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Autore: courgettes_    03/03/2012    2 recensioni
«Voglio dire a Lucas di noi» esordì poi Zayn, distendendosi lentamente sulle tegole rosso fuoco del tetto.
Feci finta di non aver sentito, rimanendo inespressiva.
Lucas era uno dei ragazzi con cui avevo più legato emotivamente, oltre fisicamente, e quando mi chiese di fidanzarmi con lui, accettai per pietà.
Non che fosse un brutto ragazzo, ma non era esattamente il mio tipo, assolutamente.
E anche dirgli che lo tradivo con Zayn e con altri non mi avrebbe fatto venire i sensi di colpa, perchè io ero fatta così.
«Non m'interessa»
«Mh, neanche a me»
Stetti qualche minuto in silenzio, per poi spezzare tutta quell'atmosfera che dall'esterno poteva pure essere vista schifosamente romantica.
«Sesso?»
Annuì, alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Quella era la nostra routine.
Eravamo amici di letto.
Gli Justin Timberlake e Mila Kunis della realtà.
Una realtà fottutamente ridicola.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. i don't care.












«Cosa vi aspettate da questo marzo?» chiese lo speaker radiofonico, aggiungendo poi un numero qualsiasi per far sì che i radioascoltatori chiamassero per dire la loro.

Mi sembrava una cosa stupida, che fregava a quell'uomo che cosa la gente si aspettava? Un bel nulla, sicuramente.

«Una promozione di lavoro» risposi poi, sovrappensiero, mentre sorseggiavo il succo alla mela, il mio preferito.


Era il primo marzo e ciò stava a significare che mancava pochissimo alla primavera.

Non che nella plumbea Londra si sentisse molto l'aria primaverile, visto che pioveva trecentossessantacinque giorni l'anno.

Ma era modo per i bambini di uscire a giocare fuori nei parchi, magari farsi il bagno nelle piscine delle case dei quartieri più ricchi ed eccetera.

La mia impressione sulla primavera era pari a quella sull'estate: insignificante e inutile.

Con le stagioni calde veniva il mare, la spiaggia, il Sole e tutti quegli elementi che mi facevano innervosire.

Cosa c'era di più perfetto di stare sdraiata sul divano, guardare un film e sentire il ticchettio della pioggia contro le finestre?


«Malik!» - no, effettivamente, Zayn Malik non era nemmeno la mia idea di perfezione, ma ci si avvicinava parecchio.

Scattai in piedi, rovesciandomi la sedia alle spalle.


«Ti ho ripetuto centinaia di volte che i quadri non si toccano!» esclamai, frustata.

Lavorare alla National Gallery era difficile, quasi impossibile, soprattutto se ogni giorno si aveva a che fare con ragazzi come lui.

Tremendamente testardi e cocciuti.


«Valerie, mi chiedo come tu non ti stanchi mai di dirmelo» rispose a tono, accarezzando ora la cornice, ora il dipinto stesso.

Sbuffai, tornando a sedermi sulla solita sedia di pelle sciupata, all'angolo della stanza.

Zayn era uno di quei ragazzi con cui non si doveva proprio avere a che fare.

Non che rapinasse banche e stuprasse bambine, ma la sua compagnia di amici ci era vicina.

Niall Horan, Harry Styles, Liam Payne e Louis Tomlinson, e di quest'ultimo ricordiamo vitto e alloggio in prigione per qualche mese.

Zayn, dal canto suo, proveniva da una famiglia benestante e davvero bien piazzata nella scala sociale, quindi non mi capacitavo del suo radicale cambiamento.

In effetti un motivo valido c'era, dopo la sua relazione di vecchia -vecchissima- data, dopo la delusione e dopo il periodo post-depressione è diventato ciò che è ora.

Da ragazzo amorevole a 'bad boy'.

Esattamente come me, da ragazza amorevole tutto rose e fiori, a.. puttana, sì.

Non che mi facessi realmente pagare per fare qualche 'servizietto' a vecchi segaioli, ma non avevo voglia di relazioni serie, tutto qua.

Per questo mi accontentavo di notti di fuoco con qualche ragazzo, e Zayn era uno di quelli.

Solo che lui era uno fisso, gli altri erano di passaggio. Come si dice? Sì, una botta e via.


«Mi chiedo come tu non ti stanchi mai di dirmelo» lo imitai sottovoce, facendo qualche smorfia sciocca con la bocca.

Che poi persone come lui non c'entravano assolutamente nulla con l'arte.

Sapevo per certo con quale pretesto veniva a fingere di ammirare le opere; le ragazze, ovviamente.


La sua reputazione da donnaiolo di prima classe era impeccabile.
 
«Ci vediamo stasera da te» affermò e, prima che potessi ribattere, era già sparito tra la folla.









Ciò che univa me e Zayn era un letto, o male che andava un divano.

Era un rapporto strano e, per quanto lo odiassi nel profondo, ci finivo a letto, come una perfetta puttana.

Tutto era iniziato una notte in campeggio con le nostre rispettive famiglie.

Non eravamo ubriachi, avevamo fatto tutto con coscienza, senza però un motivo valido.

L'avevamo definito 'togliersi uno sfizio', e quello sfizio continuava ad esserci a distanza di sette mesi.


«Mi sono innamorato» una voce mi fece sobbalzare.

«Delle tette di Jenna Morgan? Interessante» risposi acida, davanti ad uno Zayn appoggiato sullo stipite della porta.

«Volevo fare un'entrata di scena» si scusò, alzando le mano in segno di resa.

Sbuffai, infastidita.

«Andiamo di sopra» 

Con lui non c'era bisogno di rigiri di parole, o di 'ciao, hai passato una bella giornata?', ognuno pensava a sè stesso, eravamo due ingauribili egoisti.

Era quello che manteneva intatto il nostro 'rapporto'; poche parole, tanti fatti.

Nessuno sapeva quello che succedeva tra noi, nemmeno i suoi migliori amici fuorilegge, ma ci andava bene così.

Non avevamo amici in comune e se tutto sarebbe finito in casino, l'avremmo finita lì e basta, non ci saremmo mai più visti e parlati.

Il problema era che non la volevamo far finita.


«Voglio dire a Lucas di noi» esordì poi, distendendosi lentamente sulle tegole rosso fuoco del tetto.

Feci finta di non aver sentito, rimanendo inespressiva.

Lucas era uno dei ragazzi con cui avevo più legato emotivamente, oltre fisicamente, e quando mi chiese di fidanzarmi con lui, accettai per pietà.

Non che fosse un brutto ragazzo, ma non era esattamente il mio tipo, assolutamente.

E anche dirgli che lo tradivo con Zayn e con altri non mi avrebbe fatto venire i sensi di colpa, perchè io ero fatta così.

 
«Non m'interessa» 

«Mh, neanche a me»

Stetti qualche minuto in silenzio, per poi spezzare tutta quell'atmosfera che dall'esterno poteva pure essere vista schifosamente romantica.

«Sesso?»

Annuì, alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.

Quella era la nostra routine.

Eravamo amici di letto.

Gli Justin Timberlake e Mila Kunis della realtà.

Una realtà fottutamente ridicola.


















tatataaaaaaaaa.

sono tornata, okay.
premetto che questa idea mi è venuta in mente guardando, appunto 'Amici di Letto', e ve lo consiglio perchè è fbvwouefbvwoe.
o almeno, a me gusta.

ora, boh, ho tolto l'altra storia perchè sono una ritardata mentale, e ho fatto un casino.
quindi, spero che mi seguirete anche con questa storia.

CONTINUO CON ALMENO CINQUE RECENSIONI.

fa schifo ricattare, ma pace. :c





@ohgiustino
  
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