28/02/2012
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16 agosto
I can get it right since it met you,
will ever loneliness be over?
- Muse, Map of the Problematique.
Il sole che illumina, il sole che scalda, quel sole si è fermato qui.
Luna è intenta ad osservare un filo d’erba attraverso uno delle sue paia di Occhiali Microvedenti, alla ricerca di uno Nnade, che sostiene imperterrita si annidi negli ambienti verdi ed umidi. In effetti, l’umidità qui c’è – testimone il mio impermeabile verde pistacchio, e devo ringraziare Luna se ne ho uno, nonostante la tinta – e la natura non manca.
Io fino a pochi momenti fa stavo cercando di rendere proficuo il mio tempo studiando uno splendido – almeno, così dovrei dire, è oggettivamente così noioso – esemplare di Vermicolo. Avevo immaginato la mia vita da naturalista in modo certamente diverso. Dopotutto, credevo che unicorni o ippogrifi fossero specie di gran lunga più diffuse, nel territorio adatto.
Catalogavo ogni particolare, con la massima serietà. Poi Luna ha rapito il mio sguardo.
Ed è da quando l’ho conosciuta che non riesco a concentrarmi in modo serio sul mio lavoro.
Il sole che illumina, il sole che scalda, quel sole ha rovinato ogni mio progetto di una brillante carriera da naturalista professionale, e morirei piuttosto che impedire che tutto ciò continui ad accadere, giorno dopo giorno.
Mi sento vivo, finalmente.
Non riesco a tornare sui miei appunti. Il vermicolo si dimena nella ciotola che gli ho riservato. La sua specie prospera se lasciata a se stessa, noi umani invece non possiamo fare a meno degli altri. Di qualcuno che ci incanali in una direzione precisa.
Provo di nuovo a concentrarmi. Mi ricorda tutti quei giorni ad Hogwarts, quando ero solo un ragazzino intento a studiare sui libri Cura delle Creature Magiche, e Cura delle Creature Magiche, e ancora Cura delle Creature Magiche. Da autodidatta, perlopiù – il professor Hagrid era simpatico, ma il suo insegnamento non era esattamente il massimo.
Quando si è il nipote di Newton Scamandro, peraltro primogenito e prediletto – prima di diventare la pecora nera di famiglia e litigare con la propria madre per poi fuggire di casa e tornare dalle speranze altrui con la coda fra le gambe, intendo – non esistono molte scelte.
Poi un raggio di sole colpiva le pagine, e quanto volevo era lasciare tutto e correre a giocare a Quidditch, se solo mi fosse mai stata regalata una scopa, o anche semplicemente correre e camminare e correre di nuovo nel parco del Castello, e non essere più solo un semplice Corvonero in possesso dell’unica abilità di studiare a ritmi folli senza alcun misero risultato.
Il sole che illumina, il sole che scalda, quel sole prova tutti i giorni a distrarmi dall’obbiettivo della mia vita.
Razionalità, Rolf, mi dico, razionalità. Ma Luna è diversa, Luna è libera e nessuno la costringe a fare quello che non vuole. Luna è il sole e il cielo azzurro e quest’erba così verde e umida e il mio impermeabile verde pistacchio che mi fa tornare in mente quanto sia bella la pioggerellina sottile d’estate. Luna è arrivata in un giorno di primavera, ha sconvolto la mia vita e tutti i miei pensieri ed ora, in un giorno d’estate, Luna mi ha reso libero.
Luna è splendida.
Luna è splendida e vorrei che lo sapesse. Luna ha labbra sottili e cammina a piedi nudi nel terriccio bagnato perché ha dimenticato di mettere le scarpe. Vorrei dirle che sono pronto ad andarle a prendere al suo posto oggi come ogni giorno della mia vita.
Il sole che illumina, il sole che scalda, quel sole si è fermato qui.