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Autore: Ariel92    29/02/2012    5 recensioni
Raccolta di drabble/flashfic (insomma piccoli racconti XD) sulla mia coppia preferita in assoluto e sulla loro vita insieme, fin dall'inizio :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - "Io e quello scimmione ... soli?!"


“E voi dove credete di andare?!”
Bulma era appena entrata nella camera dei suoi genitori, intenti a fare le valigie.
La signora Brief si voltò verso la figlia con espressione sorpresa  “Oh tesoro! Tuo padre non ti ha detto nulla?”
“Dirmi cosa?” chiese la ragazza, sedendosi sul letto dei suoi genitori, mentre loro continuavano a riempire i bagagli.
“Bulma, devo andare ad una conferenza, sarò l’ospite d’onore!”.
“E io scusa?”
“Tu resti qui, qualcuno deve controllare il laboratorio”
“E soprattutto non puoi lasciare quel gran fusto diVegeta da solo!” aggiunse la donna dai capelli biondi, con il suo solito sorriso.
Bulma sobbalzò, alzandosi dal letto “Cosa?! Io e quello scimmione … soli?!”.
“Cara, non esagerare!”  la rimproverò la madre.
“Mamma! Sai chi è? Cosa ha fatto? Cosa vuole fare??”
“E’ un principe! Non può essere poi così cattivo!”.
“Il principe di un popolo che ha cercato di conquistare l’universo!” aggiunse Bulma, fuori di sé.
“Non fa anche Goku parte di quel popolo?”
“Sì, ma… non c’entra nulla!”
“Bulma, avanti!” cominciò il signor Brief, chiudendo le valigie “… non posso andare lì da solo e non posso lasciare il laboratorio senza nessuno che lo controlli. Sono solo tre giorni”. Detto questo, prese entrambe le valigie e si diresse verso le scale ed infine in cucina, con Bulma sempre alle spalle.
“Siete davvero crudeli! Lasciarmi qui in balia di quel mostro! E se dovesse succedermi qualcosa?!”
“Tranquilla, donna. Non ho intenzione di toccarti né di parlarti se non sarà strettamente necessario”. La voce di Vegeta la fece di nuovo sobbalzare. Il principe era seduto in cucina, privo di maglietta e con i pantaloncini neri tipici dei suoi allenamenti. “Ho fame!”.
“Oh, Vegeta, ci sono delle cosucce che ti ho preparato nel frigo, al resto penserà Bulma.” la signora Brief cercava sempre di trattare al meglio Vegeta, che appena sentì quelle parole senza proferire altro andò verso il frigo a cercare del cibo. “Tesoro, verrà Yamcha in questi giorni?”
“Mamma.. Sai meglio di me che fra noi non c’è più nulla!”
“Oh, finalmente non avrò più fra i piedi quel terrestre buono a nulla!” esclamò Vegeta, che aveva iniziato a mangiare, o meglio, trangugiare della carne preparata dalla madre della ragazza.
“Che peccato, era un così bel ragazzo!”
“Ora dobbiamo proprio andare moglie, su!” . I genitori di Bulma la salutarono con un abbraccio e salutarono anche Vegeta, ma ovviamente non ebbero risposta.
La ragazza sbuffò, dette un ultimo sguardo a Vegeta e andò verso il laboratorio.
 
 
“Quello è solo un gran maleducato, ecco cosa è! Col cavolo che gli preparo da mangiare, si arrangiasse! Grande e grosso com’è vuol essere ancora servito e riverito, manco fosse un bambino!”.
Bulma stava tentando di aggiustare un macchinario del laboratorio, mentre pensava a tutto questo.
“Oh no!” era diventato tutto buio all’improvviso “Perché?!”. Si alzò e cercò una torcia, trovandola subito. Uscì e notò che tutta la città era al buio. Si voltò di scatto, sentendo un rumore fortissimo che veniva dalla gravity room “Che diavolo ha combinato ora?!” e corse in quella direzione. “Saranno tre giorni estenuanti”
“Donna”  urlò il principe, fuori di sé.
“Vegeta! Che hai fatto!” la porta della gravity room era completamente  rasa al suolo.
“La gravità è all’improvviso tornata normale e quella dannata porta non si apriva!”
“Guardati intorno, zuccone! È buio! In tutta la città è andata via la luce!”.
“Aggiustala!”
“Non aggiusto niente ora! Sono stanca ed è buio, domani ci penserò, se sarai gentile. Ora vieni dentro”
“Ho detto aggiustala!” continuava ad urlare lui.
“Ed io ho detto vieni dentro!” urlò anche lei, non voltandosi nemmeno.
“Stupida donna”.
 
Una volta in cucina, Bulma accese quante più candele poté e la luce sembrava essere ritornata, anche se solo in quella stanza.
“Che stai facendo?”
“Mi preparo un panino”
Il principe grugnì sedendosi. “Ho fame”.
“Mangia”
“Preparalo anche per me”.
“No”
“Cosa?!”
“Io non sono mia madre, non ti farò da serva!” Bulma continuava a riempirsi il panino, non curante di Vegeta.
“Come osi?!” strinse il pugno.
Bulma non rispose, finì il suo panino e si sedette di fronte a lui.
“Allora..?”
“Allora se hai fame, ti prepari un panino”
“Fallo tu, adesso!”
“Altrimenti che mi fai?”
Ormai privo di pazienza, si alzò furioso “Sai benissimo cosa sono capace di fare! Potrei ucciderti!”
“E poi chi ti aggiusterà la gravity room?”
“Tuo padre!”
“Per l’uomo che ha ucciso la sua unica figlia? Non credo…”
“Sei davvero odiosa!”
“E tu ti sei visto?”
Il principe sbuffò, tornando a sedersi. Guardava Bulma mentre mangiava il suo panino, e il suo stomaco cominciò a brontolare. “E va bene! Come diavolo si fa quell’affare?”
La ragazza sorrise, spiegandogli le semplici fasi di preparazione di un panino e divertendosi a guardarlo mentre lo preparava. “Smettila di ridere!”
“Visto che non era difficile?”
“Domani aggiusterai quell’aggeggio!”
“Se me lo chiedi per favore, potrei anche farlo”
“Io non ti chiedo proprio un bel niente!”
“Bene” si alzò e lo lasciò da solo in cucina.
 
Era ormai notte inoltrata e Vegeta era di fronte alla grande ma ormai inutile gravity room.
“Io devo allenarmi, devo battere Kakaroth. Come diavolo faccio senza questo aggeggio? Quella donna, quella stupida donna, la odio! Mi ha anche fatto preparare del cibo! A me! Oh, ma la pagherà… quella smorfiosa antipatica!”
 
“Ehi,donna” Vegeta entrò nella stanza di Bulma senza neanche bussare. La ragazza leggeva un libro grazie alla luce di una candela. “Ho bisogno della gravity room”
“Lo so”
Digrignò i denti “Puoi aggiustarla?”.
“Certo che posso!”. Vide il sayian quasi fuori di sé. Lasciò il libro e si sedette. “Ascolta, Vegeta. Se ti siedi qui accanto a me e mi chiedi gentilmente gi aggiustarla, lo farò”
Il principe, con i pugni serrati, si sedette a ben distanza da Bulma, con la testa verso il pavimento. “Domani, potresti aggiustare…” fece un gran lungo respiro “ per … per … per favore?”
Bulma sorrise dolcemente “Ma certo Vegeta” .
Lui sbuffò e non si accorse che la ragazza si era avvicinata a lui, per sfiorargli i capelli come se fosse una carezza.
“Ma che diavolo fai?! Stai lontana” si alzò di scatto ed uscì dalla stanza.
La ragazza soffocò una risata. “Erano delle guance rosse quelle, Vegeta? Bè … Saranno tre giorni molto interessanti”.  
  
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