.Come Fanno i Compagni di Squadra
Quando
hai visto Kidou per la prima volta, eri così sicuro
che lo avresti visto correre sempre davanti a te, e non girarsi mai.
Scommettevi con te stesso che mai si sarebbe voltato per porgerti la mano. Era
la mano di un fenomeno, quella. Non l’avresti potuta sfiorare.
Quando
calciavi il pallone, lo guardavi superarti senza sforzo, privandotene. Ed ecco
che osservavi la sua schiena alzarsi ed abbassarsi al ritmo della sua corsa, i
capelli ondeggiare al movimento.
Semplicemente
sorridevi, forse stanco, e rallentavi fino a fermarti in mezzo al campo.
Ma lo
sapevi, perché
Quale mai è stata la tua sorpresa
quando hai scoperto che nemmeno Kidou lo è.
Un sorriso
incerto, un movimento più lento degli altri.
Avevi
imparato ad osservarlo, nella disperata speranza di poter essere come lui, un
giorno. Ti intestardivi, ti convincevi che l’unico modo era correre più veloce
per potergli giocare al fianco, spalla a spalla, come fa un compagno di squadra.
Ma tu non
ne eri capace.
Per
quanto ti sforzassi di essere migliore, eri sicuro che quella schiena l’avresti
vista per sempre. Che il suo volto, in campo, non l’avresti mai sfiorato con lo
sguardo.
In fondo
era sempre stato così. Anche Kazuya ti correva
avanti, da bambini.
Quale mai è stato il suo stupore
quando lo hai visto fermarsi.
Mai
avresti pensato che potesse essere lui a rallentare ed indietreggiare verso di
te, la mano veramente tesa, come un miraggio.
-E’ tutto
a posto, Domon?-
Come hai guardato quella mano. Un’ancora, hai pensato, non appena ci hai posato
gli occhi.
-Riproviamo,
di certo andrà meglio.-
E allora
hai sorriso. Eri così felice, orgoglioso, che stentavi a contenerti.
Così
l’hai afferrata e ti sei tirato su.
Hai
ripreso a correre.
E questa
volta Kidou era di fianco a te.
Per te,
aveva rallentato.
Per te,
era indietreggiato.
E allora hai
giurato con tutto te stesso che saresti diventato davvero più veloce, di modo
che non dovesse porsi freni, mentre il muro che avevi creato tra di voi si
crepava, si rompeva, si sbriciolava.
Kidou
non è perfetto. Kidou sa che sei un suo prezioso
compagno.
Kidou non ti lascerà mai indietro.
E ora sei
in grado. Grazie ad Endou, grazie a Kidou, ora ne sei capace, e corri con tutti quanti, sulla
stessa linea.
-Domon,
che fai?- Kidou ti chiama, lo sguardo serio, e ti fa
segno di andare; la partita più importante sta per cominciare.
-Scusami.
Riflettevo.- sorridi e ti avvii –Vinciamo, Kidou.- lo
guardi.
-Tutti
insieme.- ti risponde lui a bassa voce.
-Tutti
insieme.- ribadisci, battendogli il pugno.
E insieme
vi dirigete dagli altri.
Spalla a
spalla.
Come fanno i compagni di squadra.
*
Altro che
biscotti. Sta diventando una produzione di massa!!
Miss
Ispirazione non ha mezze misure, o mi lascia a secco o esplode. Meglio la
seconda opzione, però.
Checcosadire.
Quasi
nessuno parla di Domon, ed essendo uno dei miei
personaggi preferiti ho deciso di rimediare personalmente. Non so quanto la
cosa possa essere vista positivamente, però… uhm. Ad ogni modo. La fic mi è venuta in mente giocando ad IE (l’ho
finito, seh!) un paio di settimane fa, quando il
caro Domon, parlando con Aki,
dice di essere contento di essere entrato a far parte della Raimon,
poiché può correre al fianco di Endou eccetera eccetera.
La vostra
domanda sarà: perché
Bhè, Domon prima della Raimon giocava
nella Teikoku, e, sia nel gioco che nell’anime, lo
difende agli occhi degli altri, quindi ho pensato che lo ammirasse, in quanto bravo
giocatore e brava persona.
Ma! Non
voglio annoiarvi oltre, quindi vi saluto ringraziando tutti coloro che hanno
letto, recensito, messo tra le preferite/ ricordate la mia precedente fic Dimmi un Po’
Spero che la fic vi sia piaciuta *w*!
Aurevoir!
*si
dilegua assieme alla mitica ondina~*
Greta.