo per l’ennesima volta, distrutto, comprendendo che non sarebbe mai stato forte come lui, e concentrato sul suo volto, non si era reso conto della forza che aumentava e della chioma dorata.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che ti rendi conto esserti mancate profondamente, di esserti sentito incompleto senza di loro, finchè non le vedi.

Vegeta l’aveva capito, mentre Kakaroth usciva da quella navicella, lo sguardo smarrito, che diventava sicuro quando incrociò il proprio. Lo distolse immediatamente.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che consideriamo il nostro punto fermo, la nostra famiglia, la nostra casa, e che il solo pensiero di perderle ci turba profondamente.

Vegeta l’aveva capito, guardando il vuoto di quel paesaggio desolato, rifiutando di allenarsi, e concentrando stoicamente i propri pensieri sui cyborg, che non gli importavano più di tanto, mentre una  parte sempre più crescente di sé controllava costantemente che quell’energia non si fosse spenta per colpa di quella stupida malattia. Doveva essere lui a distruggerlo, si ripeteva.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che ci ostiniamo a odiare per abitudine, ma per cui proviamo un profondo affetto, e per cui daremmo la vita.

Vegeta l’aveva capito, mentre lo stordiva, per proteggerlo. Per cercare di rimediare a tutto quello che aveva fatto, agli errori commessi per puro egoismo, andando incontro a morte certa. Lo faceva solo per lui, in fin dei conti.

Ci sono delle persone, nella vita di ognuno di noi, che ti completano, che sono la faccia opposta della medaglia, che magari non sopporti, ma non ti chiedi nemmeno perché non hai già smesso di stare con loro.

Vegeta l’aveva capito, mentre all’ennesima cena di quella bizzarra famiglia allargata, all’ennesima stupidaggine, gli tirava l’ennesimo pugno, e gridava l’ennesimo “Ti ucciderò, infimo reietto di terza classe” e tratteneva l’ennesimo sorriso sincero.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che ti accorgi essere tutto per te solo alla fine. Che ti rendi conto essere il tuo migliore amico, il tuo fratello, l’unica persona per cui moriresti, troppo tardi. L’unica con cui combattere, l’unica per cui uccidere. L’unica che possa mai cambiarti, l’unica che possa farti ragionare. L’unica che ami con tutto te stesso, l’unica che vorresti baciare, toccare, e vedere al tuo capezzale nei tuoi ultimi momenti. Ma non puoi più tornare indietro.

E Vegeta l’aveva capito, mentre guardava il cielo, con il drago che spariva all’orizzonte, insieme a quell’amore che non aveva mai compreso davvero, né dichiarato, ma che sapeva provare con tutto se stesso. Ormai era tardi. Tardi per qualsiasi cosa, per un ultimo bacio, per capire davvero quei sentimenti, tardi per loro. Si asciugò senza alcuna delicatezza una lacrima silenziosa, che aveva osato solcargli la guancia.

Ci sono persone, nella vita di ognuno di noi, che siamo destinati a incontrare, e che rincontreremo per sempre, per dire quel “Ti amo” all’infinito, e rendere finalmente completi i nostri giorni.

“Vegeta?” chiese, titubante. “Che cosa vuoi?” domandò spazientito. “Ti amo” gli disse, sorridendogli e abbracciandolo. Vegeta rimase in silenzio. Non sapeva come rispondere. “Tsk…” disse semplicemente dopo un po’, accoccolandosi di più in quell’abbraccio, e facendo allargare di più il sorriso di Goku, che gli baciò la testa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


IL MIO ANGOLINO

Salve a tutti! *fa un timido salutino con la mano* ehm… non so che dire *dondola sul posto, intimorita* mi è venuta, ecco! Stavo facendo geografia e mi è venuta in mente questa schifezza  cosa  tremendo pasticcio … ehm storia (?)
Non so neanche io che cos’è. Ditemelo un po’ voi. Sono dei pensierini di Vegeta, ognuno in un vario momento abbastanza importante credo . Per esempio il primo è durante la lotta contro Goku, la seconda su alla fine della battaglia, quando Goku chiede a Crilin di risparmiarlo,  la terza  su Namecc… e così via, in ordine cronologico, credo siano abbastanza chiare. L’ultima è ambientata in un periodo indefinito, quel “Ti amo” che Vegeta non è mai riuscito a dire. Io li vedo un po’ così. Spero di non aver combinato davvero qualcosa di immondo. Dovevo  pubblicarla, ditemi le vostre impressioni, commenti e critiche. Non vi preoccupate, per chi sta seguendo Destiny, domani la pubblicazione è sicura. Bene…  Non tiratemi i pomodori!

Bacioni

ShadowMoonLady