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Autore: JimmyHouse    29/02/2012    7 recensioni
Quando amore ed amore fraterno si scontrano! John/Sherlock
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi quiii! Sì, lo so che avevo detto che sarei stata lenta ad aggiornare, ma sono più volubile di Moriarty e, vedendo le vostre magnifiche recensioni, il fatto che alcuni hanno messo quel capitoletto tra le seguite, mi costringo ad andare avanti.
Almeno un pochino!


Entrò, fingendo di non aver nulla da nascondere. Eppure sapeva che con Sherlock non esisteva nulla di così facile.
O tralasciabile.
Anche perché era impossibile non sentire i pensieri del povero John, che si abbattevano come un picchio sul suo cranio.
Fu, diciamo, graziato. Infatti il 60% delle attenzioni del detective erano concentrate su Mycroft. O meglio: il suo odio per Mycroft.
Infatti il fratello se ne stava tranquillamente appollaiato su una poltrona, con l’ombrello (immancabile!) tra le sue mani.
-Buonasera, dottore! Un po’ tardi per una passeggiata, no?- chiese con un tono tipicamente politico.
-Potrei chiedere la stessa cosa- rispose John semplicemente, facendo inarcare leggermente le labbra del coinquilino.
-So che Sherlock ha degli strani orari- si spiegò senza far mai sparire quel sorriso “leggermente” forzato.
-Mycroft- lo riprese Sherlock sottolineando con disprezzo ogni sillaba- parla, è tardi.
Se fosse stato un uomo normale a parlare, John avrebbe concordato, ma Sherlock non lo era di certo. Era peggio di un bimbo furbetto.
-Domani nel mio ufficio ti darò più dettagli, qui non posso parlare- disse alzandosi velocemente in piedi.
-Già, il teschio potrebbe parlare- Sherlock lo imitò, voltandosi però nell’altra direzione e cominciando a suonare furiosamente quel povero strumento.
Il maggiore scosse la testa, fece un cordiale cenno a John e s’incamminò alla volta di qualche iper top-secret luogo.
-Sherlock, dovresti riposare- disse l’altro stancamente, avviandosi su per le scale. Sentì i passi di Mycroft interrompersi per un attimo, anche John si bloccò, ma solo per pochissimo, dopo di che la porta si richiuse alle spalle del governo inglese.
Il biondo fece una breve pausa in bagno, per poi mettersi in pigiama ed infilarsi sotto le coperte.
-John- sentì poco dopo, mentre vedeva nell’ombra Sherlock prendere posto a gambe incrociate sul suo letto.
Accanto a lui.
Accanto a lui.
Accanto a lui??
Oddio, proprio accanto a lui!
-S…s-Sherlock?- disse mettendosi di scatto a sedere tenendo la coperta stretta a sé. Anche se, sì, era impigiamato di tutto punto.
-Sembri a disagio, John- disse sottolineando con cura il nome. Lo stava fissando con quegli occhi color ghiaccio che non lasciavano trasparire alcuna emozione.
-I…io no- disse fermamente alla fine.
-La tensione delle tue spalle suggerisce il contrario- non smise di fissarlo neanche per un secondo.
-Scusa se siamo nel mezzo della notte e non mi lasci dormire!- tentò di giustificarsi il dottore, anche se non riusciva a disincantarsi da quello sguardo.
Non era una strada per il cuore del moro, ma uno specchio. John vedeva sempre e solo se stesso in quegli occhi, forse più profondamente che mai.
-Mh- commentò Sherlock scetticamente.
-Che c’è?- chiese allora John riscuotendosi da quella veglia dolce.
-Nulla, John- anche lui, finalmente, si voltò da un’altra parte- vado.
E sparì dalla sua vista prima che potesse aggiungere una cosa qualsiasi.
Tornando tra i cuscini, s’addormentò con il ghiaccio degli occhi di Sherlock ancora fresco sulle guance.

Al piano di sotto Sherlock stringeva il violino, mentre la sua mente si perdeva nel palazzo della memoria.
Sapeva per certo che avrebbe conservato quell’immagine per sempre. E non di certo le spalle tese. Cos’era quel minuscolo dettaglio se confrontato con la luce dei suoi occhi?
Dalla sua espressione, ad un certo punto, Sherlock aveva capito ciò che il coinquilino pensava. A John sembrava che i suoi occhi fossero uno specchio e non una via d’accesso per la sua anima.
Non sapeva che in realtà vedeva esattamente ciò che stava al centro.
Rimase per le rimanenti ore a galleggiare nella dolcezza di quello sguardo.

Ooookay! Probabilmente sono la più grande amante del fluff in tutta la storia del mondo, eppure… =)
So che è un altro mini capitolo, ma sempre meglio poco che nulla, giusto?
Grazie mille a tutti coloro che leggono, recensiscono o mettono la storia in una qualche categoria!
  
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