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Autore: goldsil93    01/03/2012    1 recensioni
Gli ultimi istanti di vita di Peter Minus, combattuto tra il suo passato e il presente, tra la paura e il desiderio di riscatto. Ma la decisione finale non sarebbe spettata a lui.
"Il volto del ragazzo, così simile all'amico che aveva consegnato alla morte, lo fissava con decisione e disprezzo. "
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Peter Minus, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-State indietro. State lontani dalla porta. Adesso entro.

La porta si spalancò. La stanza aveva qualcosa di molto strano. Non era, come al solito, buia e fredda, ma vagamente tiepida e pallidamente illuminata da tre soli in miniatura. Peter guardò la stanza attonito.

Poi tutto successe velocemente. Due paia di mani lo afferrarono. Una teneva salda la mano della sua bacchetta. Tentò uno Schiantesimo, ma sapeva di non essere tanto bravo da ottenere maggiori risultati che qualche scintilla, sotto pressione. Era sempre stato così.

Voleva urlare. Chiedere aiuto ai maghi che aspettavano sue notizie dal piano superiore, ma un'altra mano gli impediva di proferire parola. Harry Potter e il suo amico dai capelli rossi l'avevano immobilizzato.

Il volto del ragazzo, così simile all'amico che aveva consegnato alla morte, lo fissava con decisione e disprezzo. Vedeva gli occhi di quella ragazza, Lily, guardarlo. Non poteva sostenerlo.

La mano d'argento si chiuse attorno alla gola del ragazzo.

-Cosa succede Codaliscia?

La voce di Lucius. Era salvo. Ma la mano ancora teneva prigioniera la sua bocca, rendendogli impossibile ogni parola.

-Niente! Tutto a posto!

Il ragazzo con le lentiggini stava imitando la sua voce. Era davvero così che suonava? Così stridula e servile? Codaliscia disprezzò se stesso, disprezzò quello che per sua stessa colpa era diventato. Un servo.

La stretta sulla gola di Harry si fece più violenta, immune ai tentativi di liberazione del ragazzo.

-Mi vuoi uccidere, Codaliscia? Dopo che ti ho salvato la vita? Sei in debito con me!

Le sue parole uscirono come un sussurro, probabilmente non aveva molto fiato a disposizione. Se lo ricordava bene, Minus, quel giorno in cui Harry Potter l'aveva salvato dall'ira di Sirius Black e Remus Lupin. Solo grazie a lui aveva potuto scappare. 

L'aveva salvato, come avrebbe fatto anche suo padre.

La mano d'argento lasciò la gola del ragazzo, che si liberò, una maschera di stupore misto a sorpresa disegnata sul viso. Stupore che in breve cominciò a prendere il controllo della mente di Peter, unito a quella paura che sorgeva dal profondo, al recente ricordo di quell'istante di umanità. Non avrebbe dovuto. Non doveva. Riprese a cercare di liberarsi con più foga. Doveva farcela, o non sarebbe mai stato perdonato. Avrebbe significato la sua fine.

Lottò e lottò contro i due ragazzi, i due uomini, che, Peter lo sentiva, avevano dalla loro parte il desiderio, che a lui non era mai appartenuto, di salvare la loro amica. A loro non interessava quale costo avrebbero dovuto pagare, volevano solo salvare la ragazza che, al piano superiore, continuava ad urlare.

Il terrore si fece violentemente largo nella sua mente: Un oggetto scintillava oltre quegli occhi smeraldini. Un oggetto d'argento, che contro la sua volontà si avvicinava alla sua gola. Era la sua fine, e per quanto lo terrorizzasse, Peter sapeva di non avere alcuna possibilità.

-No...

La voce del ragazzo, che stava tentando di liberare colui che pochi istanti prima aveva cercato di ucciderlo, riportò la sua mente nella stanza. Un ultimo sguardo al volto di James, con gli occhi di Lily, il coraggio di Sirius e la compassione di Remus. In quel ragazzo, davanti a lui, vi era la vera essenza dei Malandrini. E lui, codardo e vigliacco, con la sua stessa mano chiusa sulla sua gola, sentì la vergogna e il disprezzo verso se stesso, per aver solo pensato di poter essere parte di quel gruppo di grandi eroi, che tanto lo avevano aiutato e sostenuto nel corso della sua infanzia.

E così moriva Peter Minus, disgustato dalla sua stessa codardia, dal suo stesso desiderio di vivere.



Writer corner: Beh ecco, non ho mai veramente apprezzato il personaggio di Peter Minus, ma volevo mettermi un po' nei suoi panni e rivivere la sua morte, anche perché se era stato un Malandrino ci sarà pur stato un motivo, no? Ed ecco il risultato. Ne sono particolarmente fiera. Comunque, recensioni e commenti sono più che ben accetti! GoldSil

  
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