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Autore: BurningIce    29/02/2012    8 recensioni
James Sirius Potter e Ophelia Rosier sono stati nemici per sei lunghi anni: mai un giorno senza insulti o litigi. Ma cosa succederebbe se uscissero insieme, il giorno di San Valentino?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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San Valentino - Un appuntamento fuori dal comune



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<< Aspettami, Potter! >> Ophelia Rosier urlava disperata lungo il pendio roccioso che stavano percorrendo. Di solito gli appuntamenti si svolgevano in un bel locale caldo, ma James Potter aveva deciso di rompere con la tradizione. “Vedrai, ti piacerà!” aveva detto. E camminare per mezz’ora col rischio di strapparsi il cappotto nuovo non era esattamente piacevole, per Lia.
<< Potter! >> Ripetè, sempre più isterica. << Potter! Aspettami, James! >>
Il ragazzo, che aveva ottenuto il suo scopo – farla supplicare chiamandolo anche per nome, fece dietrofront e, con grande sorpresa della Serpeverde, la prese in braccio.
James, invece, non fu per niente sorpreso quando Ophelia cominciò a sbraitare, minacciandolo di avvertire la McGrannitt, l’intero corpo docenti e – perché no? – anche il Ministro della Magia della loro piccola gita fuori programma. La lasciò sfogare per qualche minuto, con grande risentimento dei suoi poveri timpani, poi le indicò un punto a qualche metro da loro.
<< Siamo quasi arrivati >> Disse, esasperato. Come faceva quella Rosier ad essere così dannatamente irritante e così bella al tempo stesso?
Ophelia smise di lamentarsi, ma non si astenne dal lanciargli un paio di occhiate assassine.
James non riusciva ancora a capire come avesse fatto a prendersi una cotta proprio per la Rosier.
<< Mi hai portato in una grotta? >> Sbottò, furiosa, appena vide l’ingresso di quella che poteva benissimo essere la tana di un orso.
<< Usciamo insieme e mi fai fare chilometri per portarmi in una schifosissima grotta? >>
James era preparato a tutto questo, quindi non fece tanto caso alle sue parole: sapeva che Ophelia si sarebbe arrabbiata da morire, anche prima di capire perché fossero lì. Quel posto non era una semplice grotta: al suo interno aveva sistemato tutti i suoi scherzi infernali che di certo non poteva nascondere al castello, aveva costruito un caminetto incantato, grazie ai consigli di sua cugina Dominique, e ne aveva fatto una sorta di rifugio. C’era anche un vecchio divano, casualmente sparito dal ripostiglio dei Dormitori Grifondoro.
<< …E ti rendi conto che adesso dobbiamo fare di nuovo questa strada infernale?! >>
<< Ophelia… >> La chiamò James, cercando di farla tacere.
<< E questo è fango! Oh Salazar, guarda le mie povere scarpe! >>
<< Ophelia… >>
<< Non posso credere che tu mi abbia fatto una cosa simile! Anzi sì, lo credo benissimo… >>
<< OPHELIA, PER MERLINO! >> Gridò James, disperato. L’eco della sua voce risuonò tutt’intorno, facendola finalmente zittire.
James le si avvicinò, pose le mani sulle sue spalle e, prima che Ophelia potesse seriamente affatturarlo, la fece voltare dall’altra parte: questa volta la Serpeverde non ebbe niente da dire.
Davanti a loro si estendeva un paesaggio magnifico: l’intera cittadina di Hogsmeade, ancora semi-innevata, si stava riempiendo di piccole luci: dovevano essere i lampioni, stava già facendo buio. Il cielo era più stellato che mai ed il castello torreggiava in lontananza, riflettendosi placidamente sulle acque del Lago Nero. Ophelia non aveva mai visto niente di così bello e doveva ammettere che James aveva avuto proprio un’ottima idea. Improvvisamente si sentì molto sciocca per il suo comportamento, ma cercò di non darlo a vedere.
Tornò a guardare James, questa volta senza rabbia né odio; anche lui era stranamente serio, come la notte in cui si era ritrovata nel suo letto per uno scherzo malriuscito.*
Si fissarono per qualche secondo, poi James distolse lo sguardo ed entrò nella grotta, balbettando qualcosa a proposito della legna per il camino. Quando si allontanò da lei, Ophelia provò una strana delusione, maledicendosi poi per essersi presa una cotta proprio per quel Potter.
Seguì James, sorprendendosi nuovamente per quello che trovò: la caverna sembrava una sorta di piccola casa, un po’ spoglia, forse, ma molto accogliente. Una vocina maligna le suggerì che le sembrava accogliente solo perché c’era James, ma preferì ignorarla.
<< Wow, è fantastica. >> Constatò, sinceramente colpita. James le sorrise raggiante, per poi riavvicinarsi a lei.
<< Mio padre ci portava qui una volta all’anno, quando eravamo più piccoli. Diceva che questo posto gli ricordava un vecchio amico. >>**
Era tornato serio, quasi pensieroso. Ophelia non aveva mai creduto che James Potter potesse far altro all’infuori di stupidi scherzi di cattivo gusto, ma dovette ricredersi.
Posò una mano sul braccio di quello che un tempo era stato il suo peggior nemico e fece un ulteriore passo verso di lui. Forse si era sbagliata in tutti quegli anni, forse Pott… James era un bravo ragazzo. Un bravo ragazzo con uno splendido sorriso.
<< Guarda! >> Esclamò, con gli occhi scintillanti come quelli di un bambino. In fondo, dietro la facciata da campione di Quidditch tronfio e sicuro di sé, lo era sempre stato. Ophelia seguì la direzione del suo sguardo e vide dei piccoli fiocchi di neve vorticare nel cielo quasi completamente scuro.
<< Andiamo, prima che arrivi una tormenta >> Sussurrò James, come ipnotizzato.
<< Potter! >> Sbottò Ophelia, tornando al cognome. Aveva una voglia matta di baciarlo, in quel momento più che mai.
<< Non siamo venuti quassù per niente! >>
Si aggrappò al colletto della camicia di James e lo baciò sonoramente sulle labbra, per poi allontanarsi con uno scatto fulmineo, lasciandolo un po’ intontito.
<< Sai, Rosier >> Rispose James, non appena si fu ripreso. << Dovremmo venire più spesso quassù. >>
Le cinse un fianco e tornò a baciarla.
In quel momento, James Potter pensò che baciare Ophelia Rosier era decisamente meglio di volare sull’ultimo modello di Firebolt.
In quel momento, Ophelia Rosier pensò che baciare James Potter era decisamente meglio di affatturarlo dopo un brutto litigio.
In quel momento, entrambi si resero conto di quanto fossero stati stupidi per sei lunghi anni.


Ma salve!
Ho pensato di postare questa piccola one-shot perchè adoro James e Lia, ormai, quindi perchè non descrivere il loro appuntamento? Entrambi appartengono alla storia "Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no." ma potete capire benissimo senza averla letta. Beh, se passaste sarebbe un grande piacere, naturalmente :)
Dedico questo capitolo a Daphne Shahrizai, che ha realizzato per me uno splendido banner!

*La scena a cui si riferisce appartiene ad un'altra one-shot della serie, sul giorno di Halloween.
** L'amico a cui si riferisce è naturalmente Sirius Black.

Detto ciò, vi saluto:
un bacio,
-Iv.
  
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