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Autore: Ariel92    02/03/2012    1 recensioni
Chi di noi fan di Robert Pattinson non ha un suo poster di camera? Almeno uno. Presumo poche. Beh, io personalmente ho la camera piena di poster. E stanotte... ne ho sognato uno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un poster


Chi di noi fan di Robert Pattinson non ha un suo poster di camera? Almeno uno. Presumo poche. Magari alcune madri/padri non vogliono che imbrattiamo i muri con dei poster raffiguranti il nostro amato Robert, e quindi riempiano di sue foto il diario, il quaderno, e tutto quello che ci capita fra le mani. Beh, io personalmente ho la camera piena di poster. E stanotte... beh... ne ho sognato uno.
 
<< Hai finito i compiti? >> mi chiede mia madre, entrando in camera mia senza bussare. Cosa che odio profondamente.
<< Sì. >> rispondo, non spostando lo sguardo dal libro di Eclipse, che sto rileggendo per la millesima volta.
<< Mi chiedo ogni volta come fai a dormire qui, con tutti questi poster che ti fissano... >> si è seduta sul letto. Vuole parlare.
Decido di rispondere in maniera stupida << Se sono i suoi occhi a fissarmi, mi va benissimo >>
Lei ridacchia un pò, ma giusto un pò.  << Ti piace proprio tanto eh? >> Mi chiede poi, guardando uno dei poster. E’ quello fatto per un photoshoot. Robert sorride con una mano sulla faccia. Camicia celeste e maglietta bianca. Un sogno.
<< Siamo andati a Montepulciano per lui, mamma >> le ricordo.
<< Già. Ti piace ancora molto. >> si alza e si avvicina alla porta << Quando finisci di rileggere per l’ennesima volta quel libro, vai a dormire >>
<< Va bene >>
<< Buonanotte >>
<< Notte mamma >> e finalmente chiude la porta.
 
Mi avvicinai per accoccolarmi su di lui, affondando la testa sotto il suo braccio.
Fu come raggomitolarsi a fianco del David di Michelangelo con la differenza che questa creatura perfetta, marmorea, mi abbracciò e mi strinse a sé. {Bella Swan - Eclipse}
 
 
Amo questa frase. Vorrei anch’io essere fra le sue braccia. Poter parlare con lui, dirgli che per me è importantissimo... Anche se so che per lui io sono niente. Vedere il suo sorriso. E magari addormentarmi così... con lui.
 
No, non riesco a dormire. Troppi pensieri per la testa. Mi giro e mi rigiro nel letto. Sto scomoda. Come se fossi più stretta. Il letto si è rimpicciolito? O forse sono io ad essere diventata improvvisamente più grande? Boh. Mi rigiro. C’è qualcosa nel letto. Forse ho dimenticato qualcosa . Il cellulare no, non è così ingombrante. Il libro? No neanche. Forse qualche peluche, ma sono più morbidi. Mi stiracchio un pò, apro gli occhi. Non vedo niente, troppo buio. Allungo il braccio verso il comodino e prendo il cellulare. L’una di notte. Me lo porto a letto. Nessun messaggio. Mi giro verso l’altra parte del letto.
<< Oh mio Dio! >> un grido penserete voi. No. Un sussurro. La voce mi si è spezzata. Non ci posso credere. Mi libero della coperta e mi allontano dal letto.  Sono spaventata, e anche molto.
Lui invece no. O almeno non mi sembra. La luce del cellulare ormai si è spenta e io non vedo più niente. Il respiro non è regolare. Ora svengo. Sì, ora svengo.
<< Stai bene? >> mi chiede lui. E’ un sogno. Non rispondo, ovviamente. Ora mi do un pizzico e mi sveglio. Ahia! Penso, non parlo. E chi ha la forza? Però il dolore l’ho sentito.
<< Gabriella? >> Sa il mio nome. Lui sa il mio nome. Ed è ancora più bello pronunciato da lui. Ha una voce bellissima. Quasi sorrido. Sento qualcosa. La coperta, e poi dei passi. La luce, ha acceso la luce.
Quella piccola, della scrivania. E ora lo vedo, perfettamente. E’ bellissimo. Come nel mio poster. Maglietta bianca, camicia celeste. Occhi che potrebbero stregare chiunque. Il letto ci separa. Lui mi guarda. Ed io guardo lui.
<< Ehi? >> mi fa un cenno con la mano.
<< Eh... >> riesco a dire. Credo.
Vedo un accenno di sorriso. Quant’è bello.  << Allora ce l’hai la lingua >>
<< Già >>
<< Sei terrorizzata. Guarda che non mordo, da umano >> si siede sul letto.
<< E’ un sogno >> non è una domanda.
<< Tu credi? >> alza il sopracciglio destro. Di nuovo quel sorriso. Sì, il famoso sorriso sghembo di Edward Cullen.
<< Non... Non puoi essere qui >>
Sposta lo sguardo verso la parete. Faccio lo stesso. Il poster! E’ vuoto! E’ sicuramente un sogno.
<< Il poster... >> lo indico. Devo avere una faccia davvero buffa perchè lui ridacchia.
<< Sì. Hai capito bene >> in realtà non ho capito niente << Hai moltissimi poster con.. me. E anche con Kristen, Kellan.. C’è anche Jackson in quello >> indica man mano i poster. Sembra che non sappia cosa dire. Figurati io. Ritorna su di me, mi guarda ancora. << Allora... Puoi anche sederti  >> inidica il posto accanto a lui. << Non ti faccio niente >> sorride, di nuovo. Il cuore, forse mi sta uscendo dal petto. E’ meglio che mi sieda. Con due passi ritorno al letto. Robert Pattinson è accanto a me, sul mio letto. E pare proprio intenzionato a parlarmi. Non è vero.
<< Come ti senti? >>
<< Non ne ho idea. >>
<< Non era quello che volevi? >>
<< Cosa? >>
Abbassa lo sguardo, quasi intimidito. << Parlare con me, vedermi... Addormentarti con me >>
Sgrano gli occhi <>
<< Diciamo di sì. Credi nelle stelle cadenti? >>
<< Eh? >>
<< Quando stavi pensando, anzi, esprimendo quel desiderio stava cadendo una stella. E sai cosa si dice delle stelle cadenti... >>
<< Però è un sogno >>
Lui sbuffa. Avvicina la mano verso di me. << Ahia! >>
<< Nei sogni si prova dolore? >>
<< Ma non puoi essere qui! >>
<< Perchè no? >>
<< Come sei entrato? >>
Sorride, prima di rispondere << Dalla finestra >>
Mi giro verso la finestra, è aperta. << Ah. E come sei arrivato in Italia? Non eri a girare Bel-Ami? >>
<< Sai, hanno inventato gli aerei. Da Budapest a qui non ci vuole molto >>
<< Mi prendi anche in giro? >>
<< No. Ti sto solo spiegando >>
Mi sdraio. << Quindi io starei parlando con il mio attore preferito, in camera mia, sul mio letto >>
Lui si sdraia accanto a me << Esattamente >>
<< Capisco ... Allora se non è un sogno, sono diventata matta! >>
               << Smettila. Sono qui e basta. Ha importanza il come? >>
              <> sorrido, un pò.
<< Finalmente, anche un sorriso >>
<< Allora... Ho sempre voluto dirti mille cose, e ora sono senza parole >>
<< Faccio quest’effetto >> si vanta, atteggiandosi da divo. In fondo lo è.
<< Tu scherzi, ma seriamente fai uscire matte molte persone >>
<< Onestamente non pensavo che la tua reazione fosse questa >>
<< Cioè? >> chiedo, curiosa.
<< Beh, guardati. Siamo sdraiati l’una accanto all’altro sul tuo letto e tu sei calma, più o meno. Hai avuto il tuo momento di iperventilazione poco fa, ma è andato tutto bene. Non hai urlato, non sei svenuta, non stai piangendo... >>
Quasi rido. << E’ vero... Non ho urlato neanche quando ti ho visto a Montepulciano >>
<< New Moon? >>
<< Sì. Ti ho visto tipo per cinque secondi. E la mia reazione è stata quella di zittirmi. Ho urlato dopo, con la mia amica. Neanche quando sono stata vicina a Kristen ho urlato >>
<< Kristen? >>
<< Sì. Due volte. La prima l’ho vista da tipo venti metri, stava salendo in macchina e ha solo salutato. La seconda invece era a un metro da me, e sono riuscita a fare un video decente con foto e autografo sul libro... Tu invece zero >>
<< Non sei riuscita ad avvicinarti a me? >>
<< No. Dicevano che eri terrorizzato da noi fan >>
Ride. Bellissimo. << In parte è vero. Avevo paura per voi, più che per me. Non volevo che vi faceste male per sfiorarmi o per avere un mio autografo, o una foto >>
<< Capisco. In parte hai ragione. Però il sogno di molte fan si è infranto, alcune non sono proprio riuscite a vederti  >>
<< A quanto pare però il tuo si sta avverando >> si gira, e mi sorride. Che bel sorriso. Forse il più bello del mondo. Oddio. Sto arrossendo. Lo sento. Sì, le guancie sono due fuochi. Allunga un pò la mano, mi sfiora la guancia. Se non sono svenuta prima, svengo adesso. << Arrossisci? >>
<< Già >> abbasso lo sguardo. Lui mi accarezza la guancia e poi passa al mento.
<< Stai respirando vero? >> sussurra. << Non vorrei che collassassi >> ride.
<< Respiro >> e infatti faccio un respiro profondo.
Fa scendere la mano, per prendere la mia forse. No, si ferma al polso. E’ seriamente preoccupato del mio stato.
<< Sto bene >> lo tranquillizzo. Non sono mai stata meglio.
<< Il tuo battito è molto accellerato >>
<< Sono solo... felice >> respiro profondo, di nuovo << Sono accanto a te, io sono in paradiso. Non hai idea di quanto tu sia importante per me, come per altre miglioni di ragazze >>
Sorride, compiaciuto. << Beh, posso dire che anche voi siete importanti per me. Anche tu, Gabriella, sei importante per me >>
<< Sul serio? >> non ci credo.
<< Sul serio. E’ per voi che sono qui >>
Mi appoggio alla sua spalla con la testa, la stanchezza purtroppo sta arrivando. Lui mi stringe. Come nel libro. Io mi accoccolo a lui, e lui mi stringe fra le sue braccia. Il David di Michelangelo.
<< Te ne andrai non è vero? >> sussurro.
<< Sì >> sussurra anche lui, dispiaciuto.
<< Posso chiederti un favore, prima che tu te ne vada? >>
<< Tutto ciò che vuoi >>
Alzo un pò la testa e, un pò sfacciata, glielo chiedo. << Baciami >>
Lui non sembra neanche sorpreso. Mi sorride e basta. Chiudo gli occhi, e sento le sue labbra sulle mie. Il suo bacio. Piccolo, leggero. Ma pur sempre suo. Non riapro gli occhi. Gli stringo la mano.
<< Sto sognando in realtà, non è vero? >>
<< Sì >> la sua voce è già più lontana.
<< Robert? >>
<< Sì? >>
<< Grazie >>.
 
<< Gabriella, Gabriella! >>
Apro gli occhi. Mia madre è accanto a me, mi guarda sorridente.
<< Che c’è? Dormivo >>
<< Ho appena sentito una notizia che ti piacerà >>
Mi stiracchio un pò << Ovvero? >>
<< Pattinson viene in Italia, a Roma. E indovina? Tua sorella ha ottenuto l’intervista! Potrai incontrarlo! >>
<< Davvero?? >>
<< Sì >>
La abbraccio, forte. E nel frattempo guardo il mio poster. Gli sorrido, e sembra proprio che anche lui stia sorridendo per me, solo per me. 
  
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