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Autore: Mari24    02/03/2012    7 recensioni
Era un palla al piede all’inizio, con questa sua scusa della ricerca per i suoi libri. Ma poi si è rivelato utile per le indagini perché lui pensa fuori dal quadrato.
E mi ha aiutato tanto in questi anni di collaborazione.
Montgomery mi aveva detto che non l’aveva cacciato solo perché si era accorto che mi faceva bene, che prima di lui non mi divertivo. E aveva ragione. Non mi ricordavo neppure più come si sorridesse.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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A te, che te ne sei andata due mesi fa.

A te, che mancherai tanto alle tue figlie.

A te, che ora stai giocando con Holiver.

A te, Violetta. Semplicemente a te.

 

 

 

 

 

 

… and I miss you.

Non posso farci nulla.

Mi manchi e anche se sei andata via tanti anni fa, per me è come se fosse stato solo ieri.

Non posso rassegnarmi. Come faccio a buttarmi tutto alle spalle?

Ho lasciato che il tuo omicidio mi plasmasse, mi ha fatto diventare ciò che sono.

E ho paura di deluderti.

Sai, il dottor Burke dice che non posso più deluderti ma io ti sento sempre vicino a me.

Voglio andare avanti però.
Anche se non riesco a rassegnarmi alla tua morte e so che non potrò avere la vita che vorrei finché non risolvo il tuo omicidio, ci sto provando.

Da quando sei morta ho innalzato un muro intorno a me, probabilmente per non dover soffrire di nuovo in quel modo.

Ho allontanato tutto e tutti concentrandomi solo sulla mia ossessione.

Mi mandava avanti. Era il motivo per cui mi alzavo al mattino, per cui trovassi la forza di vivere un altro giorno.

Sono riuscita a salvare papà dall’alcolismo. Ora è sobrio.

Nel periodo successivo alla tua morte era come se fossi morta anche io. Non sentivo più nulla, non mi importava più di nessuno.

Ho lasciato l’università per entrare in accademia, perché sapevo che qualcosa nel rapporto del detective Raglan non quadrava.

Tutti mi dicevano che dovevo lasciarmi questa brutta storia alle spalle, ma come potevo?

Loro non capivano cosa volesse dire non avere più una madre perché ti è stata strappata via.

L’unico che mi capiva era Royce. Lui non solo si è occupato del mio tirocinio, ma è stata la mia terra ferma mentre io stavo affogando.

Lui mi capiva. Sapeva perché ero così determinata ad andare fino in fondo.

E poi Montgomery mi ha preso nella sua squadra. Mi ha addestrata, mi ha sempre spinto a fare del mio meglio.

Ora so che era lui il terzo uomo ma è morto per proteggermi. ò
Ha scelto me piuttosto che uccidermi e stare tranquillo con la sua famiglia.

Lui ha scelto. Sapeva che sarebbe morto e sapeva che io non l’avrei lasciato morire.

Ha chiamato Castle e mi ha fatto portare via dall’hangar.

Sapeva che sarebbe stata l’unica persona che avrebbe potuto salvarmi da lì.

Non avrei ascoltato neppure Ryan con Esposito.

Sai mamma, ti sarebbe piaciuto Castle.

Ti piaceva già attraverso i suoi libri. Ti sarebbe piaciuto perché lui è stata la mia luce da quando è arrivato al 12°.

Era un palla al piede all’inizio, con questa sua scusa della ricerca per i suoi libri. Ma poi si è rivelato utile per le indagini perché lui pensa fuori dal quadrato.

E mi ha aiutato tanto in questi anni di collaborazione.

Montgomery mi aveva detto che non l’aveva cacciato solo perché si era accorto che mi faceva bene, che prima di lui non mi divertivo.
E aveva ragione. Non mi ricordavo neppure più come si sorridesse.

Ma lui mi ha cambiata. Mi sta cambiando.

Sono ancora in terapia da dopo lo sparo. Sono quasi morta e lui ha visto la mia vita scivolare via dal mio corpo.

E lui mi ama, mamma. Mi ama e mi sta aspettando.

Non credevo che qualcuno potesse amarmi in questo modo e che io avrei mai provato un sentimento così forte per una persona.

Credevo che dentro la mia corazza, dietro il muro, non potessi più provare nulla.

E invece quei sentimenti ci sono, e sono solo per lui.

Lui è lì, per me. Always.

Ormai è il nostro modo di dirci che ci amiamo.

Lui a poco a poco sta distruggendo il muro.

Credo di essere pronta ad andare avanti anche se non so come si fa.

Il dottor Burke mi aiuta, mi da una mano, ma crede che ammettere i miei sentimenti con Castle sia un passo che devo fare da sola.

Lui non può dirmi cosa devo fare.

Mi ha chiesto di scrivere questa lettera e di venire a leggerla qui, sulla tua lapide, per ricordarmi che ormai non posso più deluderti.

L’unica persona che posso deludere è solo me stessa.

Sai mamma, è stato difficile scrivere questi miei pensieri e ancora più difficile venire a leggere qui.

Mi sento un’idiota a parlare con un pezzo di cemento, ma ho davvero voglia di andare avanti e con l’aiuto della terapia credo di riuscirci.

Penso di essere pronta.

Ho deciso di dire a Castle che ricordo tutto ciò che è successo al funerale di Montgomery.

Lo sparo, la caduta, lui che mi chiedeva di non andarmene di stare con lui.

Lui che mi diceva di amarmi.

Sono stanca di guardarmi indietro e pensare ‘if only’.

Capitan Montgomery once sayd: “For us there is no victory, there are only battles. An in the end, the best you can hope for, is to find a place to make you stand. And if you are very lucky, you'll find someone willing to stand with you.”

Ho trovato il mio posto e la persona che è disposta a stare al mio fianco.

È venuto il momento di parlargli. Ora sono pronta per affrontare le mie paure.

Ma mamma, anche se ormai non ci sei più e non posso deluderti, voglio comunque che tu sappia che anche se riuscirò ad andare avanti, se riuscirò a dire a Castle che anche io lo amo, non dimenticherò mai chi sono. Non dimenticherò ciò che sono diventata e non lascerò cadere il tuo caso.

Forse con il suo aiuto riuscirò a risolverlo.

Mi manchi tanto mamma.

E…. I will always love you.

Kate

 

 


Beckett alza lo sguardo verso la foto nella lapide.

I suoi capelli, i suoi vestiti e la sua pelle sono completamente bagnati.

È stata sotto la pioggia tutto il tempo e la carta della lettera ormai è fradicia

Sa che non è una lettera di addio come le aveva suggerito di fare Burke per superare il trauma, ma è una lettera d’inizio.

Un inizio di una nuova vita, anche se non avrebbe mai smesso di cercare e di indagare, ma questa volta non sarebbe stata sola.

Johanna le manca tanto.

Era la sua mamma e le è stata portata via troppo presto.

Vuole andare avanti e sa che con Castle al suo fianco può riuscirci.

Kate chiude la lettera ormai bagnata e molliccia, e la sistema sotto le rose bianche che ha portato a sua madre.

Mentre la pioggia le riga il volto, lascia un ultimo bacio sulla foto e si alza, dirigendosi verso la casa di Castle.

 

   
 
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