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Autore: maryc    29/02/2012    6 recensioni
Tratto dal capitolo 1:
“Ciao.” Ecco qualcuno mi ha tolto dall’imbarazzo. Sposto lo sguardo sul folletto che mi rivolge un sorriso abbagliante. Lei sa, e sa che io so. Almeno io suo sorriso furbo mi conferma tutto. Le sorrido di rimando.
Ora che fa? Saltella sul posto e batte le mani? Per poco non cado a terra. Ma che le prende? È per caso pazza?
Ora la guardo confusa, ma lei saltella ancora di più. Oddio, ma dove sono finita.
Ciao ragazze, una mini ff che avevo in mente in questi giorni e che oggi mi sono decisa a mettere nero su bianco. Spero vi piaccia!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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In quegli anni

“Dove si trova?”

“Non lo so.”

“Mi stai mentendo?”

“No, papà è sincero.” Confermiamo sia io che Edward.

“Bene, andiamo.” Ci voltiamo per andar via quando Aro ci blocca di nuovo.

“Quella ragazza è una gemma rara, non lasciatela andar via. Ha bisogno della sua famiglia.”

Con queste ultime parole chiudiamo il portone alle nostre spalle.

POV BELLA

“Benvenuta tra noi Isabella. Non ti spaventare, siamo la tua famiglia e non vogliamo farti del male, ci prenderemo noi cura di te.”

“Aro, smettila con le stronzate credi per caso che abbia perso la memoria? Ricordo bene chi sei tu e cosa sei per me. Voi non siete la mia famiglia, ma i miei aguzzini. Smettila con questa pagliacciata.”

“Stupefacente, hai un’ottima padronanza di te.”

Non è vero, vorrei tanto saltarti alla gola e farti in tanti piccoli pezzi.

Mi brucia la gola.

Sento come se milioni di spilli si siano conficcati nella gola. Boccheggio in cerca d’aria.

“Tranquilla cara, abbiamo uno spuntino per te. Vieni nella sala dei troni.” Inizio a sospettare qualcosa, non è che lo spuntino sono degli esseri umani?

Aguzzo l’udito e la vista. Mi sento strana, ancora non mi capacito del mio nuovo corpo, dei miei nuovi sensi sviluppati. Mi sento stordita e spaesata, ma da fuori sono impassibile, non devo mostrarmi debole ai loro occhi, devo sopravvivere per difendere la mia famiglia e perché il mio teatrino non deve esser stato inutile.

La mia famiglia.

Ora mi odieranno da morire.

Meglio. È meglio se mi odiano, così non proveranno dolore per me, non proveranno a cercarmi, non proveranno ad attaccare i Volturi.

Mamma, papà, sorellone, fratelloni, Edward…

Già Edward.

Poco prima dell’arrivo dei Volturi mi ha urlato il suo amore per me. Sono stata al settimo cielo e nell’immediato momento all’inferno.

Mi ama, ma non poteva continuare a tenerselo ancora per se?

Non poteva tenere la bocca chiusa?

No, doveva urlarlo.

Lo odio.

Non può veramente aver detto di amarmi.

Non può esser accaduto davvero ed io non ho potuto neanche godere di quell’attimo.

Non ho potuto assaporare cosa si prova nel scoprire di esser amati dall’uomo che ami follemente.

Dannazione Edward, è tutta colpa tua. Se tu non mi amassi sarebbe più semplice. Se tu non ti fossi dichiarato sarebbe stato più semplice. Se non mi avessi detto nulla, quelle tue minacce ora non brucerebbero come marchi infuocati sul mio cuore ormai muto.

Sono leggermente spaesata, ho pensato tante cose diverse in pochi secondi. Almeno ho un cervello pazzesco.

La mia laurea.

Brutto stronzo, ho faticato tanto. Studiavo la notte per non trovarmi indietro e andare avanti con le ricerche. Notti insonni, lacrime, sudore e disperazione e poi arriva lo stronzo di turno e non mi fa prendere il mio meritato pezzo di carta.

“Ah mia cara, ovviamente abbiamo provveduto per la tua laurea, Corin e Santiago sono andati a ritirare la pergamena per te, adducendo un incidente automobilistico che ti costringe a letto. Spero ne sarai felice.”

“Come una Pasqua Aro. Ho desiderato sin da quando ho mandato la domanda per il college che poi ci andasse qualcun altro a ritirare il mio diploma di laurea. Potrei impazzire per la troppa felicità.”

“Su non esser così drammatica, tanto non ti serve a nulla e poi prenderai tutte le lauree che vuoi. Non saremo certo noi ad impedire che la cultura ti avvolga tra le sue braccia.” Oddio, può un vampiro vomitare?

Arriviamo nella sala dei troni e come supponevo una comitiva di persone è lì impaurita e tremante. Che schifo. Non farò mai una cosa del genere.

L’odore zuccherino del sangue mi arriva alle narici. I muscoli si contraggono e sono pronti ad attaccare le loro prede.

Sento già il sapore del sangue che mi inebria i sensi e caldo e liquido scende lungo la mia gola.

Ho la gola in fiamme.

Devo spegnere l’incendio.

“Vai cara Isabella, a te l’onore, io ti consiglierei i bambini, hanno il sangue più dolce, corposo e sazia di più.”

Alle parole di Aro qualcosa scatta nella mia mente.

Non sono un mostro. Mi faccio schifo da sola.

I volti della mia famiglia mi appaiono davanti.

“Noi vogliamo essere più umani. Abbiamo scoperto che nutrirci diversamente ci permette di vivere bene e confonderci tra gli umani. Non siamo degli assassini.”

Smetto di respirare e mi concentro sui visi dei miei familiari, sui loro sorrisi, sui loro occhi dorati.

Dorati. I miei occhi saranno dorati.

“Avanti Isabella, anche i tuoi fratelli hanno sete.” Mi volto di scatto verso Aro.

“Mi hai trasformata in un mostro. Mi hai trasformata in una macchina da guerra solo per i tuoi luridi scopi. Io non sono un’assassina, io ho ancora un’anima al contrario vostro. Mi nutrirò di animali come i miei genitori e i miei fratelli. Non ucciderò mai nessuno. Certo Aro se la persona da uccidere dovresti essere tu, ci farei un pensierino, per il resto evitate questi teatrini, almeno in mia presenza.”

“Come osi…”

“Zitta tu. Aro mi avevi detto che potevo nutrirmi come preferivo, ecco io preferisco seguire la dieta dei miei genitori, e bada bene, non te lo sto chiedendo, ti sto solo dicendo che non mi nutrirò come voi. Quanto a te stronza, prova di nuovo ad interrompermi e di te non resterà che polvere.” Con uno scatto atterro Jane e la blocco. Cerca di usare il suo potere ma con me non funziona.

“Non provare a mettermi i bastoni tra le ruote Jane. Oggi ti ho solo atterrata, domani potrei staccarti un braccio, dopo domani farti a pezzi e il giorno dopo ancora ridurti in polvere. Puoi avere tutta l’esperienza che vuoi alle spalle, ma io sono una neonata e perciò molto più forte di te. Hai capito?” Non mi risponde, continuo a stringere la presa sul suo collo fino a che non vedo qualche crepa sul suo bel visino di porcellana.

“Non ho sentito, hai capito?”

“Si.” Un sospiro sommesso da parte sua e la lascio andare.

“Jane, sorella. La pagherai.”

“Dici sul serio Alec?”

“Basta così. Isabella esci da qui, non ammetto insubordinazioni, sei perdonata solo perché ti sei svegliata da poco e non riesci a tenere a bada l’istinto. Per quanto riguarda la tua dieta fa come vuoi, ma eseguirai i miei ordini, quando ci saranno le missioni punitive tu…”

“Tu non hai capito niente Aro, io non ucciderò nessuno, non parteciperò a nessuna missione, uscirò dal castello solo quando vorrò io. Nel nostro accordo non vi era incluso alcun assassinio e alcuna missione, solo il mio ingresso nella guardia.”

“Credi davvero che te lo lascerò fare?”

“Cosa vuoi farmi? Vuoi uccidermi? Fallo non mi resta nulla per cui vivere. Avanti, vieni ed uccidimi, mi sto offrendo su un piatto d’argento. Non ho paura di morire Aro, sono già morta tre giorni fa, ora lo sarò completamente. Dai vieni, sono qui.” Allargo le braccia come se fosse un invito.

“Felix accompagna Isabella nella sua camera. Aspettate un paio d’ore e poi accompagnala a caccia. Ora sparite.”

Seguo il bestione.

“Stai attenta nanetta, hai rischiato grosso. Mi sei simpatica ma non sarei riuscito a difenderti se Aro avesse dato ordine di attaccarti.” Sono sorpresa dalle sue parole.

“Difendermi?”

“Si. Rivedo me stesso in te. Anche io sono entrato nella guardia per difendere la mia famiglia. Loro erano umani, come me ovviamente, se non avessi ubbidito ai suoi ordini li avrebbe uccisi tutti, non potevo ribellarmi, loro non erano forti come i Cullen, erano fragili umani.”

“Mi dispiace, ho giudicato tutti voi come freddi assassini non pensando che avete anche voi una storia alle spalle. Allora anche i due fratelli…”

“No, quelli sono veramente spietati e malefici, gira al largo da loro il più possibile Bella, io e Demetri cercheremo di tenerti sempre sott’occhio.”

“Anche Demetri…”

“Lui è Russo, se non avesse ubbidito gli avrebbe ucciso moglie e figli. Ancora oggi, dopo quasi tre secoli, difende la sua discendenza nell’ombra, non ha mai fatto mancare loro nulla, anche economicamente.”

Mi sono simpatici Felix e Dementri. Ho sempre pensato alla Guardia come a esseri vili e senza cuore, ma mi accorgo che sono come gli altri, giudico dalle apparenze non pensando che loro prima di esser vampiri erano umani, avevano una vita e una famiglia.

 

DUE ANNI DOPO

“Isabella, puoi andare.” Sorrido in direzione di Aro, non mi fido.

“Cosa c’è sotto?”

“Sei sempre malfidata. Qui non ci sei utile in alcun modo, a parte Felix e Demetri non vai d’accordo con nessuno, non partecipi alle missioni, non ti nutri come noi. Per carità non sei un peso, sei sempre in biblioteca a studiare, a parte ovviamente quando litighi con Jane. Ma qui non c’è posto per i puri di cuore come te. questo non è il posto adatto a te, credevo che ti avrei fatto cambiare idea ma a quanto pare non ci riuscirò mai. Inoltre il tuo potere si sta anche indebolendo. Vai, sparisci dalla mia vista, non ti vogliamo più qui. Tranquilla sia tu che la tua famiglia siete al sicuro.”

“Mi dai la tua parola Aro?”

“Non manco mai alla parola data, dovresti saperlo.” Ha ragione lo so. È u  tiranno ma gli devo tanto, ha capito le mie ragioni quel giorno di due anni fa, anzi spesso è anche stato il mio insegnate.

“Aro, grazie.” Mi guarda stupito.

“Oh per favore non fare quella faccia che non lo ripeterò più. Mi hai capita, non mi hai costretta e mi hai anche insegnato tanto. Ti devo motlo.”

“D’accordo, d’accordo, ora vai basta con questi sentimentalismi.” Noto un luccichio nei suoi occhi, stronzo ti ho colpito e non vuoi perdere la faccia davanti i tuoi lecchini.

“Dove andrai Isabella?”

“Non lo so Marcus, probabilmente girerò il mondo o mi troverò un lavoro, dovrò pur vestirmi in qualche modo.”

“Sciocca pensi che i Volturi non abbiano provveduto a questo? Hai una carta di credito con fondo illimitato per l’eternità, non viviamo come pezzenti.” Caius, è sempre stato un tipo attento alle apparenze e anche molto materialista.

“In questo caso, viaggerò per il mondo, ho l’eternità per decidere cosa fare. Bye bye cari. Ciao Jane mi dispiacerà non avere più nessuno a cui poter staccare qualche arto. Non è che verresti a trovarmi qualche volta?” Mi sorride impercettibilmente, quasi ci tolleriamo, quasi.

Vado nella mia camera e preparo le mie valigie. Sento Demetri e Felix alle mie spalle.

“Vai via nanetta. Sta attenta.”

“Venite con me!” Esclamo.

“Questa è una prigione dorata per voi, venite via con me. Aro ha sempre detto che ognuno è libero di andar via.”

“Certo poi però i più si ritrovano morti accidentalmente. Si è liberi veramente quando è Aro a mandarti via, come ha fatto con te e anni fa con Eleazar, per chi va via di sua spontanea volontà non c’è la libertà ma morte sicura, poi questa oramai è diventata casa nostra.”

“Mi dispiace.”

“Ehi ma verremo a trovarti. Riuscirò a trovarti, sono o non sono il segugio migliore del mondo? Ma raccontami un po’ del tuo potere che sta scemando, perché non ci credo neanche un po’?”

“Eh eh eh segreti Demetri, segreti.” Mi aiutano a raccattare la mia roba e mi accompagnano fino all’aeroporto di Roma. Prenderò il primo aereo per il primo posto freddo e nuvoloso che trovo.

“Mi raccomando stai attenta.”

“Certo.”

“Non dare confidenza agli estranei.”

“Ovvio.” Mi viene da ridere, ma mi hanno sempre trattato come una specie di figlia.

“Stai lontana dai ragazzi.”

“Demetri…”

“Si, si lo so, lo so. Solo che se avessi visto crescere mia figlia le avrei fatto le stesse raccomandazioni, ora capito tu e ti toccano.”

“Ok ok, starò lontana dai ragazzi.” L’unico ragazzo che voglio mi odia.

Una fitta di dolore mi attraversa ripensando alla mia famiglia. Non ho voluto notizie su di loro, però Dementri mi ha assicurato che stanno bene.

“Ora vai, hai preso la carta di credito? Questo è un regalo da parte nostra.” Apro il pacchetto emozionata, è un bracciale con un ciondolo a forma di cerchio. Sul ciondolo ci sono incise una B, Bella, una F, Felix e una D, Demetri. Formano una V, la V di Volturi. È bellissimo.

“Grazie di cuore, è favoloso.” Abbraccio entrambi e sento l’altoparlante chiamare il mio volo per Amsterdam.

“Dai vai o perderai il volo.”

“Mi mancherete. Venite a trovarmi io non credo che verrò più nella tana del lupo.”

“Ci vedremo spesso e ci sentiremo tutti i giorni.” Li abbraccio di nuovo, mi giro verso il gate e respiro.

Sto respirando finalmente la libertà.

Libertà che però non mi permetterà di tornare dalla mia famiglia.

“Se dovessi incontrarti sulla mia strada, per te sarebbe la fine.”    

Le ultime parole che mi ha rivolto Edward sono impresse come fuoco sul mio cuore e nella mia mente.

Bene dovrò anche evitare la mia famiglia se voglia avere salva la pelle.

Si prospetta un’eternità impegnativa.

 

10 ANNI DOPO

Mi rilasso sul mio comodo divano mentre osservo un po’ di tv.

Alla fine ci sono venuta ad abitare a Londra. Ho girovagato un po’ per l’Europa, ho visitato posti bellissimi, posti che fanno sognare, che fanno piangere, posti indimenticabili.

Però ora sono qui a Londra da quasi un anno. Voglio un po’ di stabilità e tranquillità, almeno per un po’, poi continuerò il mio viaggio alla scoperta delle bellezze del mondo.

Ho incontrato James e Vic un paio di anni fa, loro sapevano tutto, non mi hanno giudicata, ma erano arrabbiati con me per aver affrontato tutto da sola, sono degli amici comprensivi e hanno capito le mie ragioni, anche se stavano per farmi nuovamente la pelle per la mia incoscienza. Poi mi hanno abbracciato e mi hanno fatto promettere di contattarli spesso e per qualsiasi motivo.

Volevano che mi unissi a loro, per non esser più sola, ma ho preferito la mia solitudine. Ho fatto promettere loro di non dire nulla ai Cullen e titubanti hanno accettato, di nuovo.

Ora mi ritrovo proprio come dodici anni fa, ad una settimana dalla laurea, con la differenza che ora sarò io a ritirare la mia pergamena e se dodici anni fa ci sarebbe stata la mia famiglia, questa volta sono completamente sola.

Probabilmente ci saranno Felix e Demetri, ma non è sicuro dato che saranno via per una missione.

Che tristezza, potrei pagare degli attori per fingersi miei genitori così almeno avrò qualcuno con cui fare una foto ricordo.

Non sono riuscita a contattare James e Vic, perciò sarò proprio sola.

Gioco un po’ con il mio potere.

Eh si non è scemato con il tempo anzi l’ho rafforzato. Posso abbassare lo scudo quando voglio io, lo posso alzare su chi voglio, posso abbassarlo per metà, per un po’, posso usarlo come preferisco. Non credo che Aro si sia bevuto la storia del potere indebolito. Quello ha capito tutto sin dall’inizio, mi ha semplicemente lasciato andare.

È uno squilibrato ma gli devo tanto.

O guarda una famiglia felice in tv.

La mia famiglia mi ha dimenticata?

Mi odiano ancora?

Io amo tutti più di prima.

Amo Edward ancora più di prima.

Non pensavo di poter amare così tanto qualcuno.

Cambiamo pensieri.

Sono liberi e stano bene.

Sii felice per loro Bella, sei tu l’artefice della loro sopravvivenza.

 

 

Ciao ragazze, come va? Allora questo è l’ultimo capitolo, il prossimo sarà l’epilogo, e sì anche questa storia è finita. Mi dispiace tanto, mi piace un sacco. Comunque abbiamo capito cosa ha fatto Bella in quei dieci anni, cosa è successo dopo che si è svegliata, cosa ha fatto quando è andata via da Volterra, e mentre nello scorso capitolo siamo andati avanti di 10 anni, qui siamo andati avanti di dodici, perciò due anni in più.

Aspetto i vostri commenti, a presto, un bacio Mary.

   
 
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