Penultimo giorno di esami.

Penultimo giorno che passo in questa scuola.

Entro per terza in Sala Grande, e mi siedo a quello che ormai è diventato il mio posto, sotto una delle enormi finestre dalle quali entra il caldo sole di Giugno, a fiotti, sui banchi.

Passano cinque minuti, il professore della commissione esterna sta cominciando a manifestare segni d’impazienza: mancano ancora alcuni studenti all’appello.

Ridendo rumorosamente, entrano in classe i quattro ragazzi più scalmanati del settimo anno di Grifondoro.

- Ragazzi, state facendo perdere tempo ai vostri compagni! Sedetevi, per favore!-.

altre due ragazze, approfittando della distrazione dell’insegnante, prendo posto facendo meno rumore possibile.

Black prende posto davanti a me, Potter accanto a Minus, diagonale al primo, mentre Lupin occupa come al solito il banco davanti la cattedra.

- Adesso che abbiamo perso tutto questo tempo, possiamo dare inizio all’esame teorico di pozioni. Al tre girate il foglio… Uno…-

James lancia uno sguardo d’intesa al suo migliore amico, Black.

- …Due…-

Intingo la penna nella boccetta d’inchiostro.

- …e tre!-

il rumore delle decine di pergamene che vengono girate mi infastidisce un po’, ma nel giro di due secondi termina, tutti – o quasi tutti – sono chini sul foglio a leggere le domande.

Passano cinque, dieci minuti, ma non riesco a concentrarmi.

Il mio sguardo casca sempre sulla chioma corvina di Potter, forse perché la luce viene catturata in modo strano dai suoi capelli.

Sorrido ironica al pensiero delle due rotelline che costituiscono il suo cervellino bacato, e che probabilmente si staranno applicando per rispondere al questionario.

Il suo viso solitamente rilassato è posato sulla mano sinistra, mentre con la destra scarabocchia qualcosa sul foglio.

I suoi begli occhi nocciola lanciano frequenti occhiate verso Black.

Le sue labbra sillabano qualcosa che non riesco ad afferrare.

…Il suo sguardo incrocia per un secondo il mio... e un brivido percorre la mia schiena.

Era tanto che i nostri sguardi non si incrociavano… o magari ci guardavamo a turno senza incontrarci! Buffo…

Dopo sei anni ha gettato la spugna. Si è scocciato di venirmi dietro…

Un po’ mi mancano le attenzioni che mi dedicava quando usciva pazzo per me: quando urlava davanti a tutti di amarmi, quando mi lasciava fiori – strappati oltretutto dalle fioriere di Gazza – dappertutto, quando mi guardava con quello sguardo innamorato…

Ebbene si, mi mancano.

Perché sembrerà strano, ma la qui presente Lily Evans adesso va dietro a Potter. Anche se, oggi come oggi, non avrei speranze… è fidanzato da Ottobre con una del terzo.

Dire che sono gelosa è poco.

Ma d’altro canto, sono felice per lui… mi rende serena sapere che lui sta bene…

Lui mi sta fissando.

Oh, cazzo!

Devo essermi imbambolata…

Che vergogna! Chissà che espressione avevo!

Mi sorride e si rigira, mettendo il nome al foglio compilato.

- Cinque minuti!- trilla il professore, dando uno sguardo alla clessidra.

Il mio sguardo sconvolto va dalla clessidra al foglio ancora bianco.

Quasi non mi prende un collasso.

Ma proprio all’esameì doveva prendermi st’attacco nostalgico?

Non potevo aspettare l’ora di pranzo?

Do una letta veloce alle domande, ma gli argomenti sono troppo sono troppo difficili per essere liquidati in…

- Un minuto e giù le piume!-

Ecco.

Bocciata in pozioni per… per un cretino! Ma ti pare??

Scrivo il nome e, tutta rossa, vado a consegnarlo.

- Signorina Evans! Cosa le è successo? Come mai non ha…-

Zittisco il professore con uno sguardo – Mi sono pentita poco bene…-

Bugiarda, bugiarda, bugiarda!

Mai dette cazzate ai professori!

- Spero che alla prova pratica sia andata bene…-

- Credo di si…- gli rispondo.

- Accio pergamene!- urla all’improvviso l’insegnante, e tutti i fogli, all’istante, si arrotolano in uno solo.

Raggiungo la porta, dando uno sguardo alla causa della mia sicura bocciatura.

Mi ricordo solo adesso che ho lasciato tutto al banco.

Corro verso di esso, ma lo trovo vuoto.

Mi volto di scatto, e vedo Potter con la mia borsa tenuta in mano per una maniglia.

- La prendo in ostaggio: in cambio voglio una breve chiacchierata. Affare fatto?- mi chiede.

Non so quale santo mi induce a cascare in questo ricatto bambinesco, comunque gli rispondo – Te lo concedo, ma solo perché vedo i miei libri in pericolo…-.

Sono sempre così ipocrita con lui…

Quando avrò mai il coraggio di dirgli che in realtà mi piace da impazzire?

- Andiamo in giardino, qua si muore di caldo…- mi propone.

In silenzio, lo seguo.

Mi porta nei pressi del Lago Nero.

- Com’è andato l’esame di oggi?- mi chiede, sorridendo.

Maledetto! MALEDETTO!! Sa che non mi è andato per niente bene!

- Che ti importa!- rispondo alzando un sopracciglio.

- Ti diverti a rispondermi così male?- dice fermandosi.

- Si… se per caso ti va di continuare a camminare mi fai un favore… mi innervosisce star fermi-.

Potter riprende il passo, cercando i miei occhi con i suoi.

- Pensavi a me, prima?- domanda, scompigliandosi i capelli come una mano.

Ora è il turno mio, bloccarmi.

- Brutto presuntuoso, cosa te lo fa pensare?-.

- Di certo…- comincia, posando la mia e la sua borsa per terra - …non pensavi alla composizione dell’Amortentia…-.

Incrocio le braccia al petto – No, infatti… ma non mi va di parlare di quello a cui pensavo… in alcun modo non ti riguarda… fidati.-.

Pare crederci.

L’ironia lascia il suo sguardo.

Mi sorride, imbarazzato.

È la prima volta che lo vedo così…

- Senti…- mi dice, distogliendo gli occhi dai miei per guardare l’erba sotto i nostri piedi - …io non sono riuscito a scrivere niente, al compito…-.

Apro la bocca per chiedergli il perché, ma pare leggermi nel pensiero.

- Stavo pensando che comunque è il penultimo giorni che ci vediamo… dati i nostri rapporti probabilmente non ci vedremmo più…-.

I suoi occhi castano sono così sinceri, mentre mi sussurra queste ultime parole – Io… beh… come sai, mi sono fidanzato… ma tu non puoi capire come sono infelice con lei… perché non è esattamente come vorrei che fosse…-

Il mio sguardo cade sulle mie ballerine nere, quando però lo alzo e incrocio nuovamente il suo.

- Evans, so che non ti interessa, che se potessi mi trasformeresti in qualsiasi insetto, ma vorrei ulteriormente dirti che sono ancora innamorato di te…-.

Senza pensarci, incondizionatamente, lo abbraccio.

Fosse stato un film o un libro strappalacrime, avrei dovuto baciarlo.

Ma questo non è né un film né tanto meno un libro.

Lo abbraccio semplicemente.

E per lui questo abbraccio deve essere importante. In condizioni normali non l’avrei fatto, suppongo…

- Senti…- gli dico, staccandomi e guardando oltre le sue lenti – Ma quand’è che usciamo?!-.

sbigottito da questa intraprendenza, allarga le braccia – Quando vuoi…-.

*°*°*

Come mi è venuto in mente quell’episodio? Ah, già… con questa pergamena firmata da tutti i professori, dal preside e dalla commissione d’esame…

“L’alunna Lilion Evans ha conseguito il diploma presso la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, nei giorni dal 30.05 al 10.06 dell’anno 1977.

I risultati delle prove sono allegati alla presente.

Cordialmente

La vicedirettrice Minerva McGranitt

Il preside Albus Silente

Orali e/o Pratica

Trasfigurazione E

Erbologia E

Difesa Contro le Arti Oscure E

Aritmanzia E

Storia della Magia O

Pozioni E

Incantesimi E

Astronomia E

Scritti

Trasfigurazione E

Erbologia O

Difesa Contro le Arti Oscure E

Aritmanzia E

Storia della Magia E

Pozioni D

Incantesimi E

Astronomia E

Rileggo quel foglio che mi ha dato lavoro, come Auror, e mi soffermo su quella “D”.

Poteva rovinarmi la carriera.

Ma… se tornassi indietro, lo rifarei.

D’altronde… è stato il giorno più bello della mia vita!