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Autore: EffeGilbert    01/03/2012    1 recensioni
- Pensi davvero che ti avrei lasciato morire?- disse lui sorridendo, quasi fosse una cosa scontata. In realtà, però, nulla di tutto ciò era scontato.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai, e aprii piano gli occhi.
Il primo pensiero che mi venne in mente fu il ricordo di un dolore lancinante poco sopra la spalla. Istintivamente mi portai una mano sul collo, ma non vi era traccia nemmeno del più piccolo graffio. 
Un istante dopo mi accorsi di non essere sola. 
Sulla poltrona accanto alla scrivania c'era Klaus, adagiato sullo schienale come se quella fosse la posizione più comoda al mondo. Mi stava guardando, ma non con il suo solito sguardo da ibrido bastardo. Nei suoi occhi, l'unica cosa che riuscivo a leggere era preoccupazione. Sincera e pura preoccupazione.
La sua presenza, stranamente, non mi turbò, quasi non me ne curai.
- Cosa è successo? - domandai  sottovoce.
- Nulla di grave - rispose lui sorridendo appena - solo un piccolo incidente con un lupo..-
Continuavo a non capire - Perchè non ricordo niente? Un lupo? Sono stata morsa da un lupo? Ma allora...- non finii la frase, interrotta da mille pensieri. 
- Tu...tu mi hai salvata?- 
- Pensi davvero che ti avrei lasciato morire?- disse lui sorridendo, quasi fosse una cosa scontata. In realtà, però, nulla di tutto ciò era scontato.
Lui, Klaus, l'ibrido, che uccideva persone su persone senza curarsi di chi fossero, che spezzava colli e strappava cuori, mi aveva salvato la vita.
Alzai lo sguardo e andai ad incrociare il suo. Lui abbandonò la poltrona sulla quale si era appostato quasi gelosamente e si sedette sul bordo del letto.
- Come ti senti? - mi chiese. 
Ci misi un po' a rispondere. Non perchè avessi dei dubbi sulle mie condizioni fisiche - non avrei potuto sentirmi meglio - ma perchè, dal tono in cui aveva pronunciato quelle parole, capii che non si riferiva a quello. Voleva sapere come stessi DAVVERO.
Ci riflettei un bel po’, perché nemmeno io lo sapevo, in realtà.
La mia vita faceva schifo, molte persone mi odiavano e ormai non c’era quasi più nessuno di cui potessi fidarmi. Ero sola, più di quanto lo fossi mai stata.
Ero ancora assorta nel mio piccolo esame di coscienza quando Klaus mi si avvicinò e mi accarezzò una guancia con le dita. Fu un gesto spontaneo, ma, personalmente, del tutto inaspettato.
- Non sei sola, Caroline. Non sarai mai sola –
Non sapevo perché, ma in quel momento nacque in me una nuova consapevolezza.
L’ibrido davanti a me sarebbe stato uno dei pochi, forse l’unico, che non mi avrebbe mai lasciato.


Madre, solo Dio sa quanto posso amare questi due *.* questa è tipo la mia quinta One-Shot, adesso penso di cominciare a scrivere una FF vera e propria...grazie per la lettura e per tutto il supporto :D
  
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