29/02/2012
6 recensioniEHI BABY, I THINK I WANNA MARRY YOU.
“Allora?” Mi chiese cercando di sbirciare aldilà della benda nera che gli copriva gli occhi. Non avrei mai voluto coprire quegli occhi, sarei rimasta a guardarli ogni singolo momento della mia vita.
“Non ancora mio caro, non è arrivato il momento.” Gli risposi io tenendogli stretta la mano per non farlo inciampare.
“Un indizio, daaai uno solo. Ti prego” Fece una faccia da cucciolo che mi fece sciogliere, ma non cedetti e continuai a indirizzarlo verso la direzione giusta.
“Spero ne valga la pena.”
“Questo dipende solo da te.”
“Che vuoi dire?”
“Vedrai.”
Erano passati tre anni da quando ci conoscevamo e due anni, 1 mese e 12 giorni da quando stavamo insieme.La solita pazza innamorata che conta i giorni.
In realtà, avevo sempre odiato le adolescenti che credevano di tenersi qualcuno per la vita. Perché? Beh secondo me era impossibile.
Avevo quasi diciotto anni e lo amavo incredibilmente. A volte neanche io riuscivo a crederci ma poi, quando incrociavo quello sguardo, i suoi occhi penetravano nel profondo del mio cuore in modo tale da farmi rimanere sempre e costantemente incantata.
Di lui amavo il suo sguardo, quell’intenso colore azzurro capace di stenderti, il suo modo spontaneo e contagioso di sorridere, il suo modo di suonare la chitarra e di esser fiero di aver imparato da solo, la sua voce, la sua rassicurante voce mentre parlava e dolcissima quando cantava.
Non sapevo se mi amasse quanto io amavo lui ma ero pronta a correre ogni rischio, anche il più grande.
Qualche giorno prima ero sul divano di casa mia aspettando una sua chiamata e sentii parlare alla tv di tradizioni, leggende e cose del genere. Parlavano del 29 febbraio, quel giorno che capita una volta ogni quattro anni. Secondo una tradizione irlandese quello era l’unico giorno nel quale le donne potevano chiedere la mano a un uomo.
Questa faccenda mi riempii il cuore. Non so come mai, magari il fatto che fosse una tradizione irlandese e Niall apparteneva fieramente a quel Paese non so, ma da quel giorno mi trovavo sempre a pensare a quella tradizione. Mi riempiva la mente di pensieri, idee, idee che sarebbero potute diventare fatti.
“Sto cominciando a seccarmi.” Mi disse ed io mi divertivo incredibilmente.
“Ehi calmo, Horan. Vuoi dell’acqua?”
Mi guardò malissimo, beh in realtà non saprei dire come mi guardò perché aveva la benda sugli occhi ma so che non era sicuramente uno sguardo amorevole. Io volevo divertirmi ancora di più così quando ormai eravamo arrivati gli mollai la mano lasciandolo nel suo buio.
“Ehi amore??” Sembrava disperato.”Dai sai che odio questi scherzi Vane, ho paura. Per favore togli questa benda dai miei splendidi occhi.” Cercava di persuadermi in quel modo e io per un momento pensai anche di obbedire ma il pensiero di rovinare tutto mi fece cambiare idea.
Cominciò a gironzolare per tutto il parco, a un certo punto credo che gli girasse la testa e stava quasi per cadere sul tavolino preparato da me per quella serata.
Così sobbalzai e gli andai incontro, lui prese la mia mano , mi strinse a se e, anche avendo la benda, trovò le mie labbra e ci lasciammo andare in un bacio. Quei baci mi facevano andare in tilt, fin dal primo che c’eravamo scambiati. Così, presa dalla passione, sciolsi il nodo fatto con tanta cura alla benda e lasciai che i suoi occhi azzurri mi fissassero con dolcezza mentre accarezzava i miei capelli.
Appena ci distaccammo. E, devo ammettere, fu davvero difficile farlo. Niall si guardò intorno e vide il ‘nostro’ parco abbellito da tante candele che illuminavano la serata. Nel suo volto potevo notare la sorpresa e l’amore che provava in quel momento.
“Sei bellissima.” Mi disse. In realtà ero normalissima, avevo messo solo un paio di jeans ed una felpa che non si vedeva perché era coperta dal cappotto dato il periodo. Non volevo che vedendomi in versione ‘elegante’ avrebbe potuto intuire qualcosa e così decisi di mantenermi giornaliera.
“Anche tu.” Risposi semplicemente.
“Hai fame vero?” Chiesi sapendo già che la risposta sarebbe stata ‘si’. Infatti fu così.
Ci sedemmo al tavolino, non era un granché, era un semplice tavolino di plastica coperto da una tovaglia rossa sulla quale erano appoggiati due piatti, delle posate e una piccola candela che bastava per illuminare i ciò che era su quel tavolino.
Mi accorsi di non aver organizzato la cosa al meglio dato che per cena avevamo.. pizza! Ma a Niall qualsiasi cosa commestibile andava bene.
Finimmo di cenare e così diedi inizio al mio ‘piano’.
Presi il mio iPod verde mela coordinato alle cuffiette e cercai la canzone desiderata, prima che partisse diedi una cuffia a Niall, gli tesi la mano per invitarlo a ballare.
It’s a beautiful night, we’re looking for something dumb to do. Ehi baby, I think I wanna merry you. Is the look in your eyes? Or is it this dancing juice?
“Who cares baby, I think I wanna merry you!” Sussurrai al suo orecchio e vidi sul suo viso spuntare un sorriso che illuminava tutto il parco oscurando le candele e persino la luna stessa.
La canzone continuava.
“Well, I know this little chapel on the boulevard, we can go, no one will know. Come on girl!” Canticchiò queste parole e subito dopo mi baciò e vidi i suoi occhi puntati sui miei. Sentii una lacrima bagnare la mia guancia destra, lui l'asciugò e poi le parole uscirono sole contemporaneamente alla canzone che ancora continuava.
“Just say yeah, yeah, yeah, yeah, yeah and we’ll go, go, go, go, go, go if you’re ready, like I’m ready.”
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SHE SAYS:
Holaaaa :D
ho letto di quella leggenda irlandese e pufff subito mi salta quest’idea in mente :3
personalmente la adoro okasojsdnajc
magari sembrerebbe un po’ banale come cosa ma boh, a me piace.
non so come ho fatto ma è uscito tutto dalla mia testolina tuttofare (?)
i sogni son desideri di felicitààààà LOL si, vorrei tanto fosse vero cwc ma non lo è quindi la mia fantasia fa quello che vuole ed è libera di esprimersi u.u (?)
ora recensite perché vorrei tanto sapere se sono io di parte o se la storia è davvero carina :3
vi lascio con Niall che accetta la mia proposta di matrimonio (?) LOL
Don't Touch. He's MINE u.u (?)