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Autore: Biri90    04/10/2006    6 recensioni
11 ottobre, ore 7.45 Ancora non mi hai visto, sento che aspetti qualcuno, non fai che girarti a destra e a sinistra, mi sembra di sentire il profumo di menta della tua pelle diffondersi nell’aria a ogni tuo movimento. Mi fermo e mi appoggio al palo della luce. Cucciola, ma che fai, hai freddo? Hai cominciato a muoverti irrequieta, come se avessi una tempesta dentro di te, ma so che non è così, lo leggo nei tuoi occhi, sei felice... C'è lui, innamorato perso, e lei che neanche lo calcola... Ma si sa quando meno te lo aspetti... Leggete e recensite, mi raccomando!!! ^-^ FANFICTION SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io e lei
 

 

 

 

 

 


10 ottobre, ore 8.00

Arriva in classe, trafelata e sorridente come ogni mattina.

E mi guarda. Fa un cenno con la mano, vorrei dirle quanto è bella, quanto mi fa battere il cuore, ma fingo indifferenza e ricambio il saluto con un’alzata di sopracciglia, lei nemmeno nota il conflitto che vivo, tanto è immersa nel suo mondo; si toglie le cuffie del lettore e attacca a parlare con tutte le altre, arrossendo, domandando, regalando sorrisi.

E io qui, a sentire improbabili racconti erotici ed elargendo commenti pre-confezionati, mentre la mia mente vola da lei, affacciata alla porta alla ricerca del suo lui, il lui che ossessiona il suo banco, il suo diario, i suoi quaderni, i suoi libri… il mio cuore.

Laura rientra agitata, le bisbiglia qualcosa e lei avvampa, fa nuovamente capolino alla porta, con i suoi capelli color cioccolato, poi si spiaccica alla parete, povera la mia piccola, nella speranza che lui l’abbia vista\ non l’abbia vista.

Lui passa con quella sua camminata strafottente, fa finta di nulla, ma io lo so.

So che l’ha vista, ma a lui non interessa.

Lei è ancora lì, un po’ buffa perché sta continuando a trattenere il fiato; mi avvicino e le dico, con una voce roca che non mi appartiene “Ehi, pericolo passato”.

Lei tira giù le guance, mi vie voglia di darle un buffetto, ma mi ritraggo quando sul viso le si dipinge una smorfia di delusione, ma solo per un attimo “Grazie”.

 

10.50

Mentre Marco continua ad accumulare insufficienze di qualunque tipo, io mi perdo in fantasticherie, come direbbe mia madre, in fancazzismo puro, come direbbero i miei compagni.

E lei è sempre lì, con lo sguardo perso nel cielo, me la immagino che pensa ad un futuro che, piccola mia, non ci sarà mai.

Mi domando cosa farà quando lo saprà: se il cuore le si spezzasse, dubito di riuscire a trovare un valido motivo per alzarmi la mattina e venire in questo schifo di scuola.

Oddio, mi sto rincoglionendo, finirò col diventare un povero sfigato. Meglio andare in bagno.

 

13.30

La campanella suona. Mi aggiusto i Ray-Ban cercando di captare i suoi programmi del pomeriggio.

Mentre corre via con la borsa ancora aperta salutando a caso, butta un urlo a Laura “Alle quattro al campetto!” è bella anche così, stravolta e con i capelli in disordine…

Comunque anche oggi so dove trovarti, principessa, ma mi serve un piano.

Complici un numero utile e un amico ben disposto, oggi alle quattro ho allenamento.

Grazie, Michele!! E… attento Ale, potrei anche romperti qualche arto.

… Pessima idea…

 

15.50

“A , io vado, ciao!” mia madre si affaccia con in mano la mia camicia bianca ancora mezza stropicciata “Ma l’allenamento non ce l’avevi domani?” palla servita, cara mamma “Si, ma Michele mi ha chiesto di fare a cambio” mi guarda come per sondare la veridicità delle mie parole, ma gli occhiali non permettono un’analisi approfondita “Ok, allora poi vai a fare la spesa, per favore” neanche il tempo di risponderle che mi dà un biglietto lungo un chilometro e una banconota da 100€.

Non ribatto ed esco fuori. È anche tardi, che sfiga!

Eccola.

Ho detto sfiga? Beh, non si direbbe, visto che mi ferma e fa “Dimmi che stai andando al campetto, ti prego!” e come potrei dirti di no? Sei bellissima, semplice nei tuoi jeans chiari e nella felpa rosa che ti scopre appena la pancia piatta ancora abbronzata… “Mattia? Ci sei??” “Dai, monta, ti do un passaggio!” che cosa non darei per fermare il tempo ed ammirare il tuo sorriso, i denti bianchi che escono con timidezza dalla bocca irradiata da un lucidalabbra chiaro.

Hai paura, lo so.

“Non ti fidi?” “No, non è questo è che non sono mai salita su un motorino!”

Tenerissima, come i cartoni giapponesi, con quegli occhini brillanti; mi tolgo il casco e te lo metto, tu pacifica e tranquilla mi lasci fare, solo mi guardi in modo strano quando ritraggo improvvisamente la mano dalla tua guancia.

Mica è facile, ho provato un brivido che mi ha attraversato tutta la spina dorsale.

“Scusa” mormoro, ma tu sussurri un “Di niente” e mi fai una carezza.

Se non muoio ora non lo farò più.

Sali in sella, ti aggrappi a me e appoggi la tua testa sulle mie spalle.

 

16.30

Se il mister pensava di intaccare la mia felicità con quella predica, il suo tentativo è vano.

Però sto facendo davvero la figura dell’idiota, mi sono fatto soffiare la palla proprio da lui, da Alessandro, che ghignando mi fa “Oh, ti svegli?!” mi scuoto e parto al contrattacco, sento i suoi occhi sulle nostre nuche, ma non posso distrarmi.

Cristiano arriva in scivolata e mi prende in pieno la caviglia.

È un dolore sordo, acuto, che mi lascia inerme a terra, senza capacità di reazione.

In men che non si dica mi caricano su una barella, pensare che ero io quello che voleva far del male a qualcuno.

Secondo me lassù qualcuno si sta divertendo un mondo, dovrò dirgli di comprare i pop corn la prossima volta.

 

17.00

Mia mamma sembra in preda a una crisi isterica, nonostante le stia ripetendo all’infinito che un’ingessatura non è la fine del mondo. La fine del mondo… certo che lo è: niente motorino, niente pedinamenti, niente lei. È più della fine del mondo.

 

23.15

“Facendo un confronto col pensiero dei presofisti, ne vien fuori che Stefania è la ragazza più bella di questa terra e non sa nemmeno che Alessandro si sta mettendo con Laura” ma che cazzo dico?

Si, è la verità, ma in teoria io non dovrei sapere nulla. Su, stella mia, lui non è per te, guarda quante altre stelle ci sono, tutte per te, l’infinito per te.

E… la vedi quella stellina laggiù? Beh, sono io, accanto a te, offuscato dalla tua luce, messo in ombra ma sempre presente, ricordalo piccola mia.

Buonanotte e sogni d’oro, ti voglio tanto, tantissimo bene.

 

00.15

Ma domani cosa racconterò alla prof? Che merda

 

 

 

Ecco, questo è il primo capitolo della mia fanfiction.

Spero veramente che vi piaccia, fatemi sapere.

Il prossimo capitolo tra una settimana…

Grazie 1000 in anticipo!! ^-^

  
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