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Autore: WilliamDuck    02/03/2012    6 recensioni
E' la prima volta che mi cimento in una one-shot e spero sia venuta decentemente.
Dedicata a Jeo 95, che mi fa aspettare anni e anni ed è per colpa sua che ho scritto questa fic u_u
Naruto Uzumaki è l'idol della sua scuola ed è innamorato perso di Ino Yamanaka.
Pairing principale: NaruIno.
Brevi accenni SasuSaku e lievissimo KibaHina.
Premetto che il KibaHina non mi piace, ma mi è necessario, ahimè, ai fini della fic.
Spero possa piacervi ^_^
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Un ragazzo dai capelli biondi oro, di 17 anni circa, dormiva beatamente; la bocca appena dischiusa lasciava uscire mugugni di approvazione e versi molto simili alle fusa di un gatto, segno che stava facendo proprio un bel sogno.

Una donna dai capelli rosso fuoco spalancò la porta e, vedendo che il figlio dormiva ancora, del tutto dimentico della scuola, prese le coperte e, con un solo strattone, lo scoprì.

Dalle labbra del ragazzo questa volta uscì un mugugno infastidito e borbottò qualcosa che poteva essere decifrato come un "Ancora 5 minuti".

- Brutto screanzato!! Ancora 5 minuti?? Ma hai visto che ore sono?!?!- urlò la donna.

Il ragazzo, controvoglia, aprì le palpebre, poi le richiuse, per la luce che entrava dalla finestra, le riaprì piano, abituandosi, e le spalancò urlando come un indemoniato e saltò dal suo comodo giaciglio.

- CHE COSAAA?!?! LE 7:50?! PERCHé DIAVOLO NON MI HAI SVEGLIATO PRIMA???-

- Screanzato di un figlio! Ti ho chiamato, ma tu sembravi avere i tappi nelle orecchie e non ti svegliavi in alcun modo!!- urlò la donna di rimando.

- Ora va' via non c'è tempo ed io devo sbrigarmi. Tu mi saresti solo d'intralcio.- fece il biondo tentando di infilarsi un jeans e scappando contemporaneante in bagno.

- Bel ringraziamento! Ma guarda te che figlio mi doveva toccare...- fece, sconsolata, la povera Kushina.

- Ma', ma papà è già andato via?- chiese il ragazzo, lavandosi i denti.

- Sì. Che pretendi? Tuo padre è puntuale mica come te?- gli rispose la rossa.

Il ragazzo prese un pettine e cercò di sistemarsi alla bell'e meglio i capelli.

Non ci riuscì, lasciò perdere l'impresa impossibile, ovvero dare un aspetto vagamente somigliare a quello umano ai suoi capelli, e corse verso la porta.

- Infatti ho preso tutto da mia madre!- le fece la linguaccia e corse giù per le scale, mentre la madre lanciava inproperi contro quel figlio sciagurato e, come ha già detto diverse volte, screanzato.

Il biondo intravide da lontano l'edificio scolastico e corse a più non posso verso di esso.

Bussò alla sua classe che erano le 8:10.

Dopo uno svogliato "Avanti", il ragazzo aprì la porta e si ritrovò davanti il viso annoiato del suo insegnante di lettere.

- Signor Uzumaki, siamo onorati che lei ci degni della sua presenza.- fece quello, tutti risero all'affermazione dell'insegnante, tutti a parte due ragazzi e due ragazze, i suoi migliori amici.

- Mi scusi prof. Non ho sentito la sveglia.- disse, grattandosi la nuca, segno evidente del suo imbarazzo.

- Uff. Prego si accomodi.- gli disse il professore.

Il ragazzo mormorò, sottovoce, un "Grazie" e si diresse verso il suo posto affianco al suo migliore amico, un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri come la pece, imperscutabili.

- Potresti anche svegliarti più presto la mattina, eh!- gli disse all'orecchio una ragazza, una delle sue due migliori amiche, dai capelli rosa e gli occhi smeraldini.

- Saku-chan, non è colpa mia!- disse, e mi mise su un broncetto adorabile.

- Dai, per questa volta sei perdonato, Naru-kun!- gli disse sorridendo e dandogli un buffetto alla guancia.

Il biondo non riuscì nemmeno a protestare che il sorriso della ragazza lo contagiò.

- Hey, Hina-chan! Ciao!- disse girandosi verso l'altra sua migliore amica, capelli corvini lunghi e occhi bianchi come il latte, ma con delle sfumature lillà sul contorno.

- Ciao, Naru-kun.- sorrise timidamente.

- Come vanno le cose con Inu-bau?- le chiese, curioso.

- Bene, grazie.-  e sorrise ancora, le capitava spesso con i suoi amici e quando parlava del o con il suo ragazzo.

- Ne sono felice.- sorrise sincero e lanciò un occhiata, come segno di saluto, al ragazzo in questione, altro suo migliore amico, che per risposta alzò leggermente il capo, anche lui come segno di saluto.

- E tu, Sasu-kun? Non mi saluti?- chiese il biondo.

- Oh, ciao, Naru-kun. E' solo che ascoltavo la lezione.- sorrise, solo con loro lo faceva, con gli altri non faceva neanche un sorriso tirato.

Naruto gli sorrise.

Finalmente arrivò l'intervallo e uscì in corridoio con i suoi amici.

Poi la vide, l'oggetto dei suoi desideri, Ino Yamanaka.

Bionda, alta, occhi azzurri, corpo formoso e maturo, gambe lunghe e snelle, viso angelico e, per finire in bellezza, sorriso smagliante e sguardo sempre provocatore. Non che lo facesse di proposito, le veniva dannatamente naturale, che Naruto le sarebbe volentieri saltato addosso.

Era dall'inizio delle superiori che si prese una bella cotta per lei, ma, con tutti i ragazzi che le ronzavano attorno, non gliel'aveva mai confessato per paura di un rifiuto.

Non che lui fosse brutto, anzi! Tutt'altro, era il ragazzo, sicuramente, più desiderato della scuola. Prima era il secondo idol della scuola, ma da quando il suo migliore amico, alias Sasuke, si era fidanzato con la sua migliore amica, Sakura, le ragazze della scuola avevano tutte puntato su di lui. E ora è lui il solo ed unico idol della scuola.

- Naru-kun chiudi quella bocca, tra poco ti esce anche la bava.- rise Sasuke. Solo i suoi amici sapevano di quella cotta, che si era trasformata via via in amore.

- Hai una reputazione da difendere. Quella di ragazzo impassibile e misterioso, e se continui così l'avrai ancora per poco.- gli disse Sakura, ridendo sotto i baffi.

- Sì, ridete ridete. Tanto voi si siete comportati anche peggio di me, prima di dichiararvi.- disse con sguardo altezzoso.

Poi decise che per scaricare lo stress e per allontanarsi da quella visione angelica, di andare a fumarsi una sigaretta.

- Raga, io vado sul tetto.- avvertì i suoi amici e si diresse verso il tetto.

Cosa molto complicata visto che più volte fu costretto a cambiare percorso per seminare le sue fans più accanite.

Alla fine vi arrivò, si appoggiò al muro e si lasciò scivolare lungo la parete, sedendosi.

Prese il suo fedele pacchetto di Marlboro, ne estrasse una e se la portò alle labbra.

Prese un accendino e l'accese.

Aspirò la sigaretta, mentre guardava con sguardo assente il cielo azzurro, senza alcuna traccia di nuvole.

Senza saperlo aspirava quella sigaretta in modo molto sensuale, ignarò del fatto che una testa bionda lo stesse osservando, incantata.

Dopo poco, uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò silenziosamente al biondo, il quale aveva chiuso gli occhi e non si era accorto di nulla.

- Ciao Naruto!- fece quella sorridente.

Il ragazzo sobbalzò e sentì il cuore arrivargli in gola.

- I-ino, c-ciao. Qual buon v-vento?- si sforzò di sorridere.

- Niente di particolare. Volevo solo guardare un po' il cielo.- disse.

"Non è vero, è solo che avevo una voglia matta di vederti!!" pensò invece.

- Oh...- fece lui un po' deluso. Per un nanosecondo aveva sperato che dicesse fosse venuta per lui.

La ragazza notò il suo tono deluso, ma non disse niente, non voleva farsi illusioni, forse aveva usato quel tono di voce solo perché non voleva averla accanto.

- Naruto, se ti do fastidio, me ne vado. Non ci sono problemi...- gli disse infatti.

- Eh??- fece il ragazzo, incredulo.

- Hai usato un tono deluso e quindi ho pensato che non mi volessi accanto e che volessi rimanere da solo.- gli spiegò lei, imbarazzata.

"Crede che io sia deluso perché mi da fastidio la sua compagnia. Devo rimediare!" pensò il biondo.

- Ma che dici?! Non è assolutamente per quello.- le disse.- Anzi, la tua compagnia mi fa molto piacere.- e arrossì.

- Ah...- fece sorpresa la bionda, non aveva mai visto Naruto Uzumaki imbarazzarsi.- E perché allora?- gli chiese, curiosa.

- Beh... Perché...- "Oh, cavolo e adesso che faccio? Non posso mica dirle che la amo. Cioè potrei, ma non ne ho il coraggio." pensò in ansia.

- Perché?- lo incitò lei.

- P-perché ripensavo ad una cosa successa qualche giorno fa, ecco!- disse, sperando che se la bevesse.

- Hn.- annuì, per niente convinta, ma decise di lasciar correre. Forse era una cosa personale e non voleva che lei lo sapesse perché lo imbarazzava.

La campanella suonò e gli alunni, seppur riluttanti, tornarono nelle proprie classi.

Per Naruto e Ino non fu diversamente e, salutandosi, ognuno si diresse nella propria classe.

Per fortuna la campanella delle 14:00 suonò in fretta, tanto che anche Naruto se ne stupì, sarà perché non faceva altro che pensare ad una certa persona...

Ma ciò che non sapeva era che anche un'altra persona non faceva altro che pensare a lui.

Uscì spedito dalla classe e non fece in tempo a frenare che una ragazza gli cadde addosso, lei sopra e lui sotto.

Il cervellino di Naruto smise di funzionare quando capì chi era la ragazza che gli era caduta addosso.

Mentre il cervello di Ino iniziò a lavorare di fantasia, facendo pensieri non proprio casti su Naruto.

Le fans di Naruto sembravano voler sbranare Ino, invece, i fans di Ino guardavano la scena rassegnati; con Naruto non ci sarebbe stato niente da fare.

I loro cuori battevano all'impazzata.

- S-s-scusa, N-naruto. Non ti ho v-visto mentre passavi e ti sono caduta addosso.- disse lei, con un fil di voce.

- F-figurati. E' c-colpa mia. Non p-prestavo attenzione a dove camminavo.- disse lui da gentiluomo, prendendosi tutta la colpa.

Si guardarono intensamente per alcuni secondi, poi cominciarono ad avvicinare il viso all'altro, ma Ino rendendosi conto, si alzò in tutta fretta e scappò via, trafelata, rivolgendogli milioni di scuse.

Naruto la guardò scappare da lui ed abbassò il volto.

- Naru-chan, ci siamo sempre noi.- dissero in coro le ochette che gli correvano dietro.

Lui si alzò e, senza rivolgere lo sguardo a nessuno, se ne andò.

Non voleva far vedere agli altri la sua debolezza, perché, sì, stava piangendo e si sentiva dannatamente idiota a farlo.

Odiava piangere, odiava mostrarsi debole, odiava ricevere attenzioni forzate, perché si sa che se qualcuno ti vede piangere provi a consolarti, sentendosi quasi "obbligato" a fare ciò.

L'ultima volta che l'aveva fatto era stato alla morte di suo nonno Jiraiya, padre di suo padre.

Lui era forte, impassibile agli eventi e non piangeva mai, e invece in quel momento era proprio ciò che stava facendo.

Era come se tutte le sue convinzioni stessero crollando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Non credi dovremmo seguirlo?- chiese Sakura a Sasuke.

- No. So com'è Naruto e odia mostrarsi deboli agli altri, specialmente agli amici. E poi secondo me presto avrà una visita.- sorrise.

Sakura guardò il punto in cui il suo migliore amico era scomparso e fece spallucce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era arrivato sotto il palazzo in cui abitavano lui, sua madre e i suoi amici.

Erano vicini, si trovavano sullo stesso pianerottolo.

Spesso gli chiedevano perché non andasse a vivere con loro e lasciare finalmente in pace quella povera donna di sua madre.

E lui puntualmente rispondeva "Per fare la candela? Grazie, ma non ci tengo a vedervi limonare ogni secondo della giornata" con l'arrossimento collettivo dei suoi migliori amici.

In fondo erano in 5 e visto che 4 si erano già sistemati tra di loro, Sasuke e Sakura, Kiba e Hinata, lui il terzo incomodo.

Entrò nel suo appartamento, e notò un biglietto sul tavolo i cucina e lo lesse.

 

 

"Tesoro, sono uscita a fare delle compere, dovrò pur svagarmi anch'io!!!
Tornerò stasera verso le 22:00. Non azzardarti anche a solo pensare che sia tardi perché sarò anche tua madre, ma sono ancora nel fiore degli anni!
Un bacio, Mamma
P.S: Se hai fame il pranzo è nel forno"

 

 

Mentre leggeva, a Naruto venne da ridere. Sua madre era una donna sposata, con un figlio, ma sembrava ancora un'adolescente in piena tempesta ormonale.

Meglio così, non voleva che sua madre si preoccupasse per una sciocchezza e di mangiare non se ne parlava proprio, aveva lo stomaco chiuso.

Sua madre, però, non aveva parlato di suo padre, ragion per cui aveva la casa libera.

Capitava spesso che suo padre dovesse star fuori per lavoro, per cui non si scompose minimamente.

Si diresse nella sua stanza, si tolse la maglietta perché aveva caldo, e poi era solito stare così per casa, prese il suo I-pod e si mise le cuffiette per ascoltare la musica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Si può sapere perché diavolo sono scappata? Poteva essere la mia occasione. Invece, ora, non mi guarderà neanche più in faccia." pensò triste Ino.

Si sedette ad una panchina per riprendere fiato.

"Però è davvero bello. Si stava così bene sul suo petto." pensò con aria sognante.

Si alzò di scatto.

"Ho deciso, andrò a casa sua per dichiarargli una volta per tutte i miei sentimenti." pensò determinata.

Corse verso la casa del suo amato, salì sul suo piano e bussò alla porta.

Non rispondeva nessuno. Poi vide che la porta era aperta e, cautamente, decise di entrare.

Entrata vide che l'appartamento era abbastanza grande per lui e sua madre, dato che sapeva che il padre non c'era quasi mai.

Le pareti erano di un anonimo bianco, ma non ci fece caso.

I mobili erano di antica fattura e il pavimento era un parquet.

Camminando vide una porta contornata da teschi e scritte come "Vietato l'accesso a chi non è autorizzato", "Pericolo di morte", "Lasciate ogne speranza, voi ch'i entrate", "Keep out!" e proprio al centro di questi avvertimenti c'era il suo nome, il nome più bello del mondo secondo Ino: Naruto Uzumaki.

Bussò leggermente, ma non udì risposta.

Riprovò più forte, ma ancora niente.

Stufa, aprì la porta con cautela e lentamente.

Non appena fu entrata, rimase con la bocca aperta e si avvicinò di più per gurdarlo meglio: petto scolpito e addominali di marmo, una gamba piegata, l'altra distesa, gli occhi chiusi per risposare, le cuffie nelle orecchie e quell'aria così rilassata la fecero arrossire violentemente.

Il tutto era più paragonabile ad un Dio sceso in terra, che a un comune ragazzo delle superiori di 17 anni.

Naruto, intanto, non si era ancora accorto di niente, ma cause di forza maggiore, il brontolio dello stomaco, gli fecero aprire gli occhi e nel vedere l'amata così vicina al suo viso, arrossì violentemente e fece un salto dallo spavento cadendo rovinosamente a terra.

Ino subito si preoccupò e gli si avvicinò.

- Naruto! Stai bene?- chiese con un'evidente nota di allarmismo nel tono.

- Ahi! Ahi! Ahi! Che botta!- si massaggiò la parte dolorante.

- Scusa, è colpa mia se ti sei fatto male.- disse Ino, abbassando il viso.

- Ma che scherzi?! Sono io, che ero troppo immerso nei miei pensieri e non ti ho sentita entrare!- la rassicurò il biondo.

- No, Naruto. Non cercare di difendermi. E' colpa mia. Sono entrata in casa tua senza permesso e, addirittura, sono entrata nella tua stanza senza che tu mi dicessi nulla.- disse con ancora il capo chino.

Naruto le alzò il mento con l'indice, mentre con il pollice lo teneva fermo.

- Non è colpa tua. Te l'ho detto. Ero immerso nei miei pensieri "Che erano tutti indirizzati a te" e non mi sono accorto del tuo ingresso.- le disse dolcemente, a bassa voce.

Ino arrossì di nuovo, con quel ragazzo le capitava spesso, poi notò i suoi occhi gonfi dal pianto.

- M-ma tu... hai pianto!- e non era per nulla una domanda, era sicura che avesse pianto.

- I-io?!- fece lui.

- Vedi qualcun'altro in stanza?- gli sorrise dolcemente.

E lui sorrise di rimando.

- Lo confesso, ho pianto. E mi sono sentito maledettamente idiota a farlo.- rispose il biondino.

Ino gli fece una carezza sulla guancia.

- Perché?- gli chiese, facendo scorrere il pollice lungo la patina appiccicosa e acquosa.

Stavolta fu lui ad abbassare il capo.

- E-ecco... perché... h-hai presente nel corridoio? Q-quando sei scappata ho pensato che... che non mi volessi. E, solo adesso, mi rendo conto che è così. Non tutto può andare sempre secondo i nostri desideri.- disse.

Fu questione di un attimo.

Naruto, sentì una mano che gli alzava il mento e, subito dopo, qualcosa che premeva dolcemente sulle sue labbra.

Capì immediatamente che si trattava delle labbra di Ino.

Quelle labbra che aveva sempre voluto assaggiare e adesso ne aveva l'opportunità.

Rispose al bacio con passione.

Le mani di lei vagavano sul petto scolpito di lui, mentre le mani di lui erano impegnate, una ad avvicinare la nuca di Ino alla sua, così da approfondire il bacio, e l'altra accarezzava, con movimenti lenti e sensuali, la schiena di Ino, invogliando anche lei ad approfondire il bacio.

Le lingue si intrecciavano e separavano per la prima volta; la prima di tante.

Si staccarono per riprendere fiato e Naruto cercò di iniziare un discorso di senso compiuto.

- S-senti... I-ino... io... ecco...- appunto, cercò di iniziarlo con scarsi risultati.

Lei gli diede un bacio casto sulle labbra.

Si staccò ed iniziò per davvero un discorso.

- Naruto, da quando ti ho visto per la prima volta ho subito creduto che tu fossi l'uomo della mia vita e quando quelle ochette ti giravano attorno, mi sentivo ribollire di gelosia e per questo ho tentato di essere più distaccata, di non prendere molta confidenza con te, perché sapevo che ci avrei sofferto e che tu non potevi ricambiare. Eri troppo perfetto. Nessuno avrebbe mai meritato di averti, tantomeno io...- Naruto la interruppe.

- Sai, sono gli stessi pensieri che io feci di te la prima volta che incrociai il tuo sguardo. Non so se tu te ne sia mai accorta, ma molte volte rimanevo a fissarti come inebetito, non riuscivo a muovermi, sapevo solo che dovevo guardarti in ogni tua più piccola sfumatura. Ero ben consapevole già da allora che quella era una semplice cotta che, con il passare dei giorni, si trasformava in qualcosa di più profondo e puro. Adesso ho capito cos'è questo qualcosa. E' l'amore. Io ti amo Ino, con tutta la mia anima. Mi hai rubato il cuore e l'hai messo sotto chiave, sono sicuro che l'unica che io possa amare, sei tu Ino.- disse queste parole con uno sguardo carico d'amore e dolcezza.

- Ma lo sai che sei tenerissimo quando fai quello sguardo?!- disse lei, ributtandosi sulle labbra dell'amato.

Si sdraiarono sul letto e continuarono a baciarsi fino a tarda sera, quando stanche, sfiniti e felici si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altro; lei teneramente accoccolata sul suo magnifico petto e lui la stringeva a sé,delicatamente, quasi per paura di romperla, fragile come porcellana, dura come il marmo, lei sapeva essere entrambe le cose nei momenti più opportuni.

Consapevoli che da quel momento non si sarebbero più lasciati e si sarebbero sorretti a vicenda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice:

Ehilà bella gente ^_^

Se siete arrivati fin qui vi meritate una medaglia per il coraggio dimostrato.

Spero che ora Jeo 95 non mi odierà per aver rovinato il pairing ^^''

E spero che neanche Hinata Uzumaki mi odierà per non aver scritto una NaruHina xD

Mi farebbe piacere ricevere qualche recensione, anche negativa, eh! Purché sia istruttiva, e sapere dove devo migliorare.

Beh, non so che altro dire...

Perciò buona notte a tutti e un bacione

 

 

 

NaruHina4ever ^w^

  
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