“Dove
si trova?”
“Non
lo so.”
“Mi
stai mentendo?”
“No,
papà è sincero.” Confermiamo
sia io che Edward.
“Bene,
andiamo.” Ci voltiamo per
andar via quando Aro ci blocca di nuovo.
“Quella
ragazza è una gemma rara,
non lasciatela andar via. Ha bisogno della sua famiglia.”
Con
queste ultime parole chiudiamo
il portone alle nostre spalle.
POV
BELLA
“Benvenuta
tra noi Isabella. Non ti spaventare, siamo
la tua famiglia e non vogliamo farti del male, ci prenderemo noi cura
di te.”
“Aro,
smettila con le stronzate credi per caso che
abbia perso la memoria? Ricordo bene chi sei tu e cosa sei per me. Voi
non
siete la mia famiglia, ma i miei aguzzini. Smettila con questa
pagliacciata.”
“Stupefacente,
hai un’ottima padronanza di te.”
Non
è vero, vorrei tanto saltarti alla gola e farti in
tanti piccoli pezzi.
Mi
brucia la gola.
Sento
come se milioni di spilli si siano conficcati
nella gola. Boccheggio in cerca d’aria.
“Tranquilla
cara, abbiamo uno spuntino per te. Vieni
nella sala dei troni.” Inizio a sospettare qualcosa, non
è che lo spuntino sono
degli esseri umani?
Aguzzo
l’udito e la vista. Mi sento strana, ancora non
mi capacito del mio nuovo corpo, dei miei nuovi sensi sviluppati. Mi
sento
stordita e spaesata, ma da fuori sono impassibile, non devo mostrarmi
debole ai
loro occhi, devo sopravvivere per difendere la mia famiglia e
perché il mio
teatrino non deve esser stato inutile.
La
mia famiglia.
Ora
mi odieranno da morire.
Meglio.
È meglio se mi odiano, così non proveranno
dolore per me, non proveranno a cercarmi, non proveranno ad attaccare i
Volturi.
Mamma,
papà, sorellone, fratelloni, Edward…
Già
Edward.
Poco
prima dell’arrivo dei Volturi mi ha urlato il suo
amore per me. Sono stata al settimo cielo e nell’immediato
momento all’inferno.
Mi
ama, ma non poteva continuare a tenerselo ancora
per se?
Non
poteva tenere la bocca chiusa?
No,
doveva urlarlo.
Lo
odio.
Non
può veramente aver detto di amarmi.
Non
può esser accaduto davvero ed io non ho potuto
neanche godere di quell’attimo.
Non
ho potuto assaporare cosa si prova nel scoprire di
esser amati dall’uomo che ami follemente.
Dannazione
Edward, è tutta colpa tua. Se tu non mi
amassi sarebbe più semplice. Se tu non ti fossi dichiarato
sarebbe stato più
semplice. Se non mi avessi detto nulla, quelle tue minacce ora non
brucerebbero
come marchi infuocati sul mio cuore ormai muto.
Sono
leggermente spaesata, ho pensato tante cose diverse
in pochi secondi. Almeno ho un cervello pazzesco.
La
mia laurea.
Brutto
stronzo, ho faticato tanto. Studiavo la notte
per non trovarmi indietro e andare avanti con le ricerche. Notti
insonni,
lacrime, sudore e disperazione e poi arriva lo stronzo di turno e non
mi fa
prendere il mio meritato pezzo di carta.
“Ah
mia cara, ovviamente abbiamo provveduto per la tua
laurea, Corin e Santiago sono andati a ritirare la pergamena per te,
adducendo
un incidente automobilistico che ti costringe a letto. Spero ne sarai
felice.”
“Come
una Pasqua Aro. Ho desiderato sin da quando ho
mandato la domanda per il college che poi ci andasse qualcun altro a
ritirare
il mio diploma di laurea. Potrei impazzire per la troppa
felicità.”
“Su
non esser così drammatica, tanto non ti serve a
nulla e poi prenderai tutte le lauree che vuoi. Non saremo certo noi ad
impedire che la cultura ti avvolga tra le sue braccia.”
Oddio, può un vampiro
vomitare?
Arriviamo
nella sala dei troni e come supponevo una
comitiva di persone è lì impaurita e tremante.
Che schifo. Non farò mai una
cosa del genere.
L’odore
zuccherino del sangue mi arriva alle narici. I
muscoli si contraggono e sono pronti ad attaccare le loro prede.
Sento
già il sapore del sangue che mi inebria i sensi
e caldo e liquido scende lungo la mia gola.
Ho
la gola in fiamme.
Devo
spegnere l’incendio.
“Vai
cara Isabella, a te l’onore, io ti consiglierei i
bambini, hanno il sangue più dolce, corposo e sazia di
più.”
Alle
parole di Aro qualcosa scatta nella mia mente.
Non
sono un mostro. Mi faccio schifo da sola.
I
volti della mia famiglia mi appaiono davanti.
“Noi
vogliamo essere più umani. Abbiamo
scoperto che nutrirci diversamente ci permette di vivere bene e
confonderci tra
gli umani. Non siamo degli assassini.”
Smetto
di respirare e mi concentro sui visi dei miei
familiari, sui loro sorrisi, sui loro occhi dorati.
Dorati.
I miei occhi saranno dorati.
“Avanti
Isabella, anche i tuoi fratelli hanno sete.” Mi
volto di scatto verso Aro.
“Mi
hai trasformata in un mostro. Mi hai trasformata in
una macchina da guerra solo per i tuoi luridi scopi. Io non sono
un’assassina,
io ho ancora un’anima al contrario vostro. Mi
nutrirò di animali come i miei
genitori e i miei fratelli. Non ucciderò mai nessuno. Certo
Aro se la persona
da uccidere dovresti essere tu, ci farei un pensierino, per il resto
evitate
questi teatrini, almeno in mia presenza.”
“Come
osi…”
“Zitta
tu. Aro mi avevi detto che potevo nutrirmi come
preferivo, ecco io preferisco seguire la dieta dei miei genitori, e
bada bene,
non te lo sto chiedendo, ti sto solo dicendo che non mi
nutrirò come voi. Quanto
a te stronza, prova di nuovo ad interrompermi e di te non
resterà che polvere.”
Con uno scatto atterro Jane e la blocco. Cerca di usare il suo potere
ma con me
non funziona.
“Non
provare a mettermi i bastoni tra le ruote Jane. Oggi
ti ho solo atterrata, domani potrei staccarti un braccio, dopo domani
farti a
pezzi e il giorno dopo ancora ridurti in polvere. Puoi avere tutta
l’esperienza
che vuoi alle spalle, ma io sono una neonata e perciò molto
più forte di te. Hai
capito?” Non mi risponde, continuo a stringere la presa sul
suo collo fino a
che non vedo qualche crepa sul suo bel visino di porcellana.
“Non
ho sentito, hai capito?”
“Si.”
Un sospiro sommesso da parte sua e la lascio
andare.
“Jane,
sorella. La pagherai.”
“Dici
sul serio Alec?”
“Basta
così. Isabella esci da qui, non ammetto
insubordinazioni, sei perdonata solo perché ti sei svegliata
da poco e non
riesci a tenere a bada l’istinto. Per quanto riguarda la tua
dieta fa come
vuoi, ma eseguirai i miei ordini, quando ci saranno le missioni
punitive tu…”
“Tu
non hai capito niente Aro, io non ucciderò
nessuno, non parteciperò a nessuna missione,
uscirò dal castello solo quando
vorrò io. Nel nostro accordo non vi era incluso alcun
assassinio e alcuna
missione, solo il mio ingresso nella guardia.”
“Credi
davvero che te lo lascerò fare?”
“Cosa
vuoi farmi? Vuoi uccidermi? Fallo non mi resta
nulla per cui vivere. Avanti, vieni ed uccidimi, mi sto offrendo su un
piatto d’argento.
Non ho paura di morire Aro, sono già morta tre giorni fa,
ora lo sarò
completamente. Dai vieni, sono qui.” Allargo le braccia come
se fosse un
invito.
“Felix
accompagna Isabella nella sua camera. Aspettate
un paio d’ore e poi accompagnala a caccia. Ora
sparite.”
Seguo
il bestione.
“Stai
attenta nanetta, hai rischiato grosso. Mi sei
simpatica ma non sarei riuscito a difenderti se Aro avesse dato ordine
di
attaccarti.” Sono sorpresa dalle sue parole.
“Difendermi?”
“Si.
Rivedo me stesso in te. Anche io sono entrato
nella guardia per difendere la mia famiglia. Loro erano umani, come me
ovviamente, se non avessi ubbidito ai suoi ordini li avrebbe uccisi
tutti, non
potevo ribellarmi, loro non erano forti come i Cullen, erano fragili
umani.”
“Mi
dispiace, ho giudicato tutti voi come freddi
assassini non pensando che avete anche voi una storia alle spalle.
Allora anche
i due fratelli…”
“No,
quelli sono veramente spietati e malefici, gira
al largo da loro il più possibile Bella, io e Demetri
cercheremo di tenerti
sempre sott’occhio.”
“Anche
Demetri…”
“Lui
è Russo, se non avesse ubbidito gli avrebbe
ucciso moglie e figli. Ancora oggi, dopo quasi tre secoli, difende la
sua
discendenza nell’ombra, non ha mai fatto mancare loro nulla,
anche economicamente.”
Mi
sono simpatici Felix e Dementri. Ho sempre pensato
alla Guardia come a esseri vili e senza cuore, ma mi accorgo che sono
come gli
altri, giudico dalle apparenze non pensando che loro prima di esser
vampiri
erano umani, avevano una vita e una famiglia.
DUE
ANNI DOPO
“Isabella,
puoi andare.” Sorrido in direzione di Aro,
non mi fido.
“Cosa
c’è sotto?”
“Sei
sempre malfidata. Qui non ci sei utile in alcun
modo, a parte Felix e Demetri non vai d’accordo con nessuno,
non partecipi alle
missioni, non ti nutri come noi. Per carità non sei un peso,
sei sempre in
biblioteca a studiare, a parte ovviamente quando litighi con Jane. Ma
qui non c’è
posto per i puri di cuore come te. questo non è il posto
adatto a te, credevo
che ti avrei fatto cambiare idea ma a quanto pare non ci
riuscirò mai. Inoltre il
tuo potere si sta anche indebolendo. Vai, sparisci dalla mia vista, non
ti
vogliamo più qui. Tranquilla sia tu che la tua famiglia
siete al sicuro.”
“Mi
dai la tua parola Aro?”
“Non
manco mai alla parola data, dovresti saperlo.” Ha
ragione lo so. È u tiranno
ma gli devo
tanto, ha capito le mie ragioni quel giorno di due anni fa, anzi spesso
è anche
stato il mio insegnate.
“Aro,
grazie.” Mi guarda stupito.
“Oh
per favore non fare quella faccia che non lo
ripeterò più. Mi hai capita, non mi hai costretta
e mi hai anche insegnato
tanto. Ti devo motlo.”
“D’accordo,
d’accordo, ora vai basta con questi
sentimentalismi.” Noto un luccichio nei suoi occhi, stronzo
ti ho colpito e non
vuoi perdere la faccia davanti i tuoi lecchini.
“Dove
andrai Isabella?”
“Non
lo so Marcus, probabilmente girerò il mondo o mi
troverò un lavoro, dovrò pur vestirmi in qualche
modo.”
“Sciocca
pensi che i Volturi non abbiano provveduto a
questo? Hai una carta di credito con fondo illimitato per
l’eternità, non
viviamo come pezzenti.” Caius, è sempre stato un
tipo attento alle apparenze e
anche molto materialista.
“In
questo caso, viaggerò per il mondo, ho
l’eternità
per decidere cosa fare. Bye bye cari. Ciao Jane mi
dispiacerà non avere più
nessuno a cui poter staccare qualche arto. Non è che
verresti a trovarmi
qualche volta?” Mi sorride impercettibilmente, quasi ci
tolleriamo, quasi.
Vado
nella mia camera e preparo le mie valigie. Sento Demetri
e Felix alle mie spalle.
“Vai
via nanetta. Sta attenta.”
“Venite
con me!” Esclamo.
“Questa
è una prigione dorata per voi, venite via con
me. Aro ha sempre detto che ognuno è libero di andar
via.”
“Certo
poi però i più si ritrovano morti
accidentalmente. Si è liberi veramente quando è
Aro a mandarti via, come ha
fatto con te e anni fa con Eleazar, per chi va via di sua spontanea
volontà non
c’è la libertà ma morte sicura, poi
questa oramai è diventata casa nostra.”
“Mi
dispiace.”
“Ehi
ma verremo a trovarti. Riuscirò a trovarti, sono
o non sono il segugio migliore del mondo? Ma raccontami un
po’ del tuo potere
che sta scemando, perché non ci credo neanche un
po’?”
“Eh
eh eh segreti Demetri, segreti.” Mi aiutano a
raccattare la mia roba e mi accompagnano fino all’aeroporto
di Roma. Prenderò il
primo aereo per il primo posto freddo e nuvoloso che trovo.
“Mi
raccomando stai attenta.”
“Certo.”
“Non
dare confidenza agli estranei.”
“Ovvio.”
Mi viene da ridere, ma mi hanno sempre
trattato come una specie di figlia.
“Stai
lontana dai ragazzi.”
“Demetri…”
“Si,
si lo so, lo so. Solo che se avessi visto
crescere mia figlia le avrei fatto le stesse raccomandazioni, ora
capito tu e
ti toccano.”
“Ok
ok, starò lontana dai ragazzi.” L’unico
ragazzo
che voglio mi odia.
Una
fitta di dolore mi attraversa ripensando alla mia
famiglia. Non ho voluto notizie su di loro, però Dementri mi
ha assicurato che
stanno bene.
“Ora
vai, hai preso la carta di credito? Questo è un
regalo da parte nostra.” Apro il pacchetto emozionata,
è un bracciale con un
ciondolo a forma di cerchio. Sul ciondolo ci sono incise una B, Bella,
una F,
Felix e una D, Demetri. Formano una V, la V di Volturi. È
bellissimo.
“Grazie
di cuore, è favoloso.” Abbraccio entrambi e
sento l’altoparlante chiamare il mio volo per Amsterdam.
“Dai
vai o perderai il volo.”
“Mi
mancherete. Venite a trovarmi io non credo che
verrò più nella tana del lupo.”
“Ci
vedremo spesso e ci sentiremo tutti i giorni.” Li abbraccio
di nuovo, mi giro verso il gate e respiro.
Sto
respirando finalmente la libertà.
Libertà
che però non mi permetterà di tornare dalla
mia famiglia.
“Se
dovessi incontrarti sulla mia
strada, per te sarebbe la fine.”
Le
ultime parole che mi ha rivolto Edward sono
impresse come fuoco sul mio cuore e nella mia mente.
Bene
dovrò anche evitare la mia famiglia se voglia
avere salva la pelle.
Si
prospetta un’eternità impegnativa.
10
ANNI DOPO
Mi
rilasso sul mio comodo divano mentre osservo un po’
di tv.
Alla
fine ci sono venuta ad abitare a Londra. Ho girovagato
un po’ per l’Europa, ho visitato posti bellissimi,
posti che fanno sognare, che
fanno piangere, posti indimenticabili.
Però
ora sono qui a Londra da quasi un anno. Voglio un
po’ di stabilità e tranquillità, almeno
per un po’, poi continuerò il mio
viaggio alla scoperta delle bellezze del mondo.
Ho
incontrato James e Vic un paio di anni fa, loro sapevano tutto, non mi
hanno giudicata, ma erano arrabbiati con me per aver affrontato tutto
da sola, sono degli amici comprensivi e hanno capito le mie ragioni,
anche se stavano per farmi nuovamente la pelle per la mia
incoscienza. Poi mi hanno abbracciato e mi hanno fatto promettere di
contattarli
spesso e per qualsiasi motivo.
Volevano
che mi unissi a loro, per non esser più sola,
ma ho preferito la mia solitudine. Ho fatto promettere loro di non dire
nulla
ai Cullen e titubanti hanno accettato, di nuovo.
Ora
mi ritrovo proprio come dodici anni fa, ad una
settimana dalla laurea, con la differenza che ora sarò io a
ritirare la mia
pergamena e se dodici anni fa ci sarebbe stata la mia famiglia, questa
volta
sono completamente sola.
Probabilmente
ci saranno Felix e Demetri, ma non è
sicuro dato che saranno via per una missione.
Che
tristezza, potrei pagare degli attori per fingersi
miei genitori così almeno avrò qualcuno con cui
fare una foto ricordo.
Non
sono riuscita a contattare James e Vic, perciò
sarò proprio sola.
Gioco
un po’ con il mio potere.
Eh
si non è scemato con il tempo anzi l’ho
rafforzato.
Posso abbassare lo scudo quando voglio io, lo posso alzare su chi
voglio, posso
abbassarlo per metà, per un po’, posso usarlo come
preferisco. Non credo che
Aro si sia bevuto la storia del potere indebolito. Quello ha capito
tutto sin
dall’inizio, mi ha semplicemente lasciato andare.
È
uno squilibrato ma gli devo tanto.
O
guarda una famiglia felice in tv.
La
mia famiglia mi ha dimenticata?
Mi
odiano ancora?
Io
amo tutti più di prima.
Amo
Edward ancora più di prima.
Non
pensavo di poter amare così tanto
qualcuno.
Cambiamo
pensieri.
Sono
liberi e stano bene.
Sii
felice per loro Bella, sei tu l’artefice della
loro sopravvivenza.
Ciao
ragazze, come va? Allora questo è l’ultimo
capitolo, il prossimo sarà l’epilogo, e
sì anche questa storia è finita. Mi dispiace
tanto, mi piace un sacco. Comunque abbiamo capito cosa ha fatto Bella
in quei
dieci anni, cosa è successo dopo che si è
svegliata, cosa ha fatto quando è
andata via da Volterra, e mentre nello scorso capitolo siamo andati
avanti di
10 anni, qui siamo andati avanti di dodici, perciò due anni
in più.
Aspetto
i vostri commenti, a presto, un
bacio Mary.