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Autore: horansfood    29/02/2012    7 recensioni
Ero talmente spaventata dell'idea che tu non ci fossi più, che quando sei tornato credevo fossi solo un subdolo gioco del mio subconscio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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phobophobia.

when she was just a girl,
she expected the world but it flew away from her reach 
so she ran away in her sleep.

 
Spalancai le palpebre imedesimandomi nel luogo in cui ero andata a finire, non ricordavo quante bottiglie di birra avevo ingerito, in teoria non ricordavo nemmeno quale fosse il mio nome, in pratica la testa stava per esplodere spargendo tutte quelle particelle di neuroni non-utilizzati per tutte le pareti della stanza. 
Raccolsi la mia biancheria intima e i vestiti infilandoli in meno di qualche istante e abbandonai il privè di quella discoteca lasciando quel biondino nel letto incoscente. 

❧ 
 

Non ero quel tipo di ragazza lì, non andavo a letto con il primo che rimorchiavo, non ero quella ragazza che stava compiendo quelle azioni in questo momento, non lo sono mai stata, almeno fino a quando lui non abbandonò la mia vita senza nemmeno una spiegazione esplicita. "Non capiresti." Mi congedò con queste due parole, che nemmeno lui avrebbe voluto dire, le buttò così su quel foglietto dopo la nostra ultima notte d'amore, sei mesi fa, eh no, non mi sono ancora ripresa, per niente.
Accesi la sigaretta aspirandone il fumo e tossendo, non ero una fumatrice ma sotto stress ormai, da qualche settimana ingerivo quelle nicotina pensando che alleviasse il mio dolore, e coprisse anche se per solo 60 secondi la sua assenza, o l'idea che mi sono fatta della sua assenza. A volte credo che dovrei prendermi qualche dose di cartucce avvelenate, tanto per capire cosa sono e quanto valgo per quelle persone che mi fanno credere che sia così. 
Ragionamenti stupidi e contorti dopo una nottata di sesso con uno sconosciuto, un certo Jack, John, Jake, e sei o sette birre.
Avrei voluto vomitare tutto, vomitarmi l'anima, vomitarmi quella nottata di sesso, vomitarmi la mia vita, il mio cuore, e vomitarmi lui dal mio cervello contorto, non ce lo voglio più dentro.
Soffro di crisi di panico, e quando apro gli occhi e lui non c'è mi ritrovo mentalmente morta, e fisicamente su marte, senz'aria.
Mi dissi per sempre, ma in teoria il per sempre era dedicato alla mia futura sofferenza. Sapevi che avrei sofferto, ma te ne sei andato lo stesso.
Posso giudicarmi una ragazza che ama il dolore più della felicità.
Una ragazza che fa la scelta sbagliata ma che la ritiene giusta per lei, e al posto di fare scelte giuste che per lei sarebbero "sbagliate".
Cazzo, ma questo è davvero il potere di un ragazzo?
È stupido ma ti accorgi dell'assenza di qualcuno solo quando non c'è più, e ti pendi di aver mollato le redini ed averlo lasciato andare, perchè adesso potrei essere al posto di quella coppietta sopra la panchina a baciarsi appassionatamente, ma poi, alle 5 di mattino, qualunque altra persona dorme, mentre io mi faccio le mie seghe mentali camminando mezza nuda, con la matita sciolta fino alle cosce, il rossetto rosso sbavato, il vestitino che copre solo metà coscia ed i miei quindici tra le dita, e la sigaretta costantemente in bocca, i miei capelli biondi sono crespi, crespissimi, la mia iride ghiaccio e spenta, spentissima, il fumo mi pizzicca gli occhi, i piedi vanno a fuoco, mille scaglie di vetro si stanno conficcando nella palma dei piedi.
Niente lacrime? No, le ho esaurite, perchè ogni lacrima è una parte di lui che mi risale dal cuore al cervello, è un momento passato con lui che fuoriesce dall'iride dei miei occhi al tocco della palpebra superiore a quella inferiore.
Perchè, cara mia, come scrissero i famosi Coldplay, ogni lacrima è una cascata.
Ho sempre sognato il paradiso, proprio così, mentre qui ciò che vedo non è nemmeno purgatorio, ma inferno, vedo satana aggirarsi nudi per il mondo credendo di poter affrontare ogni qualunque cosa gli si possa presentare dinnanzi ad esso, ma non me, il dolore mi ha divorato, e caro il mio Satana, non ho paura di te, ho sofferto già troppo, non mi puoi far soffrire di più.
Vuoi togliermi la vita? Fallo pure, tanto senza di lui non è un emerita minchia, detto in poche parole.

Cammino, cammino, cammino.

In teoria nemmeno guardo dove, sbando un po' qui un po' lì.
Non sono ancora sobria per fare qualunque cosa sia possibile fare, mi accheggiò con le mie scarpe in mano, ancora dieci minuti e sarò a casa.
Alzo gli occhi estraendo le chiavi dalla pochette di gucci andata a male, ormai, la vista è appannata, ma vedo anche ciò che gli occhi mi impediscono di vedere.

"You stole my soul." - Memories.

Il ragazzo continuava a baciarmi il collo rendendomi spoglia di tutto ciò che indossavo, ero così debole, insicura, eh non era nemmeno la mia prima volta, e nemmeno la seconda o la terza.
Non sapevo però sarebbe stata l'ultima con lui, almeno fino ad oggi. 
D'improvviso si staccò di me, lasciandomi con la sete di lui, con l'aspro sapore della sua assenza anche se per qualche istante.
- Ho riflettuto parecchio, Anne.- Mi guardò negli occhi, afferrandomi una ciuffa bionda, e scostandola dietro il mio orecchio destro, imitai il suo movimento su me stessa ripetendolo.
- Riguardo a...?- Tirai il lenzuolo a me sentendo quella brezza leggera del mattino giovane, ritraendomi la coperta sul petto.
- Forse è meglio prenderci una pausa.- Era calmo, alzai gli occhi non capendo, spaesata, spaventata, il mio cuore emise un tonfo, niente più respiri affannati.
- Quindi.. è finita?- Mi alzai del letto rivolgendomi verso la finestra, non volevo che vedesse i miei occhi inumidirsi di lacrime.
Una bambina, ecco cos'ero, sto qui a piangere su danni mai commessi.
- Non sono abbastanza per te.- 
- Non sei abbastanza cosa?- Lo interrompei prima che sparasse qualche altra cazzata.
- Non.. non lo so...- Non era sicuro, per niente dava l'impressione di non sapere ciò che stesse facendo.
- Harry, - Sospirai - la verità, è che tu hai paura di innamorarti, ecco cos'è.- Gli vomitai la verità in faccia, e lui rimase impietrito nel sapere che qualcuno avesse i coglioni per dirgli le cose come stanno.
- Anne...-
- Non ho bisogno di nessuna parola, hai fatto la tua scelta, ora sta a te completare la tua "opera".- Lo lasciai lì sul letto con le lenzuola bianche cannella, e riflettere su cosa stesse facendo.

❧ 

Schiacciai la sigaretta sopra il tappeto d'entrata e respirai profondamente, stava lì con le braccia mosce lungo il corpo, il suo giubbotto in pelle con sotto una t-shirt bianca, dei pantaloni neri e delle converse rovinate. I ricci disordinati, l'aria stanca ed un viola segnava le sue occhiaie sopra le borse degl'occhi.
Lo guardai bene, io ero messa peggio, ma lui, sembrava uno di quei drogati che si aggirano per i quartieri alti del Bronx.
- Cosa ci fai qui?- Scandì l'ultima parola prima di guardarlo negli occhi, senza le palle di farlo, e con paura delle conseguenze.
- Mi manchi.- Mi girai guardandolo, stetti lì immobile, senza nemmeno emettere un respiro.
Uno sbuffo uscì da dentro me.
- Potevi pensarci prima di lasciarmi.- Ammisi, non so come feci, non so nemmeno come feci ad avere le palle per dirglielo, perchè con la mia forza di volontà, le sarei volentieri caduta tra le braccia, ma sarà forse che tutto questo dolore mi abbia fatto capire ciò che sono davvero? È stupido, ma magari mi sta dicendo ciò che son dovuta a fare realmente.
Eh lì lui zittì, non aveva una risposta giusta, si trovava in difficoltà.
- Hai ragione.- Annuì leggermente. - Ma questo non toglie il fatto che io ti ami, e lo sai benissimo anche tu.- 
- E sai cosa? Anche tu mi ami, ed è la dura verità, ma nonostante tutto, tu hai bisogno di me, ed io ho bisogno di te, perchè sai benissimo che io senza di te non riesco a vivere, e so anche che tu senza di me non sarai mai felice, qualunque uomo ti si presenti davanti, eh scusami davvero, ma pensaci ti prego.- 
Detto questo, mi abbandonò sul portone di casa mia, camminando senza una meta precisa, strinse il giubotto ancora di più alla sua pelle, e continuò a camminare.
Scivolai il mio corpo sulla porta, trovandomi a terra, le lacrime ricomparsero come i fiori nelle prime giornate di primavera, riflettei su quel discorso che mi fece, e trovai lì dentro, tutta la verità.
E qual'è la cosa che mi turba di più? È che ha ragione.
Può avermi lacerato.
Può avermi fatto prendere fuoco al cuore.
Può avermi levato la ragione di vivere per sei lunghi mesi.
Ma, gli unici momenti felici della mia vita, che io ricordi, sono stati con lui, l'unica cosa che desidero, è stare con lui. 
E con questo? 
L'amore fa soffrire da cani, ma quando sei innamorato, ti senti la persona più ricca del mondo. 

Lasciai la mia roba sul ciglio della porta, scesi i due scalini e guardai davanti a me, abbandonai i tacchi, e corsi, corsi più che potevo, perchè non dovevo perderlo, non potevo perdere il mio sorriso, la mia vita, tutto ciò di cui avevo bisogno.
Perchè, com'è quello stupido detto infantile: "Dio li fa, e poi li accoppia." 
Corsi verso di lui, e lui non si accorse di nulla, non avevo fiato per pronunciare quella melodia che era il suo nome.
Ripresi il respiro.

- Perchè è duro, ma è così, tu hai bisogno di me, ed io ho bisogno di te. Perchè senza di te, io non sono niente, e ti prego, scusami se l'ho capito solo ora, e resta con me per sempre, anche se il per sempre non esiste, non me ne fotte un cazzo Styles, ci siamo io e te al posto di quell'otto rovesciato del cazzo. Eh sì, ti amo stronzo.- 

                                                         ❧

Hey i just met you, and this is crazy but here's my number so call me maybe. 

Okay, sono completamente uscita lol
Ahah, ciao bellezze, *oddio perchè questa scema ne è uscita con una OS mo?*
Si, sono una drogata patentata ma mi è venuta voglia di scrivere ahaha, è da ieri 
che medito tutto ciò ahahah lol
comunque, spero che vi piaccia, recensite vi prego, ditemi cosa pensate di come scrivo, 
non sono da Oscar e nemmeno da Nobel, ma è la miglior cosa che possa fare.
ce, mi fa sentire bene, ko, non sto a spiegare ahahah,
no dai davvero.
Ho iniziato da poco una fanfiction, 
hurts like heaven. uu
se volete leggerla accetto anche recensioni uu
questa os, come dicevo non è nulla di chè, ma avevo voglia di scrivere
qualcosa.
Quindi, se volete leggerla siate le benvenute, allora mi congedo.
comunque vi ricordo che io sono - @horansfood -

About Anne, la mia Anne, che poi l'ho chiamata così solo perchè oggi abbiamo
studiato Shakespeare in inglese e diceva che la moglie si chiamava Anne Hathaway
proprio come l'attrice oò ahahah okay, basta.
Lei è Anne, ovvero la bellissima Freya Mavor. c: 
Bene ora vi lascio, kiss kiss, Gossip Girl.
*sono andata*

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